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Autore: KurryKaira    23/11/2015    1 recensioni
Questa è la storia di un lupo e dell'inverno che si porta dentro.
- Avete mai la sensazione di aver dimenticato qualcosa di a voi molto caro?..
Credo che mio fratello abbia sempre avuto, fin da piccolo, quella sensazione di dolore. Non riesce a capire che cosa abbia dimenticato di così importante! - Pirika. [...]
- Stiamo vivendo una vita parallela Ren, non è fighissimo?! - Chocolove. [...]
- Sono sicuro che Horohoro ne sarebbe capacissimo - Ren.
- Non lo conosco.- Horokeu Usui.
La storia può sembrare un What if ma non lo è. Non è una Shonen-ai (RenxHorohoro) ma potrebbe anche sembrarlo. (In poche parole: in testa mia lo è perché amo la coppia però può essere letta tranquillamente anche da qualcuno a cui la coppia non piace perché non succede niente di effettivo)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Kyoyama, Horo Horo, Lyserg Diethel, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17 GENNAIO.

Fu il giorno in cui cominciò tutto.
Pensavo di stare bene in quel periodo, mi sentivo molto bene! In forma! 
Mi sarei laureato da lì a poco, col massimo dei voti chiaramente, d'altronde io sono Ren Tao! 
Ma quel giorno, il 17 gennaio, mentre andavo puntualmente all'università mi imbattei in un camion di Hot Dog.
Ora... un camion di Hot Dog aperto alle 8.00 del mattino basta e avanza per sconvolgerti la giornata ma... ciò che mi lasciò perplesso era il tizio che ne era proprietario.
Un ragazzino, avrà avuto la mia età, afro americano, mi fermai a fissarlo, stupito, come un ebete.

- Ehila! Good morning! Would you like a hot dog?- Mi chiese sorridendo poggiato sulla vetrina della carne.
- Everything alright?- Continuò vedendomi lì immobile.
- Io ti conosco- fu la mia risposta.
- No, non credo- fu la sua, smettendo di esprimersi in inglese, sempre sorridente.
- Allora, lo vuoi sì o no questo Hot Dog?-
Schifato a quella proposta ripresi a correre verso la mia università ma il volto di quel ragazzo non riusciva ad andarsene dalla mia testa!
Allora a fine lezione decisi di ripassare da lì, erano le 13.00 adesso.

- Ehila! Good afternoon! Would you like a hot dog?-
Sorrisi sta volta accennando un sì con la testa:- Ora lo gradirei pure.-
Comprai quell'hot dog a basso prezzo, anche se non ero solito mangiare americanate, e mi sedetti a uno dei tavolini in plastica della roulotte; il proprietario mi seguì sedendosi accanto a me.
Rimanemmo diversi secondi in silenzio a fissarci, credo anche che a un certo punto io iniziai ad arrossire, ma poi mi decisi:- Che c'è?!- Non sono mai stato di modi dolci.
Lui ridacchiò:- I'm sorry. Non voglio metterti in imbarazzo! E' che come noterai non c'è nessun cliente oltre a te e quindi mi andava un po' di compagnia!- Era sempre sorridente.
- Ci credo, questi Hot Dog fanno schifo- dissi ingurgitando un boccone, lui non sembrò offendersi più di tanto.
- Quanti anni hai?- Gli chiesi.
- Ma non si chiede l'età a una signooooorrrraaa!!- Rispose lui imitando una donna in maniera sciocca, mi venne l'impulso di scaraventargli il tavolino addosso... ma mi trattenni.
- Comunque 22!- Rispose poi lui, sorridendo:- E tu belloccio?- Mi chiese.
- Lo stesso...- risposi.
Non so com'è che accadde... ma accadde! Partì improvvisamente a raccontare barzellette pessime e a ridere come uno scemo per ogni cosa, non la finiva più! 
Fu ingurgitando l'ultimo pezzo di quello schifoso panino che esplosi, dando inizio a tutto:- Basta Chocolove!!-

Passarono altri interminabili secondi da quell'urlo alla sua domanda incredula:
- Come sai il mio nome?-
Già... come sapevo il suo nome?! Io stesso non riuscivo a capirlo! 
Dove l'avevo già conosciuto?!
- Mi conosci veramente allora!- Continuava a parlare lui ma a me la cosa sconvolse veramente tanto! 
C'era qualcosa... qualcosa che non andava! Avete presente quando vi preparate a dire qualcosa e improvvisamente vi sfugge di mente? Ecco.. un po' quella sensazione... ma amplificata al massimo!
Cos'avevo dimenticato?! Dove avevo già conosciuto quel ragazzo?
Mi alzai un po' nel panico da quella sedia per riprendere la via di casa.
- Goodbye friend!!- Disse sempre vivace per poi sorprendermi con un:
- Torna a trovarmi, Ren!-

Non mi voltai, continuai per la mia strada, ma quando pronunciò il mio nome mi sembrò di prendere fuoco invaso da mille emozioni!
Lo notai poco dopo, come uno stupido, che indossavo un cartellino col mio nome scritto sopra, chiaramente il tizio l'aveva letto lì; ma a parte questo colpo di scena svelato c'era qualcos'altro in quel "Torna a trovarmi, Ren" che mi infiammò.
La sua voce.
La sua voce, penso. Quel " Torna a trovarmi, Ren" mi sembrò così familiare!... La sua voce, era così familiare!

A casa mi aspettava come sempre mio sorella maggiore, Jun.
- Ciao Jun- non riuscii a trattenermi:- Per caso ti ricordi di un ragazzino afro americano? Un mio amico d'infanzia magari?-
Lei leggeva il giornale e sorseggiava un po' di tè, si voltò verso di me:- No, non credo... perché?-
- Niente- accesi la tv, partì il tg e contemporaneamente Jun leggeva il giornale.

" FREDDO GELIDO IN ARRIVO DA NORD "

Beh, è inverno, perché sorprendersi tanto?
Sembrava in arrivo una nuova "era glaciale" ecco perché sorprendersi tanto! C'era qualcosa di tremendamente innaturale nel freddo che improvvisamente ci avrebbe travolti. Qual'era la causa di tale freddo?
- Qualcosa di innaturale dicono- parlò mia sorella un po' preoccupata ma scettica:- se non la natura chi mai può creare neve e ghiaccio?-
Quella domanda mi risuonò nel cervello, come se io sapessi la risposta.
Verso le 22.30 mi misi a letto, presi sonno quasi subito al contrario di come si possa pensare, ero veramente molto stanco, ma circa un'ora dopo venni svegliato dal suono violento di qualcuno che bussava alla nostra porta!
Sia io sia Jun raggiungemmo la porta un po' spaventati, la aprì.
- Ren! Ti ho trovato!!... Dobbiamo sbrigarci prima che sia troppo tardi! Dobbiamo andare a fermarlo!- Affannato.
- Chocolove?!- Era lui, il tizio dell' Hot Dog! Bussava alla mia porta e farfugliava cose senza senso!
- Andare a fermare chi?!-
- Horohoro!- Fu la sua risposta.
Il 17 gennaio, era il giorno in cui ricominciò tutto!

18 GENNAIO

Era passata la mezzanotte ormai, era già il 18.
Chocolove, è questo il suo nome (basta chiamarlo il tizio degli hot dog), era talmente trafelato che decisi di farlo accomodare in salotto.
Jun mi diede del pazzo a fare entrare un uomo sconosciuto a casa, dissi una bugia:- E' mio amico, tranquilla!- O forse non era una bugia?
Dopo avermi svuotato mezza bottiglia di acqua l'americano riprese a parlare.
- Hai capito allora?? Dobbiamo andare!- Parlava sempre velocemente, io ero inginocchiato di fronte a lui che se ne stava spaparanzato sulla mia poltrona, Jun ci fissava dalla porta con aria sospettosa e arrabbiata.
- Si può sapere di cosa stai parlando uomo degli hot-dog?- Dissi a voce bassa, non volevo farmi sentire da Jun.
Lui scoppiò a ridere sentendosi chiamato così ma poi "schiacciò" il mio viso fra le sue grandi mani e fissandomi disse:- Possibile che ancora non ti sia tornata la memoria??-
Tornata la memoria? Di che parlava?! Innanzitutto liberai il mio povero e bellissimo viso dalle mani, spero pulite, di quello lì ( va beh sì, Chocolove) scaraventandoli un destro in faccia, poi lo presi per il colletto minacciandolo:
- Io non so nemmeno per quale stupido motivo ti abbia fatto entrare in casa!- Sempre a voce bassa:- Potresti essere un ladro o che so cosa!-
Lui rise ancora:- E invece ti fidi di me! Quindi smettila di fare il minaccioso!- Saltò giù dal divano raggiungendo la porta che dava al balcone, il cielo era pieno di stelle.
- Non provi anche tu la sensazione di aver scordato qualcosa? Di aver scordato ogni cosa?- Diceva guardando le stelle attraverso il vetro.
Descriveva esattamente il mio stato d'animo e io non riuscivo a non fidarmi di lui!
- Credimi, sta mattina io non ricordavo veramente chi tu fossi! Ma mi è bastato vedere la tormenta di neve in tv per ricordarmi di lui... e di tutto ciò che eravamo!- Si voltò guardandomi con aria sognante e commossa.
Poi improvvisamente si mise a correre verso la porta di uscita afferrandomi per il braccio:- Ti spiegherò per bene strada facendo! Non c'è tempo da perdere, il nostro compagno è in pericolo!- Sembrava però contento mentre mi diceva queste cose senza senso!
Sembrava contento di stringermi il polso, come se io gli fossi mancato!.. E anche io mi sentivo contento, e impaurito allo stesso tempo.
Il nostro compagno?
- Ren!!- Gridò Jun preoccupata vedendomi strattonato fuori di casa da quell'energumeno, ma l'energumeno tornò indietro e prese per il polso anche lei trascinandola fuori insieme a me.
- Servi anche tu Jun!- Disse lui.
Non ci stavo capendo ancora niente ma come un pazzo seguivo quel vecchio amico sconosciuto. E la mia povera sorella, che ci capiva ancora meno, mi stava dietro.
- E' un tuo amico Ren?!- Mi domandava ogni tanto non credendo a una parola di ciò che le dissi!
- Allora vuoi spiegarmi?!- Chiesi infine esasperato.
- Innanzitutto dobbiamo trovare anche gli altri! Ma non so se sarà un'impresa facile! E' stata una fortuna che noi due, anzi tre (indicando Jun) ci siamo casualmente imbattuti l'un l'altro! Grazie al mio camion di Hot Dog!... Ma ora ti spiego!- 
Era tutto esaltato come se l"'era glaciale" non lo preoccupasse, però più che altro penso che fosse esaltato perché io correvo accanto a lui. Ma quanto bene mi voleva questo tizio sconosciuto di cui sapevo il nome e che faceva pessimi Hot Dog??
- Innanzitutto!...- Ecco, finalmente spiegava:- Partiamo dalla cosa più importante!- Ero tutto un fremito!
- Io non sogno di essere un tizio che fa Hot Dog! Io sogno di essere un grande comico!!- Mi venne da strozzarlo, quella era la cosa più importante?! Chissà perché comunque non mi sorprese, e Jun per la prima volta sorrise ridacchiando.
- Noi non facciamo parte di questo mondo!- Ecco, ora veniva la parte importante:- Cioè, di questo mondo sì, ma non di questa... "dimensione"!... Non ti ricordi di quando lottavamo insieme nello Shaman Fight??-
Questo è pazzo, pensai solo questo mentre lo ascoltavo.
- Non so esattamente cosa sia successo! Ma improvvisamente siamo stati catapultati in quest'altra dimensione perdendo totalmente la memoria del "vero" mondo!... Ora dobbiamo trovare anche gli altri prima che succeda l'irreparabile!-
Questo è pazzo, eppure lo ascoltavo.
- Vedi Horohoro! Lui è già impazzito! Sono sicuro, sicurissimo che sia opera sua questo freddo!!… Stiamo vivendo una vita parallela Ren, non è fighissimo?!
Ma lo sai che hai un figlio??- Se ne uscì in fine ridendo.
Questo è totalmente pazzo... eppure... gli credevo!
Jun improvvisamente si bloccò io mi girai a guardarla.
- Un figlio?...- Ripeté lei a voce bassa.
Chocolove annuì:- Sì, un marmocchietto antipatico!-
- Men...- quasi le venne da piangere dicendo quel nome, poi mi guardò negli occhi sconvolta:- Io mi ricordo di tuo figlio...-
Chocolove sorrise:- Mi credete allora?-
Tutto ciò era veramente pazzesco eppure... sembrava poter essere vero!
L'idea di avere un figlio mi sconvolse non poco ma mi venne più spontaneo fare un'altra domanda:
- Chi è Horohoro?...- Ma l'americano mi rispose solo con un sorriso.

Ora bisognava trovare gli altri. Gi altri chi?!
Mi sputò diversi nomi messi in fila ma solo a uno di quelli seppi dare risposta.
- Manta Oyamada hai detto?-
- Sì! Un piccoletto tanto simpaticoo!-
- Lo conosco! Viene all'università con me...- non potevo crederci! L'avevo avuto tanto tempo sotto il naso eppure quel piccoletto non mi diceva niente!
Chocolove si rallegrò della notizia stringendo un'altra volta il mio povero volto tra le sue mani per poi domandarmi come poter raggiungere questo Manta!
Si fece giorno e la cosa più ovvia era rintracciarlo all'università!


18 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone

Una ragazza dai lunghi capelli azzurri vestita di abiti pesanti bussava agitata a una porta freddissima. 
Erano circondati dalla neve in quel castello che ormai pareva freddo come il ghiaccio.
- Chi è?...- Rispose una voce annoiata e un po' stanca.
- Chi vuoi che sia?!- Rispose la ragazza da dietro la porta.
- Entra no?- Era steso su un letto lui, la stanza come il resto del castello era completamente azzurra.
La ragazza entrò, era giù di morale, lo era sempre ormai.
- Perché mi guardi con quegli occhi tristi?- Le chiese il fratello, anche se sapeva già la risposta.
- Pregherò giorno e notte- si chinò vicino quel letto sfiorando il braccio freddo del fratello:- sperando che la tempesta che ti porti dentro sparisca insieme a quella che stai diffondendo nel mondo!- 
Era severa mentre gli diceva questo ma piena d'amore per quel suo tanto adorato fratello. Lui si voltò a guardarla e le sorrise ma il vento non smetteva di soffiare e ogni giorno sembrava divenire sempre più freddo.
La luna intanto, dal cielo, osserva quel castello di ghiaccio.

18 GENNAIO

- E' proprio lui!!- Esclamò Chocolove alla vista del piccoletto. Lui mi riconobbe:
- Tu sei Tao vero?-
Io annuì. E ora? Dovevamo sembrar pazzi anche noi ai suoi occhi.
- Ciao Manta!!- Esclamò l'hotdoggere poggiandogli una mano sulla spalla.
- Ti conosco?- Ma come era chiaro Manta non ci conosceva affatto, a parte me di vista.
Ma poi perché dovevamo riunirci tutti?!
Notammo improvvisamente che la tv che era nella stanza dell'insegnati si accese, spiammo involontariamente da fuori: era il professore d'inglese che nella pausa guardava programmi stupidi.
- Wooohhhoo!! Ma quelli sono Yoh e Hao Asakura!! Quanto li adoro!!- Esclamò il piccoletto. Yoh e Hao Asakura? Ma non li aveva nominati nell'elenco Chocolove?
Manta si vergognò immediatamente di ciò che aveva detto, d'altronde i due attori facevano filmini stupidi e recitati anche piuttosto male, sopratutto quello di nome Yoh era pessimo.
Notai che Chocolove spiò con attenzione il televisore finché non scoppiò a ridere:- Oddio!! Non ci posso credere!! Giuro non sapevo che erano attori "famosi" Bwahahahahahahahahahah!!- 
Non la finiva più di ridere e a me e a mia sorella sinceramente venne spontaneo fare lo stesso, anche se in maniera meno sgangherata.
Fu lì che molto timidamente Manta esplose:- Vi prego smettetela di prenderli in giro!- Quasi sembrò piangere:- Lo so che sono attori pessimi, sopratutto Yoh... però io...- 
Sembrava quasi si stesse dichiarando:
- Però a me piacciono!! Yoh sopratutto... Yoh sopratutto.-
Vidi Chocolove sorridere e mi sembrò impossibile: che una parte remota di Manta ricordasse di essere stato amico di Yoh? Per questo tutto questo amore?
- Lo so... che vuoi bene a Yoh!- Sorrise ancora una volta l'americano sfiorando il suo viso con dolcezza questa volta.
" Lo so... che vuoi bene a Yoh! " Queste parole sembrarono riaver acceso in Manta qualcosa... qualcosa che si era spento da un po'.
E anche a me...
" Lo so... che vuoi bene a Yoh!" ...Sembrò riaccendere qualcosa.


26 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone.

Il cielo scuro si riempì di spari, insieme alla neve cadeva polvere da sparo.
Ancora una volta quella ragazza dai lunghi capelli azzurri bussò alla sua porta, in preda al panico sta volta:
- Horokeu! Horokeu apri!!- La porta era chiusa sta volta.
Il ragazzo, sempre avvolto da uno sguardo gelido, guardava la foresta innevata affacciato al suo balcone.
Lo vide, seguito da altri uomini con in mano il suo fucile, l'elegante ragazzo inglese.
Era lontano centinaia di metri da quel balcone ma in mezzo alla tempesta i due si scambiarono uno sguardo di sfida, sorridendo fiduciosi.
Lyserg Diethel, era il nome del ragazzo inglese che voleva uccidere "l'uomo delle nevi"! 
Nonostante l'enorme distanza sparò il suo proiettile d'argento dritto alla testa di Horokeu Usui.
Si levò un "no" alto nel cielo intrinseco di dolore, Pirika correva contro quei "cacciatori" implorando che non facessero del male al fratello.
Fargli del male? Sembrava benissimamente capace di difendersi da solo! Quel proiettile si congelò all'istante fermandosi a pochi centimetri dal volto del giapponese.
Lo prese in mano poi, sorridendo sbruffone:- Proiettile d'argento!... Mi credete per caso un lupo mannaro?- Ridacchiò.
- Va via di qui Pirika!- Gridò poi arrabbiato, non doveva assolutamente accadere niente alla ragazza!
Lyserg si avvicinò alla donna.
- Quel ragazzo è totalmente folle, te ne renderai conto anche tu!- Disse a voce bassa con una sorta di dolcezza.
- Mio fratello non è un folle!- Lo difendeva lei:- Sta solo avendo un po' in ritardo i suoi problemi adolescenziali!- Sorrise sarcastica.
L'inglese le sfiorò la mano. 
- Non toccarla!!- Gridò il giapponese buttandosi giù in fretta da quel balcone raggiungendoli talmente veloce da sembrar quasi che si fosse teletrasportato.
Strinse tra le braccia la sorella minacciando l'inglese e tutti i suoi uomini:- Se volete uccidermi... provate a farlo!- sorrise spingendo la sorella sulla neve.
- Horokeu!-
- Va' via Pirika!- Non la guardò neanche, le ordinò categoricamente di scappare da lì, lei lo fece.
La luna era piena e in mezzo alla tempesta si lanciò un ululato.
- Prendete il vostro lupo!- Li prendeva in giro non spaventato dalle loro armi, e il freddo aumentava.

26 GENNAIO sulla luna.

Quell'ululato sarcastico arrivò fino alle orecchie della principessa Anna, sovrana del regno della luna.
Non era veramente la luna il luogo dove governava ma era in assoluto la cima che più le si avvicinava.
Lì la neve non arrivava, lì il mondo era diverso!
- Principessa Anna?- Le si avvicinò una ragazza vestita di fiori:
- Ha sentito il lupo?- Chiedeva la ragazza dai capelli rosa a quella principessa vestita invece di diamanti.
La principessa scese i due scalini del suo trono con grazia.
"Il lupo" lo chiamavano ma sapevano che era solo un ragazzo dagli strabilianti poteri esiliato in quella grigia foresta.
- L'ho sentito. Io lo sento sempre.- Disse la donna dai capelli color paglia.
- Faust!- Gridò e apparve un uomo che immediatamente la raggiunse.
- Sì, principessa?- Baciò lei la mano con grazia.
- Dobbiamo scendere e raggiungere il lupo.-
La ragazza vestita di fiori, chiamata Tamao si intromise subito:- Raggiungere il lupo? Per fare cosa?!- Chiese.
Faust continuò:- Per difenderlo o per fermarlo?-
Anna si affacciò a quel balcone che brillava proprio come la sua pelle e il suo vestito:
- Il lupo non deve morire- fu ciò che disse.

26 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone.

Pirika intanto correva disperata per la foresta cercando un aiuto! 
Avrebbe trovato uomini valorosi pronti a difendere il suo amato fratello, li avrebbe trovati!
Per forza! Doveva trovarli!
La neve improvvisamente si trasformò sotto i suoi piedi prendendo la forma di una grossa tigre bianca.
- Grazie... fratello mio!- Cavalcò quella tigre oltrepassando la foresta.

26 GENNAIO

Fu difficile ma non impossibile per uno come Manta Oyamada (che era sempre stato di buona famiglia e amico di gente molto importante) rintracciare gli attori Yoh e Hao Asakura.
- Non ci credo che sto per incontrarli!! Non ci credo! Non ci avevo mai pensato prima!- Si lasciò convincere da Chocolove a rintracciare quei due.
Era il 26 gennaio ormai ed era vero, il freddo iniziava già ad essere insopportabile! Comunque...
...mi sembrò di morire quando vidi quello Yoh. 
Non so neanche come feci a distinguerlo dal fratello ma sapevo, sapevo benissimo chi dei due era Yoh!
I due attori non erano affatto snob, tutt'altro! Yoh si mise a chiacchierare come un vecchio amico con quel Manta che, preso dall'emozione, non faceva altro che balbettare.
Ma quello strano era l'altro, Hao. Hao che appena ci vide accennò un sorriso dicendo:
- Allora... dobbiamo andare a fermare il lupo, giusto?-
Il lupo? Chocolove ricambiò il sorriso ma non capivo se era felice o quasi spaventato da questo Hao.
Yoh squadrò il gemello:- Il lupo? Ma di che parli?- Lui non ne sapeva niente.
Capì allora che anche questo Hao sembrava ricordare ogni cosa! Tutto era così impossibile eppure...
- Tu sei Yoh?...- Gli chesi, mi rispose con un ampio sorriso lui e a me sembrò di morire:
non sapevo chi fosse Yoh, ma sapevo che quello era il mio Yoh!

  
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