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Autore: BeJames    04/12/2015    4 recensioni
Saiko pensava.
Pensava a quanto il mondo fosse ingiusto.
Pensava a come mai il cuore le facesse così male, e a come avrebbe potuto evitare quel dolore.
Pensava che, forse, se si fosse impegnata di più il suo prezioso amico non sarebbe morto.
[Tg :re Spoilers // Shirazu Ginshi Tribute ~]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaneki Ken, Shirazu Ginshi, Yonebayashi Saiko
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Goodbye, Sassan!

 

Saiko aveva sempre odiato i cimiteri. Sarà stata l'aria fredda, la nebbia, o tutte quelle lapidi grigie… Sta di fatto che non poteva sopportarlo; e poi aveva sonno, avrebbe preferito di gran lunga rimanere a letto tutto il giorno.
«Vieni Saiko, cammina più veloce».
La sua mamma aumentò all'improvviso la velocità, obbligando Saiko quasi a correre per riuscire a stare al passo. Aveva uno sguardo cupo e freddo, e lei non sarebbe mai riuscita ad abituarcisi.
Quando finalmente arrivarono di fronte alla lapide che erano venuti a visitare, Maman si bloccò di colpo, iniziando a fissare il nome inciso sopra e riprendendo man mano fiato. Prese il vaso appoggiato ai piedi della pietra, buttò le rose appassite e inserì il mazzo di fiori freschi che avevano comprato poco prima;  poi, estrasse dalla tasca del cappotto un fazzoletto bianco e iniziò a lucidare il nome “Shirazu Ginshi” con eccessiva meticolosità. Saiko vedeva i caratteri dorati riflessi nei suoi occhi, che sembravano ancora più vuoti riempiti da quelle luci chiare, e pensava.
Pensava a quanto il mondo fosse ingiusto.
Pensava a come mai il cuore le facesse così male, e a come avrebbe potuto evitare quel dolore.
Pensava che, forse, se si fosse impegnata di più il suo prezioso amico non sarebbe morto.
Pensava che le sarebbe piaciuto abbracciare la sua “mamma” e provare a soffocare tutte le lacrime che aveva contro il suo petto.
Ma la sua “Maman” non c'era più; al suo posto c'era un ragazzo dai folti capelli neri, lo sguardo freddo e duro, tutto chiuso in sé stesso. Un ragazzo che si faceva chiamare “Ken Kaneki”, e che lei non riusciva a conoscere.
Forse Shirazu avrebbe saputo cosa fare. No, Shiragin avrebbe saputo sicuramente cosa fare, perché lui era il loro leader, e ce l'aveva sempre messa tutta per risolvere i problemi della squadra. Ce l'aveva sempre messa tutta con lei, per farla diventare una lavoratrice migliore. Se solo avesse avuto più tempo per stare con lui!
Svegliati subito, Saiko! Sappi che non ti porterò più in groppa alle riunioni, maledetta!”.
Shiragin…
Perdonatemi ragazzi, da oggi mi impegnerò per essere un caposquadra migliore”.
Shiragin…
Urie, Saiko… Perchè non parlate più?”
«Shiragin...».
Se non dovessi farcela, fate morire mia sorella Haru in pace...”.
«Shiragin.».
Voglio vedere Sassan!”.
«Shiragin!».
Le lacrime avevano iniziato a scendere copiose dagli occhi di Saiko, scuotendola di singhiozzi profondi.
«SHIRAGIN!!!», urlò ormai fuori di sé, lanciandosi verso la lapide che nascondeva la tomba del suo amico. Kaneki le impedì di terminare la caduta contro la pietra e ferirsi, abbracciandola saldamente e trattenendola con entrambe le braccia.
«Saiko!», la chiamò «Calmati. Va tutto bene».
«K-Kaneki...s-san...» mugolò lei, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
«Sono qui. Va tutto bene, sono qui», le disse di nuovo, facendo sentire a Saiko un tono di voce docile e rassicurante che pensava di aver perso per sempre.
«Lui voleva vederlo...», sussurrò Saiko. «Shiragin voleva vedere Haise ancora una volta».
Kaneki fu percorso da un brivido lungo tutta la schiena. Poi, le lacrime iniziarono a scendere, senza che lui potesse controllarle.
Prese la mano di Saiko e la strinse, mordendosi il labbro per cercare di smettere di piangere. Saiko alzò gli occhi, riconoscendo che, alla fin fine, la mano di Kaneki era calda e gentile come quella di Haise.
«E' per questo che sono qui», le spiegò Kaneki. «...Perché anche io volevo vederlo!».
Da lontano, un ragazzo biondo fasciato in un giaccone sorrise, mostrando i denti appuntiti.
«Addio, Sassan».
Poi, scomparve nel nulla.

_________________________________________

*Note dell'autrice*: ciao a tutti! ^^ è la prima volta che scrivo nel fandom di Tokyo Ghoul (:re per essere precisi), e lo faccio come sfogo... Perchè il mio piccolo, adorato e perfetto Shirazu non doveva morire T^T è dura quando muore un personaggio preferito, quindi vi chiedo di sopportare il mio delirio :3

Spero vi piaccia, e se riesce a farvi scendere almeno una lacrimuccia fatemelo sapere in un commento! Critiche e complimenti (ovviamente xD) sono ben accetti :3

 

Goodbye, Sassan!

 

Saiko aveva sempre odiato i cimiteri. Sarà stata l'aria fredda, la nebbia, o tutte quelle lapidi grigie… Sta di fatto che non poteva sopportarlo; e poi aveva sonno, avrebbe preferito di gran lunga rimanere a letto tutto il giorno.
«Vieni Saiko, cammina più veloce».
La sua mamma aumentò all'improvviso la velocità, obbligando Saiko quasi a correre per riuscire a stare al passo. Aveva uno sguardo cupo e freddo, e lei non sarebbe mai riuscita ad abituarcisi.
Quando finalmente arrivarono di fronte alla lapide che erano venuti a visitare, Maman si bloccò di colpo, iniziando a fissare il nome inciso sopra e riprendendo man mano fiato. Prese il vaso appoggiato ai piedi della pietra, buttò le rose appassite e inserì il mazzo di fiori freschi che avevano comprato poco prima; poi, estrasse dalla tasca del cappotto un fazzoletto bianco e iniziò a lucidare il nome “Shirazu Ginshi” con eccessiva meticolosità. Saiko vedeva i caratteri dorati riflessi nei suoi occhi, che sembravano ancora più vuoti riempiti da quelle luci chiare, e pensava.
Pensava a quanto il mondo fosse ingiusto.
Pensava a come mai il cuore le facesse così male, e a come avrebbe potuto evitare quel dolore.
Pensava che, forse, se si fosse impegnata di più il suo prezioso amico non sarebbe morto.
Pensava che le sarebbe piaciuto abbracciare la sua “mamma” e provare a soffocare tutte le lacrime che aveva contro il suo petto.
Ma la sua “Maman” non c'era più; al suo posto c'era un ragazzo dai folti capelli neri, lo sguardo freddo e duro, tutto chiuso in sé stesso. Un ragazzo che si faceva chiamare “Ken Kaneki”, e che lei non riusciva a conoscere.
Forse Shirazu avrebbe saputo cosa fare. No, Shiragin avrebbe saputo sicuramente cosa fare, perché lui era il loro leader, e ce l'aveva sempre messa tutta per risolvere i problemi della squadra. Ce l'aveva sempre messa tutta con lei, per farla diventare una lavoratrice migliore. Se solo avesse avuto più tempo per stare con lui!
Svegliati subito, Saiko! Sappi che non ti porterò più in groppa alle riunioni, maledetta!”.
Shiragin…
Perdonatemi ragazzi, da oggi mi impegnerò per essere un caposquadra migliore”.
Shiragin…
Urie, Saiko… Perchè non parlate più?”
«Shiragin...».
Se non dovessi farcela, fate morire mia sorella Haru in pace...”.
«Shiragin.».
Voglio vedere Sassan!”.
«Shiragin!».
Le lacrime avevano iniziato a scendere copiose dagli occhi di Saiko, scuotendola di singhiozzi profondi.
«SHIRAGIN!!!», urlò ormai fuori di sé, lanciandosi verso la lapide che nascondeva la tomba del suo amico. Kaneki le impedì di terminare la caduta contro la pietra e ferirsi, abbracciandola saldamente e trattenendola con entrambe le braccia.
«Saiko!», la chiamò «Calmati. Va tutto bene».
«K-Kaneki...s-san...» mugolò lei, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
«Sono qui. Va tutto bene, sono qui», le disse di nuovo, facendo sentire a Saiko un tono di voce docile e rassicurante che pensava di aver perso per sempre.
«Lui voleva vederlo...», sussurrò Saiko. «Shiragin voleva vedere Haise ancora una volta».
Kaneki fu percorso da un brivido lungo tutta la schiena. Poi, le lacrime iniziarono a scendere, senza che lui potesse controllarle.
Prese la mano di Saiko e la strinse, mordendosi il labbro per cercare di smettere di piangere. Saiko alzò gli occhi, riconoscendo che, alla fin fine, la mano di Kaneki era calda e gentile come quella di Haise.
«E' per questo che sono qui», le spiegò Kaneki. «...Perché anche io volevo vederlo!».
Da lontano, un ragazzo biondo fasciato in un giaccone sorrise, mostrando i denti appuntiti.
«Addio, Sassan».
Poi, scomparve nel nulla.

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*Note dell'autrice*: ciao a tutti! ^^ è la prima volta che scrivo nel fandom di Tokyo Ghoul (:re per essere precisi), e lo faccio come sfogo... Perchè il mio piccolo, adorato e perfetto Shirazu non doveva morire T^T è dura quando muore un personaggio preferito, quindi vi chiedo di sopportare il mio delirio :3

 

Spero vi piaccia, e se riesce a farvi scendere almeno una lacrimuccia fatemelo sapere in un commento! Critiche e complimenti (ovviamente xD) sono ben accetti :3

 

   
 
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