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Autore: epouvantail    03/12/2015    0 recensioni
Era un delirio. Le entità demoniache cominciarono a contorcersi e dimenarsi, eseguendo quello che sembrava un orrido e infame rituale.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella giornata ed, essendo autunno, era strano che ci fossero giornate così calde e soleggiate nelle verdeggianti colline bavaresi.
In paese era una normale giornata lavorativa, e tutto procedeva come consuetudine: i bambini giocavano, i mercanti allestivano le loro bancarelle nella piazza centrale, gli uomini andavano a caccia e le donne cominciavano ad accendere il fuoco per poter cucinare.
Era il classico paesino di campagna. Ma c'era qualcosa di angosciante nell'atmosfera che si respirava, come se quella bella giornata fosse opera di qualche demonio, o che nascondesse qualcosa di ancora più immondo.
Camminai lungo la strada principale, scrutando bene i volti delle persone, e vi trovai qualcosa di particolarmente strano: sembravano finti, come maschere di cera messe su dei fantocci animati con qualche strano sortilegio.
Cercai di distogliere lo sguardo e di reprimere la sensazione di disgusto che mi pervase, e andai avanti.
Quello che trovai alla fine della lunga strada mi sconvolse: una chiesa con una torre altissima, come se arrivasse a toccare il cielo. Aveva un aspetto lugubre e sembrava inutilizzata da molti secoli, come se addirittura fosse più vecchia dello stesso paese.
Era una costruzione imponente, costruita interamente di pietra, con un imponente portone chiuso che ne vietava l'ingresso. Pensai ad un particolare che mi inquietò parecchio: quella orrenda chiesa era apparsa dal nulla. Sarebbe impossibile non notarla per quanto era imponente. Ma prima di arrivare alla fine del lungo percorso, di quell'edificio non c'era nemmeno l'ombra.
Restai immobile nella mia piccolezza al cospetto di tanta grandezza. Pensai che non poteva esser stata costruita dall'essere umano. Aveva qualcosa di sinistro.
Continuai a fissarla.
Sentivo come se il mio sguardo fosse incollato alla struttura, mentre lentamente mi ci avvicinavo. Avevo intenzione di entrare all'interno per vedere cosa ci fosse.
Sbattei le palpebre. Fu un attimo, e mi resi conto di quello che stavo facendo.
Mi sentivo come attratto da qualcosa.
Alzai lo sguardo al cielo, ed improvvisamente era ricoperto da nubi temporalesche, e di lì a poco avrebbe iniziato a piovere forte.
Cercai di affrettarmi ad andarmene, ma la pioggia cominciò a scendere copiosa dal cielo oscuro e malinconico.
Cominciai a correre, ma fu del tutto inutile.
Trovai la strada sbarrata da una folla di orrende figure camminanti.
Sembravano fantocci, ma poi li riconobbi: erano gli abitanti del paese.
L'acqua che cadeva scioglieva i loro volti fatti di cera, rivelando delle oscene figure che non avevano nulla di umano.
La folla demoniaca e malvagia avanzava inesorabilmente verso quella chiesa maledetta.
L'enorme portone di legno marcio si spalancò, rivelando una stanza enorme illuminata da molte torce sospese nel vuoto.
In poco tempo i demoni riempirono quell'ampio salone.
Fui quasi travolto e trascinato all'interno della stanza sporca e fetida. In un attimo mi ritrovai ricoperto di una strana melma bavosa verde, mentre il portone sbatté violentemente, chiudendoci all'interno della struttura di pietra.
Era un delirio. Le entità demoniache cominciarono a contorcersi e dimenarsi, eseguendo quello che sembrava un orrido e infame rituale. L'aria era impregnata di odore di chiuso misto a marciume.
La danza proseguì per molto tempo, tanto che ad un certo punto cominciai a contorcermi preso dal ritmo diabolico ed incessante del rituale malefico.
Mi sentivo stanco e sfiancato, ma continuavo a danzare, come se i muscoli e le ossa si stessero lentamente dissolvendo. Non avevo più controllo di me stesso, non trovavo le forze per controllarmi e non sentivo più alcun tipo di emozione. Danzavamo tutti senza un apparente motivo, spinti da qualcosa di superiore, come manovrati da un'oscura, arcana e malvagia entità.
Di colpo le orecchie mi fischiarono.
Un suono sordo, che non mi permetteva più di udire i gemiti e gli schiamazzi dei demoni.
E all'improvviso mi sentii strano.
Ritornai ad avere il controllo del mio corpo, ma mi sentivo indolenzito e stanco a causa dei ripetuti movimenti che avevo compiuto continuamente.
Mi guardai e mi ritrovai nudo, ed ero completamente rinsecchito, come se fosse rimasta solamente la pelle a rivestire un mucchio di ossa ormai informe e debole.
Mi cedettero le gambe, provai a strisciare cercando di farmi spazio tra quelle che sembravano le gambe dei demoni, ma non riuscii a muovere nessun arto del mio corpo totalmente deformato e privo di articolazioni.
In breve tempo venni schiacciato e calpestato ripetutamente dai piedi osceni delle entità maligne.
Il ritmo della danza aumentava, così come il rumore degli urli agghiaccianti, il suono dei passi che sbatteva contro il pavimento in pietra della stanza e anche la temperatura era in notevole aumento.
La cosa ancora più terrificante era l'angoscia che provavo in quella situazione: non riuscivo a morire, sembravo vincolato in quell'involucro ormai formato da ossa rotte e carne putrida a cui non appartenevo più. 
Vedevo il mio vecchio corpo sciogliersi lentamente, sembrava liquame, e i demoni ci si fiondarono addosso, bevendo quel succo marco e lurido.
Ormai di me non era rimasto nulla. Ero solamente un'anima errante che vagava lungo la stanza senza trovare una via d'uscita.
Tutto quanto sì fermò.
Le torce si spensero e le entità smisero di danzare.
Cominciò a lampeggiare una strana luce bianca.
Emanava energia negativa.
I demoni, alla vista di quel bagliore pallido, cominciarono ad intonare un canto in una lingua antica e rivoltante, come se uscisse dalle viscere della terra e racchiudesse macabri significati.
Con il passare del tempo, il tono delle voci si alzò, e la luce aumentava gradualmente di intensità. Sembrava un portale per un mondo ultraterreno, che nessun essere umano ha mai visto né tantomeno immaginato.
Sentivo come se mi attirasse a sé.
I demoni avevano raggiunto un tono così alto che avrebbero rotto i timpani a chiunque, e intanto io venivo risucchiato lentamente verso la porta dimensionale.
Ero sempre più vicino alla soglia, mentre la mia vista si offuscava, e di colpo tutto svanì.
   
 
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