If this is Mercy, please let me live like that.



 

Allora era così semplice avere la mia totale e solitaria libertà?



Le domande affrontavano le risposte nella mia mente, i dubbi venivano messi via come se fossero esiliati verso posti senza una ragione di vita, sempre più messi nell'ombra da particelle metaforiche che facevano da killer.
Come può essere una partita qualunque il centro di tutto questo? Semplice: le urla liberatorie dei tifosi al gol tuo... in questo caso del mio.
Quel momento in cui segni quella rete non c'è altro che possa fare, solo una corsa verso i tuoi compagni e un urlo incredibile che potrebbe distruggere le orecchie può renderti libero dai pensieri... non nel mio caso.
È difficile da spiegare, ma vedere una parte dello stadio che guarda tutta la tua rabbia sfogarsi è così inquietante per tutti i giocatori, soprattutto perché per loro è solo divertimento, mentre per me è tutt'altra cosa.
Ricordo quel giorno in cui Tenma mi chiese di giocare seriamente, era troppo sorridente e non feci altro che coinvolgermi in questa avventura, ma non immaginavo tutta quella rabbia andare via in un gol soltanto. Tutto quello sfogo tolto con un solo sguardo piacevole verso quell'anello di stadio, uno sguardo fiero e liberatorio. Ero felice finalmente, dopo anni di tristezza e dubbi sulla mia esistenza.
Ricordo solo quel cammino verso quella curva, con tutti quei tifosi. Rimasi sbalordito da tutte quelle urla, poi la corsa di Tenma verso di me, che stava quasi piangendo dalla gioia per avermi visto giocare finalmente una bellissima partita, soprattutto con quel gol perfetto.
Dentro sentivo soltanto una voce di me stesso che mi diceva solo:



Se è questa la pietà di cui ho bisogno, allora datemi soltanto questa per vivere...

*P h o b i a's Angle*
Ciao a tutti, vi sono mancato? Penso no (?).
Comunque prima di dire qualcosa riguardo alla fic che ho scritto, vorrei ringraziare il gruppo degli Shiri Sixteen per avermi fatto gli auguri di compleanno qualche giorno fa, ma anche a tutti quelli che me li hanno fatti e che mi hanno rasserenato in quella giornata abbastanza difficile.
Passando alla fic, ho sempre voluto scrivere qualcosa così, però non ci sono mai riuscito ma stavolta...SI', quindi amatemi (?).
Hayato è un pg che mi piace tanto ed anche se pochi conoscono il Galaxy come serie, penso che nessuno mi possa togliere il fatto che questo pg ha avuto un'esperienza difficile, di tanta sofferenza, un po' come molti pg della serie.
Ho voluto scrivere questa fic anche perché mi piaceva dare un senso a quello che vorrei che fosse la sua vità, dove la pietà non l'ha mai avuta...
Penso di parlare un po' troppo. 
Spero che la fic vi sia piaciuta e...che la paura vi faccia del bene!