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Autore: shitsureinatenshi    03/12/2015    0 recensioni
In una Tokyo moderna, gli esseri umani camminano ogni giorno accanto ai discendenti dei valorosi soldati. Circa due secoli prima, angeli e demoni scesero sulla Terra generando tramite comuni mortali, una nuova razza: gli eredi. Gli eredi possono presentare mutazioni fisiche, ma in definitiva hanno caratteristiche proprie degli angeli o dei demoni. Fatta eccezione per Mari, Mari è figlia di un angelo e di un demone, è la creatura più potente, destinata a vivere l'età adolescenziale in eterno. Quest'anno però, c'è una novità: la Scuola Superiore Tsunokao. Con l'aiuto di Naoko e Watanabe, riuscirà a sopravvivere al suo stesso esperimento?
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Perché metti sempre la divisa maschile, Reiko-san?! » La voce stridula di Honami riecheggiava ancora nei corridoi, mentre la ragazza era intenta a seguire Reiko all'interno dell'aula, alzando le mani in pose disperate. Andò a sedersi al proprio banco borbottando qualcosa prima di cimentarsi in un'importantissima discussione a proposito della nuova divisa scolastica. Honami era la rappresentante di classe, l'intermediario degli studenti con il corpo docenti (o più specificatamente con le regole da quest'ultimi dettate). Era il tipo di persona idealmente perfetto, desiderata dai ragazzi e invidiata dalle ragazze, o viceversa. Non c'era giorno in cui vedessimo la nostra rappresentante fuori posto, scombussolata o giù di morale; era evidente lo sforzo che faceva per rivestire impeccabilmente il ruolo assegnatogli.

« Hey, Honami! Ti si vedono le mutantine! » Honami saltò in aria preoccupata, si sistemò la gonna e lanciò uno sguardo assassino verso un ragazzo seduto un banco più in fondo, Katsumi, quello bello e sfacciato. Una zucca vuota con il solo intento di racimolare l'apprezzamento altrui, pur comportandosi male con chiunque. Era temuto e venerato come gli umani potrebbero temere e venerare un dio sceso in terra.

Ah, dimenticavo di dire che questa scuola è divisa in due, letteralmente: due corridoi principali e paralleli, ben separati, due file di classi su due piani differenti, collegati da due scale diverse, e due edifici di lato alla scuola destinati ad essere due dormitori. Questa netta separazione non è stata fatta a causa del persistere della tradizione sessista, ma per preservare quanto più possibile la pace della circoscrizione, se non dell'intera Tokyo. Questa struttura si impegna ad accogliere angeli e demoni, o meglio, coloro che ne hanno ereditato le caratteristiche, gli Eredi per l'appunto.
Circa due secoli prima, il Regno dei Cieli e quello degli Inferi entrarono direttamente in conflitto: ambedue le parti cercava di mettere fine alla razza nemica. Scesero quindi sulla Terra e sfruttarono gli umani per procreare una somma smisurata di soldati i quali avrebbero presentato poteri soprannaturali e, in casi estremi, mutazioni fisiche (come per esempio lunghe code appuntite o possenti ali bianche).

Il mio nome è Kurotenshi Mari, ma tutti qui mi chiamano Ma-chan. Il motivo per cui sono stata inserita in questa scuola, pur non essendo autonoma economicamente, non avendo un tutore legale e sapendo ben poco del mio passato, è che sono figlia di un angelo e di un demone: una creatura talmente imperfetta da esser definita equilibrata. Sono immortale a differenza dei miei compagni, nei quali il gene divino o quello maledetto era talmente debole che non mutò in tutto e per tutto il sistema fisiologico umano. Tutti qui sono discendenti di esseri "infetti", mandati in un istituto per essere educati come umani, ma allo stesso tempo per imparare a domare i propri poteri soprannaturali. Nessuno però sa di me e nessuno deve scoprirlo. Per ora sono inserita nel programma Angeli, sotto il nome di Kurotenshi Mari, la dolce e timida ragazzina dagli occhi dorati.

« Maaaa-chan! Mi stai ascoltando? » La mia cara compagna di banco, Naoko, mi guardava cercando di affogare il suo naturale e caloroso sorriso in una smorfia quasi seccata. « Dicevo.. cosa stavo dicendo? » Era una brava e bella ragazza e io le volevo davvero bene, forse l'unico rapporto a cui tenevo davvero. « Ah sì! Misao mi ha parlato della l'ala Demoni e, a proposito, mi sembra quasi di fare dell'ironia chiamandola così! » Scoppiò a ridere per poi poggiare le braccia conserte sul banco davanti a lei. Mi scrutò attentamente. « Dice che i ragazzi, lì, di malvagio hanno solo l'aura, per il resto sono davvero affascinanti. » Fece una piccola pausa, come per cercare un minimo di interesse nel mio volto. Sgranai gli occhi, proprio perché sapevo dove voleva andare a parare. « Andiamoci. »
« Due babbee come voi vorrebbero entrare nella zona oscura? E poi per cosa, per quel branco di scimmie puzzolenti? Scommetto che per evitare di spegnere le fiamme che gli bruciano dentro, non si avvicinano nemmeno ad una doccia. » 
Borbottò arrabbiato Katsumi alterando leggermente la voce per risultare più spiritoso. Sistemò a terra i piedi che un attimo prima poggiavano sul banco di Reiko. Rimasi stupida dal fatto che ci rivolse quelle parole quasi gelose. 
« Da quando ti interessa di due babbee? Fatti gli affaracci tuoi! » Gli gridò in faccia Naoko prima di girarsi nuovamente verso di me. « Allora, ci stai? Ci andremo di notte, così non incontreremo nessuno. Ti passo a chiamare verso, diciamo... mezzanotte? Sì, mezzanotte va bene! » Non ebbi il tempo di ribattere che la campana suonò e tutti, compresa la mia amica, se la filarono giù per le scale dell'istituto.


Più tardi, quella notte, rimisi la divisa dopo aver fatto una doccia calda e attesi l'arrivo di Naoko seduta al margine del letto. Nella stanza ce n'erano due, anche se in effetti ero sola. A volte capitava che gli studenti fossero dispari e quell'anno mi offrii volontaria per stare in camera da sola. La solitudine e il silenzio non mi importavano, non ne sentivo nemmeno la pesantezza.

*Knock knock* Mi alzai e andai ad aprire trattenendo il fiato. « Hey, Naoko, sei sicura di volerlo fare? » Sorrisi imbarazzata, cercavo di palesare il fatto che fossi terrorizzata al solo pensiero di entrare nella zona Demoni. Non sentii la risposta della mia amica, che nel frattempo aveva fatto qualche passo avanti lungo il corridoio. Uscii velocemente e richiusi dietro di me la porta, saltellandole dietro silenziosamente. 
« Dimmi una cosa Mari, sei mai stata fidanzata? » Chiese d'un tratto senza nemmeno guardarmi in viso. Sebbene avessi vissuto per secoli nel mondo terrestre, notando il progresso sociale e studiando le varie relazioni, non sono mai stata tanto interessata all'argomento. Insomma, vivere per qualcuno è fuori discussione, per non parlare di morire per qualcuno. Una volta o due, durante questo lungo trascorso, ho provato a imparare qualcosa, sull'amore, ma non sono mai stata brava. Io ero immune al tempo, mentre i miei compagni (e compagne) mi abbandonavano strada facendo. Ho rinunciato a quel tipo di soddisfazione emotiva decenni fa.
« Emh.. no, non ho mai avuto un fidanzato. » Risposi timidamente, interpretare un ruolo diverso era ormai diventata una passeggiata, una sfida contro me stessa. Non avevo secondi fini, giocavo semplicemente ad essere qualcuno e la cosa mi aiutava anche nello studio che stavo portando avanti. Non ho mai saputo bene chi fossi. « Però una volta mi è piaciuto un ragazzo! » Naoko non disse nulla, continuò a camminare immersa nei suoi pensieri. Rimanemmo in silenzio fino all'entrata dell'edificio Demoni.

Angeli e demoni riescono a sentire la presenza dell'altro e ovviamente una brutta sensazione ci invase, lasciando qualche brivido di inquietudine. 

« Eccoci.. » Poggiò indecisa una mano sulla porta, quasi sperando che questa non si aprisse. Ovviamente, la porta seguì il suo movimento, lasciandoci passare. « Ah. Più facile del previsto. Avrei giurato che ci fosse un allarme. » 
Al contrario delle mie aspettative, notai con stupore che l'interno sembrava una copia della sezione Angeli. I muri erano candidi, il pavimento era un'incastro di piastrelle rosso scuro e le finestre erano talmente grandi da lasciare che la luna illuminasse danzando l'intero dei corridoi. L'unica differenza consisteva nell'aura, potevo percepire il dolore impregnato nell'aria, urla silenziose che rimbombavano tra le mura. Era la prima volta che entravo in contatto con un ambiente frequentato unicamente e abitualmente da demoni, quell'ondata di sensazioni per un attimo ci stordì. Ci accorgemmo dopo qualche secondo che da uno spiffero veniva proiettata verso il corridoio una luce più calda e artificiale. Ci avvicinammo particolarmente incuriosite, sembrava che qualcuno fosse impegnato alla scrivania, sopra di essa vi erano barattoli contenenti liquidi rossi. 

« Cosa ci fate qua? » Saltammo in aria non appena quelle parole giunsero alle nostre orecchie. Le nostre schiene si raddrizzarono in una mossa sola e sbiancammo in volto. I miei denti iniziarono a tremare, mentre Naoko teneva gli occhi chiusi e la fronte rigida. Ci girammo assieme.
Era piuttosto alto, tanto da farci addirittura ombra. Non appena si mosse, un raggio lunare gli carezzò il volto, denunandolo dell'oscurità in cui era avvolto. Ci fissava con occhi socchiusi e rabbiosi. « E-emh.. io.. noi.. » Iniziò la mia amica, non l'avevo mai vista così in difficoltà. 
« Non abbiamo toccato niente, scusaci, togliamo subito il disturbo. » Dissi tutto d'un fiato prendendo per il polso Naoko e trascinandola via senza esitazione.

Non appena due passi più in là, sentimmo degli abbai. Ci fermammo subito e alzammo le spalle girandoci di novanta gradi in direzione del suono. Gli abbai ripresero, questa volta più vicini, Naoko mi strinse la mano e prese a correre verso l'uscita, ma inciampò sulle sue stesse stringhe. L'aiutai ad alzarsi velocemente e ne approfittai per guardarmi dietro, nell'ombra si intravedeva una sagoma; gli occhi spalancati brillarono di luce sinistra. Sussultai e, sorreggendo la mia amica, corsi via verso il nostro dormitorio.

Una volta raggiunta l'entrata, poggiammo le mani sulle ginocchia, ricurve sul proprio corpo per prendere fiato. « Shiroiakuma Masato. » disse Naoko alzando lo sguardo.
   
 
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