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Autore: lupetto    30/11/2015    0 recensioni
Seguito de 'La Casa', narra le storie di un gruppo di amici alle prese con strane Abilità. I personaggi sono diversi ragazzi facenti parte del gruppo 'Percy Jackson, il capolavoro di R. Riordan'.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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V
 
Il mattino seguente fu Vittoria, uscendo dalla Casa, a vedere tre corpi distesi supini in una pozza di Corruzione. Andò a chiamare gli altri e tutti insieme portarono il trio in soggiorno, aspettando che si riprendessero al caldo. Yuri e Alberto non stavano nella pelle, la felicità li inondava come un fiume in piena, ma il momento del risveglio parve prendere molto tempo, e l’inquietudine li stringeva al petto furente.
Nel primo pomeriggio Martina fu la prima a svegliarsi e Alberto le portò qualcosa da mangiare mentre, a cerchio, i ragazzi si disponevano attorno a lei. Yuri le buttò dolcemente le braccia addosso e la ragazza contraccambiò debole l’abbraccio, aprendosi in un piccolo sorriso che tentava di oscurare l’evidente dolore. Subito dopo si svegliarono anche Diana e Giacomo, che vennero accolti con un caldo ‘bentornato’. Mentre si rifocillavano a dovere Yuri cominciò a porsi un dubbio: c’era Martina quando il vecchio gruppo passò le vacanze nella Casa? Non si stava confondendo con l’altra Martina? La ragazza forzuta?
Nel dubbio prese da parte Alberto, che finito di fare il caffè lo raggiunse in un angolo del salone. « Martina non è mai stata qui, giusto? »
« Qui alla Casa vennero in tanti, ma a dirti la verità non ricordo. L’unico modo per saperlo sarebbe… chiederlo!  »
Yuri aveva già pensato a quella soluzione, ma non lo convinceva molto: la ragazza avrebbe potuto prendere quella domanda come una specie di accusa, del tipo ‘Come mai sei venuta qui? Chi ti ha invitato?’. Così andarono dalla ragazza, che stava nettamente meglio: aveva riacquistato il suo colorito e parlava, molto poi! Yuri lo prese come un segnale positivo, e fattosi spazio sul divano chiese: « Martina, volevamo sapere… tu non sei mai venuta qui, giusto? »
« L’ho chiamata io. » rispose Diana stringendo fra le mani una tazza di caffè. Ormai tutti si erano presi un posto in salotto, e comodi ascoltarono la conversazione. Yuri fece salire Kaa sul petto e prese ad accarezzarlo, mentre lui silente schiacciava un pisolino.
« Come mai? Ma soprattutto… come mai siete venuti? »
« La Corruzione cominciò poche settimane fa ad entrare nei miei sogni. Mi parlava di ricominciare, e io non mi rifiutai. Così, in segreto, sono scappata di casa e ho affittato una macchina, passando a prendere Giacomo e Martina, che volle unirsi a noi dopo averlo richiesto ai pochi rimasti nel gruppo. Ed ora eccoci qui. »
Poco dopo, Edoardo si presentò al trio e raccontò in breve cosa fosse successo fino a quel momento. Poi volle rimanere solo con Martina per spiegarle cosa, in effetti, le stesse accadendo. Diana e Giacomo non ebbero bisogno di spiegazioni, sapevano già tutto riguardo agli ‘effetti’ della Corruzione. Isabella intanto aveva preparato diverse attività da svolgere e, dando il tempo di un’ora, aspettò tutti quanti nel cortile. « E, mi raccomando, vestitevi il più comodamente possibile: non sarà una passeggiata! »
Yuri usò quell’ora per starsene con i suoi vecchi amici, prendendo a ridere e a scherzarci su. Giacomo s’era fatto più altro (come se già non lo fosse) e aveva messo su un bel fisico, non come quello di Alberto o Edoardo però, ma… più grande, massiccio. Diana invece restò sempre la stessa, eccezion fatta per le striature rosse che risaltavano sul nero della sua chioma e gli occhi ancora più verdi, magnetici.
L’ultimo quarto d’ora Yuri si fece velocemente una doccia, si vestì e legò i capelli in una coda alta. Un ultimo sguardo allo specchio ed uscì fuori dalla sua camera, il sorriso dipinto ad arte sul volto: stava ricominciando a stare realmente bene!
 
‘Uccidili!’
La voce si propagò nella testa di Alberto mentre stava per infilarsi la tuta da allenamento. Chi aveva parlato? Il ragazzo si guardò intorno, muovendo la testa lentamente per cercare di capire da dove provenisse. ‘Uccidili!’ continuava a sussurrare una voce femminile, suadente, calda come il fuoco. Alberto non vide nessuno, cercò anche in bagno, ma non v’era ombra di persona lì dentro. ‘Uccidili!’ ripeteva, lasciando intendere che provenisse nella sua testa. Cosa stava succedendo? Chi doveva uccidere, Alberto?
‘I nemici. Gli intrusi. Coloro che non sono tuoi amici’ rispose la voce con tono grave, ammonitore. Il ragazzo scosse vigorosamente la testa e finì di prepararsi, dandosi poi uno sguardo allo specchio. Arrivato alla porta fece per aprirla, ma quella non volle saperne di schiudersi, nemmeno di uno spiraglio.
‘Uccidili!’
« Non ucciderò nessuno! » urlò Alberto in preda all’ira, picchiando le mani contro il legno venoso della porta. « Nessuno, capito?! »
‘Uccidi coloro che hanno occupato questa Casa, rivendica ciò che è tuo!’. Il ragazzo si portò le mani alla testa e la scosse veemente, come se cercasse di scacciare via quella entità che lo stava tormentando. Finalmente, dopo svariati tentativi, la porta si aprì e Alberto uscì iracondo dalla stanza, mentre la voce continuava a cantilenargli in testa che avrebbe dovuto farla finita, che avrebbe dovuto ucciderli tutti.
 
« Prendete l’arma che sentite più vostra, scegliete un compagno e allenatevi! »
Isabella aveva portato diverse armi nel cortile e... Yuri non aveva mai preso in mano una spada in tutta la sua vita, e trovarsi di fronte a tutti quei pezzi di ferro non lo rallegrava affatto: cosa avrebbe scelto?! Si avvicinò assieme agli altri verso il grande mucchio e osservò esattamente la fornitura. C’erano tre spade, due spadini, quattro pugnali, un’ascia, qualcosa più grande di un’ascia, una sciabola, dei bastoni, mazze e altre armi di cui non aveva mai sentito parlare. Guardandosi intorno vide Diana afferrare un bastone mentre Giacomo serrava i pugni su due pugnali; Martina non c’era, sicuramente dormiva profondamente dopo tutto lo shock vissuto. Dei ragazzi “nuovi” ben pochi scelsero delle armi poiché già ne avevano: Vittoria portava sulla schiena un arco lungo ed una faretra di pelle e, al suo fianco, Edoardo stava impugnando una spada. Che cosa avrebbe scelto Yuri? Sbuffò impaziente e scelse il pugnale, tenendolo saldamente in mano.
Dopodiché, con un sorteggio si scelsero le coppie: lui andò con Vittoria, Alberto con Edoardo, Isabella con Giacomo, Diana con Greg e Samanta non partecipò, preferendo starsene seduta a leggere un piccolo tomo.
« Prima regola, non ferire gravemente. Seconda regola, mantenere la calma. Terza regola, lavorate più sulla difesa che sull’attacco. Quarta regola: niente Abilità. Pronti? Si comincia. »
Yuri guardò Vittoria e tentò di assumere una posizione solida, portando le mani a pugno di fronte al volto: lo aveva visto fare nei film, in quel momento avrebbe scoperto se potesse funzionare. Vittoria afferrò l’arco e, veloce come una saetta lo affondò contro le braccia del ragazzo, che vennero meno per l’inaspettato attacco e il legno robusto prese Yuri in pieno viso, facendolo cadere a terra. Si rialzò più deciso e tentò un affondo, ma la ragazza lo evitò con un’agilità unica, colpendo Yuri al fianco: cadde di nuovo, facendosi molto male al polso poiché ci cadde rovinosamente sopra. Il ragazzo sospirò ma tornò in piedi, accompagnato da Kaa, che apparve dal nulla e sibilò furente: nessuno attaccava il suo padrone.
« Le Abilità non possono essere utilizzate » commentò con tono acido Vittoria, leggermente allarmata dal boa che minaccioso muoveva la testa. « Non lo controllo io, si comporta così quando sono sotto attacco! »
« Non è una scusa! » rispose lei, incoccando una freccia. Yuri le impose di fermarsi frapponendosi fra lei e Kaa, lanciandole uno sguardo di incomprensione. « Perché dovrei usare l’Abilità? Sono qui per imparare ad adattarmi, non per giocare sporco. »
« Allora liberati di quella bestiaccia e combatti! »
Yuri, cercando di placare la rabbia, tornò in posizione di attacco e tentò ancora una volta di colpire Vittoria, ma di nuovo lei lo evitò, usando l’arco per divincolarsi. Il pugnale cadde a terra e Yuri, indifeso, fece per afferrarle l’arma ma la ragazza fu incredibilmente più rapida, tanto che rispose con un contrattacco e mandò, per l’ennesima volta, Yuri al tappeto. Kaa, senza esitare, spalancò le fauci e si avventò su Vittoria, avvolgendola nelle sue spire, facendole cadere l’arco. Tutti gli altri smisero di duellare e tentarono di fermare il serpente, ma senza risultato.
« Kaa, fermati! Non mi sta facendo del male, tranquillo! » urlò Yuri, ma Kaa non ne volle sapere e per tutta risposta strinse veemente la ragazza, che tentava a muso duro di liberarsi da quella presa mortale. Greg, in difesa dell’amica, avanzò verso il serpente e lo strinse con una mano, liberando una vampata di fuoco: Yuri urlò mentre il boa sibilava furioso e balzava indietro, impregnato di rabbia.
« NON OSARE TOCCARLA, MOSTRO! » urlò il ragazzo, guardando Yuri. « NON PERMETTERTI MAI PIU’ DI AVVICINARTI A LEI, ALTRIMENTI TI UCCIDO! »
Non era per niente in se, tanto che Isabella dovette fermarlo mentre Edoardo curava Vittoria.
« Come sempre Vittoria ha esagerato e questa volta ne ha pagato il prezzo! » Samanta si era alzata improvvisamente e si era schierata dalla parte di Yuri, aiutandolo ad alzarsi.
« Un enorme boa la stava per uccidere per colpa di uno sfigato che non sa lottare e tu appoggi lui? » continuò Greg, le mani crepitanti di fuoco incandescente. Isabella cercò di frapporsi ma non servì a nulla. « Credi di spaventarmi, Gregorio? Sto solo riportando la realtà dei fatti: il suo famiglio lo stava semplicemente proteggendo da un attacco. Yuri non riesce ancora a padroneggiare il suo Dono. » disse Samanta con tono deciso.
« Tranquilla, ha ragione, Kaa non avrebbe dovuto comportarsi così ed è colpa mia, non so controllarlo. » « Te ne rendi conto solo ora, idiota? Dopo che quell’orrore stava per farla fuori? »
Improvvisamente il cielo si riannuvolò, dense nuvole nere vorticavano minacciose. Un fulmine cadde violento poco distante, propagando un rombo di tuono da far accapponare la pelle. Greg sputò sull’erba e strofinò le mani, mandando scintille tutt’intorno.
« Ti stai schierando dalla parte sbagliata, Sam. »
« Non ci dovrebbero essere divari tra noi, ragazzi… » rispose Isabella arcigna, cercando di intervenire: Samanta scosse la testa. « Nel momento in cui un problema si manifesta più e più volte bisogna eliminarlo alla radice. Percepisco ostilità da te e Vittoria sin dalla loro venuta, e non capisco il perché. Questo posto non è nostro, è di loro proprietà: sono stati i primi, voi non potete vantare nessun diritto. »
« Quando siamo arrivati non c’era nessuno, perciò la Casa è nostra. Ed ora questo non c’entra proprio nulla: deve fare delle scuse a Vittoria. » rispose Greg indicando Yuri, il quale sospirò: « Ti chiedo scusa a nome di Kaa, mi dispiace! »
« Non scusarti, stanno usando questo fatto come pretesto. Vi vogliono fuori, ma io no. » disse Samanta mentre un secondo fulmine scendeva a terra, emettendo un tuono inquietante. L’aria si stava caricando di energia elettrostatica, il vento s’era alzato. Kaa si guardò intorno e balzò sulle spalle di Yuri, il quale si strinse a Samanta, afferrandole la mano.
« Hai ragione, Samanta, ma il problema non si elimina con la morte. Basta poterne parlare. »
Greg sogghignò e prese un gran respiro, mentre tutti i ragazzi guardarono rapiti l’immensa colonna di fuoco che cominciò a far uscire fuori dalla sua bocca.
Samanta alzò le mani e una violenta corrente fredda si innalzò in cielo, tentando di sopprimere le fiamme che parvero affievolirsi per poi ricominciare, più alte e più forti di prima. Yuri guardava spaventato la scena, cercando di usare la sua Abilità ma senza risultato. Samanta abbassò le mani e scatenò un acquazzone che ridusse notevolmente l’enorme colonna e indebolì Greg. Il ragazzo allora riassorbì il fuoco e prese a correre verso la ragazza, sputando fiamme vivaci e resistenti all’acqua. Lei, per tutta risposta, sfregò le mani ed emise un fulmine violetto che colpì Greg in pieno petto, mandandolo completamente a tappetto in un solo colpo.
Nello stesso istante smise di piovere e le nubi si diradarono. Vittoria soccorse immediatamente il ragazzo verificando che respirasse. Tutti gli altri si riunirono, e Samanta si avvicinò a Yuri. « Non chiedere mai scusa per qualcosa di cui non devi scusarti, mai. Stasera vediamoci qui fuori, ti aiuterò a controllare il Dono. »
Yuri le fu immensamente grata, sentendosi però in colpa per cosa successe: la vicenda si stava nettamente intricando nella Casa, e sapeva bene a cosa avrebbe portato un litigio.
Ma le cose, purtroppo, possono peggiorare in pochi, brevi istanti, e basta un nonnulla per creare scompiglio. Volgendo lo sguardo fra i ragazzi Yuri impallidì, le lacrime gli salirono agli occhi: tutti i ragazzi si voltarono, e dietro di loro un Alberto sorridente reggeva una delle sue asce insanguinate, e nell’altra mano la testa del loro caro amico Edoardo.
  
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