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Autore: Chichi Zaoldyeck    18/11/2015    2 recensioni
Gon decide di iscriversi a Facebook per trovare qualcuno con cui scambiare due parole, la sua ultima storia d'amore è stata molto deludente e grazie ai suoi amici Kurapika e Leorio ha ritrovato la forza di andare avanti e di ricominciare... Non sa che troverà molto di più! Buona lettura! QUESTA STORIA È VECCHIA, L'AVEVO FINITA NEL 2016, L'ULTIMO CAPITOLO L'AVEVO ELIMINATO PER SBAGLIO E HO DOVUTO RIMETTERLO :"")
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Leorio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa; Salve a tutti! si faccio la premessa prima del capitolo perché voglio annunciarvi che questo è il PENULTIMO CAPITOLO! *fischi di trombette* prometto che la farò finire nel migliore dei modi, mi sono già preimpostata tutti gli spunti per il prossimo capitolo, è la prima storia di hxh che scrivo così lunga e non voglio prolungarla troppo per paura di doverla lasciare in sospeso perché non mi vengono più idee che non siano ripetitive! Poi ho già in cantiere un altra one-shot sempre di hxh quindi :P detto questo vi auguro una buona lettura! :3 P.P.S: Ho finito di scrivere il capitolo con 38 di febbre, mi scuso in anticipo per eventuali errori che correggerò :c

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I giorni trascorsero tranquilli, anche se c'era l'inconveniente Kuroro a scrutare la situazione, soprattutto a scrutare Kurapika. Quei giorni Leorio non era presente a scuola per via di una brutta influenza che stava passando ma ancora quel giorno aveva preferito rimanere a casa, e questa cosa preoccupò un pò Kurapika ma sapeva che se aveva bisogno c'era Gon. La lezione di Kuroro finì e i compagni uscirono tutti, Kurapika fece per uscire ma Kuroro lo bloccò.

- Devo parlare un attimo con te. -
- Lasciami andare a lezione. -
- Cosa fai, disubbidisci al tuo professore? - urlò Kuroro mentre stava passando il vice preside.
- No, affatto, ma devo andare a lezione se no mi becco una nota. - disse Kurapika vedendo passare il vice preside che li stava osservando.

- Sarà questione di 5 minuti. -
- Vai pure Gon, ti raggiungo in aula. - disse a Gon che lo stava aspettando fuori dall'aula guardando malissimo Kuroro.
- Se hai bisogno chiamami. - disse Gon avviandosi alla prossima aula.
- Tutto bene professor Kuroro? - disse il vice preside avvicinandosi ai due giovani.
- Si si vice preside, volevo solo congratularmi con Kurapika, è il migliore della classe. -
- Oh si, è proprio un bravo allievo! - disse il vice preside andandosene.
- E ora a noi due. - disse con voce maliziosa Kuroro.

Chiuse la porta a chiave, tirò giù tutte le tapparelle dell'aula e bloccò Kurapika al muro. Dopo quel bacio che si erano dati nei giorni scorsi gli era venuta voglia del bel biondino.

- Ahia! lasciami andare! - urlò Kurapika, ma il moro lo zittì subito.
- Sssssh, se provi ad opporre resistenza o a urlare, farò del male al tuo caro Leorio e ai tuoi amici, ti farò espellere da scuola dicendo di avermi violentato. -
- Razza di bastardo! -
- Insulti un professore? - disse Kuroro scendendo con una mano verso i boxer del biondo.
- Mh... no... lasciami andare. - disse Kurapika lamentandosi.
- Ti lascerò andare dopo che ci saremo divertiti un po', che ne dici? - disse il moro infilando la mano nei boxer.
- Mh... non voglio divertirtmi con te... voglio starti il più lontano possibile... non cadrò nella tua tela. - disse Kurapika facendo vedere solo disprezzo.
- Andiamo, lo so che ti piace, io so come prenderti e come farti gemere di piacere. - disse con voce maliziosa e calda il moro, tanto da far rabbrividire il biondo, perché sapeva che aveva ragione.
- Mi darai altre informazioni sul piano che hanno in mente? - disse con un filo di voce Kurapika.
- Certo. - mentì spudoratamente Kuroro.
- Mi devo fidare? - domandò Kurapika.
- Dovresti conoscermi ormai. Sai che se dico una cosa la faccio. - mentì di nuovo Kuroro.
-... Ok. Ma lasci fare a me. - disse in tono secco Kurapika. 
- Ok piccolo. - gli sussurrò Kuroro nell'orecchio.

Kurapika voleva iniziare per primo perché sapeva com'era Kuroro, una furia indomabile, lui voleva invece una cosa lenta ma di poca durata. Guardò lo sguardo del moro che aspettava famelico di poter mettergli le mani addosso, Kurapika gli prese il viso e se lo portò ad un centimetro dal suo e lo baciò. Gli diede piccoli baci e all'improvviso gli vennero in mente tutti i ricordi insieme a lui, le risate, le scappatelle dai membri della brigata, le litigate, e infine la rottura. Un amore impossibile, un amore acido come il veleno di un ragno. Distolse i pensieri da quei ricordi e si concentrò su Kuroro, e cominciò a sbottonargli la camicia bianca che portava sotto il giubbotto nero con la croce capovolta. Kuroro cercò di allungare le mani ma il biondo lo fermò subito, ma il moro riuscì a prendergli i fianchi e a tirarlo su per appoggiarlo sulla scrivania violentemente.Il biondo cercò di dimenarsi ma non ci riuscì, Kuroro gli legò le mani con il potere nen.

- E ora che farai eh? sei mio adesso. Ti prometto che farò piano. - disse Kuroro non mentendo, si ricordava di quanto era fragile Kurapika agli inizi della penetrazione.
- Bastardo. Slegami. - disse Kurapika con gli occhi rosso scarlatto.
- Uuuh, quegli occhi... mio dio come mi fanno eccitare. Ti ho detto che farò piano, e poi mi piaci di più così sottomesso. - gli disse il moro.

Sfilò i pantaloni al kuruta e gli divaricò le gambe mettendosi in mezzo a lui per riuscire a baciarlo, mentre con una mano gli stava stuzzicando l'erezione. Kurapika lo lasciò fare e senza volerlo, non ammettendolo, un po' gli piaceva, un po' gli mancavano quelle mani che sapevano come toccarlo. Cominciò a gemere quando Kuroro gli sfilò anche i boxer e dall'erezione passò alla sua apertura per stuzzicarla un po' e farlo abituare prima del vero atto carnale. Kurapika inarcò la schiena gemendo di continuo, gli piaceva doveva ammetterlo, ma poi pensò a Leorio e di colpo voleva smettere, perché sapeva che stava tradendo il suo amato, ma se avrebbe smesso il prezzo da pagare era la perdita delle persone più care che aveva al mondo, senza Leorio e Gon non avrebbe potuto vivere, così si lasciò andare senza pensarci più. Kuroro lo vide assente e per farlo tornare da lui diede una spinta un po' più forte con le dita facendo urlare Kurapika.

- Sssh sei pazzo!? vuoi che ci scoprano, mi spiace se ti ho fatto male ma vedevo che non eri concentrato. -
- Scusami, ma tu fai più piano! lo sai come sono fragile. - disse il biondo con una faccia da cane bastonato.
- Certo che lo so, siamo stati insieme e conosco le tue debolezze. - disse Kuroro baciandolo.

Sentiva che era pronto, si slacciò i pantaloni e se li tolse, poi slegò le mani di Kurapika per farlo aggrappare al suo collo e lo prese in braccio appoggiandolo al muro per tenerlo su senza troppa fatica e per non perdere l'equilibrio, era la loro posizione preferita quando stavano insieme. Kurapika di aggrappò stretto per non cadere e Kuroro lo teneva su tenendogli le gambe. Strusciò la sua erezione sull'apertura di Kurapika e lo fece entrare piano piano, per far abituare Kurapika a quella intrusione un poco alla volta e, quando Kurapika gli diede il via si lasciò andare completamente, i due cominciarono a fare sesso violento. Non c'era amore, solo sesso. Kuroro resisté il più a lungo possibile finché non venne dentro Kurapika. Rimasero per qualche minuto in quella posizione per calmarsi e poi Kuroro uscì da Kurapika che si rimise in piedi. Missione compiuta. Ora Kuroro doveva fare la sua parte. 

- Avanti, dimmi tutto. - chiese Kurapika.
- Uhm, non credo lo farò. - rispose quasi ridendo Kuroro.
- Che cosa!? Brutto bastardo lo sapevo che non potevo fidarmi di te. -
- Hey, è così che mi tratti dopo che abbiamo appena finito di fare l'amore? -
- Non era amore, era sesso. -
- Si, può darsi, però è stato bello, e non dire il contrario perché dalla tua faccia si vedeva che ti piaceva. -
- Non dico il contrario, ma era solamente sesso e basta, e tu sei un bugiardo. -
- Mi spiace, è il compito di noi cattivi, però ti do un indizio, la risposta è molto vicino a voi, negli edifici. - disse Kuroro rivestendosi e tirando su le tapparelle.
- Edifici? spiegati meglio - chiese Kurapika rivestendosi anche lui.
- Non ti posso dire più di questo, mi stanno osservando. - disse Kuroro aprendo la porta dell'aula.
- Posso dirti che ci rivedremo ancora, ciao mio bel biondo. - e uscì dall'aula.

Kurapika corse in bagno per pulirsi e andare subito a lezione, chissà se Gon si stava chiedendo dove fosse finito. Uscì dal bagno e si incamminò verso l'aula, ma mentre stava aprendo la porta sentì un aura oscura e si girò di scatto trovandosi davanti un ragazzo dai capelli lunghi e neri, gli diede uno spinto e con una potenza e rapidità staccò la porta dell'aula per poi entrarci di scatto e prendere una persona per poi fuggire via dalla finestra. Kurapika si ritrovò confuso da quella spinta e da quel ragazzo, aveva fatto tutti in pochissimi secondi ed entrando in aula si accorse che Gon era sparito e i suoi compagni e il professore erano sotto i banchi tremando di paura, perfino il professore era sotto la scrivania. Capì subito che quello era il fratello di Killua e che era a questo che miravano, rapire Gon, sicuramente per portarlo da Hisoka. Kurapika corse a cercare Killua e se lo ritrovò davanti col fiatone, forse lo stava cercando anche lui.

- Killua! -
- Kurapika! ho sentito un aura cupa come quella di mio fratello e poi un botto tremendo, dov'è Gon? Non dirmi che... - Killua non riuscì a finire la frase.
- Tuo fratello l'ha rapito, dobbiamo trovarlo e salvarlo! - disse Kurapika.
- Bene, usciamo da scuola e corriamo a casa tua, con questa confusione nessuno noterà la nostra assenza. - disse Killua.
- Ok, andiamo! - 

I due si fecero largo tra la folla nei corridoi, i ragazzi correvano da tutte le parti spaventati e per loro non fu difficile uscire dalla scuola e si precipitarono subito a casa di Kurapika. 

- Leorio! Leorio rispondimi ti prego! - urlò Kurapika.
- Kurapika? Che cosa ci fai qui insieme a Killua? - chiese Leorio.
- Mio fratello è arrivato a scuola e ha rapito Gon, devo assolutamente sapere dove l'hanno portato. - disse Killua con voce tremante, aveva paura che Illumi gli volesse fare del male.
- Kuroro mi ha dato un altro indizio - disse timidamente Kurapika.
- Ha osato toccarti? - chiese Leorio con tono serio.
- ... No Leorio tranquillo, sono riuscito a farmi dire tutto con la forza. - 
- Che ti ha detto? - chiese Killua.
- Mi ha detto "la risposta è molto vicino a voi, negli edifici..." ho provato a capire di che edifici parlava ma non mi è venuto niente in mente. - disse Kurapika.
- Non saprei, intanto che voi ci pensate io vado a cambiarmi, andiamo subito a cercare Gon. - disse Leorio salendo le scale.
- Killua tu hai in mente qualcosa? Magari si tratta di un posto che conoscete tu e tuo fratello? - chiese Kurapika.
- Edifici... edifici... ma certo! Esiste un edificio dietro casa mia abbastanza isolato che chiamiamo il covo, è dove la mia famiglia uccide i criminali. - spiegò Killua.
- ...Uccidere? - chiese Kurapika con agitazione.
- No, non uccideranno Gon se è questo quello che intendevi, sicuramente lo sta portando da Hisoka. - disse Killua abbassando lo sguardo e cambiando espressione in volto.
- Eccomi, allora avete capito dove si trova Gon? - chiese Leorio pronto a partire.
- Si, è un edificio dietro casa di Kil... Killua stai bene? - chiese Kurapika toccandolo.
- Eh? Si sto bene, voglio solo trovarli e riavere il mio Gon. -
- Forza, andiamo allora! - disse Leorio.

I tre uscirono di casa per andare a salvare Gon, ma Killua li avvertì che c'erano varie insidie e che dovevano seguire le indicazioni che gli avrebbe detto lui alla lettera.

- Allora ragazzi, vi devo avvertire di varie cose, adesso ci infiltreremo nel covo degli Zaoldyeck, ci sono bestie che fanno la guardia, volporsi e un cane gigante di nome Mike, se vede me non mi fa nulla perché mi conosce ma se vede estranei parte subito all'attacco, anche se vede che siete con me perché è addestrato ad attaccare tutti quelli che non sono membri della famiglia, quindi la cosa migliore da fare e che io li distraggo da un lato della foresta e voi andate avanti fino alla fine della foresta, sanno che non devono attaccare al di fuori della foresta. -
- Ok non c'è problema! - disse Kurapika.
- Io in realtà... ho un pò di paura! - disse Leorio scosso dal racconto di Killua.
- Leorio, siamo hunter, basta seguire le indicazioni di Killua e non ci accadrà nulla! Preparati a correre! - disse Kurapika tranquillizzando un pò Leorio.
- Mio fratello deve essere passato sopra i tetti nascondendo l'aura di Gon facendolo svenire. -
- Non preoccuparti Killua, vedrai che lo salveremo! -
- Grazie ragazzi... - disse timidamente Killua.

Arrivarono davanti casa e ci girarono in torno arrivando di fianco la casa dove incominciò la foresta e, appena Killua richiamò tutti gli animali dall'altra parte, Kurapika e Leorio con un balzo cominciarono a correre velocissimi arrivando al di là della foresta.


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- Uh uh uh eccolo qua il mio Gon finalmente. - disse il giocoliere guardando il corpo appena muscoloso di Gon steso su un letto e legato. Lo accarezzò e graffiò il suo petto con violenza e desiderio.

- Ora ti farò mio, che tu lo voglia o no. E questa volta non scapperai più. - 
- Uh... ma... che... è successo?... Dove sono?..... HISOKA! Allontanati subito, dove mi hai portato?. - urlò Gon.
- Sei nel covo degli Zaoldyeck, ti ha rapito il fratello maggiore di Killua e ti ha portato qui da me e finalmente potremmo riunirci come facevamo un tempo. disse Hisoka facendo rabbrividire Gon.
- Che cosa?! I miei amici verranno a salvarmi! - disse Gon cercando di liberarsi le mani e i piedi legati con corde strette.
- Inutile che ti dimeni tanto, non riuscirai a liberarti. E ora cominciamo. - disse Hisoka sedendosi a cavalcioni sopra Gon nel suo punto più intimo.  

Si abbassò per baciarlo ma Gon cercò di schivarlo più che poté ma aveva poca possibilità di movimento e così alla fine Hisoka catturò le sue labbra in un bacio carico di eccitazione e violenza. Hisoka era sempre stato un tipo violento, ma Gon era riuscito a domarlo, facendogli abbassare di gran lunga tutta la sua violenza. Ma ora che non stavano più insieme aveva paura che fosse tornato come quello di tanto tempo fa. Il giocoliere continuò a baciarlo e aggiunse anche dei morsi forti al collo e alle labbra.

- Ora comincia il vero divertimento. - disse con una faccia e voce eccitatissima Hisoka.
- NO HISOKA FERMATI! NON VOGLIO! - urlò con tutta la voce che aveva in corpo Gon.

Ma Hisoka non lo ascoltò minimamente, si spogliò anche lui e divaricò le gambe di Gon portandosele sulle spalle mentre strofinava la sua erezione contro quella del moretto impaurito. Si leccò le dita e le infilò nell'apertura di Gon con poca delicatezza per poi infilarci subito l'erezione dura e pulsante. Mentre il giocoliere faceva il suo lavoro Gon piangeva e tremava continuando a pensare al suo Killua e che questo incubo sarebbe finito presto, e così fu' per fortuna del moretto, dopo qualche minuto Hisoka venì dentro Gon e si staccò soddisfatto più che mai, il suo era solo un capriccio sessuale. Si alzò per finire di rivestirsi, poi buttò su Gon una coperta e lo lasciò lì tremante di dolore.

- Per ora sono soddisfatto così, ma non temere ci saranno altre occasioni. - disse tutto sorridente Hisoka.
-.... Vattene. - disse con un filo di voce Gon.

Hisoka chiuse la porta a chiave e se ne andò, soddisfatto del lavoro compiuto. Arrivò davanti un altra porta dove c'erano Illumi e Kuroro che stavano sorvegliando da un piccolo monitor i tre ragazzi.

- Sono arrivati? - chiese Hisoka.
- Quasi. - rispose Illumi.
- Bene, appena sono davanti al portone aprilo, il vero divertimento inizia ora. - 
   
 
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