La macchina proseguiva a velocità sostenuta su una strada dritta e infinita, per Annabel sembravano già ore. Si trovava seduta sul sedile posteriore di un'auto, o meglio in un seggiolino.
Da dove si trovava riusciva a vedere un uomo alla guida che fissava la strada attraverso il parabrezza e sul sedile del passeggero stava una donna.
I capelli di lei erano stupendi, di un castano tendente al rame che avrebbero fatto invidia a chiunque, erano lunghi e le ricadevano dolcemente sulla schiena formando piccolissime onde.
La bambina si agitava su quel seggiolino, era stanca di tutto quel viaggiare e ogni volta che guardava fuori dal finestrino le sembrava che il paesaggio fosse sempre lo stesso e non cambiasse mai, come se la macchina fosse immobile e fosse tutta un'illusione.
Dall'altro lato del sedile posteriore c'era un altro seggiolino? Pieno? Vuoto?
La vista di Annabel era annebbiata parecchio e non riusciva a distinguere la massa che le si trovava accanto.
Vide un lampo di luce accecante, sentì uno scoppio troppo vicino e la macchina dove si trovava la famiglia si stava ribaltando a rallentatore, come in un film d'azione.
E poi il nulla. Buio ovunque e un urlo assordante proveniente da chissà dove e da chissà chi...