Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Portman98    19/11/2015    0 recensioni
Intrighi, misteri, epiche storie d'amore e avventure sensazionali, in contesti non sempre seri.... se tutto ciò vi attira, questa è la storia giusta per voi!!!
Imbarcatevi in questo grande viaggio che vi porterà a Namsteria!!!!
- La popolana Welda
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come sempre, quando eventi straordinari intervengono a variare la monotonia degli ambienti nobiliari, la corte di Namsteria, se mai fosse stata afflitta da questo tragico male, ora era completamente in fermento. Pacchi, provviste, spade appena forgiate, questo correva nelle mani dei paggi che si affrettavano per i corridoi del palazzo reale, sotto il cipiglio altero, ma bonario, della regina Ilenia e della sua fidata assistente Elenoir, che non mancava mai di sbuffare e apostrofare gli inservienti con qualche ulteriore richiesta. Forse che qualche ombra oscurasse la serenità della bella consigliera? Dal canto suo, la regina si limitava a sollevare la mano imperiosamente e tutte le proteste si placavano, poi con un suo lieve sorriso e un cenno del capo tutte le operazioni riprendevano come non fossero mai state interrotte.

Se questo continuo viavai e gli allenamenti che si svolgevano costantemente in cortile, uniti al perenne sproloquiare del vassallo Quardo Quark, non avessero destato abbastanza sospetti negli abitanti della corte, a ciò si aggiungevano i colloqui, sempre più frequenti e a orari a dir poco improbabili, tra la regina e il valoroso cavaliere Jacey de Fastarel. Se l’eroina di corte non fosse stata una donna, di certo si sarebbe urlato alla tresca, tuttavia la realtà si dimostrava ben diversa e questo contribuiva ad aumentare la curiosità attorno alla vicenda. C’era un altro particolare, inoltre, ad attirare l’attenzione di nobili e servi, ossia la presenza di strani e loschi individui nelle sale del palazzo, tipi rozzi e sfrontati, che facevano capo a una ragazza minuta, la quale rassomigliava eccessivamente Chloe, la criminale da poco evasa dopo il furto dei gioielli regali.

In effetti risultava piuttosto bizzarro anche il ritorno improvviso di Dame Jacey, accusata di aver aiutato l’evasa. Non era chiaro come il coraggioso cavaliere avesse evitato la ferrea giustizia della regina Ilenia, o quantomeno i suoi rimbrotti, dal momento che quelli che gravavano su di lei non erano solamente sospetti: tutti infatti avevano assistito alla sua fuga strampalata dopo il ballo.

Dunque cosa era accaduto? E la pericolosa criminale? Impossibile che la regina avesse osato tanto, permettendo a quella volgare ladra di entrare a palazzo!

Questi interrogativi occupavano le menti della maggior parte dei cortigiani, ma in particolare quello della donna più pettegola e chiacchierona di Namsteria: Beatrice, la sarta.

Nessun’informazione poteva sfuggirle e nessuna informazione era capace di trattenersi sulle sue labbra per più di due secondi, prima di essere divulgata al mondo intero e oltre!

Così, la spedizione segreta per salvare sir Edmund, perdette ben presto la sua principale prerogativa, di modo che ne risultò solo una spedizione, o meglio “La spedizione”.

Tuttavia non erano solamente questi i pensieri che turbavano la sempre serena mente della regina: a necessità straordinarie, si accompagnavano infatti i suoi doveri di madre, in particolare ora che le due figlie stavano pian piano attraversando quella fase della vita in cui governa il cuore.

Se per tutto il resto poteva affidarsi alla buona Sally, quello era un affare che solo lei poteva assumersi. Così, quel giorno, quando come sempre, accompagnata da Elenoir, varcò il portone che dava adito alla sala del trono, lo fece con passo sicuro, decisa ad ottemperare immediatamente al suo intento.

Le due principesse assistevano, ognuna assisa sul suo trono, ai lati del maggiore della madre, all’esecuzione del cantore Myn, riammesso a corte più per la benevolenza della regina e la buona parola della sua collega Ladyel, che per il suo effettivo talento.

- Non capisco perché Karim sia sempre libero da questi strazi – sbuffò Saryssa risentita, abbandonandosi scompostamente su un gomito, senza che la sorella avesse alcuna reazione.

Quando la regina si fece avanti, lo sfortunato artista era sul punto di cominciare un nuovo canto, davanti allo sguardo insofferente di Saryssa, la quale non sembrava molto soddisfatta del ritorno del suo spasimante.

La musica, se musica si potevano chiamare quei pochi accordi che erano fino ad allora usciti dal liuto scordato di Myn, si interruppe bruscamente.

Immediatamente Dame Jacey, in armatura, come sempre usava vestirsi in quei tempi di guerra, si fece avanti per conferire i propri omaggi a Ilenia, subito Maggie, lo scudiero, la seguì, mentre Chloe, alle loro spalle, fece un malcelato cenno agli uomini dietro di lei affinché si inchinassero. La regina sorrise soddisfatta e Chloe manifestò il suo contento con un ampio gesto del capo e si sarebbe abbandonata a esplosioni di gioia più evidenti, se solo il luogo l’avesse permesso, ma in quell’occasione decise di trattenersi.

L’unica assente dei delegati alla spedizione era Priscilla, che aveva preferito trattenersi ancora qualche ora a dire addio ai luoghi a lei familiari, ma l’allegra compagnia non sembrava risentirne particolarmente.

- Prego cantore, riprendi la tua musica – ordinò suo malgrado Ilenia, dopotutto era naturale che un animo magnanimo come il suo, in una qualche misura, sentisse il senso di colpa per la malcapitata sorte di Myn la sera del ballo: il giovane infatti si era appena ripreso da un potentissimo raffreddore che aveva compromesse per qualche tempo le sue, già discutibili, abilità canore, di modo che ora era un piacere udirlo cantare.

Myn riprese, immensamente felice di non aver perduto il favore della regina e subito l’aria fu pervasa da qualche accordo folkloristico, più o meno ascoltabile.

- Oh, adoro questi ritmi – si entusiasmò Jacey – mia madre era del sud! – sussurrò a coloro che erano intorno, senza curarsi se qualcuno avesse udito o no le sue parole. Immediatamente dopo però il viso del cavaliere, insieme a quello di tutti i presenti, si contrasse in un’espressione di sofferenza imprescindibile.

“Saryssa, quando io vedo teee – aveva attaccato il cantore – tu mi fai sentire un reee – Chloe alzò un sopracciglio interdetta ai vocalizzi, prima di decidere di unirsi all’acuto, come già stavano facendo Frack il Curatore, che rivelò inaspettatamente una voce da usignolo.

- Saryssa – intonarono tutti, lanciando incoraggiamenti in risposta allo sguardo perplesso di Myn – sei il mio amoreeee, dai non mi lasciareee -

- Cos’ha Ladyel pronto? – si ritrovò a bisbigliare la regina disperata a Elenoir, contravvenendo, suo malgrado, alla clemenza che si era imposta per il cantore.

- La solita canzone sulla spedizione - sussurrò di rimando la consigliera, sospirando alla prospettiva di riascoltare per l’ennesima volta l’annuncio di quelle eroiche e scontatissime imprese.

- Va qualsiasi cosa, purché smetta – disse Ilenia imperiosa, troncando, di fatto, ogni obiezione possibile, così proprio quando tutti, compresa Catharina, erano sul punto di fuggire dalla sala, arrivò la perentoria richiesta di Elenoir – Dolce Myn, perché non lasci udire la tua melodiosa voce in un altro uditorio per il momento e lasci spazio a Ladyel, con il suo ehm inedito “La spedizione” –

Myn non poté far altro che lasciare la scena alla collega, ma non senza lanciarle uno sguardo di sfida a cui l’altra rispose con un’occhiata di scusa.

- Forza, sei migliorato nell’uso del diaframma – tentò di consolarlo lei, ma tutto era inutile, Myn alzò una mano come a farsi schermo e poi la lasciò cadere atterrito – È inutile, per quanto io mi impegni, tu mi ruberai sempre il posto – disse amareggiato.

Gli spettatori della scena, esclusa Saryssa, proruppero in – Nooo – collettivo, sinceramente dispiaciuti più per le male risposte del poeta che per la sua forzata defezione. Solo a Elenoir balenò per qualche secondo che quella fosse una conversazione privata, ma la scena era troppo bella per far notare ai due interpreti che si stava svolgendo in pubblico.

- Ti prego, non dire così - provò ancora Ladyel avvicinandosi e poggiandogli – Io credo che tu abbia del talento –

- Ma perché lei continua ad assecondarlo? – si domandò Chloe, a parte, in un sussussurro – Idiota, non lo vedi che è perdutamente innamorata? – la rimbeccò Jacey con una gomitata.

- Lasciami e piantala di illudermi, come fanno tutti – l‘allontanò Myn decisamente abbattuto.

Una nuova ondata di sonori “no” esplose ancora per la sala e i cuori piu’ teneri, per esempio il Curatore, si abbandonarono persino alle lacrime.

- Su la vita è dura – disse Frack passando al grosso amico un fazzoletto - ma bisogna accettarla – aggiunse poi, alzandosi sulle punte per dargli una pacca amichevole sulla schiena.

- Se ti riferisci – quasi urlò Ladyel – se ti riferisci – ripeté abbassando la voce, di modo che tutti si sporsero per udire meglio – se ti riferisci a lei – concluse finalmente la poetessa – Secondo me è tempo sprecato – terminò abbassando lo sguardo sconsolata.

- No, io la amo! Saryssa! – proruppe Myn, come se la principessa non fosse a soli pochi metri da lui, e la sala risuonò della sua voce disperata. Gli sguardi di dissenso di tutti i presenti, compresa la regina, si rivolsero a Saryssa, che scosse la testa e spalancò le braccia a mo di scusa.

Poi, accorgendosi finalmente di essere in pubblico, arrossì violentemente, ma ciò non servì a placare la sua ira verso Ladyel – Lo vedi, mi hai fatto fare come sempre la figura del deficiente – ululò addolorato, avvolgendosi nel mantello per poi lasciare la sala di corsa.

- Ehi, Myn il liuto – tentò di richiamarlo Jacey, sventolando lo strumento tristemente abbandonato sul pavimento della sala del trono.

Asciugandosi una lacrima la poetessa rimasta domandò umilmente- Maestà, se per poi va bene, io preferirei non esibirmi oggi –

- Permesso accordato – rispose la regina comprensiva, così che anche Ladyel scomparì dalla sala, non meno mestamente del suo collega.

- Oh, l’amore è così bello, anche se reca davvero dolore! – esclamò Catharina sull’onda del momento.

- È proprio di questo che volevo parlare… - colse l’occasione Ilenia. Saryssa le lanciò uno sguardo indispettito e si affrettò ad alzarsi. - Figlia! – la richiamò la regina - Questo discorso è anche per te – La principessa sbuffò, come se non fossero già bastati gli strazi amorosi di Myn, ora era costretta a sorbirsi anche un noioso discorso sull’amore, tema che, in quanto a odio, precedeva persino lo sfortunato cantastorie.

- Dunque ragazze – incominciò la regina.

- Maestà – la interruppe Dame Jacey, e Ilenia tentò di sopprimere lo sguardo impaziente che le abitava i lineamenti e sostituirlo con un sorriso accondiscente - Sì? –

- Io mi ritirerei – suggerì il cavaliere arretrando di qualche passo – e anche loro – aggiunse indicando col pollice gli uomini dietro di loro.

La regina annuì e così la sala si svuotò precipitosamente, come se tutti si fossero ricordati di un improvviso impegno e, persino la fida Elenoir, se ne andò, avendo faccende molto più urgenti da sbrigare, con un giovanotto di nostra conoscenza.

- Non ricordo bene come mi ero preparata a questo discorso, ma credo sia meglio parlare col cuore – incominciò Ilenia, scendendo dal trono e poggiando le mani sulle spalle di entrambe le figlie – Ora siete principesse, ma spesso sarete splendide regine e nobildonne e non potrete affrontare i sinistri della sorte, senza un compagno amorevole –

- Io so cavarmela da sola! – proruppe Saryssa con ardore, trattenendosi però dall’alzarsi di nuovo dal suo trono.

Ilenia lanciò uno sguardo dolce alla figlia – Lo so, mia cara, lo so! Voi siete donne forti, come tutte quelle di questa famiglia – disse fieramente e in quel momento anche Catharina sembrò avere uno sguardo più presente del solito – ma vi assicuro – continuò con un velo di tristezza nello sguardo – è decisamente meglio essere accompagnati da qualcuno, piuttosto che combattere da soli, chiedetelo alla nostra Dame Jacey, che è stata disposta a fidarsi persino di una fuorilegge! –

- Chi è una fuorilegge? – chiese Catharina aggrottando le sopracciglia perplessa, ma Ilenia la ignorò – Per questo, voglio che quando avrete da scegliere il vostro compagno, seguiate il cuore e non il rango, o meglio che lo consideriate un aspetto solo secondario –

- Davvero madre? - intervenne Karim, sbucando improvvisamente da dietro un tendaggio, le principesse sobbalzarono, ma la regina si limitò a rispondere dolcemente – Sì, figlio mio, proprio così. Vi esorto soltanto a non lasciarvi usare da coloro che bramano raggiungere col vostro amore i vertici della società – e di nuovo qualcosa oscurò gli occhi di giada della regina.

- Ma il mio cuore è solo di sir Bay! – esclamò Catharina, ripresasi dalla sorpresa.

- E il tuo cuore è di un idiota – la rimbeccò immediatamente Saryssa, guadagnandosi anche l’assenso del fratello. Catharina era sul punto di rispondere per le rime, come solo lei sapeva fare, ma Ilenia intervenne ancora a placare gli animi – Figlia mia, sono d’accordo a che tu assecondi i tuoi sentimenti per il “valoroso” sir Bay, ma credo tu debba seguire il consiglio di tua sorella e considerare altri pretendenti –

Catharina annuì un po’ dispiaciuta, ma era pronta ad obbedire alla madre.

- E ora venite qui, luci dei miei occhi - lì invitò spalancando le braccia e i tre figli si strinsero commossi alla madre.

Senza dubbio toccati dall’intimità del momento, abbiamo lasciato i nostri eroi della spedizione ad allontanarsi dalla sala reale, ma che questo fosse l’unico motivo che li aveva spinti ad abbandonare la regina e i suoi figli, non è del tutto vero: la partenza era fissata da lì a pochi giorni e salutare i propri cari era diventata una necessità.

Maggie tornò nella sua capanna nel bosco ad annunciare il viaggio al premuroso padre, Frack salutò allegramente i compagni del bosco e l’allegra locandiera Marie Lauriettes, che tante volte l’aveva rifornito nella sua tavola calda.

Chloe, dopo l’addio ai suoi uomini, accompagnò Jacey a cavallo sino ad un piccolo maniero, di poco lontano alle mure cittadine. I campi e la campagna facevano da contorno alla residenza ufficiale dei Fastarel e tutti contadini lanciavano il cappello e si sbracciavano al passaggio del cavaliere.

Subito Nigel Milus venne loro incontro, egli era il maggiordomo che aveva amava e rimproverava da generazioni i giovani Fastarel, sempre con lo stesso vigore e Jacey lo considerava alla stregua di un padre. Dopo la morte in giovane età della madre, Jaqueline, lui era uno degli unici affetti a lei rimasti, insieme alla nonna Janet e al fratellino James. Era a loro, che Jacey era venuta ad annunciare l’imminente partenza.

- Non hai paura a volte – domandò il cavaliere a Chloe, mentre camminavano per il viale che conduceva all’ingresso, intanto che Nigel portava i cavalli alle scuderie e correva a imbandire la tavola per la sua signora.

- Come? – domandò la fuorilegge piuttosto sorpresa.

- Chiedevo se a volte non ci sia qualcosa che ti spaventa? Sembri sempre così sicura – ripetè Jacey e un ombra attraverso per un momento la sua fronte.

- Anche tu sembri piuttosto sicura. La coraggiosa Dame Jacey De Fastarel, sempre spada alla mano, risolve tutte le situazioni – proruppe Chloe in un imitazione comica, sventolando furiosamente le braccia come se fossero temibili lame.

Jacey sorrise, ma non rispose subito: – Non ho paura per me – solo per loro – disse, dopo qualche secondo di silenzio – Per loro – aggiunse indicando l’ingresso che si faceva sempre piu’ vicino man mano che percorrevano il vialetto.

Chloe abbassò lo sguardo. Non aveva mai avuto nessuno di cui preoccuparsi, nemmeno nella piu’ tenera età, era sempre stata abituata a badare solo a sé stessa. È vero, l’affetto che la univa ai suoi uomini era quanto di piu’ simile conoscesse a quello di una famiglia, ma era comunque differente, lontano e ora, piu’ che ogni altra volta, avvertiva questa distanza.

Le uniche realtà che aveva mai conosciuto erano la foresta e l’orfanotrofio, prima che venisse distrutto dall’odiato Sommo Sacerdote; il concetto di casa, perciò, era estraneo a una come lei, sempre abituata a spostarsi, senza avere una fissa dimora. Si interrogò per la prima volta davvero su come dovesse essere per Jacey, che non sapeva se sarebbe potuta tornare a salutare di nuovo i cari e questo, inevitabilmente recò con sé un altro pensiero: la sua famiglia, mai conosciuta e mai davvero cercata. Le era sempre bastato così, si era sempre accontentata di se stessa ma ora…

- Chloe – tagliò d’improvviso Jacey il filo delle sue riflessioni, la fuorilegge si accorse che erano giunte dinnanzi al portone d’ingresso della casa – Chloe – ripeté Jacey, incerta se avesse attirato l’attenzione della compagna, Chloe la fissò con sguardo interrogativo – Se non dovessi tornare, ma tu dovessi farlo, assicurati che la mia famiglia abbia ciò che le spetta –

La fuorilegge rimase sbalordita – Perché chiedi a me? –

- Ho domandato al principe Karim, ma mi sembrava un po’ con la testa fra le nuvole e poco affidabile perciò – spiegò Jacey, ricordando i balli forsennati in cui l’aveva coinvolta l’amico nel loro incontro a palazzo – deve avere molti pensieri importanti – lo scusò bonariamente, lasciando comunque la compagna interdetta – Tu mi sembri una persona decisa, conosci bene i mari e hai piu’ possibilità di ritorno. Fa valere i loro diritti – proseguì poi solennemente il cavaliere – Sarai ricompensata ovviamente, ma dammi la tua parola, te ne prego – negli occhi di Jacey una tacita supplica, ma non priva di dignità.

- E per questo che mi hai condotto con te? – domandò la ragazza con un sorriso. L’altra assentì, in attesa.

- E sia – concesse Chloe di buon grado, portami a conoscere la tua famiglia.

Così cavaliere e fuorilegge varcarono la soglia del maniero per avventurarsi in casa, come presto si sarebbero avventurati in un nuovo e pericoloso viaggio.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Portman98