La sfida più grande

Prologo

"Tra dieci giorni a partire da ora, vi sposerete…"

Chiaro. Conciso. Mio padre non ha proferito altro, si è spostato verso la cucina non troppo distante,

trascinando con sé il rumore delle pantofole consunte ai piedi.

L'unica cosa che sono stato capace di fare è stata quella di incassare il colpo e starmene zitto.

Avrei pensato a una pagliacciata delle sue, se non avessi scorto uno strano barlume nei suoi occhi.

"Ma il nostro consenso…" la mia frase sembra d'occorrenza ora, è ovvio che la nostra opinione non conta.

Devono sempre decidere per noialtri, loro.

"… Sei abbastanza maturo da capire da solo, non ho altro da dire" resto allibito. Non è da lui comportarsi così.

 Inarco le sopracciglia prendendolo per un braccio, non può dirmi una cosa simile e svignarsela così, all'improvviso, e senza alcun motivo.

"Sei impazzito o cos'altro? C'è di mezzo una scommessa?" lo canzono sarcastico, sollevando gli angoli della bocca.

Lui si volge, mi scansa, è troppo serio.

"L'ha deciso tua madre, è stata chiara: È la prova decisiva per dimostrare che sei un uomo".

Cosa? Sgrano gli occhi. Non può mettermi di fronte a una scelta del genere.

"Ma si tratta della mia vita!" ribatto iracondo, sbattendo il pugno chiuso sullo stipite della porta.

"Proprio perché è la tua vita, è ora di decidere cosa vuoi farne…" esce di scena.

Silenzio.

… …

.

"Sono stato bravo?"

La voce bassa di Genma sussurra appena quella frase al mio orecchio, io e Nodoka, di fronte a lui, sorridiamo entusiasti.

L'unico modo per far accettare i due ragazzi è quello di giocare armi subdole, questa volta non riusciranno a scamparla.

Si sposeranno, e io vedrò almeno una delle mie figlie sistemata. É un'idea eccellente!

"Ranma per il momento è sistemato, giocare la carta di sua madre è stata un colpo di genio" me lo sussurra di sottecchi,

disegnando un orribile quanto smagliante sogghigno sulle labbra.

"Caro, è giusto intromettersi in questo modo?" la signora Saotome ha un animo troppo gentile per piegarsi a strategie

simili, per questo abbiamo dovuto plagiarla con la scusa della virilità, chissà perché funziona sempre.

"Nodoka per favore! Un uomo non è forse tale anche prendendo decisioni importanti?" ogni tanto mi sorprende

la persuasione che Saotome ha su sua moglie, fa quasi paura. Rimango muto, ma le mie labbra s'increspano

nuovamente in un largo sorriso quando vedo Nodoka annuire convinta.

"Come facciamo con Akane? Ranma è più malleabile quando entra in confusione, ma tua figlia è decisamente più

mordace riguardo a questa cosa, non acconsentirà mai!"

Lo guardo annuendo. Porto indice e pollice a sfiorare i baffi, mi aiuta a sembrare più ponderato.

Abbasso le palpebre, concentrandomi su una possibile tattica da utilizzare con la mia bambina. La conosco da vent'anni ormai,

di sua spontanea volontà non accetterebbe mai un matrimonio combinato, ha cominciato ad accettare da poco e con fatica

il fidanzamento, figuriamoci se le dicessi che a breve dovrà addirittura sposarsi!

"Se ci parlassi io?" l'intervento di Nodoka è provvidenziale. Stringo le mani della donna, annuendo con le lacrime agli occhi.

"Che uomo fortunato sei Saotome! Avere una donna così intelligente al tuo fianco" se avessi più soldi le avrei

sicuramente fatto erigere una statua, è una Santa.

"… Fortunato solamente quando ti pare" mi rimbecca dandomi una gomitata tra le costole. Lo ignoro deliberatamente,

dando una piccola spinta alla moglie del mio carissimo amico, per farla avanzare verso le scale.

"Sarai convincente!" annuisco convinto. Certo! come ho fatto a non pensarci prima? Una donna come lei, sicuramente indurrà

Akane a fare la scelta giusta. Siamo dei geniacci!

…

"Bene, credo che possa bastare" asserisco pigiando il tasto di pausa del registratore, questo piccolo tesoro potrebbe tornarmi

utile in futuro, per esempio per corrompere qualcuno di mia conoscenza. Potrei venderlo sia a Ranma sia ad Akane e guadagnare fior di quattrini!

Allargo le labbra in un sorrisetto dei miei, che fa presagire che si è illuminata un'altra lampadina.

"E se la vendessi a tutti quanti?" Per ora voglio godermi questa specie di matrimonio programmato, poi, vedrò se sfruttare o meno quest'idea.