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Autore: KurryKaira    23/11/2015    1 recensioni
Questa è la storia di un lupo e dell'inverno che si porta dentro.
- Avete mai la sensazione di aver dimenticato qualcosa di a voi molto caro?..
Credo che mio fratello abbia sempre avuto, fin da piccolo, quella sensazione di dolore. Non riesce a capire che cosa abbia dimenticato di così importante! - Pirika. [...]
- Stiamo vivendo una vita parallela Ren, non è fighissimo?! - Chocolove. [...]
- Sono sicuro che Horohoro ne sarebbe capacissimo - Ren.
- Non lo conosco.- Horokeu Usui.
La storia può sembrare un What if ma non lo è. Non è una Shonen-ai (RenxHorohoro) ma potrebbe anche sembrarlo. (In poche parole: in testa mia lo è perché amo la coppia però può essere letta tranquillamente anche da qualcuno a cui la coppia non piace perché non succede niente di effettivo)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Kyoyama, Horo Horo, Lyserg Diethel, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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03 FEBBRAIO fuori dal castello.

Ma il freddo non si fermava.
Tutt'altro nell'istante in cui per un attimo gli si scaldò il cuore il gelo divenne insostenibile.

Il resto del mondo si era fermato. L'era glaciale sembrava già cominciata.
Ma questo non era importante. Era un mondo finto.
Non era reale.
Ma loro sì.
Loro erano reali, e la cosa diventava insostenibile.

- Ho freddo...
Ho veramente freddo...-

Fu all'incirca il pensiero di tutti, un tremante, insopportabile freddo.
Si strinsero a loro stessi, la loro pelle si screpolò all'istante ricoprendosi di bianco.
Parlare era difficile.
- Ti prego... Horohoro- pregarono all'unisono.

Questo freddo li faceva paura.
Tantissima.
Li faceva paura anche nell'istante in cui, improvvisamente, il cielo venne squarciato da un lampo.
Li faceva paura in quell'istante in cui, improvvisamente, ricordarono tutto!
Tutto.

03 FEBBRAIO nel castello.

- Mi sento una merda- sorrisi nel dire questo mentre lo stringevo ancora a me.
Eravamo ancora lì, a terra a stringerci.
Lui emise un verso come a dire "perché?", sembrava che non ce la facesse neanche più a parlare.
Mi scansai leggermente per potergli guardare il viso, pallido, i suoi occhi tremavano ma sembravano così vivi.
- Perché mi ricordo di te, Horohoro- non riuscivo a non avere un sorriso timido stampato sul volto, forse quasi impercettibile.

Mi ricordavo di lui.
Mi ricordavo di tutto.
Di ogni cosa!
Pensai, e mi venne da ridere "allora Chocolove non era un pazzo! Era tutto vero!"
V'avverto che non lo chiamerò mai più lupo. Anche se faceva figo, ma questo qui è Horohoro!
E mi chiedo come abbia potuto scordarmi di lui!
Mi chiedo perché non abbia capito subito chi fosse nell'istante in cui mi è apparso davanti!
- Sono proprio una merda- ripetei abbracciandolo ancora una volta, forte questa volta, fortissimo.
Come se sta volta stessi abbracciando Horohoro, e non il lupo.

Lui però era ancora così confuso, e sentivo, che l'aria attorno a noi, diventava tremendamente insopportabile.
Il freddo non si fermava, anzi, era aumentato in maniera sproporzionata.

- Mi sentirò una merda anche io, quando saprò chi sei?- 
Il freddo rallentava i nostri movimenti e la nostra voce, ma lui riuscì a rivolgermi questa domanda sfiorandomi la guancia, piano, con le sue 

dita.
Cavoli, se era freddo.

Mi alzai piano.
- Ti sentirai una merda quando ti renderai conto di non essere stato capace di fermare l'inverno.-
- Cosa ti fa pensare che non lo sappia fermare?- Lui era sempre a terra, parlava con una lieve serenità, ma come se fosse sconfitto.
Kororo gli era sempre accanto, sempre. Poggiava la testa sulla sua spalla, innamorata e preda della tristezza.

- Per il semplice motivo che non lo stai facendo- guardai fuori e pensai agli altri, gli altri che ricordavo perfettamente.
- Chi ti dice che voglia farlo?- Lui guardava a terra.
- Io penso che tu abbia sempre voluto farlo. Non ci credo neanche un po' che il tuo intento era uccidere tutti, non ci credo neanche un po' solo 

perché tra quei tutti c'è anche Pirika.-
Lui sorrise, sconfitto.
Allora, cazzo, era vero! Non riusciva a fermare l'inverno! 

- E allora che si fa?- Mi chiese.
Mi venne quasi da prenderlo a calci per quella frase sconfitta, ma non lo feci.
- Senti- gli dissi, non con tanta gentilezza:- Io so solo che tu, lupo di merda, non sei capace di fermare l'inverno.-
L'obbligai a guardarmi negli occhi.
- Ma so...
...che Horohoro ne sarebbe capacissimo.-
- Non lo conosco- fu la sua risposta.

E il freddo aumentava.


03 FEBBRAIO fuori dal castello.

Quel freddo così insopportabile spense il luccichio negli occhi di Pirika.
Pensò, probabilmente, che sarebbero morti tutti.
Si spense completamente, il suo unico pensiero era il fratello.
Non le importava che sarebbe morta, l'unica cosa a cui pensava era suo fratello.
Ma capì, che non poteva pretendere altro da quei ragazzi.
Capì che se il lupo andava fermato, andava fermato in ogni modo.
Anche il più tragico.
Prima di morire dentro, poggiata ancora sulla spalla dell'americano, disse il suo nome:
- Horohoro...- e pianse la sua ultima lacrima che le si ghiacciò all'istante sul viso.

Horohoro, disse.
Anche lei ricordava tutto adesso.
Forse morì un po' anche per questo, era sempre rimasta accanto a suo fratello, ma non aveva mai veramente ricordato chi fosse!
Chocolove riuscì, anche se con fatica, a stringerle ancora una volta la mano.
Una parte di lui era felice, nel sentir pronunciare "Horohoro" capì che ogni cosa stava tornando al suo posto. Anche Jun, la guardò piano, anche 

lei sembrava ricordasse davvero tutto adesso.
Voleva essere felice, ma faceva troppo freddo per essere felici.

Si guardarono, tra di loro. Yoh, tutti. Il loro sguardo era lo stesso, e forse anche il loro pensiero.
Faceva troppo freddo, il loro corpo era ricoperto da un sottilissimo strato di ghiaccio perenne.
Che cosa stava facendo Horohoro?! Perché ancora non fermava questa tortura?!

Riuscirono ad alzarsi piano, Chocolove prese Pirika in braccio.
- Che stiamo facendo?- Disse Manta avvicinandosi a loro, come tutti gli altri, riuscendo a mala pena a camminare.
La sua domanda era triste ma era la domanda di uno che stava per morire.
Capirono tutti che quella domanda significava solo una cosa. "Dobbiamo fermare Horohoro, all'istante. In ogni modo."
In ogni modo.

.

- Sai Anna- era Yoh che le parlava senza però riuscire a guardarla.
I loro spiriti, Spirit of Fire soprattutto, tentavano di tutto, ma se la neve si scioglieva all'istante, l'istante dopo si riformava.
- Cosa?- Rispose la ragazza, anch'essa stringendosi, come tutti, tra le proprio gelide braccia, strette il più possibile, facevano male.
- Hana ci sta aspettando a casa- riuscì a sorridere, e quel sorriso gli si cicatrizzò sul volto.
- Lo so.-

Il lupo andava fermato all'istante, o nessuno di loro avrebbe più rivisto i proprio cari. 
Il lupo andava fermato all'istante, in ogni modo.

03 FEBBRAIO nel castello. 

Improvvisamente la terra a nostri piedi tremò.
Da fuori stavano attaccando il castello.
Dovevamo uscire, presi Horohoro di peso, che sembrava essere morto dentro, e lo portai fuori.

03 FEBBRAIO

Come avevo intuito erano gli altri che ci avevano attaccato.
Non chiesi loro il perché mentre, strisciando quel peso morto di un giapponese che mi portavo dietro, il castello ci crollava dietro.
Si distrusse. Completamente.
Peccato, era un bel castello.

Capì all'istante i loro sguardi, non è difficile capire cosa stia pensando una persona con la pelle ricoperta di ghiaccio e i capelli bianchi di 

neve.
- Sai Horohoro?...- Dissi, quasi parlando da solo, non penso che mi stesse ascoltando più di tanto.
- Credo che il tuo desiderio tra un po' si avvererà.-

I loro sguardi mi tolsero ogni dubbio, se il ghiaccio permettesse ai loro volti di esprimersi, loro starebbero piangendo per i loro pensieri.
- Sai Horohoro?...- Chissà se mi stava sentendo.
- Credo che se tu non fermi all'istante questo freddo...- 

Chissà perché ero così mentre dicevo queste cose, forse quel freddo mi aveva completamente avvolto, perché non riuscivo a piangere mentre gli 

dicevo questo:
- ...noi saremo costretti a ucciderti.-
Eppure volevo piangere, come non avevo mai fatto.

- Avevi detto che non mi avresti ucciso per nulla al mondo.- 
Il suo suono era quasi impercettibile, ma a quanto pare mi stava ascoltando.

- Ti prego Horohoro, fa' qualcosa.-
Penso fu ciò che pensammo tutti, "fa' qualcosa!"
Fallo! Fa' qualcosa! Ti prego!
Stringevo ancora il suo polso, lui era come un'ameba fermo nella neve.
Notai solo che spostò leggermente il suo guardo verso Chocolove, o meglio verso colei che teneva in braccio.
Sembrava morta, Pirika.
E sembrava morto anche Horohoro.

- Ti prego Horohoro, fa' qualcosa!...-
Ripetei ancora una volta e ebbi la sensazione che anche lui dentro di sé lo ripeteva.

" Ti prego Horohoro fa' qualcosa!
Ti prego Horohoro, fa' qualcosa!! "

Riusciva ancora a piangere lui, a quanto pare.
- Dimmi, ti prego, che è viva...- rivolse queste parole a Chocolove fissando il corpo immobile della sorella.
Ma lui non gli rispose, nessuno parlava più.

Anzi no, ora gli parlò:
- Ferma questo freddo Horohoro- forse non avevo mai visto Chocolove così serio.
- Ci sono solo due possibilità che tua sorella non muoia.
Una è che tu ti riprenda all'istante maledetto cazzone, fermando questo maledetto freddo.
L'altra è che tu muoia.-
Continuò, stringendo a sé Pirika ancora di più:
- Ma in tal caso... penso che lei morirebbe comunque.-

.

Credo fortemente che cercasse con tutto sé stesso di fermare quel freddo, nonostante rimanesse immobile appollaiato nella neve.
Ma sembrava che non ci riuscisse proprio.
Cazzo, ti prego! Nessuno di noi vuole ucciderti!

Ti prego Horohoro!
Non possiamo aspettare ancora.
Dieci.
Nove.

Ci venne da contare, come se il tempo per lui stesse per scadere.
Come se stesse per scadere per via delle nostre mani, tra l'altro.

Otto.
Sette.

Anna, piano, gli si avvicinò.
E meno piano, gli tirò l'ultimo ceffone.

Sei.
Cinque.

Rimaneva un'ameba lui, solo col collo girato per via dello schiaffo.
- Io ancora non capisco che ci abbia trovato di tanto interessante in te in tutti questi anni, fasulli, che ho passato ad osservarti!-
Rimaneva un'ameba lui.
- Mi piacevi Horohoro. Mi piaceva osservarti. Ti credevo una persona forte, anche se sola.
Forse rivedevo me stessa in te.-

Quattro.
Tre.

Io continuavo a stringergli il polso.
- Ti volevo bene lupo.
Ti vogliamo bene Horohoro- penso che se fossimo riusciti a piangere lo avremmo fatto tutti.

Due.

Io continuavo a stringergli il polso.

Uno.

.


.


...

...Guardalo.

Guardalo!
Farfugliava qualcosa tra sé e sé.

"Sono solo il padrone del ghiaccio."

Non capivamo bene cosa dicesse, ci importava poco.

"Non fermerò la mia vita per voi!"

...Ma non ci importava, guardalo!!
Ci combatteva.

Lo attaccammo all'istante, come avevamo promesso, nel momento in cui il nostro conto alla rovescia terminò.
Eravamo in... quanti eravamo?
Sette più altri a combatterlo come dei dannati con tutte le nostre forze (chiaramente non eravamo al massimo, il freddo ce lo impediva), ma lui 

era padrone del suo freddo!
Non era più un'ameba.

"A costo di rimanere solo!!" Ora la sua voce si faceva più chiara, era capace di gridare.
"Non fermerò il mio inverno per voi!!"

Era fortissimo, e nel vederlo così, a noi venne solo da sorridere.

- QUESTA E' CASA MIA!!-
Ci stava letteralmente facendo il culo, e chissà per quale stupido motivo, ne eravamo felici.


.


04 FEBBRAIO

Il tempo sembrava passare velocemente, troppo velocemente.
Ma non ci davamo peso.
"Vogliamo ucciderti Horohoro, e tu stai lottando con tutto te stesso per rimanere in vita!
Vogliamo ucciderti Horohoro, ma vivi, ti prego! 
Fermaci!"

Non riuscivo a non avere un sorriso da ebete sul volto mentre quel ragazzone del cazzo difendeva con tanto ardore la pelle.
E non ero il solo. Sembrava che un po' tutti avessero quel sorrisetto sul volto.
Chocolove,
Yoh!
Tutti.

"Fermaci Horohoro! 
Vivi, ti prego!"

I nostri spiriti erano a cerchio intorno a lui, potenti e maestosi ma lui non aveva paura.
Sembrava più potente e maestoso di loro!
Al contrario di noi, lui era bello da vedere in questo momento!
Sembrava finto, una perfetta scultura di ghiaccio!

E forse, finalmente, si accorse che non stava combattendo solo.
- Kororo?...-
  
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