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Autore: KurryKaira    23/11/2015    1 recensioni
Questa è la storia di un lupo e dell'inverno che si porta dentro.
- Avete mai la sensazione di aver dimenticato qualcosa di a voi molto caro?..
Credo che mio fratello abbia sempre avuto, fin da piccolo, quella sensazione di dolore. Non riesce a capire che cosa abbia dimenticato di così importante! - Pirika. [...]
- Stiamo vivendo una vita parallela Ren, non è fighissimo?! - Chocolove. [...]
- Sono sicuro che Horohoro ne sarebbe capacissimo - Ren.
- Non lo conosco.- Horokeu Usui.
La storia può sembrare un What if ma non lo è. Non è una Shonen-ai (RenxHorohoro) ma potrebbe anche sembrarlo. (In poche parole: in testa mia lo è perché amo la coppia però può essere letta tranquillamente anche da qualcuno a cui la coppia non piace perché non succede niente di effettivo)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Kyoyama, Horo Horo, Lyserg Diethel, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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04 FEBBRAIO

Ci fermammo tutti, nell'attimo in cui a voce flebile disse quel nome.
Perché chiaramente tutti noi vedevamo Kororo combattere accanto a lui, ma lui fino ad adesso non se n'era mai accorto.
Furono attimi strani, eravamo tutti quanti ancora in posizione d'attacco, lui compreso, ma immobili, come se il tempo si fosse fermato.

- Kororo?...-
Sembrava come se la cercasse, anche se non con lo sguardo, perché il suo sguardo era immobile.
Non capivamo se la vedesse o soltanto se aveva percepito o ricordato qualcosa.
Kororo stessa sembrava non capirlo mentre quasi in lacrime lo guardava, immobile anche lei.

Eravamo rimasti fermi troppo a lungo, Hao fu il primo a colpire di nuovo e Horohoro incassò il colpo sbattendo contro la neve sua stessa.
Aveva ragione Hao, finché non fermava l'inverno, che ricordasse o no, il nostro compito era ucciderlo.
Anche se, sinceramente, per quanto fosse diventato forte Horohoro, era strano che noi sette (con Hao per giunta) non riuscissimo a fermarlo.
Chissà quando se ne sarebbe reso conto lui che nessuno di noi aveva la forza (e non parlo di forza fisica) di ucciderlo.
Ma a lungo andare, anche così, prima o poi sarebbe caduto in quel bianco che sembrava piacergli tanto.

Si rialzò e come prima, forte e bello (beato lui, noi sembravamo dei rettili, eravamo tanti Tokageroh), e ci rivolse contro il suo ghiaccio.
C'è anche da dire che il posto gli era favorevole, stavamo morendo di freddo e lui ci lanciava sopra del ghiaccio.
In ogni caso era veramente forte!... Ma non tanto forte da fermarsi da solo.
Combattevamo e combattevamo.
Ma niente riusciva a riscaldarci.

Ogni tanto i nostri sguardi si fermavano a guardare Manta e le ragazze che se ne stavano più in la.
Non riuscivano a guardarci, erano quasi dei pupazzi di neve... stavano morendo tutti.
Basta.
Basta veramente.
Lo pensammo in molti penso, se non tutti.
Mia sorella stava morendo, era ora di finire. Veramente.
Mi dispiace Horohoro.
Mi dispiace da morire.
Credimi.

.

Al diavolo tutto, in quest'ultimo attacco stavamo dando tutto ciò che c'era in noi!
Yoh fu il primo di tutti, cacciamo un'energia che non ci aspettavamo neanche, probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo attacco:
- Mi dispiace Horohoro!- Sembrava piangesse:- Ma Anna sta morendo per colpa tua!!-
Jun stava morendo per colpa sua, tutti noi, e la sua vita adesso passava in secondo piano.
Mi dispiace Horohoro.
Mi dispiace da morire.
Ma non possiamo morire per te.

Solo Hao non attaccò.
Si fermò in volo sul suo spirito, con un sorrisetto sul viso.
Ma non cambiava niente Hao o non Hao.
Io, Yoh, Chocolove, Ryu e Lyserg attaccammo al massimo, per il mio Horohoro non c'era scampo.
"Addio, amore mio.
 Spero col cuore che l'inverno muoia con te.
 Anche io morirò con te."

.

. .

. . .

. . . .


04 FEBBRAIO

Ma lui non morì.
Quando il fumo si dileguò era ancora lì, in piedi a farsi scudo con un enorme strato di ghiaccio.
Dietro di lui regnava orgoglioso Spirit of Rain.
Ma la cosa più meravigliosa di tutte, oltre al fatto che Horohoro fosse ancora vivo
(perché anche se il nostro intento era ucciderlo sono sicuro che vederlo vivo riaccese l'animo di tutti noi),
era che la terra attorno a lui era circondata di verde e fiori colorati.
Non solo, in cielo le nuvole si diradavano lasciando spazio al sole.
Era già in cielo il sole.
Il tempo passava davvero veloce.

Eravamo a terra, non avevamo più alcun briciolo di forza, ma guardavamo quella scena incantati.
Un prato fiorito in mezzo al bianco e le nuvole che lasciavano spazio al sole.
Sarebbe stato bello morire adesso, pensai.
Sembrava già il paradiso.

- Finalmente vi eravate messi d'impegno eh!- Sorrideva orgoglioso.
Era Horohoro. 
La sua voce era squillante, come se per lui la partita fosse cominciata adesso.
Nessuno di noi riusciva più a parlare, lo guardavamo e basta. 
Incantati, come se improvvisamente dopo tanto tempo l'avessimo rincontrato.
Questo ragazzo, questo sì che sembrava il mio Horohoro.
Sarebbe stato bello morire adesso, pensai.

Hao ci guardava dall'alto.
- Perché non hai attaccato?- Gli rivolse la parola Horohoro.
Hao sorrideva.
- Se tu avessi attaccato sarei morto certamente!- Era sereno mentre gli faceva queste domande.
Da come parlava sembrava che ci conoscesse, che ci conoscesse tutti!
I nostri sguardi si illuminarono.
Faceva molto meno freddo. Il sole riusciva a scaldarci.
Era bellissimo.

- Perché avevamo detto che ti avremmo ucciso solo se tu non avessi fermato l'inverno, no?- Sorrideva sempre Hao.
Piano piano il nostro volto (che riprendeva a poco a poco colore) si vestì con un sorriso ampio e sereno.
Sapeva fermare l'inverno! Ne sembrava capacissimo!
Guardai verso Jun e gli altri, anche loro sembravano stare meglio e sopratutto anche loro erano circondati dal verde.
La neve attorno a loro si era sciolta. Sembravano sereni mentre insieme si stringevano attorno a Pirika che ancora "dormiva".

Poi mi voltai ancora verso di lui che sciolse il suo scudo di ghiaccio.
- Grazie Spirit of Rain- gli parlava dandogli le spalle, sempre con un sorriso spavaldo stampato sul volto:
- Ma purtroppo non dobbiamo vantarci troppo, loro erano sfiniti fin da subito. Se no ci avrebbero fatto seriamente il culo- ora il sorriso 

spavaldo sparì.
Noi lo guardavamo e basta.
Non capivamo se era solo un sogno o se magari eravamo già morti o se magari...
magari!... Magari era tutto vero!
Si voltò alla sua sinistra adesso, dove c'era Kororo.
Gli sorrise e quella Koropokkuru pianse all'istante abbracciandolo.
Horohoro... sei tu?
Parlai finalmente, chiedendoglielo quasi commosso:
- Horohoro, sei tu?-

Mi guardò lui, abbracciando ancora il suo spirito, ma sorridendomi non mi rispose.
Ma il freddo diminuiva, la neve diminuiva!
Chiunque esso fosse stava fermando l'inverno!
Chiunque esso fosse non eravamo più costretti a ucciderlo!
Chocolove mi abbracciò improvvisamente quasi piangendo.
Chiunque esso fosse non eravamo più costretti a ucciderlo!...
Non riuscivamo a non esserne felici.

Lo guardavamo senza fare niente, ancora seduti a terra. Lui ora si avvicinava piano al gruppo che circondava sua sorella.
A ogni suo passo la neve sotto i suoi piedi scompariva lasciando spazio al verde.
- E' viva, tranquillo- gli disse dolcemente mia sorella che la stringeva a sé.
Lui ricambiò il sorriso piegandosi verso di lei, carezzò la frangetta della sorella.
- Scusa Pirika, ho la mano fredda- la sua voce era dolce e sussurrata, quasi come se non la volesse svegliare.
Chissà se ricordava?
Chissà quanto ricordava!

- Dille che sei tornato e lei riaprirà gli occhi- ora era Anna a parlargli che come le altre e Manta era inginocchiata attorno a Pirika.
- Perché tu sei tornato, vero Horohoro?- Continuò anche lei con voce fragile.
Ma a questa domanda lui non rispondeva mai.
Prese Pirika tra le braccia togliendola dolcemente da quelle di mia sorella.
Si sedette poco più in la poi, sotto il sole, abbracciandola delicatamente.

- Scusami, sorella mia- pianse adesso, piano.
- Giuro che appena riaprirai gli occhi potrai uccidermi di schiaffi. Ma riapri gli occhi.
Sono vivo piccola mia, sono tornato!- Seguì il consiglio di Anna.
A guardargli e a sentire quelle parole a noi venne solo da piangere, commossi, 
come se stessimo vedendo la scena finale di un film strappalacrime.

Chissà se ricordava veramente tutto.
Ma sinceramente, ci importava poco e niente.
Eravamo tutti, ed eravamo uniti veramente questa volta.
Ci bastava così.

- Riapri gli occhi sorellina mia- le sue lacrime cadevano delicate sul volto di lei.
Chissà cosa gli abbia ridato improvvisamente la memoria?
- Sono tornato!- Strinse il suo viso attorno al collo di lei, non riuscendo più a trattenere i singhiozzi.
Probabilmente, come alla maggior parte di noi, era stato il combattimento.
O magari le botte prese. A quanto pare doveva prenderle da tutti, e non solo da me.
Sorrisi. Andrà tutto bene Horohoro vedrai. Riapri gli occhi Pirika!
"Riapri gli occhi Pirika!" Stavamo pregando tutti, ma lei era viva, lo sapevamo.
Forza, sorella del lupo!

La neve si dissolse all'istante.
Il cielo si aprì.
E anche i suoi occhi.
Era tutto improvvisamente bellissimo.
- Horokeu?-
Alzò il viso di scatto lui:- Pirika!-
- Sei vivo!- 
- Sei viva!-
Un gran bel lieto fine.
Scoppiarono a piangere tutti e due abbracciandosi.
- Sei vivo, Horok...- si bloccò lei, per poi speranzosa correggersi:- Come ti devo chiamare?-
Aveva gli occhi grandi e luminosi lei.
- Sai benissimo come devi chiamarmi- le rispose lui sorridendo.
Si riempirono ancora di lacrime gli occhi della ragazza, lo abbracciò stringendolo come non aveva mai fatto probabilmente:
- Ben tornato Horohoro!!...- 

Stettero un bel po' lì ad abbracciarsi sotto il sole, ma poi lui si voltò a guardarmi.
Il mio cuore prese a battere forte, non ne so neanche il motivo.
- Avevi detto che non mi avresti ucciso per nulla al mondo- ripeté ancora una volta sorridendo un po' scontroso questa volta.
- Era prima che mi ricordassi di te!- Ricambiai.
Questo era senz'altro il mio Horohoro.

L'inverno se n'era andato. Che giorno era oggi?
Ah sì, il 4 febbraio! Beh, in ogni caso era comunque inverno.
Eppure, faceva caldo. Faceva molto caldo!
Sfiorai la mano a Chocolove per attirare la sua attenzione.
Intanto Yoh si alzò felice per raggiungere la sua principessa della luna.

- E ora? Come si torna a casa?- Chiesi al venditore di Hot dog.
- Ah boh- fu la sua secca risposta.
- Ah boh?!- Mi venne da tirargli uno spintone, a quanto pare le forze ci stavano tornando. 
Eravamo anche d'aspetto più gradevole (Tokageroh tornò a essere l'unica lucertola).
- Ahahah- ridacchiò Hao, come se lui avesse sempre saputo tutto.
Ed effettivamente lui ricordava tutto, ma proprio tutto.
Ci raccontò esattamente come erano andate le cose.
E' una storia troppo lunga da raccontare adesso ma la cosa importante era che a noi tutti fosse tornata la memoria, bastava questo per spezzare 

quella "magia" e tornare a casa.
- Ma siamo ancora qui- notò Lyserg.
- Siamo sicuri che quello ricordi tutto?- Chocolove a Horohoro.
- Quello?!- Se la prese lui.
Hao rise ancora:- Avete tutti la memoria da pochi minuti, date tempo al tempo!- Sembrava divertirsi lui di questa storia.
In ogni caso, lo ascoltammo, demmo tempo al tempo.

- Sentito mio fratello?- Yoh sorrideva sfiorando i fianchi della sua compagna.
- L'ho sentito- sorrideva, lievemente, anche lei.
- Scusami, se ti ho dimenticata.-
- Dovrai scusarti soprattutto con tuo figlio appena lo rivedrai- cinica.
- Dovrai scusarti anche tu con lui!... E dovresti farlo anche con me!- Sottolineò lui, lei ignorò.

Passavano le ore e aspettare lì come dei deficienti ci sembrava inopportuno.
Decidemmo di riprendere quel maledetto camion di Hot Dog e tornarcene in città aspettando il fatidico momento in cui la stronza 
(era una donna quella che ci aveva portati in questo mondo, ma tanto non parlerò di lei) ci avrebbe riportato a casa.
- Cioè cioè cioè! Voi vi siete fatti tanta strada con questo camion di Hot dog!!!- La cosa entusiasmava non poco lo scemo, Horohoro se non si era 

capito.
- Sì, ed è mio!!- E l'altro scemo se ne vantava pure.
- Sarà tuo ancora per poco mi sa!- Lo corresse:- Lo spero insomma.-
- Me lo comprerò anche nel mondo vero!!-
- Scherzi?!- Gli tirai un ceffone.

- Tu piuttosto, non ci dovresti delle scuse?- Anna al "lupo", che effettivamente ci doveva delle scuse.
- Scuse per cosa?! Non ero in me!- Lo prendemmo a parolacce ma in ogni caso penso proprio che si sentisse in colpa.
Forse anche più di quanto in realtà non avrebbe dovuto.

05 FEBBRAIO

- Stiamo ancora qua!- Disse Manta e Tamao annuì un po' nel panico.
- Date tempo al tempo- Hao era calmissimo.
Eravamo tutti fin troppo calmi.
Eravamo felici a prescindere che stessimo a casa o no.
- Mi manca Eliza!- Faust piangeva ma eravamo felici.
Davamo tempo al tempo, prima o poi saremmo tornati a casa.

Era sera, ci fermammo a dormire tutti sta volta che tanto non c'era fretta. Non c'era fretta per niente, eravamo in un limbo, eravamo come in un 

sogno.
Dormivo tra i miei due compagni di squadra e la cosa, da una parte mi irritava da matti perché erano capaci di rompere le palle anche 

addormentati, dall'altra mi metteva serenità.
Era un bel sogno adesso. E' stato un incubo che si è diradato insieme alle nuvole.
Sfiorai la mano del giapponese. Ero felice che fosse vivo, forse è veramente banale da dire, ma ero felice che fosse vivo!
Ma a quanto pare era sveglio perché si voltò a guardarmi.
- Che c'è?- Mi disse, era dolce.
- Perché sei sveglio? Dormi- dissi io, lui rise.
- Scusatemi- disse poi.
- Mi dai del voi?-
- Deficiente- rise ancora:
- Intendo per quello che ho fatto.-
- Ricordi perché l'hai fatto?- Gli chiesi.
- Mi sentivo solo, credo. Hai presente quando ti dimentichi di qualcosa e non riesci proprio a ricordare cosa fosse?-
- Si, l'ho presente- sorrisi leggermente.
- E' una sensazione fastidiosa- si rese conto anche lui che era una scusa insulsa.
- Ne valeva la pena congelare il mondo- risposi alla sua scusa insulsa e lui rise ancora.
- Valeva la pena congelare il mondo... se ciò che non riuscivo a ricordare eravate voi- mi strinse la mano guardando il tettuccio del camion.
Sorrisi.
Il giorno dopo avrei sputtanato questa frase a tutti, mi aveva riscaldato il cuore, lo avrebbe fatto anche con gli altri, e certamente lo 

avrebbero perdonato.
No?

06 FEBBRAIO

- Rimane il fatto che volevi ucciderci tutti, crepa tu la prossima volta- Anna.
A quanto pare, no.
Ridemmo. 
Era diventato un bel sogno.
Demmo tempo al tempo e fummo ripagati.

07 FEBBRAIO (per l'esattezza.)

Fu il giorno in cui finì tutto e in cui ricominciammo a vivere davvero.
  
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