Misaki tirò un sospiro di sollievo quando sentì la campanella suonare, indicando così la fine delle lezioni. Era stata una giornata più pesante del solito, e il ragazzo non vedeva l'ora di tornare a casa per potersi rilassare. Scambiò qualche parola con Keiichi, per poi allontanarsi verso l'uscita.
Diversamente dagli altri giorni, all'entrata non c'era la lussuosa macchina rossa di Akihiko ad aspettarlo per riaccompagnarlo a casa; qualche ora prima aveva ricevuto un messaggio in cui l'uomo lo avvisava che non sarebbe potuto andare a prenderlo per questioni di lavoro.
A Misaki dispiacque un po'. Era sollevato che per una volta non avrebbe avuto gli occhi degli studenti puntati addosso, d'altronde sapevano tutti chi era il proprietario di quel veicolo, ma dopo una lunga giornata passata a scuola adorava vedere il sorriso di Akihiko, anche se non lo avrebbe mai ammesso a se stesso.
Il ragazzo, dunque, si ritrovò costretto a prendere i mezzi pubblici, impiegando il doppio del tempo in cui arrivava a casa solitamente. Pensò che forse era arrivato il momento di prendere la patente.

La prima cosa che fece fu stendersi sul divano, seppellendo la faccia in uno dei piccoli cuscini. Rimase così per qualche minuto, ritrovando un po' dell'energia che aveva perso. Si alzò e si avviò verso il bagno trascinando i piedi per terra. Arrivato nella stanza aprì il rubinetto, si tolse i vestiti e si mise sotto il getto caldo della doccia. Si sentì subito meglio; l'acqua sembrava lavare via tutto lo stress.
Dopo essersi asciugato e rivestito si diresse verso la cucina. Il sto stomaco aveva incominciato a brontolare, segno che era arrivata l'ora di pranzare. Aprì il frigorifero e tirò fuori un piatto con gli avanzi della sera prima, poi si andò a sedere sul divano e accese la televisione, aspettando che iniziasse una nuova puntata del suo anime preferito, The Kan.

La sigla di chiusura segnò la fine dell'episodio, anche questa volta Misaki non era rimasto deluso. Il ragazzo si alzò e andò a lavare i piatti, per poi dare una ripulita alla cucina. Guardò l'orologio; Akihiko non sarebbe tornato prima di sera, e poteva prendersi ancora qualche ora prima di iniziare a fare i lavori di casa.
Si risedette sul divano e prese il telecomando, cambiando pigramente i canali in cerca di qualcosa di interessante da vedere. Premette un numero a caso e si ritrovò su uno di quei canali di gossip che non facevano altro che parlare di celebrità. Misaki sbuffò, non erano certo cose che a lui interessavano, ma proprio quando stava per cambiare canale, una notizia catturò la sua attenzione: la frase in sovrimpressione citava "Usami Akihiko e la misteriosa ragazza".

Misaki sentì il battito del cuore accelerare. Il video mostrava Akihiko mentre usciva da un noto ristorante di lusso accompagnato da una bellissima ragazza, per poi entrare in una macchina nera. Il filmato durava pochi secondi, ma a Misaki bastò per accorgersi di quanto l'uomo sembrava felice e sorridente.

- Usami Akihiko, il famoso e pluripremiato scrittore, è  stato visto uscire con una ragazza da un ristorante. L'uomo è sempre riuscito a mantenere la sua vita privata al sicuro dai riflettori, che questa volta non ci sia riuscito? C'è qualcosa tra i due? -

Misaki schiacciò il pulsante di spegnimento. Si sentì invadere dalla tristezza, non voleva credere a quello che aveva visto. Odiava essere così insicuro, Akihiko gli aveva ripetuto centinaia di volte quanto lo amasse, facendolo arrossire ogni volta, eppure una parte di lui aveva paura. Una parte di lui si sentiva un peso; temeva che prima o poi l'uomo si sarebbe stancato di lui. D'altronde era famoso, e se i media fossero venuti a sapere della loro relazione, la sua carriera ne avrebbe sicuramente risentito.
Allungò il braccio e prese Suzuki, l'amato orsacchiotto di peluche di Akihiko, e lo strinse forse a sé. Per qualche minuto smise di pensare e si distese, abbracciando l'orso. Si addormentò dopo qualche minuto.


La prima cosa che Akihiko fece appena tornato a casa fu tirare un sospiro di sollievo. Era stata una giornata lunga e faticosa, e non vedeva l'ora di potersi rilassare insieme al ragazzo che amava.
Si guardò intorno, ma non sembrava esserci traccia di Misaki. Entrò nel grande salone e vide il ragazzo steso sul divano, abbracciato a Sukuki. Akihiko non riuscì a trattenere un sorriso, Misaki era così tenero, sembrava un bambino. Pensò che non poteva lasciarlo lì, quindi lo prese in braccio e lo portò in camera da letto, per poi appoggiarlo sul grande materasso.

Misaki aprì lentamente gli occhi, una figura sfocata si trovava davanti a lui. Si strofinò gli occhi e mise meglio a fuoco.

- Usagi-san? -

Akihiko allungò una mano verso l'orsacchiotto, ancora tra le braccia del ragazzo, e lo appoggiò di fianco al letto.

- Riesci a farmi diventare geloso anche di un peluche, dovrei essere l'unico a ricevere i tuoi abbracci -

Prese una mano del ragazzo e la baciò, guardandolo negli occhi. Misaki sentì le guance avvampare. Immediatamente gli tornò in mente quello che aveva visto in televisione, gli occhi gli si velarono di lacrime. Distolse lo sguardo sperando che l'altro non notasse nulla.

- Misaki, a cosa stai pensando?- disse l'uomo mentre si sfilava la cravatta
- Niente -
- So che c'è qualcosa che ti turba -

Il ragazzo fece un respiro profondo, doveva sapere, e quello era il momento giusto per chiederglielo.

- Oggi hai pranzato con una ragazza, vero? -

Akihiko spalancò gli occhi per lo stupore.

- Mi hai spiato? -
- L'ho visto in televisione... Hanno detto anche che potrebbe essere la tua fidanzata -
- E tu ovviamente ci hai creduto- disse Akihiko non riuscendona trattenere una risata
- Non ridere! -

Akihiko si stese sul letto di fianco al ragazzo, accarezzandogli una guancia.

- Era un pranzo di lavoro, mi hanno intervistato riguardo al mio ultimo libro. Sei geloso? -
- No... - sussurrò Misaki arrossendo
- Ora capisci cosa provo io ogni volta che ti vedo con qualcuno -

Akihiko si avvicinò e posò le sue labbra su quelle del ragazzo, aveva aspettato questo momento da tutta la giornata. Girò il ragazzo facendolo stendere sulla schiena e si posizionò sopra di lui, poi avvicinò le labbra al suo orecchio.

- Mi fai arrabbiare così tanto, io non preferirei mai un'altra persona a te. Ti amo Misaki, e se dovrò dirtelo ogni giorno per non farti dubitare dei miei sentimenti, lo farò. Non ti lascerò mai andare, mi rendi così felice -

Incominciò a baciargli il collo, lasciando qualche segno visibile, mentre la sua mano esplorava il corpo del ragazzo sotto la maglietta.

Il cuore di Misaki batteva all'impazzata. Ogni singola parola, ogni singolo tocco di quell'uomo lo faceva impazzire, si sentiva sciogliere. Avrebbe voluto rimanere così, su quel letto tra le braccia di Akihiko per il resto della sua vita.
Si sentiva uno stupido per aver dubitato di lui, nonostante non facesse altro che dimostrargli i suoi sentimenti ogni volta che ne aveva l'occasione, ma spesso i suoi dubbi e timori prendevano il sopravvento.

Ma Misaki sapeva che, nonostante tutto, Akihiko sarebbe stato sempre lì per lui. Avrebbe perdonato ogni dubbio del ragazzo, gli avrebbe ripetuto all'infinito quanto lo amasse e che non lo avrebbe mai lasciato. Avrebbe dato a Misaki il tempo di comprendere i suoi sentimenti e non lo avrebbe mai forzato.

Perché Akihiko amava Misaki, e anche se non lo aveva ancora pienamente ammesso a se stesso, Misaki amava Akihiko.


















Angolo dell'autrice
Ciao a tutti! Finalmente ho iniziato a guardare la terza stagione di Junjou! *lancia coriandoli*
Era da un po' che avevo l'idea per questa fanfic ma ultimamente sono stata molta impegnata e quindi l'ho scritta in fretta e furia, spero che non ci siano troppi errori
Fatemi sapere se vi è piaciuta e cosa ne pensate,
Alla prossima! :)