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Autore: Laky099    23/11/2015    25 recensioni
Il mondo, già devastato dalla terza guerra mondiale, si trova a vivere un ulteriore guerra volta al predominio religioso. Mentre gli scontri tra cristiani, islamici, buddisti, shintoisti, seguaci del dio Azatoth e di altre antiche religioni giungono al culmine, i leader di tutte le fazioni ricevono le istruzioni per compiere un rituale attraverso il quale evocare sulla terra il loro Dio, coinvolgendo gli dei in una guerra planetaria dalle proporzioni inaudite.
[La storia ha vari POV, che ruoteranno di capitolo in capitolo]
Genere: Azione, Dark, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magdalene - Capitolo 1 - Il Ritorno del Messia



«In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti! »
Le parole del grande padre bianco Anastasio rimbombarono per tutta la chiesa, ormai praticamente deserta se paragonata a solo due anni prima.
«Amen» fecero eco i presenti, che sussurrarono quella sacra parola con scarsa enfasi.
«La messa è finita, andate in pace».
A quelle parole i fedeli, sì e no un centinaio di persone, si alzarono dalle scarne panche di legno ed uscirono dalla chiesa. La cattedrale era un posto lussuoso quasi quanto ben nascosto: era situata all’interno del Bosco Bianco, uno dei pochi luoghi verdi sopravvissuti alle guerre ed in cui gli alberi, tanto alti e robusti da sembrare colonne, riuscivano a nascondere la basilica quasi interamente, facendola sembrare una verde macchia di muschio dispersa nel nulla. Ma era all’interno che si poteva riscontrare il meglio del suo maestoso livello artistico: archi e navate circondavano il salone centrale, costruito con del candido marmo bianco che risplendeva alla luce dei tiepidi raggi solari che filtravano attraverso i rosoni. L’immagine proiettata dal sole attraverso le vetrate colorate rappresentava san Giorgio, che brandiva una spada fiammeggiante fra le mani, intento a sconfiggere il drago.
Magdalene non poté che rimanerne incantata, quasi ipnotizzata. Conosceva bene quella chiesa in cui si recava ogni domenica, ma il suo amore per quel non-nulla di bello che il mondo sapeva ancora offrire la costringeva ad ammirarla per minuti e minuti interi. Per lei non c’era nulla di più importante della bellezza, in qualsiasi sua forma. Fu proprio per questa sua passione che per anni, sopportando le ingiurie e le offese degli abitanti di Bianco Castello, decise di far soldi nella più antica delle maniere, continuando la gloriosa carriera di sua madre Siria morta durante il primo anno della III Guerra mondiale. A causa delle costose cure di cui Magdalene ebbe bisogno da piccola e del fatto che nessun uomo l’avesse riconosciuta come figlia, la donna non poté lasciarle nulla se non la sua bellezza, che dotava entrambe di una lunga chioma bionda e di occhi azzurri come l’acqua di lago, oltre ad una pelle diafana che ben si sposava con i tratti delicati e curvilinei che caratterizzavano i volti di entrambe. A differenza di sua madre però, la giovane non poteva certo dire di aver un fisico mozzafiato a causa delle sue curve piuttosto timide. Questo dettaglio tuttavia non ne limitò minimamente il suo successo: oramai poteva vantare più denaro di quasi tutti i suoi stessi clienti nonostante avesse solo ventisei anni. La sua casa, una delle poche che non minacciava di crollare al primo tremore della terra, era ricca di antiche opere d’arte dal valore inestimabile. Le era sempre sembrato incredibile riuscire ad ottenerle solo succhiandolo e fingendo di godere con quelle cinque o sei persone giuste. Fu anche per questo che quando il seraphino, uno dei messaggeri personali del grande padre bianco, si presentò alla sua porta non poté che reagire in modo incredulo. Cosa vorrà da me Sua Santità? Si chiedeva in continuazione da quando aveva messo piede dentro la cattedrale.
Quando tutti i fedeli furono usciti, due Guardie Svizzere le fecero cenno di seguirle attraverso una lunga scalinata scavata nella pietra nera, nella quale le poche torce non poterono placare l’atmosfera spettrale ed inquietante che affliggeva quel posto. I due indossavano una robusta armatura e tenevano nel fodero una spada lunga. Osservandoli ora era divertente pensare ai racconti di sua nonna, che spesso le raccontava come nemmeno cento anni prima il loro scopo non fosse che decorativo. Indossavano ridicoli abiti gialli e blu ed erano ben poco esperti nella lotta. Ora invece, nel secolo in cui le armi da fuoco erano pressoché scomparse, erano diventati le unità di Élite dell’Esercito Bianco.
«Il mio nome è Daniel III, signora.» si presentò il più alto dei due, accennando un inchino «Lei è…»
«Sì» rispose subito lei, la cui curiosità la stava rendendo impaziente «sono Magdalene».
Riflettendoci nuovamente, si convinse che il grande padre bianco non volesse che giacere con lei ed il solo pensare a quanta bellezza avrebbe ricevuto in cambio la fece fremere d’eccitazione.
Daniel III la scortò sino ad una piccola porta per poi farle cenno di avanzare, cosa che non si fece ripetere due volte. Varcò l’uscio, rivelando ai suoi occhi una stanza che non avrebbe potuto definire che meravigliosa. Un immenso candelabro alimentato elettricamente, cosa più unica che rara in quei giorni, irradiava di luce bianca una stanza dalle pareti rosso porpora bordate d’oro, alle quali erano appese decine di quadri d’autore e statue tanto belle e pregiate da non riuscire a trovare le parole per descriverle.
 Mi farei sbattere da tutto il clero contemporaneamente per anche uno solo di quelli pensò, mentre osservava con occhi bramosi un quadro chiamato “La Vergine delle Rocce”.
Il Santo Padre, un uomo pelato sulla sessantina con una curiosa folta barba candida come la neve, se ne stava seduto dietro una scrivania in mogano, giochicchiando con un’antica penna stilografica.
«È un onore conoscerla, Santo Padre» disse Magdalene, non prima di aver furtivamente sbottonato il primo bottone della camicia. Sapeva di non aver molto da offrire da quel punto di vista, quindi pensò che fosse il caso di valorizzarlo al meglio.
«Piacere mio, mia giovane Magdalene. Prego, accomodati. Posso offrirti del caffè?». La ragazza fece timidamente di no col capo, stringendosi le mani davanti al grembo e cercando di apparire il più possibile intimidita dall’autorità del capo della Chiesa Cattolica Romana. Le era già capitato diverse volte di avere dei preti come clienti, cosa che oramai le permetteva di sapere in anticipo quali fossero in generale le loro preferenze.
«Come preferisce» sorrise affabilmente il grande padre bianco.
«Probabilmente, mia giovane pecorella, ti starai chiedendo perché ti abbia convocato qui. Bene, arriverò subito al sodo. Voglio proporti un accordo»
Magdalene sorrise maliziosamente, mostrando al chierico un sorriso libidinoso «Mi dica, grande padre»
«Come ben saprà, mia cara, la guerra in atto è ben lontana dal termine e temo che moriranno migliaia di persone ancora prima che emerga un vincitore». Magdalene annuì, sorpresa da quanto l’anziano prete la stesse prendendo alla larga. Andiamo vecchia cariatide, sbattimi il tuo cazzo moscio in gola e finiamola qui! Pensò, ma sapeva fin troppo bene quanto fosse saggio dar spago alle fantasie dei propri clienti.
«Sappiamo entrambi che per il bene del mondo è giusto che quel vincitore sia Nostro Signore Gesù, seduto alla destra del padre»
«Chiaro,» rispose Magdalene, la cui fede, seppur a modo suo, era sempre stata indiscussa «Non possiamo permettere che a vincere siano gli altri culti»
«Esatto. Il guaio è che questa guerra ha generato un caos troppo grande. Lei conosce Nyarlathotep, Magdalene?»
«È una sorta di Messia di Azatoth, il dio dei ryliehani». La ragazza lo aveva conosciuto grazie ad alcuni quadri che teneva in casa possedeva. Erano orridi, ma proprio per questo splendidi.
«Ciò semplifica le cose. Ciò che sto per rivelarle, mia cara, è un segreto che qui nel regno del Vaticano conosciamo solo io e le Guardie Svizzere. Se dovesse anche solo accennarlo a qualcuno, morirà prima di poter finire la frase. È chiaro?»
O vuole farmi diventare suora o questa è la fantasia sessuale più bizzarra che abbia mai sentito pensò, limitandosi ad annuire nuovamente.
«Molto bene. Nyarlathotep è stato evocato dai seguaci di Azatoth»
Magdalene lo guardò con gli occhi sbarrati. Questo è pazzo! Si disse, cominciando a propendere per la seconda delle opzioni che aveva concepito in precedenza.
«Non mi guardi così signorina, non le sto mentendo. Ha mai sentito parlare del Necronomicon?»
«No» rispose seccamente.
«Immaginavo, certi segreti sono tali per una ragione. È un antico libro maledetto scritto da Abdul Alhazred. Si dà il caso che questo libro sia stato trovato ed utilizzato da quei maledetti dei seguaci di Azatoth. Al suo interno, a quanto pare, hanno trovato un antico rituale in grado di evocare le divinità»
«Non può essere…» commentò Magdalene allibita. La faccia angosciata del grande padre bianco era chiara, spaventata ma allo stesso tempo sicura. Per quanto attentamente lo guardasse, non notò alcuna traccia di menzogna stampata sul suo anziano volto.
«Ed invece è, mia cara. Nephren-ka, Alto Magistro di Azatoth, dopo l’evocazione ha voluto che tutti gli altri culti ricevessero quella formula in segno di sfida. Non saremmo mai voluti arrivare a tanto, ma… ma…»
Il grande padre bianco borbottò, come se la paura ne avesse preso il controllo «ma purtroppo…  le altre fedi hanno già compiuto la loro evocazione. In questo momento, stando alle nostre spie, su questa terra oltre a Nyarlathotep vagano anche Mohamed, Buddah, Amaterasu e Sakti. E potrebbero anche essercene degli altri»
Quelle parole lasciarono Magdalene di stucco. Per qualche ragione non riusciva a non credere alle parole del Santo Padre, il quale sembrò aver ripristinato la calma.
«Io non…» borbottò la giovane, senza sapere cosa dire.
«Ti starai sicuramente chiedendo, mia cara, per quale ragione te ne stia parlando. Bene, la ragione è semplice: per poter evocare il nostro Messia e salvarci dall’imminente apocalisse è necessario che ad evocarlo sia il possessore effettivo di una reliquia. E lei fa esattamente al caso nostro»
«Io non posseggo alcuna reliquia, mio signore» obbiettò Magdalene, che ci stava capendo sempre meno.
«Ah no? E mi dica… quella splendida coppa d’oro massiccio che tiene sopra il camino, si è mai chiesta da dove provenisse?»
«Certo. Me l’ha venduta Lucius della famiglia dei Kostarros di Colle delle rovine, mio signore»
“Ah… vetta delle rovine, vorrà dire. Sa, mia cara, in un tempo non troppo antico quello che lei chiama Colle delle rovine si chiamava Quirinale. Era uno dei centri nevralgici del potere d’anteguerra…» l’uomo sospirò affranto «ma immagino che potremmo rinviare la disquisizione storica ad un’altra occasione. La coppa che lei tiene sopra il camino ha un nome anche più antico del suddetto colle. Ha mai sentito parlare del Sacro Graal?»
«La coppa dalla quale Nostro Signore…» disse Magdalene con un fil di voce, ma fu il grande padre bianco a concludere la frase «Bevve durante l’Ultima Cena, esatto».
La situazione per la giovane era ormai un tal delirio che anche l’idea di aver avuto il Sacro Graal in salotto per oltre un anno non sembrò poi così assurda.
«Lei ha un legame di qualche tipo con Nostro Signore, Magdalene. Deve essere lei a compiere l’evocazione»
«Quindi io in pratica… dovrò riportare Gesù sulla terra? Attraverso la vostra formula?»
«Esatto. Lei non dovrà che stare al centro di un cerchio e pregare. Al resto penseremo noi»
«E dopo? Cosa accadrà?»
«Accadrà che lei potrà prelevare qualsiasi tesoro presente in questa stanza e appenderselo in cucina» annunciò il grande padre bianco con un sorriso.
A quelle parole il cuore della giovane palpitò. Possedere tali meraviglie era un sogno che diventava realtà, un sogno tanto agognato da farle perdere ogni freno e razionalità.
«Accetto» rispose senza nemmeno pensarci su.
«Molto bene. Mi segua».
Il grande padre bianco ricondusse Magdalene dentro la chiesa.
«Si sdrai qui, signorina» le disse, indicandole l’altare dietro al quale solo pochi minuti prima stava celebrando la messa. Su di esso era stata scolpita una stella a cinque punte, all’interno del quale fu chiaramente visibile una strana parola, che mai Magdalene aveva visto in precedenza.
Elohim.
Una guardia svizzera, dopo essersi inchinato al Santo Padre, la aiutò a sdraiarsi al centro preciso del sacro tavolo, invitandola a rilassarsi. La giovane osservò il grosso crocifisso in legno che aveva sopra la testa, che pendeva su di lei come una pesante spada di Damocle.
«Sei pronta?» chiese il grande padre bianco. Magdalene annuì.
L’uomo cominciò a recitare inquietanti parole in latino. Sembravano strani versi fusi a parole, ma ci fu una parola che la donna distinse chiaramente. Elohim.
Il Santo Padre gridò gli ultimi versi, per poi afflosciarsi debolmente alla sua destra, tanto che solo il pronto intervento di Daniel III gli evitò una brutta caduta.
«Santo Padre, è sicuro che…» le parole di Magdalene le si strozzarono in gola non appena vide l’immensa croce di legno tremare sopra di lei. Saltò agilmente giù dall’altare e corse a perdifiato verso l’ingresso della chiesa. Vide la terra scuotersi e spaccarsi sotto i suoi piedi ed una folgore cadde dal cielo, fino ad un istante prima sereno, susseguito da un indefinito boato assordante. Le porte d’ingresso della chiesa si serrarono da sole, come spinte da una misteriosa forza arcana. Lo scricchiolio del legno della croce continuò e fu solo allora che la ragazza decise di voltarsi. Appeso ad essa Magdalene vide un uomo in carne ed ossa. Aveva la pelle di un tiepido coloro terra, una folta barba incolta ed occhi scuri. L’uomo staccò la mano dalla croce, noncurante di come il chiodo gliel’avesse squarciata. Il suo viso, nonostante il dolore atroce, non fece smorfia alcuna. Si guardò l’arto, che zampillava getti di sangue vermiglio, e dopo nemmeno un istante questo si ricompose perfettamente. Un tuono assordante fece tremare i vetri della chiesa, mandandone in frantumi almeno un paio. Con calma, l’uomo tolse il chiodo dall’altra mano e dai piedi, rigenerandoli con altrettanta facilità, e saltò giù dalla croce. I suoi lunghi capelli bruni gli coprirono il viso durante l’atterraggio, che avvenne con una delicatezza sovrannaturale.
Il grande padre bianco fece ripetutamente il segno della croce, scosso dalla visione del figlio di Dio tornato sulla terra. Il suo corpo era martoriato e pieno di cicatrici, in alcuni punti nemmeno del tutto chiuse, e non appena si scostò i capelli dal volto un lampo illuminò la sala, rendendola tanto luminosa da costringere i presenti a chiudere gli occhi. Fu solo allora che l’uomo parlò, con voce tanto calda ed ammaliante da suscitare in Magdalene un’innaturale attrazione nei suoi confronti.
«È così che avete ridotto il dono di mio padre, quindi». Il tono della sua voce non ammetteva repliche e lasciava trasparire tutta la sua amarezza e delusione.
«Mio signore…» balbettò il grande padre bianco «i-io non son degno…». Non fece in tempo a finire la frase, dato che l’uomo che Magdalene aveva evocato lo interruppe con voce aggressiva.
«Hai detto bene. Non lo sei».
 Il suo fisico, messo in mostra dall’assenza di qualsiasi veste al di sopra della cintola, era effettivamente statuario e scolpito come veniva rappresentato nei quadri antichi. A tutti gli effetti, la creatura divina che aveva davanti era la personificazione dell’ideale di “bellezza” di Magdalene.
«Tu sei…» chiese, od almeno ci provò, Daniel III la cui voce era tremula e debole.
«Si, sono io. Puoi chiamarmi Jesus, misero ingrato». Fu dopo aver pronunciato quelle parole che Jesus levò lo sguardo. Fissò Magdalene negli occhi e la ragazza si sentì paralizzare. L’espressione del figlio di Dio mutò improvvisamente, trasformandosi da colma d’ira a dolce e gioiosa. Si avvicinò lentamente verso la giovane, guardandola con uno sguardo tanto profondo da farle perdere il senno.
«Anche tu sei qui, oh mia dolce Magdalene!»


 
*Capitolo revisionato il 07/03/16.
**Note dell'autore: eccomi qua con la mia nuova long, che stavolta sarà long per davvero. Lasciate un parere e ditemi quali altri "messia" vi aspettate di vedere (o come ve li immaginate). Spero di non aver offeso nessuno (non era mia intenzione in caso)  che possiate godervi questa storia con tutti i bizzari personaggi che vi aspettano. Mini spoiler: il mio personaggio preferito compare nel prossimo capitolo :D ciao ciao!

**Vi lascio il link della mia pagina su FB, cosicchè possiate rimanere aggiornati su questa storia o su altre OS che scriverò in futuro. Se vi va di fare un salto... beh mi farebbe piacere (y) ---->   Laky099 EFP su Facebook

 

   
 
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