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Autore: Val__    02/12/2015    3 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
[...]Dopo quelli che a lui sembravano uno o due suoni di sveglia, ma che in realtà erano stati sette, si era deciso a dare almeno un occhio all'orario, alzandosi di scatto il secondo dopo ed urlando qualche imprecazione.[...]
[...]Non trovando i pantaloni della divisa arraffò i primi jeans in vista pentendosene immediatamente < CAZZOQUELLISTRETTINOOO! > urlò disperato mentre rotolando sul pavimento, cercò di tirarli su in zero-due secondi per poi correre con foga verso le chiavi del motore.[...]
[...]Quella mattina si stava rivelando la più funesta di tutte ed il meglio ancora doveva arrivare.
Non seppe bene come riuscì a nascondersi dietro l'estintore finché il passaggio non si fu liberato dal temibile orco per poi correre il più rapidamente possibile... verso la sua classe? No. Contro Sam Carson. Casualmente passato di lì nel momento sbagliato. Casualmente così alto e ben fatto da non spostarsi nemmeno quando Kenzi gli rimbalzò contro. Casualmente così attraente e perfetto da far pensare a Kenzi che le vertigini che seguirono il suo non altrettanto perfetto atterraggio sul marmoreo pavimento non fossero dovute al duro colpo.[...]
[Prima Classificata al contest "Slash is Love, Yaoi is Life"]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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n.d.a.: CE L'HO FATTAAAAA!

Lo sventurato paio di jeans
Capitolo 5: bacio da lieto fine


Alla fine di quella serata da incubo in cui non solo aveva mancato l'opportunità di baciare il ragazzo perfetto, ma gli avevano pure vomitato sui jeans preferiti, aveva dovuto lasciare i suddetti a casa di Roan che si era offerto di portarli a lavare e smacchiare finché non fossero stati come nuovi. E se aveva anche solo sperato che lui e Sam avrebbero potuto riprendere da dove avevano lasciato... beh, la poveretta super ubriaca stava così male che Carson si era offerto di portarla (accompagnata da un'amica) al pronto soccorso e l'aveva portata fino alla macchina stile principessa.
Neanche a dirlo Kenzi era stato così invidioso della ragazza che aveva persino detto di voler essere morente al suo posto.

Il suo umore doveva effettivamente non essere così male, soprattutto dopo aver scoperto che Sam non aveva niente contro di lui, ed il fatto che aveva provato a baciarlo doveva consolarlo almeno un po'. Voglio dire, una persona normale sarebbe stata piuttosto sollevata, ma Kenzi non era una persona normale, era una lagna ed in quanto tale doveva lamentarsi della sua vita al telefono con il migliore amico per il resto del fine settimana (anche se quest'ultimo avrebbe più che volentieri posto fine alle sue sofferenze garantendogli una fine violenta).
< Roooooss > si lagnò Kenzi per l'ennesima volta < e se quella fosse stata la mia unica possibilità? E se lo avesse interpretato come un segno del destino ed ora non mi si avvicinerà più per il resto della mia miserabile vita? >.
< Il vomito sarebbe sicuramente un segno inequivocabile, il fato si esprime spesso attraverso gettate di vomito > fece sarcastico Ross.
< Che schifo... > commentò l'altro ridendo appena. Sapeva che sotto tutta quella svogliata sopportazione, Ross stava cercando di tirarlo su, e si sentiva persino in colpa per il suo pessimo tempismo.
< Non starci così male dai... magari... succederà qualcosa che ti migliorerà il fine settimana... >.
< Amico... questa frase era sospetta... che cosa sai? >.
< Io? Assolutamente nulla... assolutamente! > borbottò impacciato con la voce appena più acuta e con una punta (ed anche di più) di nervosismo.
La motivazione principale per cui Ross era brutalmente onesto era che non sapeva mentire. Era sempre stato un pessimo bugiardo ed i segni caratteristici che permettevano di distinguere le sue bugie erano: tosse improvvisa e continui schiarimenti della voce, sguardo che andava dalle parti più disparate e vocetta stridula e spezzata.
< Dimmi cosa sai o dirò a tua madre che non è stato il gatto a rompere la collezione di tazzine da tè > lo minacciò Kenzi.
Ross sospirò, arrendendosi prima del previsto < ok, non strippare... stavo messaggiando con Roan...>.
< Davveeero? > fece con malizia.
< SMETTILA. > lo richiamò l'altro < Stavo parlando con Roan dell'altra sera e ho scoperto tante cose abbastanza interessanti... mi sento quasi una merda per aver pensato che Sam volesse picchiarti >.
< Dimmi tutto, sto sudando solo per le anticipazioni! >.
< Beh... è venuto fuori che quello stronzo è in realtà Mr. Timidezza... il suo sorrisetto è come un meccanismo di difesa ed è più preso da te di quanto pensi... >.
A quel punto Kenzi era già arrossito fino alla punta dei capelli.
< Vai avanti bestia! > lo incitò impaziente.
< Ho già detto troppo... vedi di non tirare un crepo con la prossima rivelazione >.
< Creperò se continui a dirmi tutto e niente! > sbottò impaziente.
< Ha chiesto a Roan di chiedere a me il tuo indirizzo, sta venendo lì a portarti i jeans... scusa perfetta, eh?>.

Silenzio.
< Kenzi? >

Silenzio.
< Sei morto. >

Silenzio.
< Mi sto preoccupando! >.
< Stai zitto scemo sto avendo dei colpi di calore che nemmeno te li immagini! > esclamò ancora incredulo e sventolandosi con il pezzo di carta più vicino.
Intanto dall'altra parte della linea Ross si stava facendo due risate ben meritate, Kenzi avrebbe fatto lo stesso, se proprio in quel momento non fosse suonato il citofono.
< ODDIO! > gridò preso dal panico, salutò velocemente Ross e fregandosene dei suoi pantaloni del pigiama con i gattini e dei capelli improponibili, corse alla porta.
< C-chi è? > balbettò, giusto per sicurezza.
< Ross te lo ha già detto vero? > rise Sam dall'altra parte della porta.
Kenzi aprì la porta, non senza arrossire come un povero imbecille e lo fece entrare.
< Me lo ha detto in questo istante... casa mia è un casino... la mia faccia è un casino... il mio pigiama però è la perfezione > sorrise imbarazzato, mentre anche Sam lo fissava divertito.
< Dunque... > cominciò Carson, poggiando i jeans freschi di bucato sul mobile accanto alla porta < ufficialmente sono qui per ridarti questi... un po' meno ufficialmente sono qui per... prendermi quel bacio che mi spettava ieri sera > concluse con il solito sorriso ed arrossendo appena.

Oh no, è più figo del solito.
Fu il suo unico pensiero, mentre Sam gli si avvicinava e posava leggero le labbra sulle sue per poi approfondire il bacio.
Kenzi non si sentiva più le gambe e mentre il suo cervello si liquefaceva sempre di più, l'unica cosa sensata che riuscì a fare fu aggrapparsi a lui e partecipare il più possibile a quel bacio così tanto cercato.

Finalmente quei jeans fortunati avevano fatto il loro dovere.

  
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