Era da tre mesi ormai che Sam Puckett aveva lasciato Seattle. A parte che per una telefonata Freddie Benson non aveva saputo più niente di lei.
Una stupida, breve telefonata solo per chiedergli, ovviamente aiuto.
Conosceva Sam da anni, sapeva qual’era il suo comportamento abituale, sapeva che non era brava a mostrare e parlare dei suoi sentimenti.
Ma in quel momento lui aveva solo bisogno di un abbraccio, di un “mi manchi” detto guardandolo dritto negli occhi.
Aveva bisogno di sapere che quella biondina prepotente e arrogante ogni tanto dedicava un pensiero a lui.
Seppur egoisticamente non riusciva a pensare a Sam felice in un luogo che non fosse Seattle, grazie a delle persone che non fossero lui, Carly, Spencer e Gibby, lontana emotivamente anni luce da ciò che era stato iCarly.
Freddie si passò una mano tra i capelli, rassegnato.
Lei aveva scelto di crearsi un’altra vita.
Lei aveva scelto l’avventura, la sorte.
Lei aveva scelto di dimenticare, forse di arrendersi.
Ma soprattutto, lei non aveva scelto lui.
Come ogni giorno ormai, aprì la sua casella di posta elettronica, in una vana attesa di notizie da parte sua, che questa volta non si rivelò inutile.
Eccolo lì, un semplice rettangolino, l’anteprima di una semplice e-mail da un indirizzo sconosciuto, ma chi altri poteva essere polpettecostine&pollofritto@amolacarne.com?
Con un sorriso malinconico dipinto sul volto, con un semplice clic aprì una finestra sulla vita di Sam.
 
 
Non è come pensi. Non ho dimenticato. O almeno non ancora. Al contrario non riesco a smettere di pensare a tutte le cose pazze che abbiamo fatto insieme, tutte le cose demenziali che abbiamo detto.
Non ci abbiamo mai veramente riflettuto su sai, credo che le facessimo e basta. E forse era proprio questa la cosa più bella. La spontaneità.
Carly.
Beh…a Carly ho detto tutto di me, lei sapeva cosa provavo, capiva i miei sentimenti solo guardandomi.
E non mi è mai passato per la testa che ci sarebbe stato un momento, per noi, di dirci addio.
Ma, credimi. Non mi sono persa. Non me ne sono andata. E soprattutto non ho dimenticato.
E ho sempre voluto nascondere i miei sentimenti, cercando di fare in modo che nessuno potesse colpire la parte più debole e vulnerabile di me, il mio cuore.
Per quanto mi faccia male dirlo, in questi ultimi tempi ho sentito quella che è stata la nostra amicizia per anni, cadere, rompersi.
Non tornerò ormai. È troppo tardi per me.
Sento un vuoto tremendo nella mia vita ed è per questo che me ne sono andata. Se fossi rimasta un minuto di più probabilmente sarei crollata in pezzi. Sarebbe diventato difficile nascondere, occultare i miei sentimenti, fingere di non provare assolutamente niente.
Mi ricordo della fine, della nostra fine. Ma insieme. Adesso sono da sola e tu sei dove tutto è cominciato.
Non sono così di pietra come tu hai sempre pensato.
Ho pianto, ho urlato chiedendomi il perché di tutto questo, delle mie speranze infrante. E una parte di me è morta per sempre.
Non credere che non abbia nessun rimpianto, voglio solo dimenticare.
Già. Ti ricordi…?
Ormai non so più dire che cos’è adesso, che cos’è domani o ieri. Per me è solo la fine.
Ma mi ricordo.
 
 
 
 
 
 
 
E tu ti ricordi?








Angolo Autrice: cortissima OS su qualcosa che mi sono immaginata ascoltando Remember When di Avril Lavigne.
Se vi piace o no, fatemelo sapere.
Un bacio, Costy