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Autore: past_zonk    22/11/2015    1 recensioni
Aurikku! / Commovente / imho una delle migliori fanfiction di Final Fantasy di s-e-m-p-r-e!
C'è un gioco a cui giocano i bambini di Spira. Due o tre, o quattro, o cinque e persino sei si tengono per mano e camminano in circolo cantando questa piccola canzone.
Besaid Djose Kilika,
Bevelle Macalania,
Trova Sin a Zanarkand
Combattilo come Ohalland.
Poi cadono a terra, ridendo. Sanno che stanno emulando le morti degli invocatori e i loro guardiani? Credo lo realizzino solo da grandi. I giochi dei bambini celebrano il sacrificio e il martirio. I loro eroi muoiono sempre.
Benvenuto a casa, Auron. A Spira sei mancato.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Auron, Rikku
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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Soldier of Spira.

 

Auron:

 

Un cadetto mi chiese una volta, Cos’è il coraggio? Cos’è il valore? Non seppi dirglielo. Non credo di saperlo davvero. Un tempo pensavo di saperlo. Ma so solo che il coraggio – qualunque cosa sia – non può essere insegnato in astratto. Non puoi impararlo in una classe o da un libro. C’è solo un modo per insegnare il coraggio. Dando l’esempio. Il coraggio dev’essere mostrato. Gli altri diranno, Vedi quello? Quello è coraggio.

 

E so che il coraggio può vivere anche nel cuore più piccolo.
 



 

 

Sono sempre spaventato.

 

Diario di Rikku:

 

Oh no. Siamo qui.

 

Odio i fulmini! Odio i tuoni! Cosa ci faccio qui? Ehi ragazzi! Non siamo in anticipo? Potremmo circumnavigarla. Ho sentito che stanno progettando un servizio ferroviario per Macalania pronto fra qualche anno. Potremmo aspettare!

 

Boom! “Ahh!”

 

Stanno veramente uscendo nella tempesta!

 

“Penso di aver lasciato qualcosa a Guadosalam!” dico loro. Le mie scarpe! Il mio buon senso! Voglio visitare l’Oltremondo!

 

“È stato bello conoscerti,” dice l’uomo.

 

Beh va bene!

 

“Okay, okay! Verrò!” Rompe tanto nonostante abbia bisogno di me. Cattivone.

 

Okay, ragazza, puoi farcela. Questo è nulla.

 

CRASH! “Ahh!”

 

Auron:

 

Prima di inoltrarci sulla piana diedi loro un consiglio. Dissi Lulu di alzare la sua bambola kyactus. Lo fece, confusa.

 

“Se qualcuno di voi vede qualcosa del genere,” dissi loro, “Correte.”

 

Nessuno di noi era davvero pronto ad affrontare 1000 aghi.

 

Ci dirigemmo a nord, cucendo la nostra strada fra le torri. Incontrammo pochi viaggiatori, ma trovammo anche Maechen, che fece agli altri una lezione sulla Piana e le torri. Seppi che aveva mandato la mia richiesta riguardo le informazioni su Seymour agli altri del gruppo di Luca, ma non c’era stato abbastanza tempo per rispondermi. Mi diede il resto delle informazioni che aveva per me. Sin non era stato visto recentemente. I Miliziani erano praticamente fuori dai giochi ora, si concentravano su quello che potevano fare per proteggere la Via Mi’ihen. Ma erano pochi e le persone sarebbero state comunque più vulnerabili agli attacchi dei mostri. Gli Al Bhed stavano disperatamente alzando le difese, una buona idea. Le condizioni nel Bosco di Macalania erano strane come sempre, ma non più strane del solito.

 

Incontrammo anche una giovane e seria credente di Yevon, che era eccitatissima alla notizia del matrimonio fra Yuna e Seymour. Guardai Yuna. È un piano ovvio, e tuttavia efficace. Seymour sta cercando di manovrare la risposta di Yuna. Se le persone a Spira cominciano ad aspettarsi il matrimonio, come potrebbe Yuna deluderli?

 

La ragazza Al Bhed mi preoccupa. Il primo giorno ha tremato ad ogni lampo di luce ed ogni rombo di tuoni. Ho cercato di scuoterla dalla paura usandola spesso nei combattimenti con i mostri della Piana, ma dopo ognuno di loro è quasi sempre crollata, iperventilando e sudando freddo. Dubito abbia dormito quella notte. Il giorno dopo è stato ancora più difficile farla muovere. Yuna poi l’aveva finalmente decisa a muoversi. Il secondo giorno smisi di farla combattere, e sembrò avere un effetto negativo su di lei.

 

La terza mattina non voleva lasciare la tenda di Yuna. Nessuno riusciva a farla uscire. Non era una situazione accettabile.

 

“Sono davvero preoccupata per lei, Sir Auron,” mi disse Yuna “Non sembra stare…bene.”

 

Mi accucciai per entrare nella tenda per cercare di ragionare con lei. “Rikku,” le dissi, “Devi alzarti ora.”

 

“Devi alzarti Rikku,” disse lei, in orridi bassi sussurri. “Devi alzarti, dobbiamo andare, andare a Zanarkand, dobbiamo uccidere Yunie…”

 

“Rikku,” mi abbassai per sentirle la fronte.

 

“Non toccarmi!” pianse. “Va via! Guardiano leggendario! Hai protetto Zio Braska fino alla morte, e ora stai facendo lo stesso con Yunie! Morirà!” singhiozzò.

 

“Moriremo tutti,” sussurrò, pianse, singhiozzò.

 

La situazione era critica. Era più che paura, anche più di una fobia. Era una crisi spirituale. C’era un profondo conflitto in questa ragazza. La costante, stancante paura dei tuoni aveva semplicemente disseppellito tutto ciò che aveva dentro.

 

Non ero sicuro sul da farsi. Non volevo abbandonarla qui, nel bel mezzo della Piana.

 

Ma l’avrei fatto.

 

Penso…penso mi mancherà.

 

Braska. Yuna. Dodici anni fa strinsi Yuna fra le braccia. Feci tornare in sé Braska con un gancio. Hm. Lascio la tenda, e urlo “Lulu!”

 

“Sir Auron?”

 

“Thundera la tenda.”

 

“Whoa!” “Ehi, aspetta…” “Sir Auron!” “Io…Io…”

 

La guardai negli occhi e le dissi piano, “Ora.”

 

Lei deglutì, prese la sua bambola, e lanciò l’incantesimo.

 

“Aaaaaah!” Rikku uscì con difficoltà dalla tenda in fiamme, e pianse “Cosa DIAVOLO era QUELLO!”

 

Mi avvicinai a lei e le dissi chiaramente, “Quello era un Thundera, e ora cominceremo a muoverci, e ogni volta che ti fermerai senza permesso Lulu ti lancerà di nuovo un Thundera.

 

“Andiamo,” dissi, e camminai via.



Diario di Rikku:

 

Non potevo credere che mi stesse facendo questo! Guardai gli altri, ma non incontravano il mio sguardo. L’orbo, giaccuto bastardo cominciò a camminare, e gli altri lo seguirono senza una parola. Rimasi lì dov’ero e lui urlò un “Lulu” e lei alzò il braccio!

 

Okay, okay! Arrivo! Li raggiunsi in fretta. Non posso credere quanto cattivo possa essere! Quanto crudele!

 

Auron:

 

Funzionò. Se qualcuno ti colpisce forte sul naso, per un minuto ti dimentichi di aver la casa in fiamme. Era così spaventata dei lampi che la crisi spirituale era passata per ora. Non so se possiamo sostenere questo per tutta la strada della Piana, ma ci proveremo.

 

C’era una locanda circa a metà del percorso che avremmo raggiunto nel pomeriggio di questo terzo giorno. Avevo pianificato di fermarci e riposare lì, ma ora penso che sarebbe meglio spingere e uscire dalla Piana dei Lampi al più presto possibile.

 

Le cose non funzionarono in tal modo.

 

Auron:

 

Raggiungemmo l’agenzia senza troppi problemi dai mostri o Rikku. Lulu dovette lanciare i suoi Thundera solo due volte. La ragazza s’era lamentata incessantemente all’inizio della giornata, ma s’era fatta sempre più silenziosa. E poi…

 

“Heh heh heh heh heh heh heh…”

 

“Heh heh heh,” ripeté Tidus, “Mi fai venire i brividi!”

 

Un fulmine colpì una torre vicina e la ragazza cadde sulle ginocchia e gattonò come un insetto d’acqua, aggrappandosi poi finalmente alla gamba di Tidus. “Voglio andare a casa! Odio i fulmini! Odio i tuoni! Andiamo a riposarci lì! Vi prego!”

 

La locanda, ovviamente. La ragazza s’era contenuta, fino a che avremmo raggiunto un posto che ai suoi occhi era la salvezza. Ma naturalmente, non lo era.

 

“La tempesta non si ferma mai,” le dissi. “Meglio attraversare velocemente.”

 

“Lo so, ma…solo per un pochino?”

 

Tidus mi guardò. “Heh, allora? Cosa facciamo?”

 

Chiusi il mio solo occhio sano, sospirai, e iniziai a camminare.

 

“Ti prego?” pianse dietro di noi. “Solo per qualche minuto? Ho paura dei lampi! Riposiamoci, per favore! Ti prego, dai? Sono troppo giovane per morire! Sei cattivo…crudele! Tua madre si vergognerebbe di te!”

 

Mia madre ha altre ragioni per vergognarsi di me.

 

Posso sentire gli altri dietro di me mentre cammino, mi guardano la schiena. Posso sentirli mentre rallentano. Si fermano. Mi volto e li guardo. Vogliono tornare indietro per lei.

 

Non le stanno facendo un piacere.

 

Ma non lo sanno. Si sono uniti contro di me per lei. È un progresso positivo. Mi volto e cammino al contrario verso loro.

 

“Ti diverte farmi questo?” urla, e corre verso la locanda. Mi guardano.

 

“Va bene,” dico. “Ci fermiamo. È peggio della tempesta.”

 

Stronzo, stronzo, stronzo Auron.

 

Entriamo nella locanda. È pulita e ben organizzata, tipico dei posti di Rin. La ragazza si sta sul serio rifugiando sotto un tavolo. Avremmo dovuto continuare, davvero, ma li ho pressati parecchio, e anche Yuna e gli altri possono giovare di questo riposo. Prendiamo due stanze larghe, e Yuna va  verso la sua immediatamente. Tidus e gli altri parlano con Rikku, scoprono perché ha così paura – mostro acquatico, incantesimo mal riuscito, fratello idiota. Il solito. Poi arriva Rin.

 

Che sorpresa.

 

Huh. Lui e la ragazza sembrano conoscersi, ma non dicono nulla. Interessante.

 

Zio Braska?

 

Devo pensarci.

 

Rin si avvicina e mette in scena questa grande riunione, noi che non ci vedevamo da dieci anni, da quando ero ferito mortalmente. Tutti i mercanti sono attori così terribili? Come mentono ai clienti, allora?

 

Ho un debito con l’uomo per il suo aiuto, tutti quegli anni fa, quando cercò di salvarmi la vita. Ma la fiducia è un’altra cosa. Mi dà informazioni. Ancora niente su Seymour, eccetto che il suo gruppo si era fermato lì, durante il loro viaggio verso il Tempio di Macalania. Stavano ancora dicendo in giro del matrimonio. Gli Hypello sono nervosi, molti di loro scappano verso le loro città sottomarine. Bevelle è tranquilla. Sembra ci siano Guado ovunque. Ancora nessun segno di Sin.

 

Uno ad uno tutti vanno verso le loro stanze per la notte, ma la ragazza Al Bhed trema ancora sul pavimento. Non so per certo quando ha dormito l’ultima volta. Cammino verso di lei e m’accovaccio di fronte. Lei guarda in su. È rannicchiata su se stessa. Ci sono delle occhiaie sotto i suoi occhi. È troppo stanca persino per essere arrabbiata con me.

 

Non va bene.

 

Mi sporgo e la raccolgo fra le mie braccia. Le sue mani si aggrappano attorno al mio collo, e affonda la faccia nel mio soprabito. Sta tremando. Mi alzo, sollevandola con facilità, e la porto dalla hall alla sua stanza. Entro e vado oltre il letto dove Yuna e la maga stanno già dormendo. Lascio andare gentilmente la piccola Al Bhed affianco a Yuna. Non vuole lasciarmi andare.

 

Mi alzo e guardo in basso verso di lei. Mi fissa dal letto con gli occhi enormi, pieni di paura.

 

Le mie dita la raggiungono e carezzano leggermente il collo.

 

“Auron?”

 

Mi concentro, premo leggermente il punto di pressione. La guardo, mentre chiude gli occhi, stesa lì, mi abbasso a sussurrarle nell’orecchio, “Dormi, piccola ladra. I tuoni non ti faranno del male stanotte. Veglierò su di te.”

 

La sua faccia si rilassa, e si accuccia più vicina a Yuna. Mi alzo ancora una volta e vedo che gli occhi della maga nera sono aperti, e mi sta guardando. Mi chiedo cosa abbia pensato di vedere.

 

Non ha senso, ovviamente, ma ho detto che l’avrei fatto, quindi mi preparo per una lunga notte senza dormire, vegliando nella hall fuori il loro corridoio.



Auron:

 

Il mattino dopo, per quanto abbia senso il concetto di mattina nella Piana dei Lampi, eravamo tutti all’entrata, cercando di convincere la ragazza che era il giunto il momento di andare. Si accucciava ancora al pavimento, urlando leggermente ogni volta che un tuono risuonava. Ora mi sembrava ovvio che non si sarebbe mossa di sua volontà. L’unica cosa che potevamo fare era far fronte al problema. Ce ne saremmo andati. Se sarebbe venuta con noi, allora bene. Altrimenti…

 

Beh, cosa potevamo fare? Portarla in braccio?

 

Diario di Rikku:

 

“Non si ferma, vero?” chiedo a qualcuno, chiunque.

 

L’uomo cammina oltre me, si ferma, e dice senza guardarmi, “Non dirmi che ci speravi.”

 

I tuoni rimbombarono fuori, ed eccomi di nuovo per terra.

 

“Bene,” dice, “Resta qui.”

 

E se ne va. Come se davvero mi stesse lasciando qui, tutta sola nel mezzo della Piana dei Lampi. E gli altri si guardano, e scrollano le spalle, e lo seguono! Ehi! Dove andate tutti? Non starete andando senza me?

 

“Va bene, okay,” sospiro, alzandomi. “Ma…

“Non devi dirlo così, sai!” gli grido contro. “Potresti cercare di consolarmi, o qualcosa così! Sai, cercare di tirarmi su?”

Ehi! Mi sono fatta il sederino in due a cercare di tirarli su fin da quando li ho incontrati! Ho riso e giocato e detto barzellette e ho sorriso con tutta me stessa anche se non mi SENTO di sorridere perché chi sorride ai funerali dopotutto, ed è questo che stiamo facendo, una lunga, scomoda, dio-mio-mi-sta-facendo-impazzire marcia funeraria! E dopotutto tutto questo, lui mi sta…loro mi stanno semplicemente lasciando qui!

 

“Non mi capisci per niente, vero?!” urlo “Ehi! Mi stai sentendo?”

 

Auron:

 

Cammino fuori dalla locanda. Gli altri sono dietro di me, lenti, riluttanti. Ci sta urlando contro ora. Spero trovi il coraggio di seguirci. È già diventata importante al Piano. Ma se non può, allora la dovremo lasciare qui, dopotutto. Forse…posso trovare un altro Al Bhed a viaggiare con noi. Potrei parlare con Rin perché mi trovi qualcuno.

 

Ma mi mancherà questa piccola Al Bhed bionda, questa ladruncola talentuosa, solare e allegra, con tutti i suoi dolori nascosti e profondi. I tuoni ruggiscono come cannoni Al Bhed, e la sento urlarmi contro, o forse ai lampi, o a se stessa, “Non sono spaventanta! Non sono spaventata, mi senti?”

Poi, dalla coda dell’occhio, la vedo correre fuori dalla locanda, superare gli altri e infuriare su di me.

 

“Ehi!” mi urla contro. Gli altri si sono fermati non troppo lontano. “Ehi, signor roccia leggendaria! Signor Sono-una-legenda-quindi-non-ho-sentimenti-umani!”

 

Diario di Rikku:

Guardo dritto a lui, ed è semplicemente fermo lì nella pioggia, gocce d’acqua strisciano giù per gli occhiali e chi indossa degli occhiali nella pioggia comunque?

 

“Ehi! Stai per lasciarmi qui, stai per abbandonarmi nella Piana dei Lampi! Pensavo avessi detto che ero importante! Pensavo avessi detto di aver bisogno di me!”

 

“Abbiamo bisogno di te, Rikku,” disse calmo. “Io ho bisogno di te, e Yuna ha bisogno di te. Ma il gruppo deve muoversi. Non possiamo semplicemente fermarci, anche se significherebbe lasciarti dietro.”

 

È così ragionevole, con la sua voce bassa e liscia, spiega le cose con calma, e non capisce che tutto ciò NON E’ RAGIONEVOLE! NON E’ RAGIONEVOLE!

 

“EHI!” gli urlo, “Pensi sia divertente! Pensi stia facendo così solo per darti fastidio, che stia giocando, in realtà stia ridendo – heh heh heh – alle tue spalle! Sono SPAVENTATA! Non so se tu sappia cosa significhi essere spaventati, così spaventati da non poter pensare, non poter respirare, pensi di star morendo, VORRESTI QUASI MORIRE PER FAR FINIRE TUTTO!”

 

“NON LO SAI! Non sei mai stato spaventato di nulla, quindi lascia che ti dica com’è! È peggio del dolore! È come una scucitura dentro te, profonda nel tuo cuore e nelle tue interiora, ed è fredda, è CONGELATA, e NON SI FERMA MAI! Ecco com’è, AURON!”

 

E realizzo di star urlando con tutto il mio fiato. Finisco tutta l’aria, e rimango lì ferma ad ansimare e guardarlo, e forse piango un po’ ma sta piovendo e così nessuno può accertarsene, forse neanche io ne sono sicura. Mi sta guardando, forse aspetta di sapere se io abbia finito o se ho altre incoerenze da urlargli contro. Beh, cosa ne sa lui? È una legenda, le legende non sanno com’è, non sanno come ci si sente quando il sangue si gela nelle vene e la mente diventa bianca e VUOI essere coraggiosa, ma prova a dirlo al retro del tuo cervello, a quella parte alla quale non importa cosa vuoi ma va per la sua strada e si copre e trema ed urla e se la fa nei pantaloni a volte perché è così che hai paura, ma non lo puoi spiegare a lui, in piedi di fronte a te, che ti guarda e ti giudica, perché lui è una legenda.

 

Okay, allora forse sto piangendo un po’. E tremando. Odio questo posto così tanto. Non mi piace essere spaventata.

 

Poi la legenda parla.

“Rikku, io sono sempre spaventato.”

 

Huh? Sono in piedi qui, a piangere nella pioggia, a tremare, e cosa mi dice? Sbatto le palpebre, e lui è lì calmo e diritto, e mi guarda.

 

“Rikku, sono spaventato ogni momento di ogni giorno, e lo sono stato tutta la vita.

“Tutti gli uomini lo sono. Molti non lo realizzano nemmeno, lo negherebbero ad ogni domanda, ma tutti gli uomini vivono circondati dalla paura sin dalla gioventù. Quando sei giovane, ti misuri contro altri ragazzi, tra di voi vi spingete, decidete i più forti e i più deboli, e hai paura nel tuo cuore di non essere forte abbastanza. Cresci e trovi altre paure – di non poter avere tutto ciò che vuoi, di essere in imbarazzo, di fallire, di rimanere solo. A volte queste paure vanno via, ma le vere paure degli uomini adulti sono quelle per gli altri, per coloro che amano. Non puoi vegliare su di loro sempre, non puoi proteggerli in ogni momento, devi lasciarli andare, e sperare – solo sperare – che saranno al sicuro, che staranno bene lontano dalla tua vista. E nel tuo cuore sai che a volte non lo saranno. Sai che cose terribili accadono ogni giorno. E sei spaventato.

“Sei spaventato di notte, sveglio nel tuo letto. Al mattino, mentre sorridi e mangi la colazione con la tua famiglia. Hai paura durante la giornata, mentre lavori, o studi, o t’alleni. Hai paura persino mentre riabbracci i tuoi bambini la sera, mentre sono al sicuro nelle tue braccia, perché sai che, anche allora, non lo sono davvero.

“Hai paura, Rikku. Ma trovi il coraggio, e vai avanti. Vivi con la paura, perché non c’è nient’altro da fare.”

 

È in silenzio, ed io lo guardo semplicemente. La mia mente è ferma. La bocca non funziona. Non so cosa dire. Cosa dico?

Cosa fai, cosa dici, quando hai riversato le tue peggiori paure come svuotare un secchio d’acqua e un guardiano leggendario è lì di fronte a te, il suo occhio castano è improvvisamente più tenue, e pieno di preoccupazione e non è affatto come guardare verso un dirupo, la pioggia che cade dal suo giaccone rosso, lì in piedi senza un’unghia di orgoglio o ego, e ti dice che ha paura, come se te lo ripetesse per la milionesima volta? Cosa fai?

“Auron…” inizio, ma non riesco a pensare a nient’altro…

“Trova il tuo coraggio, Rikku, perché abbiamo bisogno di te con noi. Ti voglio con noi. Prova.”

Deglutii, e sussurrai, “Proverò.”

 

“Bene,” disse, e sorrise. Sorrise davvero! Poi pescò qualcosa dal suo soprabito e me lo porse. Era una targa, ed era gialla! Per metà gialla! Il mio colore preferito! “Ti abbiamo preso questa da Rin, sperando tu fossi venuta con noi. Ti aiuterà a proteggerti dai lampi.”

 

“Auron! Oh, grazie, è un gesto bellissimo!” dissi con un gran sorriso, iniziandomi a sentire meglio.

 

“Non è un regalo, Rikku. È per aiutarti ad essere parte effettiva del team.”

Beh! Non è un REGALO, Rikku. Benvenuto ancora, Auron! Non doveva dirlo così! Così mi preparo a dire a questo leggendario cattivone che nelle società educate dovresti preoccuparti di più dei sentimenti degli altri, e forse dovrebbe prendere qualche lezione di galateo, e scommetto che per corrispondenza ne facciano, ma un tipo corre verso gli altri, scatta una foto, poi corre oltre Auron e me. Prima che io possa dire qualcosa, Auron si volta e comincia a camminare, e gli altri lo seguono.

 

Yuna e Tidus mi dicono quanto siano felici di avermi ancora con loro mentre cominciamo a camminare sulla Piana del Lampi. I lampi si infrangono vicini. Chiudo gli occhi, ma continuo a camminare. Posso farcela! Posso!


 

Auron:

La guardo e molti nomi scorrono nella mia mente – Anicke, Elma, Delisa, Jillu, Frieide, Serrah, Rilianna, Deetok Lal, e dozzine di altre, giovani ragazze che ho allenato negli anni. La fisso qui di fronte a me, la pioggia che le appiccica i capelli biondi alla testa. Cadetti giovani, sempre così sicuri che nessuno senta come loro la paura che provano . Così sicuri di essere completamente soli nella notte con il terrore che manda fitte alla pancia, libera le viscere, paralizza il cervello. Le dico cosa dico ai cadetti. Non sei solo. Abbiamo tutti paura. Il pericolo è reale, dopotutto.

 

Anicke morì a Klannathe. Anche Elsa. Delisa morì sulla Via Mi’ihen. Deetok Lal a Zanarkand, mentre arrestava un killer. Nessuno corse. Morirono fronteggiando il nemico. Controllarono la paura. Tutti loro avevano imparato la lezione che questa giovane ragazza Al Bhed sta imparando ora, una delle lezioni più antiche per un soldato.

Condividere le tue paure vere con gli altri le rende più facili da affrontare.

 

E la ragazza si sentì meglio dopo ciò. I giorni successivi di traversata della Piana, era costantemente nervosa e sul punto di cedere, un bel cambiamento dall’allegra ragazza Al Bhed alla quale eravamo abituati. Non dormiva bene, e saltava ancora quando un tuono colpiva vicino, ma riuscì a tenersi tutta d’un pezzo. Mi chiese persino di rimetterla in qualche battaglia. Quando ci accampavamo, la vedevo giocare con qualche razzo elettrico che aveva rubato dai mostri, tremando quando qualche scintilla scoppiettava, ma punzecchiando fuori tutti i loro segreti, imparando come attivarli. Nei miei giorni ho visto guerrieri monaci e Miliziani non fare così bene.

 

Mantenni un ritmo veloce, quasi brutale, sia per farci uscire dalla Piana al più presto, sia per aiutarla a stancarsi. Mi concentrai sul suo allenamento a mezzogiorno e di sera, facendola lavorare sodo, fino a quando era troppo stanca per essere spaventata.

 

Diario di Rikku:

oh dannazione, fa male…No, sono troppo stanca per sentire dolore…Mi sta facendo lavorare sugli esercizi di velocità e di forza e di reazione, quelli di resistenza e equilibrio e, credeteci o meno, anche esercizi di fortuna…Cosa? Pensavate che la fortuna arriva e basta? Lo so, lo so…Mi sta facendo stancare così che non avrò paura…E funziona…Sono così distrutta che salterei sotto un Gigante di Ferro se solo potessi schiacciare un pisolino, sepolta nella Piana dei Lampi…quando i fulmini si infrangono di notte mi giro semplicemente dall’altro lato e mi copro le orecchie, non ho neanche l’energia di aprire bocca…

E siamo quasi fuori! Abbiamo quasi finito!

Oh diavolo. Yuna vuole dire qualcosa.

Che succede ora?

 

Prossimo : Giorni di speranza e farfalle.










 

   
 
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