Libri > Il Labirinto - The Maze Runner
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Autore: Stillintoyou    13/11/2015    0 recensioni
{Sequel di Benvenuta nella radura}
Non sapevo nulla di tutto quello, e non sapevo come poteva essermi utile.. Ma erano informazioni interessanti. E, in un certo senso, non mi erano nemmeno nuove.
Che pensiero stupido... era ovvio che non potevano essermi poi del tutto nuove!
‹‹ Spero solo che nessuno dei soggetti si ammali gravemente durante la fase due ›› mormorò, riportando la sua attenzione sul fascicolo che gli avevo passato poco fa.
Prima che potessi aprire bocca per chiedere qualche informazione riguardante questa fantomatica “fase due”, entrò qualcuno in stanza. La solita dannata assistente di mio padre, quella che portava gli occhialoni ed aveva un naso più lungo di un becco d'anatra.
‹‹ Signor Richard... sono qui. Sono arrivati ››
Mio padre annuì, tornando a sedersi sulla sua sedia e schioccando la lingua ‹‹ Bene. Cominciamo, allora ››
Genere: Avventura, Fluff, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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‹‹ Andiamo prima che quei bastardi decidano di andare via e lasciarci qui come delle teste puzzone! ›› gridò Newt e, come delle molle, uscimmo tutti uno ad uno.
Prima Eva, poi Sonya, poi Minho. Mi misi in piedi e feci per scendere, ma mi venne quasi il capogiro nel compiere quel movimento. Rischiai di cadere con la faccia a terra, ma Minho mi prese al volo non appena mi vide sporgermi in un modo poco equilibrato e mi aiutò a scendere da lì, poi scese anche Newt e si avvolse il mio braccio attorno alle spalle.
Cominciammo a correre in direzione della berga, e mi resi conto che era la stessa cosa che stavano facendo anche gli altri radurai.
Non osai nemmeno contare quanti ce ne fossero. La mia unica visione era la berga, ed era ancora distante. Se non fosse stata per il fatto che Newt mi stesse reggendo, sarei affondata nel fango circa quindici volte.
Mi stavo praticamente trascinando, mi sentivo debolissima. E stanca. Parecchio stanca. Non poteva essere solo per il sonno arretrato o qualcosa di simile.
La berga, anche se la vedevo in lontananza, in quel momento mi sembrava il posto più accogliente del mondo.
Le luci al suo interno sembravano quasi un lusso che non vedevo da troppo tempo. Dentro questa c'erano degli uomini armati.
‹‹ Correte! ›› gridò qualcuno, la sua voce familiare risuonava nella mia testa, ma non riuscivo a dargli un volto all'inizio. Capii che la debolezza si stava facendo sempre più forte.
Solo dopo qualche minuto capii che era stato Thomas a gridare, e per qualche strano motivo mi sentii sollevata nel sentire la sua voce e sarei voluta andare ad abbracciarlo.
Lo cercai con lo sguardo, ma i radurai attorno a noi erano troppi e rintracciarlo lì in mezzo sarebbe stato impossibile. Sopratutto con la pioggia che scendeva incontrastata.
La tempesta si era scatenata veramente bene e con tutta la sua forza.
‹‹ Oh no... Merda! ›› esordì in tutta la sua finezza Evangeline, inchiodandosi sul posto come se stesse correndo il rischio di andare contro qualcosa.
Stessa cosa fecero Minho, Newt e Sonya.
Cosa stava succedendo ora?
Mi voltai, poi sussultai alla vista di quelle caspio i creature ancora vive.
Alcune di queste si muovevano con degli spasmi, segno che alcune delle loro lampadine sicuramente erano già scoppiate, ma questo non li rendeva di certo meno pericolosi degli altri interi.
Le loro lame erano bagnate dalla pioggia, ed io ebbi quasi la sensazione di sentire le loro grida rabbiose.
‹‹ Credevo fossero tutti morti! ›› sbottò Sonya.
‹‹ Beh, a quanto pare no, Genio! ›› le risposi, calcando il tono sull'ultima parola. Non era il momento di fare sarcasmo e lo sapevo, ma ero già nervosa per quella situazione. Mi stavo chiedendo come avremmo raggiunto ora la berga, visto che quei mostri stavano praticamente bloccando l'accesso al portellone.
‹‹ Okay, ascoltami ›› Newt si voltò verso di me, spostandosi lentamente il mio braccio dalle spalle ‹‹ ora tu cerchi di raggiungere la berga e di metterti al sicuro, va bene? ››
‹‹ Eh? ›› sgranai gli occhi ‹‹ No, tu vieni con me! ››
‹‹ dobbiamo dividerci, Liz! E tu non sei nelle condizioni per affrontare quei mostri! ››

‹‹ E quindi, secondo te, dovrei salire sulla berga senza di te? ››
‹‹ Se trovi un modo, sì. Sali e noi, poi, ti raggiungeremo ››
‹‹ E se quelli vogliono partire alla svelta? ›› domandai, corrugando la fronte.
Lui sorrise, poggiando le mani sul mio volto ‹‹ Andiamo, sei un genietto! puoi benissimo trovare un diversivo! ›› inclinò la testa. I suoi continui cambi di comportamento quasi m'inquietavano.
Non ero per niente convinta di quel piano e lui lo vedeva, ma lasciò perdere. Sapevo che sarebbe stato attento, ma avevo ugualmente paura. Erano successe troppe cose in troppo poco tempo, e quella doveva essere l'ultima parte di quella caspio di prova.
‹‹ Andiamogli addosso! ›› gridò di punto in bianco Thomas, incitando ad andare all'attacco di quei mostri.
Newt mi fece un cenno con la testa, come per dirmi di andare, poi si allontanò assieme a Minho e stessa cosa fece Sonya.
Andarono tutti e tre verso Thomas per unirsi a quella battaglia. Sperai vivamente che nessuno di loro si facesse male. Non avrei sopportato altre perdite.
Evangeline si avvicinò a me, prese il mio braccio e se lo legò attorno al collo.
‹‹ Andiamo, piccolo zombie, troviamo un modo per pararci il nostro stupendo culetto. Ci penseranno loro a tenere a bada i cattivi! Io rimango con te. Contenta? ››
‹‹ Da favola ›› mormorai, girandomi in direzione di Newt. Ero circondata da un senso di ansia nei suoi confronti e non voleva darmi tregua.

Non riuscivo a non girarmi verso la scena della battaglia, troppo preoccupata dal fatto che stessero affrontando di nuovo quei mostri orribili.
La mia debolezza era un intralcio per me, ma non sembrava esserlo per Eva, che mi trascinava senza alcun problema.
Erano pochi i radurai che, come me ed Eva, non volevano unirsi alla battaglia, e non avevamo tempo per studiare un modo per evitare di immischiarci nella lotta e non correre il rischio di rimanere feriti.
L'unico modo per arrivare alla berga, era quello di passare tra i mostri.
Io ed Eva provammo a fare il giro largo per raggiungere la berga, considerando che passare in mezzo a quelle creature nelle mie condizioni non era proprio l'ideale, ma queste erano sparse in tutta la zona ed aggirarli risultava praticamente impossibile.
‹‹ Temo che dovremmo passare seriamente in mezzo a loro ›› disse Eva, tirando fuori il suo amato pugnale dalla tasca ‹‹ in caso, ne sgozzo qualcuno ››
‹‹ Come se questo potesse fermarli, no? ››
‹‹ Beh, non posso mica permettergli di colpirci! Qualcosa dovrò pur fare ›› arricciò il naso, poi cercammo entrambe il posto più vuoto per poter passare.
Risultò la ricerca più complicata, ma era necessaria.
D'altronde tutte le possibili vie che conducevano alla berga erano bloccate da quei mostri.
‹‹ Okay, il punto ad est. Ci sono solo due di quei mostri ›› disse, indicando in quella direzione, poi cominciò a camminare.
Cercai di non darle troppo peso, ma con scarsi risultati. Il mio passo era trascinato ed il senso di debolezza sembrava crescere sempre di più. Era come se il mio cervello cercasse di spegnersi per qualche assurdo motivo, e sentivo i brividi di freddo lungo tutto il corpo eppure, sicuramente, il clima esterno non era per niente freddo, nonostante la tempesta.
Qualcosa non andava ed era piuttosto ovvio.
‹‹ La vedo dura, sono pochi ma enormi›› mormorò tra sé e sé Eva, forse nella speranza che non riuscissi a sentirla.
Ma, purtroppo, l'avevo sentita.
Eccome se l'avevo sentita.
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore, fissando quelle creature davanti a noi. Sembravano essere seriamente più aggressive che mai, forse spinte dall'essere già mezzo distrutte.
Eva strinse il coltello tra le mani perché, come immaginavamo entrambe, quei mostri ci attaccarono immediatamente come provammo ad oltrepassarle.
Le loro lame brillavano, sgocciolavano fango per via della tempesta ed erano veramente troppo appuntite.
Eva cominciò a colpire alla cieca una delle due creature, sperando che in questo modo riuscisse ad allontanarla il tanto giusto per permetterci di passare, ma si rivelò una mossa inutile.
Impugnai a mia volta l'arma che mi aveva dato Eva e provai anche io a colpire uno dei due mostri, ma mi ritrovai disarmata nel giro di qualche minuto.
Sentivo le mie mani sin troppo deboli e facevo fatica anche a tenere un braccio sollevato.
‹‹ Caspio! ›› dissi, poi sgranai gli occhi.
Il mostro davanti a me gridò con fare rabbioso. Un grido che era solo nella mia testa, perché lui, come gli altri, non aveva una bocca.
Sollevò un braccio ed allargò le dita, mostrando le lame luccicanti ed appuntite, poi mi attaccò.
Non sentii dolore, forse per l'adrenalina. Ma sentii del bruciore che durò per qualche attimo.
Abbassai lo sguardo. Erano quattro grossi squarci sopra il petto. Macchiavano di sangue la maglietta.
Alzai di nuovo lo sguardo, il mostro aveva riportato il braccio verso l'alto ed era pronto ad attaccare di nuovo. Poi udii degli spari, ed il mostro cadde in preda a delle convulsioni.
Eva mi guardò con la fronte corrugata, poi corse velocemente verso di me e si affrettò a rimettere il mio braccio attorno alle sue spalle.
‹‹ Hai sparato tu a quei cosi? ›› domandai, rendendomi conto di star respirando pesantemente.
‹‹ No. Ma qualcuno dalla berga ci ha fatto un gran favore ›› rispose, correndo il più velocemente possibile verso la berga.
Ad ogni passo che facevamo sentivo sempre di più la debolezza. Saltavo qualche passo, mi trascinavo, provavo a recuperare terreno per non pesarle troppo sulle spalle.
Quando eravamo a pochi centimetri dalla berga, due uomini armati e con delle maschere al volto ci corsero incontro.
‹‹ Avanti, muovetevi! Forza! ›› gridò uno di loro, poi si fermò e girò lo sguardo verso il portellone aperto.
‹‹ Portate una barella! Una di queste due ragazze è ferita! ››
‹‹ Subito! ›› rispose qualcuno dall'interno, e pochi istanti dopo uscirono due persone coperte dalla testa ai piedi da una tuta verde con scritto “C.A.T.T.I.V.O.” a caratteri cubitali sul petto.
L'uomo mi prese in braccio di peso e mi distese sulla barella, che successivamente venne portata sulla berga.
Eva era al mio fianco, teneva una mano sul bordo della barella.
Vedevo tutto sfocato, ma tutto sommato ero cosciente di quello che mi stava accadendo attorno.
Le due persone con la tuta mi stavano portando lontana dall'ingresso della berga, in una stanza piena di apparecchi che ronzavano, segno che era accesi e pronto all'uso.
La luce che emanava quella stanza era fortissima.
‹‹ Che succede? ›› chiese Eva con un tono preoccupato.
Una donna con un camice bianco lungo fino ai piedi chiuse la porta della stanza una volta che entrammo. Eva non si allontanò neanche per un attimo da me, nonostante la donna col camice provò a farla uscire, ma lei la ignorò, in attesa di risposte.
‹‹ Ha un'infezione causata dalla ferita sul petto ›› rispose una delle due persone con la tuta verde ‹‹ le sue condizioni potrebbero peggiorare da un momento all'altro ››
Sentii la berga muoversi. Sgranai gli occhi. Stava partendo? E i radurai erano saliti o no?
Un rumore meccanico rimbombò nella sala. Il portellone si stava chiudendo.
‹‹ No! Aspettate! Non potete chiudere! ›› gridai, cercando di mettermi seduta sulla barella.
‹‹ Il tempo è scaduto ›› rispose la donna col camice.
Feci per rispondere, ma mi resi conto di sentirmi così tanto stanca da non riuscire nemmeno a parlare. Qualcosa mi punse il braccio. Poi mi addormentai.

Mi risvegliai di punto in bianco. Ero sola in quella stanza, piena di rumori fastidiosissimi di macchinari in funzione.
Mi girai a fatica verso il monitor accanto a me. Segnava i miei battiti cardiaci, erano irregolari per via del risveglio improvviso.
La testa era leggera, come se fosse staccata dal resto del corpo.
Mi sentivo la fronte perlata di sudore, il corpo freddo come il ghiaccio, le labbra che formicolavano, così come la lingua.
Avevo due piccoli tubi nel naso che mi permettevano di respirare, una flebo per braccio e due ventose poggiate sulle tempie, collegate ad un grosso macchinario alle mie spalle.
Girai gli occhi verso la parete accanto a me. Era trasparente, e vedevo la stessa donna che aveva chiuso la porta. La sua testa era china su un monitor, parlava, ma non sentivo una sola parola.
Poco dopo sollevò lo sguardo verso di me, premette un bottone accanto a sé e mi sorrise.
‹‹ Bensvegliata, soggetto A6 ›› disse con un finto tono cordiale ‹‹ siamo lieti di riaverla con noi ››
‹‹ Che diavolo mi state facendo? ››
‹‹ La stiamo curando dall'infezione, ovviamente ›› si alzò, poi se ne andò.
‹‹ Fantastico ›› pensai, cercando di mettermi seduta sulla barella, ma appena provai a muovere un solo muscolo provai un dolore fortissimo lungo tutto il corpo.
La porta si aprì, e quella donna entrò, richiudendo la porta con cura.
‹‹ No, niente sforzi! ›› disse, per poi affiancarsi alla baretta.
Mi diede un occhiata veloce, poi mi rivolse un sorriso ‹‹ come ti senti? ››
‹‹ Come se mi aveste appena drogata ›› risposi, schioccando la lingua ‹‹ voglio alzarmi. ››
‹‹ Beh, se mi risponde in modo sincero e senza sarcasmo, potrei dirti se puoi farlo o meno! ›› incrociò le braccia e sollevò un sopracciglio.
Aveva mandato il senso dell'umorismo in vacanza, per caso?
Sbuffai e mi rassegnai, cercando di mandar via il nervoso che mi provocava stare sdraiata senza potermi muovere, in un posto circondato da roba elettronica che ronzava più forte di uno sciame di mosche.
‹‹ Sto bene. Ora riesco a sentire la testa sul collo. ›› risposi, trattenendomi dallo sbuffare di nuovo.
‹‹ Meno male. Perché i grafici dicono che l'infezione è stata bloccata in tempo, ma volevamo una conferma da parte tua ››
feci ruotare gli occhi, trattenendo un gemito di dolore quando la donna, con la stessa delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli, staccò entrambe le flebo dalle mie braccia e poco dopo anche le ventose dalle mie tempie.
‹‹ Vuole raggiungere i suoi amici? ›› domandò in tono così cortese da cogliermi di sorpresa.
Avevo una brutta sensazione, ma decisi di non badarci.
‹‹ Sì, dove sono? ››
‹‹ Esci da qui. Ti porterà qualcuno dello staff ›› rispose, senza rivolgermi lo sguardo. Era troppo impegnata a sistemare tutti i macchinari al loro posto.
Presi un groppo respiro ed abbassai lo sguardo sui miei vestiti. Erano sporchi e i quattro tagli sulla maglietta sporca di sangue mi facevano quasi impressione.
Aprii la porta della stanza, guardandomi attorno. Era tutto silenzioso e spoglio, c'era solo una persona in quella stanza.
Mi venne naturale sorridergli quando lo vidi venirmi incontro con un espressione tesa e spaventata.
‹‹ Brytan! ›› esultai, abbracciandolo d'istinto una volta che fu davanti a me.
Lui ricambiò l'abbraccio, poi si allontanò e mi guardò dalla testa ai piedi, tirando un sospiro di sollievo.
‹‹ Tu sei matta da legare, lo sai?! ›› disse, poggiando le mani sulle mie spalle ‹‹ quando sei rimasta con quel gruppo di spaccati avevo una voglia matta di prenderti a testate sui denti! ››
‹‹ Oh, sì, mi sei mancato anche tu ›› risposi, poi corrugai la fronte ‹‹ aspetta, come fai a... ››
‹‹ Vi osservavamo dalla base, ovviamente ›› fece le spallucce.
Non che non immaginassi una cosa simile, ma averne la certezza di metteva un po' a disagio.
Di punto in bianco, la sua espressione cambiò. Accennò un sorriso di compatimento ‹‹ mi dispiace per quello che ti è successo. Parlo dell'eruzione, intendo ›› sbuffai, poi scossi la testa con fare rassegnato. Non volevo nemmeno pensarci alla storia dell'eruzione, era proprio l'ultimo dei miei pensieri.
‹‹ Dove sono i miei compagni? ›› domandai per cambiare discorso. Onestamente ero più preoccupata per loro per per altro. Dovevo sapere se erano tutti sani e salvi.
‹‹ Vieni, ti porto da loro ›› rispose semplicemente, prendendomi la mano poco dopo.

Brytan mi sommerse di domande per tutto il tragitto, fino a quando non raggiungemmo una sala con dei mobili marroni buttati lì a caso.
A prima vista non mancava nessun raduraio e nessuna raduraia.
Thomas e Teresa erano seduti su un divano e dormivano. Minho ed Eva erano vicini, lui cercava di parlare con lei, ma eri era addormentata, sicuramente distrutta dalla corsa e dal fatto di aver trascinata fino a lì di peso, Brenda e Jorge... Mancavano. Loro non c'erano.
Fui colta da un senso di paura per loro, così mi girai velocemente verso Brytan, che stava dando una rapida occhiata in giro.
‹‹ Dove s- ››
‹‹ Dove sono Brenda e Jorge? ›› m'interruppe, girandosi di scatto verso di me ‹‹ Oh... Beh, non posso dirtelo ››
‹‹ Cosa? Perché? ››
‹‹ Lo scoprirai presto ›› rispose semplicemente. Da quando Brytan aveva quel comportamento nei miei confronti? Che fosse successo qualcosa mentre io ero nella zona bruciata?
‹‹ Ma sono riusciti a salire sulla berga? ››
‹‹ Sì, sono saliti ›› annuii, poi si voltò di nuovo. Quel suo comportamento mi preoccupava un po', ma decisi di non dargli peso, visto che la mia attenzione venne catturata da Newt.
Era seduto sul pavimento, con le gambe incrociate a mo' d'indiano.
Mi avvinai a lui, facendo attenzione a non fare rumore con i miei passi. La maggior parte dei radurai e delle raduraie dormiva, non volevo essere io la causa del loro risveglio.
‹‹ Newt! ›› esultai, chinandomi alla sua altezza.
Aveva lo sguardo basso sulle sue mani e stava giocando con la maglietta pulita.
‹‹ Liz ›› rispose con un tono un po' smorto. Sicuramente era distrutto quanto gli altri ‹‹ allora sei viva! Evangeline mi ha detto quello che è successo... prima di essere portata via da Minho ›› corrugai la fronte ‹‹ in che senso? ››
‹‹ Nel senso che Minho ha tirato fuori il cascamorto che c'è in lui e ha provato a flirtare con lei. Ecco perché sono vicini ››
‹‹ Oh ›› mi grattai la fronte, decidendo di far cadere quel discorso. Mi morsi il labbro inferiore e lo scrutai attentamente. Volevo assicurarmi che stesse bene.
‹‹ Così questo è il famoso Newt? ›› domandò Brytan, facendomi quasi sobbalzare.
Newt si mise in piedi, annuendo.
Brytan gli porse la mano, rivolgendo un sorriso – fintissimo – a Newt ‹‹ Piacere, sono Brytan. Il ragazzo che ha fatto scappare Elizabeth ››
‹‹ Piacere mio ›› rispose, sollevando un sopracciglio e guardandomi della coda dell'occhio.
‹‹ Ho avuto modo di vedere quanto tenessi alla mia piccola, ti sono molto grato per averla tenuta al sicuro ›› corrugai la fronte.
Newt ridacchiò in modo palesemente nervoso e si grattò la testa ‹‹ La tua cosa, scusa? ››
‹‹ La mia piccola! ›› rispose Brytan, quasi squittendo.
Okay, cosa diavolo voleva fare?
Newt, tutta via, sembrò cercare di mantenere la calma. Forse perché ero lì davanti a lui, ma leggevo nei suoi occhi la grandissima voglia di prendere a sberle Brytan.
‹‹ Ehm, non c'è di che...? ›› si limitò a rispondere, stringendo i pugni.
Brytan sorrise, sporgendosi verso di me e depositando un bacio sulla mia guancia ‹‹ sono contento di vedere che stai bene, bimba. Ci vediamo dopo ›› mi fece l'occhiolino, poi abbandonò la stanza.
Mi vennero i brividi di fronte a quello strano comportamento, non sapevo dargli una spiegazione.
Non si era mai comportato in quel modo, e farlo proprio davanti a Newt non era l'ideale.
Infatti, lui incrociò le braccia, dando un finto colpo di tosse per attirare la mia attenzione.
Non volevo litigare di nuovo. Non dopo aver chiarito giusto poche ore prima.
‹‹ Bene, ora che Mister scienziato pazzo ha abbandonato la scena, ti spiacerebbe spiegarmi chi è? ››
‹‹ Un buon amico... credo ››
‹‹ Come lo ero io? ›› sollevò un sopracciglio ‹‹ “Newt è un buon amico”, me lo ricordo ancora ››
‹‹ Oh, caspio, mica sarai geloso? ››
‹‹ Io? Geloso? ›› rise in modo isterico, scuotendo la testa. Poco dopo digrignò i denti ‹‹ certo che sono geloso! ››
‹‹ Bene così ›› risi in modo divertito, ma lui non lo era. Non lo era per niente. Mi fulminò con lo sguardo, spostandolo poi altrove ‹‹ quel tipo non mi piace ››
‹‹ Non si era mai comportato così, prima ››
‹‹ Non importa. Non mi piace ›› fissava la porta da dove era appena uscito Brytan, respirando rumorosamente.
‹‹ A me non piace il modo con cui Sonya ti gira attorno, ma non ne faccio un dramma ››
‹‹ Sonya? La biondina del gruppo B? Sì, è carina ››
‹‹ Così non mi sei d'aiuto ›› sbuffai, avvicinandomi a lui e legando le braccia dietro la sua schiena.
‹‹ Non fare la fidanzatina gelosa ››
‹‹ Da che pulpito viene la predica! ›› sospirò di nuovo, poggiando il mento sulla mia nuca.
Crollò il silenzio tra noi, ma sentivo in lui qualcosa di strano anche se non parlava.
Qualcosa non andava ed io lo sentivo.
Sentivo che stava per succedere qualcosa di brutto. Molto brutto. Ma non sapevo cosa aspettarmi.

Passò qualche ora, e noi ci ritrovammo a terra, accoccolati l'un l'altro.

Mi mancava quel senso di calma che provavo quando stavamo accoccolati in quel modo. Mi ricordava la radura.

Non avrei mai pensato di ricordare quel posto con così tanta nostalgia. Nonostante in un certo senso fossimo prigionieri di quel posto circondato da delle mura, era sicuramente migliore della zona bruciata. I dolenti, messi a confronto con gli spaccati, sono paragonabili a dei cani da guardia.
Fui scossa da una strana sensazione che mi percorse la spina dorsale.

Era come una lieve scossa che mi portò ad aprire gli occhi di scatto. Non inarcai la schiena solo per non infastidire Newt, che dormiva tranquillo col volto nascosto contro il mio collo.

La stanza silenziosa. Forse anche troppo silenziosa. Sembravamo tutti dannatamente tranquilli, e la cosa non mi piaceva.
Mi prese uno strano senso di angoscia. Strinsi i pugni. Sentivo quasi il rumore del mio battito cardiaco.
‹‹ Newt, qualcosa non va ›› sussurrai, sentendo quest'ultimo stringermi a sé.
La mia schiena poggiata al suo petto e le sue mani erano legate attorno alla mia vita. Lui era piuttosto tranquillo. L'unica risposta che mi diede fu una lieve carezza sui fianchi, poi strofinò il volto contro il mio collo, ma nulla di più.
‹‹ Newt, sul serio, qualcosa non va ››
La luce nella stanza era completamente spenta, non si intravvedevano nemmeno le ombre dei mobili. Era come se fossimo nel nulla.



{Angolo della scrittrice}

Okay, eccomi pive, sono tornata.
Prima di tutto chiedo scusa ai lettori, ma vi spiego subito il motivo della mia assenza prolungata:

Non sono più entrata su EFP per il semplice motivo che non vedevo partecipazione da parte vostra.

L'avevo già notato da quando avevo saltato l'aggiornamento della FF Benvenuta nella radura per qualcosa come un mese.
Pive, io capisco che a volte scocci il fatto che un'autrice o un autore non aggiorni in modo frequente, ma anche noi, come voi, abbiamo una vita al di fuori di questa piattaforma. Noi siamo esseri umani come voi, anche noi abbiamo degli imprevisti, degli impegni scolastici e non, per cui se si salta l'aggiornamento non dovete prendervela o cose così.
A parte questo, non me la sono presa perché non ci sono recensioni o cose così, ma proprio perché notavo che le visualizzazioni bene o male non variavano molto, ma non vedevo partecipazione, anche solo per dare un minuscolo giudizio.
A me non interessa che facciate per forza di cose recensioni chilometriche, sappiatelo. Sì, certo, mi fanno super piacere, ma non le richiedo con urgenza, perché non sono quel genere di persona. Ma chiaramente fa piacere sentire anche la vostra opinione, d'altronde se si pubblica una storia, lo si fa anche per gli altri, perché è bello far leggere a persone esterne i propri lavori anche per "crescere a livello letterario" (se così si può dire) e ricevere un giudizio esterno che non sia necessariamente dato da persone che si conoscono, perché loro possono benissimo farti dei falsi complimenti pur di non farti rimanere male o deluso da un tuo lavoro.
Tutto ciò che chiedo da parte vostra è un minimo di partecipazione come prima, perché seriamente, non è carina come cosa.
Lo dico per me, come lo dico per gli altri. Quando leggete una storia che vi piace, fatelo sapere all'autrice/ autore, perché fa sempre piacere avere un parere altrui. Anche se non vi piace, ditelo! magari senza insultare, e facendo capire dove sbaglia, dove migliorarsi e cose così. Sul serio. Sono piccoli gesti, ma che a volte fanno piacere.

Detto questo, smetto di annoiarvi e di chiedo scusa per l'assenza, ma sul serio, mi era veramente passata la voglia di aggiornare su EFP.
Riprenderò a farlo, nella speranza che comunque veda un minimo di partecipazione da parte vostra.

Vi ricordo che sono anche su wattpad.
Benvenuta nella radura e Fase due: Zona bruciata sono presenti anche lì.
Profilo Wattpad: 
https://www.wattpad.com/user/StillintoyouEFP
Benvenuta nella radura: https://www.wattpad.com/story/33374948-benvenuta-nella-radura
Fase due: Zona bruciata: https://www.wattpad.com/story/47904673-fase-due-zona-bruciata
Il libro che sto scrivendo (attualmente bloccato per poter concludere la FF senza interruzioni): https://www.wattpad.com/story/45303408-allorset

 


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