Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: fedetojen    09/11/2015    1 recensioni
"E' facile sentirsi pieni di speranza in una bella giornata come oggi, ma davanti a noi ci saranno anche giorni bui. Giorni in cui ci sentiremo soli, è allora che serve la speranza. Non importa quanto in fondo sarà seppellita, o quanto perduti vi sentirete, dovete promettermi che mai rinuncerete alla speranza. Mantenete la vita, dobbiamo essere più forti delle nostre sofferenze. L'augurio che vi faccio è di diventare voi stessi speranza. La gente ha bisogno di questo e anche se falliamo non c'è modo migliore di vivere. Guardando oggi intorno a noi, tutte le persone qui che ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo, so che apparentemente ci stiamo dicendo addio ma porteremo un pezzo di tutti in ogni cosa che faremo in futuro. Per ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo davvero."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E se davvero Spider-Man esistesse?

6. L’ora della verità
 
“Ei, dormigliona” si sentii dire Susan all’orecchio.

Scosse la testa, cercando di non dare retta a quella voce.
Peter rimase a guardarla incredulo. Sorrise scuotendo la testa.
Si scostò da lei alzandosi dal letto, poggiò i gomiti sul letto e accarezzandole la guancia le sussurrò dolcemente qualcosa.

“Susan, sei nel mio letto e io sono nudo” disse al suo orecchio.

Non appena Susan sentì così, sgranò gli occhi e subito si alzò.
Guardò Peter mentre si sbellicava dalle risate.
Lei era rossa dall’imbarazzo e una volta realizzato lo scherzo, rimase in piedi a braccia conserte a guardare Peter ridere.
Una volta che finì di ridere, si sedette sul letto e la guardò.

“Che c’è ora?” chiese avvicinandola a sé.
Susan non batté ciglio e rimase con quell’espressione, anche se Peter l’aveva avvicinata a lui.
Alzò lo sguardo per non guardare Peter e non cadere in quella trappola a ciel sereno.

“Susan” disse ancora Peter, ma con tono meno scherzoso e più serio. Susan abbassò lo sguardo e non poté resistere a quel viso.

“Sei un cretino” disse scoppiando a ridere Susan, facendo sorridere Peter che poggiò la testa sul ventre di Susan.
Lei passò la mano sui suoi capelli, accarezzandoli dolcemente.

“Così mi addormento” dichiarò Peter alzando il volto sorridendole.

“E’ la punizione per lo scherzo” disse ridendo Susan.

Peter guardava Susan, che man mano prendeva le sembianze di Gwen.
Non era un buon segnale per Peter, infatti i suoi sensi si svegliarono e lo fecero voltare verso la finestra: urla e panico iniziarono ad allertare Peter che si alzò di scatto allontanando da sé Susan e scappando via. Susan, guardò in direzione di Peter una volta uscito dalla camera e da casa di corsa. Scese le scale.

“Cara, non preoccuparti fa sempre così” cercò di rasserenarla Zia May.
Susan sorrise alla zia, nascondendo la preoccupazione che aveva.

“Zia May, puoi darmi il numero di Peter?” chiese Susan dolcemente.

“Ma certo cara!” disse dandogli il numero.

Susan, uscì dalla casa dopo aver salvato sul suo telefono il numero di Peter.
Si avviò verso il suo solito rifugio: ovvero il vecchio cantiere.
Mentre era in piedi a guardare il tramonto, prese il telefono e chiamò Peter.

Appena iniziò a squillare, sentì la suoneria di un telefono vicino a lei, così si voltò vedendo la sagoma di Spider-Man a osservarla.
In un primo momento di confusione Susan rimase a guardarlo incredula, poi lui estrasse il telefono che squillava e lei capì.

“Peter?” chiese con voce incredula.
Allora lui si levò la maschera mostrandosi: Susan, indietreggiò fermandosi vicino al cornicione, evidentemente sorpresa e ancora più incredula di prima.

“Per tutto questo tempo sei sempre stato tu a salvarmi e ad essere Spider-Man?” chiese Susan con un tono che andava dal curioso al furioso.
Peter annuì, avvicinandosi a lei.

“Non avvicinarti” disse Susan con la mano alzata, fermandolo. Susan, scosse la testa più volte.

“Mi hai mentito” disse guardandolo mentre aveva il costume di Spider-Man.
Peter, rimase zitto a osservarla: solo ora si rese conto di quanto non assomigliasse a Gwen, perché lei quando capì chi fosse realmente Peter, lo accettò senza fare domande.

“Non potevo dirtelo” disse Peter, poggiando la maschera a terra, cercando di avvicinarsi a lei.

“Perché se no sarei morta anche io come la tua ex-fidanzata Gwen?” chiese irritata Susan, stringendosi nella sua giacca, che sembrava più fredda di quella sera.
Peter sentì una fitta al petto, come se fosse stato colpito con un proiettile invisibile.
Peter, chiuse gli occhi respirando quasi a fatica, si portò la mano sui capelli scompigliandoseli, chiudendo poi le mani in pugni.

“Cavoli Susan! Ma non capisci che l’ho fatto per te!? Ho già perso lei, non posso perdere anche te!” disse Peter urlandogli contro.

Susan, spaventata da quell’improvvisa reazione, indietreggiando perse l’equilibrio cadendo giù.
Peter, appena non la vide più corse più veloce che poteva e si buttò giù mentre la vedeva cadere: sembrava come se stesse rivivendo un déjà-vu, perché quella situazione l’aveva già passata con Gwen e lei era morta.

Mentre si buttava, raggiunse Susan e appena la prese tra le sue braccia, si attaccò ad un palazzo e saltò sul terrazzo di esso, riportando Susan con i piedi a terra.
Peter, aveva il cuore che gli batteva all’impazzata: un po’ per via del déjà-vu vissuto in pochi attimi in più per il pensiero di poter perdere anche Susan.

Peter, con ancora tra le braccia Susan, la vide abbassare il capo mentre iniziava a singhiozzare segno che stava piangendo.
Aumentò la presa sul corpo di Peter e lui capì.
Cercò di alzare il capo di Susan ritrovandola a piangere goccioloni di lacrime.

“Susan” disse dolcemente Peter, guardandola con attenzione.

“Credevo sarei morta” disse Susan in un sussurro, stringendo ancora di più Peter tra le sue braccia.

“Ci sono io ora” disse Peter, dandole un bacio sui capelli. Susan si staccò da lui asciugandosi il volto e gli diede un colpo sul petto.

“Sei davvero un cretino!” disse Susan, cercando di essere il più arrabbiata possibile.

“Non riesci proprio a mentire, vero?” chiese divertito Peter, ridendo in faccia a Susan che lo guardava storto.

“D’ora in poi devi dirmi solo la verità!” disse minacciandolo Susan.

“Va bene” disse Peter tirandola a sé. Si avvicinò al suo volto e la fissò negli occhi.

“Ti amo” disse prima di baciarla.


ANGOLO SCRITTRICE: Lo so che è tanto tempo che non aggiorno, ma ecco il capitolo no? xD Spero che il capitolo vi sia piaciuto e possiate lasciare una recensione dicendomi cosa ne pensate :3 Vi lascio con il nostro bellissimo Peter. Alla prossima!

Peter

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