Storie originali > Poesia
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Autore: Clockwise    03/12/2015    0 recensioni
In Svezia, in estate, le notti durano davvero poco. Abbastanza, però, perché i tuoi pensieri e i tuoi fantasmi ti tormentino.
Vivere è la cosa più rara del mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto. Oscar Wilde.
(poesie dell’aurora boreale)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SCENA IV

Non senti le ossa
pesanti, i brividi di freddo,
l'umidità che ti paralizza
le ginocchia?

 
[H. si alza, si pulisce le mani sui pantaloni.]

Il sole è sorto,
ma ti ferisce gli occhi.
La stanchezza ti appesantisce le palpebre,
rughe si disegnano ai lati della tua bocca e
sulla tua fronte.
Trascini i piedi dentro casa.
Inutile illudersi, Hans. Ti sei avvizzito,
ormai. Forse
è ora di andare a letto.

 
[H. si volta, spalle al pubblico.]

Sono vecchio, e ho sonno.
(ho scordato come si fa a vivere)
Sopravvivo, come posso,
fra un sogno
e l'altro,
fra un grattacielo
e uno schermo colorato,
sopra una terra dura
e grigia.

Il cielo, anche lui sta perdendo i suoi colori
(diventerà grigio e metallico anche lui?)
Sono vecchio, e ho freddo.

Eppure, la senti? La senti? Quella voce, quel sussurro.
Ascolta.

[H. si volta verso il pubblico, una mano a coppa attorno all'orecchio.]

Ecco.
Il battito d'ali di una libellula
la danza di un raggio di sole
la poesia di un sorriso.
Il miracolo che sei tu, e che sono io.
La fiducia nel mondo. In me, perché il mondo
sono io.
(L'Amore?)
Mi sveglierò ogni mattina, guardando il sole,
benedicendomi.

 

  
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