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Autore: _Sherazade_    16/11/2015    3 recensioni
Flora, fin dalla sua nascita, è stata benedetta dall'amore di un Dio.
Ma come può l'amore fra una mortale e un Nume essere felice?
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Storia partecipante a "The Seasons Challenge" indetta da Jadis_ sul forum di Efp.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante a "The Seasons Challenge" indetta da Jadis_ sul forum di Efp.
Stagione: Primavera
Prompt: Scelta libera - Melodia

 
Oltre la barriera del Sonno


Fin dal suo primo minuto di vita, Flora era stata benedetta dagli Dei.
O meglio, da un Dio: Hypnos, il Dio del Sonno.
Hypnos sapeva di dover vegliare su di lei, e ogni notte, prima di farla addormentare, suonava una ninna nanna che solo la piccola avrebbe potuto udire.
- Mamma, la senti?
- Che cosa, piccina?
- Questa musica. È bella.
La madre rispose alla piccola che la musica che lei sentiva era un dono che il Dio del Sonno le aveva fatto. E che lei soltanto avrebbe potuto udirla.
- Essere amati dagli Dei è una cosa rara. Sei fortunata, mio piccolo tesoro.
Flora non vide mai il Dio del Sonno, ma ogni notte sentiva il suono del suo flauto.
Flora crebbe con quel dolce suono che la accompagnava dalla più tenera infanzia. Solo per sentirlo, la giovane dormiva parecchie ore, tanto che i genitori erano preoccupati per lei.
Nel villaggio, tutti cominciarono a credere che le fosse solo una ragazzetta pigra e svogliata. Le malelingue si diffusero in fretta, e i poveri genitori di Flora non sapevano più che cosa fare. Si appellarono allora alla saggia guaritrice che viveva nei boschi, la quale diede loro delle erbe speciali che avrebbero tenuto sveglia la ragazza.
Quando Flora lo seppe si rifiutò di prenderle, ma i suoi genitori erano determinati a “salvarla” da se stessa.
- Se non le bevi la gente ti eviterà.
- Non le senti le voci del villaggio? Vuoi diventare un'adulta nullafacente?
- Non mi importa, io voglio sentirlo...
A nulla valsero le sue proteste e i suoi pianti disperati. Flora si dovette piegare al volere dei genitori.
Quando arrivava la notte, Flora era felice perché poteva incontrarlo, perché poteva sentirlo. Con quello che le avevano fatto, solo la notte poteva udirlo, solo la notte poteva vedere la sua ombra nei suoi sogni. Anche senza vederlo in volto, accontentandosi del flauto e dell'ombra, lei era già innamorata di lui.


Passò il tempo e Flora divenne grande, e i suoi genitori decisero di darla in sposa a un giovane della grande città. Un giovane con la quale lei era cresciuta, e col quale aveva condiviso il suo segreto.
Lui conosceva la storia del flauto, e per farla innamorare di sé, aveva studiato per suonare il flauto.
- Vedi... in realtà l'ombra del tuo sonno sono io. - Suonava bene, ma non era lo stesso. Flora sapeva che quella era una bugia. Il musico che lei aveva nel cuore era solo Hypnos.
Flora non avrebbe mai potuto amare nessuno all'infuori del Dio che l'aveva accompagnata fin dal primo vagito.
Flora amava solo il suono di quel flauto. Flora amava solo il Dio del Sonno.
- Vorrei tanto non svegliarmi più...
Sebbene Hypnos volesse aiutarla, purtroppo non poteva intervenire, dandole ciò che la giovane chiedeva. Gli Dei non dovevano interferire con le vite dei mortali, quella era una legge divina alla quale molti avevano trasgredito, ma non Hypnos. Anche se il suo cuore bruciava per il desiderio di raggiungerla, lui non l'avrebbe fatto, lui l'avrebbe aspettata.
Da tempo si era scoperto innamorato a sua volta, e questo lo aveva portato a tormentarsi a lungo, tanto da impensierire il gemello.
La mattina del matrimonio, una ragazza, perdutamente innamorata del giovane sposo, in preda alla pazzia, diede fuoco al villaggio, uccidendo indistintamente chiunque, compresa la stessa ragazza che aveva dato il via a tutto.
Flora era rimasta bloccata, fiamme e fumo erano tutto quello che lei riuscì a vedere. Non c'era possibilità per lei di salvarsi, e lei lo aveva già capito.
- Forse è meglio così. - disse la giovane.
- Non preoccuparti, a te ci penserò io. - disse una voce che mai aveva udito. Vedendo l'uomo che con voce rassicurante le aveva parlato, Flora sorrise.
- Io so chi sei. Tu sei il Dio della Morte, tu sei Thanatos. - lui annuì, e la fece sdraiare.
- Non ti farò del male, ma il tuo tempo è arrivato.
- Ti ha mandato Hypnos?
- Mi ha chiesto di aiutarti come meglio potevo. E io anticiperò la tua morte solo di qualche minuto. Non posso lasciarti ingoiare dalle fiamme ancora viva.
Flora sorrise, e gli chiese se avrebbe potuto vedere il Dio del Sonno. Lui era l'unico vero amico che lei avesse mai avuto. Il suono del suo flauto era sempre stato in grado di rasserenarla quando lei era triste. Lei aveva sempre sentito che il Dio le era accanto.
- Molto presto lo vedrai... mio fratello è troppo timido per fare il primo passo. Dovrai essere tu a prendere l'iniziativa. - disse il Dio facendole l'occhiolino. - Te lo affido.
Flora sorrise, mentre il Dio le teneva la mano. Tutto divenne buio, e ad accompagnarla verso l'ingresso degli Inferi, ci fu il suono distante di quel flauto.


I Campi Elisi erano meravigliosi, e Flora ritrovò alcuni degli abitanti del suo villaggio, morti come lei in quell'orribile incidente. Flora però era felice. In quel posto si sentiva libera e spensierata come non lo era più stata da tempo.
Cercò per giorni di incontrare Hypnos, ma scoprì che il Dio non vi si recava spesso.
Flora cominciò a rattristarsi, ma poi sentì di nuovo il suono del suo flauto.
Corse per i campi, seguendo il suono, con il cuore che batteva forte in gola.
L'emozione era tanta, ma poi la melodia si placò.
Flora guardò fra la folla di anime beate, e lo riconobbe immediatamente.
Non l'aveva mai visto, ma il suo cuore sapeva che era lui.
Si avvicinò e con un inchino, si presentò.
Il Dio sorrise arrossendo, e la salutò con un leggero cenno del capo; allora la giovane ricordò le parole del gemello del Dio.
- Suoneresti ancora per me?
Hypnos accettò, suonando ancora quella vecchia ninna nanna. Solo per lei.
In quella radura, i due innamorati si incontrarono ogni giorno, e le dolci note si dispersero per tutti i Campi Elisi.
Non era più solo un sogno a lungo cercato.



 
L'angolo di Shera ^_^

Salve a tutti. Era un po' che volevo scrivere questa breve storia, il cui prompt "ninnananna", mi è stato gentilmente consigliato da Crateide. Mia cara, ti ringrazio tantissimo, spero che la storia sia di tuo gradimento ^_^
Questa è stata la terza delle tre OS che ho scritto ieri, le altre due sono frutto del suggerimento del mio ragazzo. Nei prossimi giorni le pubblicherò, e spero siano ben riuscite XD. Il committente è soddisfatto, quindi io sono a posto con la mia coscienza :P.
Scherzi a parte, ero presa, e credo che per quello il lavoro sia uscito bene.

Ho leggermente modificato la versione di questa storiella, all'inizio era leggermente più piatta, non che sia particolamente di spessore questo breve racconto, so di aver scritto storie molto più avvincenti, ma sono comunque molto contenta del risultato. È esattamente quello che avevo in mente. Spero vi piaccia, un bacione e a presto.

Shera ♥
  
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