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Giorno 9
La
mattina seguente ( come tutte le mattine ) si era recata di buon ora a
lavoro, e l'amica l'attendeva sull'uscio delle porte
d'ingresso afferrandola per un braccio
<<
Cosa caspita
hai combinato al povero Lucas, oggi si e recato in sala
operatoria senza volerne più uscire. Ha detto di non
sospendere nessuna delle operazioni che aveva nel suo programma , il
che lo capirei se fosse stato un altra persona, ma stiamo parlando di
Lucas. Sputa il rospo! >>
Georgiana
alzò gli occhi al cielo
<<
Oh! S-sai
com'è combinato lui, fa sempre il melodrammatico
>>
Gloria
ammiccò a quelle parole, ma non era
certo una che accettava le mezze spiegazioni , o che l'amica se ne
potesse uscire con delle semplici parole sensa senzo.
<<
Dimmi tutto o giuro che chiamerò le altre
>>
<<
Sappiamo entrambe che lo farai
comunque , non e vero? >>
<<
Ovvio
>>
rispose
senza esitazioni, se c'era una cosa che quella
donna non sapeva fare , era sicuramente mantenere un segreto con se
stessa, tutto ciò che veniva a sapere di conseguenza andava
a finire nelle orecchie delle altre 3 amiche, nonché amiche
di Georgiana.
Raccontò
tutto quello che le era accaduto nei
giorni precedenti, sapeva che avrebbe detto la sua, e dal modo in cui
le stava dando l'idea di Benjamin sapeva anche che con una scusa
qualunque, tutte si sarebbero presentate presto alle porte di
quell'ascensore .
<<
O mio dio , e non ci sei
ancora andata a letto? >>
<<
Dico io ! stai
scherzando, possibile che la prima cosa che pensi quando conosci un
uomo è solo " chissà come sarà a letto
" >>
<<
Non esattamente , in realta sarebbe
" Chissà quanto sarà grande quel portafogli " , e
dopo quello >>
disse
camminando a mo di saltelli per i
corridoi dell'ospedale
<<
Vado a lavorare,
arrivederci >>
Georgiana
si dileguò in men che
non si dica dando le spalle e sorridendo all'amica.
*********
Una
volta uscita fu sempre il solito tragitto, ma questa volta attendeva
con ansia l'arrivo in ascensore. Quando vi fu davanti si
fermò senza proferir parola, lui non c'era, l'ascensore era
vuoto, le venne un tuffo al cuore e sorridendo a testa bassa
entrò. Mentre le porte si richiudevano sentì
delle risate provenienti dal corridoio, una donna bloccò la
chiusura, un viso angelico e un vestitino rosso che le risaltavano il
viso,
i tacchi la rendevano tanto alta quanto lui, quel lui che
sbucò da dietro, Benjamin
<<
Prendiamo l'altro
ascensore >>
<<
Stai scherzando,
perchè dovremmo se ne abbiamo già uno a
disposizione. >>
La
voce squillante di qulla donna
smentivano l'immagine del primo impatto che si poteva avere di
lei.
La
donna lo portò dentro, le loro mani unite, e come se
Georgiana non esistesse la spinse di lato, lui digitò il
nono piano ma non digitò come ormai era abitudine il
dodicesimo piano , così fece lei .
" Lurido stronzo
donnaiolo
dei miei stivali, ho capito come sei composto. Stronzo, b******o
. "
Sorrise tra se e se mentre
attendeva l'arrivo, non appena si aprirono
le porte la donna uscì tenendolo per mano e lui sorridendo
come se fosse compiaciuto della situazione la salutò.
Arrivata al
dodicesimo piano continuò a ripensare a quel sorriso
divertito che le aveva fatto, ma tra se e se sapeva che infine era cosi
che sarebbe andata, lui un play boy b******o che ovviamente andava con
donne del suo calibro e genere.
Giorno
10
Non
raccontò nulla all'amica, aveva deciso che lo avrebbe fatto
quando la storia si sarebbe dimenticata e l'amica si fosse convinta che
era solo un vicino di casa, per così dire.
Le
giornata sembrava esser passata in fretta, perchè senza
volerlo si ritrovò con le quattro amiche che la spingevano
su per le scale della hall, salutarono George che rise vedendo le sue
amiche così euforiche.
<<
Dai corri, corri
>>
<<
ragazze smettetela di spingere , non
sono mica un carrello. >>
Si
catapultarono dentro una ad
una, spiando se vi fosse o meno l'uomo di cui avevano sentito parlare,
lei entrò per ultima imbarazzata dalla situazione . E lui
era sempre li, divertito più lui della situazione che le
amiche di lei . La trascinarono parlando tutte insieme sottovoce, o
almeno così credevano
<<
Ci avevi detto che
era carino, non che sembra uscito da una rivista
>>
Georgiana
si portò le mani sul viso cercando di nasconderlo
<<
Georg, cara mia , presentacelo no? >>
<<
Ma non lo conosco neanche io, ragazze. Smettetela di
comportarvi così, se non ve ne siete rese conto siamo in un
ascensore dove il tutto viene udito .
>>
Le
porte si aprirono e l'uomo prima di uscire
salutò con un piccolo inchino di capo
<<
Signorine, a presto >>
si
congedò sorridendo, rimaserò senza proferir
parola, il che meravigliò persino
Georgiana, era la prima volta, ma non diedero nemmeno il tempo di
chiudere le porte che inziarono a strillare fra di loro
<<
Voglio sprofondare >>
si
disse
Georgiana.
Giorno 11
Le
giornate non cambiavano mai, quel che cambiava erano le persone che
incontrava ogni giorno in ospedale. Lucas non si era fatto
più vedere ne sentire dopo quel giorno, se ne era uscito
con un messaggio dove le scriveva delle scuse.
La
sera arrivò presto, e ben presto la stanchezza
cominciò a farsi sentire decidendo dunque di andare via
prima. Questa volta Georgiana aveva deciso di andare in autobus,
arrivando nel palazzo si era persino dimenticata quel gesto
abitudinale, salutò George ed entrò diretta verso
l'ascensore gettando la borsa nell'angolo mentre si reggeva allo
scorrimano poggiando la testa allo specchio.
<<
Cosa c***o
vuol dire non li trovo, cercate nei vostri archivi . Da qualche parte
devono pur essere. Se entro le 24 ore non vengono trovati
porterò voi in tribunale , e direte voi al giudice che avete
perso tutto . NESSUN MHA! >>
sentì
sbattere
violentemente qualcosa, staccò il corpo che sembrava aver
fuso con quell'ascensore mettendosi su un solo lato.
Dall'usciò sbucò Benjamin, la giacca e la borsa
in un unica mano, i soliti capelli composti questa volta erano con
ciocche sparse ovunque, era intento a togliersi la cravatta con la
mano che gli rimaneva libera, su tutte le furie gettò tutto
in un angolo e quasi si strappò la cravatta dal collo
più che togliersela, la tirò al lato e si
sorresse sullo scorrimano poggiando la testa allo specchio . Georgiana
fu pietrificata, decise di non dir nulla ed era intenta a guardarsi le
punte dei piedi. Non aveva idea di come reagire, si sentiva in
imbarazzo difronte a quello a cui aveva appena assistito, non sapeva
come ci si dovesse comportare , non che fosse affar suo . Si
voltò appena a guardarlo , lui spostò lo sguardo
fissandola con gli angoli degli occhi
<<
S-sta bene ?
>>
senza
che se ne rendesso conto l'afferrò
per la vita sollevandola da terra, facendola sedere su di uno degli
scorrimano, non era un posto dove ci si potesse sedere non c'era
abbastanza spazio per non poter cadere, ma lui le fece stringere le
gambe intorno alla sua vita baciandola senza prender fiato, le
sbottonò la giacca portando le sue mani sin sopra il seno,
cercò di spingerlo via ma le afferrò le mani
portandole sulla testa, passò a baciarle ardentemente il
collo , tolse le mani dalla maglia cercando di togliere anche quella.
Era passato ancora alla bocca , ma le porte del nono piano si aprirono
, lui si fermò mordendole il labbro , diede un ultimo
sguardo alla sua bocca e la lasciò andare di colpo prendendo
le sue cose per poi uscire velocemente.