John Watson osservava la sua minuta figurina allo specchio. Ispezionava con dovizia la peluria a mazzetto che aveva proprio sull'arco di cupido e si compiaceva. Assumeva un aspetto più, come dire, serio.

“Sarebbe ora che tu togliessi via quel topo che hai sul labbro superiore, John. Ti invecchiano, i baffi.” Tuonò gioviale quanto saccente Sherlock Holmes , adagiato sul suo divano in pelle e con le mani giunte puntate sotto al mento spigoloso e austero. Gli occhi serrati.

“ Se non piacciono a te non è necessariamente escludibile che a qualcun altro piacciano” squittì sulla difensiva, in verità, ora più si guardava più storceva il naso poco convinto.

“Qualcun altro, John? Ma sentiti, ci sono 8,539 milioni di anime in tutta Londra e le uniche con cui ti ho visto parlare sono il tuo specchio e io, oh be ci sarebbe anche Mrs Hudson … ma insomma, a lei non fai l'effetto che fai a me...” concluse la piccante confessione spalancando le palpebre che avevano tenuto nella tenebra per troppo tempo la luminescenza delle sue iridi azzurre.

“E – e – effetto?” incespicò Watson con la lama del rasoio in una mano e uno sbuffo di preparato per barba nell'altra.

“Oh, vedi? È cosi adorabilmente facile convincerti,John”. Si erse impettito e si avviò verso il medico militare e fedele assistente strascicandosi dietro il kimono che flessuosamente accompagnava ogni movimento del suo corpo.

“Perché non....” e pucciò due dita nella schiuma bianca che pareva luminosa sotto i raggi obliqui che tagliavano a metà la finestra. “Posso?” Domandò cordialmente dirigendo la mano imbrattata al volto scottante di imbarazzo di John.

“Ma così la gente parlerà … cosa dirà il ragazzo che ci sta osservando dalla finestra ?” provò a resistergli timoroso quanto stuzzicato

“Se osseva è perchè ne è affascinato, non trovi?” La sua voce baritonale si fece suadente e con mano lesta acciuffò il rasoio arrotato dalla mano di Watson “mi piace la tua pelle morbida..” a piccole volute iniziò a spalmargli seducente la crema in viso , stava sentendosi inadeguato oltre che divertito.

“Sherlock ti prego, lascia che faccia da solo” bisbigliò tra i denti Watson, ma aveva già i bulbi oculari roteanti dall'eccitazione.

“Quante cose sei costretto a far da solo.....”