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Autore: CleoWhovian221b    12/11/2015    0 recensioni
Un gruppo di amici e adolescenti. Una terrificante apocalisse zombie. Come riusciranno ad affrontarla?
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Lo sconosciuto aprì la porta con un calcio; nonostante stesse trascinando con sé Lorenzo aveva una forza incredibile. Lo trasportò fino alla cucina, il loro cammino seguito dalle goccie di sangue: la caviglia era segnata da un morso profondo che aveva raggiunto l'osso,staccando anche parte dei tendini.
Amelia raggiunse il tavolo apparecchiato da chissà chi e buttò tutto a terra, tenendo la tovaglia per formare un lettino in cui appoggiare il suo amico.
Si precipitò verso i cassetti alla ricerca di un coltello adatto: ne trovò uno simile a quello che usava suo papà per tagliare la carne. 
Si avvicinò a Lorenzo, guardò negli occhi lo sconosciuto."Tienilo fermo.." sospirò, rilassò le spalle:"Scusami". Diede un colpo netto.
I primi ad arrivare alla piazza furono Michaela e Stefano,gli zaini pieni di cibo e il viso segnato dalla stanchezza. 
Il sole alto illuminava il villaggio, trasmettendo un aria di accoglienza e tranquillità: sembrava che non fosse successo niente in quei giorni.
Mich non poté far a meno di pensare quanti zombie potessero esserci in quel luogo e perché non si facevano vedere: aveva avuto un incontro non molto ravvicinato con quelli che inseguivano Tom, ma per il resto nulla. Era curiosa, voleva guardarli, studiarli e chissà anche realizzare qualche ritratto. Lei era una ragazza che non si ritraeva davanti a niente quando si trattava di disegnare: vedeva questo tipo di arte come un mondo diverso di guardare il mondo e riteneva che ogni cosa doveva avere l'onore di essere rappresentata in qualche dipinto. Tutto era importante: dal granello di sabbia alla più alta montagna, dalla formica alla balena, dal seme al frutto, d'altronde il mondo era solo una grande catena ogni anello collegato all'altro.
"E ora si sono aggiunti gli zombie" pensò ad alta voce.
Stef non ci fece caso, troppo concentrato a guardare se stesse tornando qualcuno, e inoltre era occupato a pensare allo strano comportamento di Simone: era così distaccato e aveva paura di averlo ferito in qualche modo. Lui non voleva quello: Simone era una persona molto buona e avevano creato un forte legame insieme. Quando era con lui aveva sempre paura di fare la mossa sbagliata: sapeva di essere una persona un po' strana, che non pensa a quello che dice e anche un po' tonto, e sapeva anche che questo offendeva un po' Simone, sempre autoritario e  protettivo;in qualche modo lo feriva...
-Forse potrei parlargli. Appena arriva gli chiederò cosa succede- i suoi occhi notarono due figure avvicinarsi alla piazza:" Arriva qualcuno!"
Tutti e due si alzarono,andando incontro verso quelli che scoprirono essere Tommaso e Aldo.
"Ueiueiuei! Qualcuno ha bisogno di una doccia!" esclamò Stef tappandosi il naso
"Lascia perdere! Quell'idiota di Tom mi ha fatto sporcare per niente.." "Certo come no. Se solo fossi stato un po' più veloce con quel l'ascia...Ricordati 2 a 1!" 
Aldo mise il broncio "Ti ho già detto che prima o poi ti straccerò!"
Mich si spazientì a sentire tutte quelle lamentele e decise di troncare lì il discorso:"Mh..piuttosto, avete trovato abbastanza armi?"
Tom lanciò la sua borsa accompagnandola con un "Fai tu": cadendo si aprì mostrando mazze da baseball, due martelli, due asce e una pistola.
Mich la raccolse:" E questa?" 
Aldo raccontò che avevano trovato uno zombie vestito da poliziotto con quella nella fondina. Avevano ipotizzato che qualcuno avesse chiamato una volante e che per un po' cercarono anche l'altro poliziotto, ma ci avevano rinunciato.
"Abbiamo incontrato almeno una ventina di zombie, ma neanche uno era un poliziotto!"
"Tranquilli, troveremo sicuramente altre pistole o fucili.."
Roberta si mise a cantare, mentre i due uomini cercavano di trovare la via giusta :"É un mondo piccolo, é un mondo piccolo, pieno di stupidi che primo o poi ucciderò" urlando l'ultima parola.
Il suo ragazzo e Simone si girarono a guardare e quest'ultimo non poté far a meno di pensare a un vecchio film dell'orrore, in cui una madre chiama il figlio chinato a terra intento a far qualcosa, per poi scoprire che il figlio in realtà era un mostro con la bava alla bocca, gli occhi iniettati di sangue intento a mangiare il giardiniere.
Simone scosse la testa allontanando dalla sua mente Roberta versione indemoniata.
"Amore, sta calma. Abbiamo quasi trovato la via giusta..."
"E da circa tre ore che ripeti la stessa frase:" quasi trovato" di qui, "quasi trovato" di là... Sono stufa!"
"Ancora un po' di pazienza.."
Roberta urlò ancora e decise di allontanarsi da la fonte del suo nervosismo. -Continuerò a vagare per questo villaggio, da sola, e magari riuscirò anche a trovare quella maledettissima piazza!- pensò.
Diego le urlò dietro:"Dove pensi di andare?"
"Oh, a trovare qualche zombie in grado di darmi delle indicazioni!"
Il suo ragazzo fece un passo avanti:"Non provare a fermarmi" "Non intendo farlo..voglio seguirti."
Dalla bocca di Simone uscì un "Che" e Rob spalancò gli occhi -Mi sta dando fiducia?-
"Diego, ti amo ogni giorno di più" sorrise, tutta la rabbia di prima svanita in un secondo.

Lo sconosciuto aprì la porta con un calcio; nonostante stesse trascinando con sé Lorenzo aveva una forza incredibile. Lo trasportò fino alla cucina, il loro cammino seguito dalle goccie di sangue: la caviglia era segnata da un morso profondo che aveva raggiunto l'osso,staccando anche parte dei tendini.Amelia raggiunse il tavolo apparecchiato da chissà chi e buttò tutto a terra, tenendo la tovaglia per formare un lettino in cui appoggiare il suo amico.Si precipitò verso i cassetti alla ricerca di un coltello adatto: ne trovò uno simile a quello che usava suo papà per tagliare la carne. Si avvicinò a Lorenzo, guardò negli occhi lo sconosciuto."Tienilo fermo.." sospirò, rilassò le spalle:"Scusami". Diede un colpo netto.


I primi ad arrivare alla piazza furono Michaela e Stefano,gli zaini pieni di cibo e il viso segnato dalla stanchezza. Il sole alto illuminava il villaggio, trasmettendo un aria di accoglienza e tranquillità: sembrava che non fosse successo niente in quei giorni.Mich non poté far a meno di pensare quanti zombie potessero esserci in quel luogo e perché non si facevano vedere: aveva avuto un incontro non molto ravvicinato con quelli che inseguivano Tom, ma per il resto nulla. Era curiosa, voleva guardarli, studiarli e chissà anche realizzare qualche ritratto. Lei era una ragazza che non si ritraeva davanti a niente quando si trattava di disegnare: vedeva questo tipo di arte come un mondo diverso di guardare il mondo e riteneva che ogni cosa doveva avere l'onore di essere rappresentata in qualche dipinto. Tutto era importante: dal granello di sabbia alla più alta montagna, dalla formica alla balena, dal seme al frutto, d'altronde il mondo era solo una grande catena ogni anello collegato all'altro."E ora si sono aggiunti gli zombie" pensò ad alta voce.Stef non ci fece caso, troppo concentrato a guardare se stesse tornando qualcuno, e inoltre era occupato a pensare allo strano comportamento di Simone: era così distaccato e aveva paura di averlo ferito in qualche modo. Lui non voleva quello: Simone era una persona molto buona e avevano creato un forte legame insieme. Quando era con lui aveva sempre paura di fare la mossa sbagliata: sapeva di essere una persona un po' strana, che non pensa a quello che dice e anche un po' tonto, e sapeva anche che questo offendeva un po' Simone, sempre autoritario e  protettivo;in qualche modo lo feriva...-Forse potrei parlargli. Appena arriva gli chiederò cosa succede- i suoi occhi notarono due figure avvicinarsi alla piazza:" Arriva qualcuno!"Tutti e due si alzarono,andando incontro verso quelli che scoprirono essere Tommaso e Aldo."Ueiueiuei! Qualcuno ha bisogno di una doccia!" esclamò Stef tappandosi il naso"Lascia perdere! Quell'idiota di Tom mi ha fatto sporcare per niente.." "Certo come no. Se solo fossi stato un po' più veloce con quel l'ascia...Ricordati 2 a 1!" Aldo mise il broncio "Ti ho già detto che prima o poi ti straccerò!"Mich si spazientì a sentire tutte quelle lamentele e decise di troncare lì il discorso:"Mh..piuttosto, avete trovato abbastanza armi?"Tom lanciò la sua borsa accompagnandola con un "Fai tu": cadendo si aprì mostrando mazze da baseball, due martelli, due asce e una pistola.Mich la raccolse:" E questa?" Aldo raccontò che avevano trovato uno zombie vestito da poliziotto con quella nella fondina. Avevano ipotizzato che qualcuno avesse chiamato una volante e che per un po' cercarono anche l'altro poliziotto, ma ci avevano rinunciato."Abbiamo incontrato almeno una ventina di zombie, ma neanche uno era un poliziotto!""Tranquilli, troveremo sicuramente altre pistole o fucili.."


Roberta si mise a cantare, mentre i due uomini cercavano di trovare la via giusta :"É un mondo piccolo, é un mondo piccolo, pieno di stupidi che primo o poi ucciderò" urlando l'ultima parola.Il suo ragazzo e Simone si girarono a guardare e quest'ultimo non poté far a meno di pensare a un vecchio film dell'orrore, in cui una madre chiama il figlio chinato a terra intento a far qualcosa, per poi scoprire che il figlio in realtà era un mostro con la bava alla bocca, gli occhi iniettati di sangue intento a mangiare il giardiniere.Simone scosse la testa allontanando dalla sua mente Roberta versione indemoniata."Amore, sta calma. Abbiamo quasi trovato la via giusta...""E da circa tre ore che ripeti la stessa frase:" quasi trovato" di qui, "quasi trovato" di là... Sono stufa!""Ancora un po' di pazienza.."Roberta urlò ancora e decise di allontanarsi da la fonte del suo nervosismo. -Continuerò a vagare per questo villaggio, da sola, e magari riuscirò anche a trovare quella maledettissima piazza!- pensò.Diego le urlò dietro:"Dove pensi di andare?""Oh, a trovare qualche zombie in grado di darmi delle indicazioni!"Il suo ragazzo fece un passo avanti:"Non provare a fermarmi" "Non intendo farlo..voglio seguirti."Dalla bocca di Simone uscì un "Che" e Rob spalancò gli occhi -Mi sta dando fiducia?-"Diego, ti amo ogni giorno di più" sorrise, tutta la rabbia di prima svanita in un secondo.

Lorenzo giaceva sul tavolo, svenuto.

Amelia era seduta a terra ricoperta completamente di sangue, una parte della gamba dell'amico di fianco a lei, pallida e immobile.

Il fornello della cucina, ancora accesso, emanava per tutta la casa un sibillio e l'odore del gas.

Lo sconosciuto tornò dal piano di sopra con in mano dei vestiti e con il suo strano modo di parlare, che ad Amelia ricordava vagamente un cow-boy, disse:"Ho trovato questi. Dovresti cambiati..."

Si accorse della gamba di fianco ad Amelia, la prese e si mise a cercare un luogo in cui nasconderla dalla loro vista.

Amelia lo osservava: non riusciva a determinare bene la sua età, ne dimostrava circa 50 ma secondo lei era molto più giovane, perché alcuni dei suoi modi di fare erano un po' troppo giovanili. Il volto era solcato da alcune rughe, che però non sciupavano la sua bellezza, al contrario la esaltavano. Non portava barba, ma aveva i capelli lunghi, grigio sporco raccolti in un codino. La bocca era in costante movimento, intenta a masticare e rimasticare una gomma.

Anche se il loro incontro non era avvenuto nei migliori dei modi, Amelia in qualche modo si fidava di lui. Decise quindi di poter lasciare Lori in buone mani e andò verso il bagno.

Si guardò allo specchio e non apprezzò quello che vide: quasi non si riconobbe. I suoi capelli ramati erano un intrico di nodi e resi ancora più rossi a causa del sangue raggrumato, la polvere e il sudore; gli occhi erano arrossati e per un secondo le parve di vedere una ruga sulla fronte. Era frutto della sua immaginazione? Se in soli tre giorni era ridotta così, come sarebbe stata dopo tre mesi? Ma ci sarebbero stati tre mesi?

Si cambiò, mettendosi un paio dei suoi leggings e la felpa oversize smanicata che il cowboy, come lo aveva soprannominato lei, aveva trovato.

Lo raggiunse di nuovo in cucina e lo trovò che tamponava via dalla fronte di Lorenzo il sudore:"Penso che stia salendo la febbre,non credo che sia un buon segno..."

Amelia strinse le spalle:"Dobbiamo andarcene al più presto..gli altri del mio gruppo ci stanno aspettando."

"Appena il tuo amico si sveglia lo carichiamo sul mio autobus e raggiungiamo la piazza,promesso"

Ci fu un momento di silenzio:"Ah! Dimenticato, per tutti i campi di patate! Come ti chiami fanciulla? "

"Amelia.."

L'uomo sorrise:"È un piacere conoscerti. Posso chiamarti Mely?"

 

In piazza ormai erano presenti tutti: mancavano all'appello solo Lorenzo e Amelia.

Diego raccontava agli altri che cosa avevano incontrato e come, grazie a Roberta ,erano riusciti a trovare il punto d'incontro.

Stava quasi per calare il sole e tutti erano preoccupati. Simone osservava da lontano Michaela e Stefano darsi il conforto a vicenda: gli occhi divennero due fessure. Stef lo notò,ma l'altro distolse subito lo sguardo.

"Dove diavolo sono finiti?"

"Ah..stupida com'è Amy sarà sicuramente caduta in qualche fosso" ipotizzò Roberta

Nessuno le diede retta.

"Spero che tornino al più presto... Del mezzo per partire da qui non mi importa poi tanto, ma vorrei almeno avere una casa in cui dormire stanotte"

Diego si intromise:"Per il veicolo abbiamo trovato due macchine abbastanza grandi.."

Amelia spuntò dalle spalle di lui,accompagnata da uno strano individuo:"Io ho trovato di meglio.."

Stef spalancò la bocca, tentennando un "Ma come fai tutte le volte a spuntare alle nostre spalle senza farti sentire?"

La ragazza sorrise:"Magari ti spiegherò il mio segreto..comunque ho trovato una casa e anche un bus"

"Dov'é Lorenzo?"

"In casa,ma...ecco é una lunga storia. Non posso lasciarlo da solo troppo a lungo;prendete le vostre cose e seguiteci"

"Certo, certo. Ma prima" Roberta puntò il dito sul petto dell'uomo: " chi é questo psicopatico? Il tuo compagno di stanza del manicomio? "

Lo sconosciuto sorrise, le prese la mano e iniziò a scuoterla,presentandosi: "Certo che sono uno psicopatico,ma tutti mi chiamano il Vecchio Bob!"

 

  
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