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Autore: Death Crow e Re Nero    06/12/2015    3 recensioni
Che cos'è un Nome? Tutti noi ne abbiamo uno, ma non ci fermiamo mai a riflettere sul perché sia importante averlo. Il Nome è importante non solo perché ci distingue da tutti gli individui, ma perché grazie ad esso è possibile ricordare la storia di colui a cui appartiene.
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Real Name? è il settimo volume della fiction A DxD Chronicles, si consiglia la lettura dell'opera precedente Cassiel Berith. ( Può contenere spoiler dell'opera originale )
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Real Name? - A DxD Chronicles

Dichiaro di non avere i diritti aventi a quest' opera di pura fantasia, quindi siete pregati di non compararlo con High School DxD, grazie.

Prologo:

Che cos'è un Nome? Tutti noi ne abbiamo uno, ma non ci fermiamo mai a riflettere sul perché sia importante averlo. Il Nome è importante non solo perché ci distingue da tutti gli individui, ma perché grazie ad esso è possibile ricordare la storia di colui a cui appartiene.

Life 0:

TAKERU

"Red! Red vieni qui!"

Uffa non riesco mai a trovare quel piccolo monellaccio.

Stavo perlustrando nei dintorni di una gigantesca sequoia alta oltre 10.000 m e larga la metà. Le radici, 9 per l'esattezza, erano enormi e diramate attraverso il terreno ed oltre 9 portali. Le foglie non avevano un solo colore, ma diversi che si alternavano in un ritmo continuo. Il cielo sereno non aveva tracce di nuvole ed il sole poteva irradiare la sua luce su un immenso pascolo di erba bianca che costeggiava intorno all'albero.

"Ehi Yigg! Non starai aiutando Red a nascondino vero?"

L'albero cambiò per un attimo i colori delle sue foglie. Ora erano di un blu acceso.

UKGTRAW!

Da uno dei rami sbucò un piccolo draghetto non lungo più di un paia di braccia con le scaglie color rosso cremisi. Il piccoletto, non appena mi vide, spalancò le ali e planò dalla mia parte atterrandomi tra le braccia.

Dovevo fare attenzione, lungo il suo dorso ha delle punte acuminate che possono fare davvero male.

Red strofinò il muso lungo il mio collo.

GUF! CUF!

Che solletico!

"Eccoti qua piccolo birichino! Lo sai che non puoi allontanarti così tanto?"

CUAFGH!

Red mi fece una faccina triste.

Che diamine.

"Non puoi averla vinta sempre tu."

Strinsi Red tra le braccia. Le sue scaglie, che fino a poco tempo fa erano fredde, si stavano pian piano riscaldando.

"Non puoi farci niente. I cuccioli trovano sempre il modo di farsi perdonare."

Mi voltai con il draghetto ancora tra le braccia.

Vicino a noi erano appena giunti 4 individui. 3 uomini ed 1 donna.

Non riuscivo a distinguere i volti, ma solo le sagome nere: uno sembrava più muscolo e più robusto rispetto agli altri, un'altro era leggermente più piccolo mentre il terzo, della mia stessa altezza, camminava affianco ad una donna. I 2 sembravano molto intimi.

"_____ sono colpita. Non pensavo che da quell'uovo potesse uscire un cucciolo così carino. Hai fatto bene a salvargli la vita."

Mi voltai verso la figura femminile mentre Red cercava di mangiarmi le mani. Per mia fortuna i suoi denti retrattili non mi facevano male. Che strano, mi ha appena chiamato per nome...ma allora perché non sono riuscito a sentirlo?

"Grazie _____. Non potevo abbandonare questo piccolino."

Ancora! Ma questa volta non sono riuscito a sentire il nome che ho appena detto.

"Il problema è...cosa ne faremo una volta che sarà cresciuto? Conosco la razza a cui appartiene. Diventerà un gigante in men che non si dica."

Sbraitò la figura massiccia.

"Non abbiamo nessun problema _____. Lui rimarrà con noi anche perché ____ gli ha già dato un nome. Chi lo sa forse ci potrebbe aiutare col nostro lavoro."

Parlò la figura affianco alla donna.

"Se lo dite voi."

L'omaccione mise le braccia conserte mentre Red volò dalle mie braccia atterrando sulla testa di quest'ultimo e facendolo cadere a terra.

AH AH AH!

"Mi sa che Red si sia preso una piccola vendetta!"

In un attimo la scena cambiò.

Mi trovavo sempre di fronte all'albero, ma l'immensa sequoia era sta sradicata e le sue immense radici erano fuoriuscite dal terreno.

Il cielo si era oscurato mentre per aria si crearono dei squarci che si allargavano via via. Il terreno su cui mi trovavo stava avendo dei dissesta menti. Era arrivata la fine.

Ero paralizzato dalla paura.

COUGHT!

Tossi sangue.

Mi sentii stranamente pesante. Guardando con attenzione mi accorsi che indossavo un'armatura nera con bordature bianche.

Il mio corpo s'irrigidì a causa di un'enorme buco che avevo sul costato sinistro. Cercavo di contenere la fuoriuscita del sangue con la mano.

"Sono ridotto davvero male se la rigenerazione non sta avendo effetto."

Il sangue aveva creato un laghetto rosso.

"Non posso ancora morire."

Lentamente e dolorosamente riuscii ad avvicinarmi alla sequoia abbattuta.

"Solo io posso impedire il collasso dell'umanità."

Raccolsi tutte le energie rimanenti convogliandole all'interno delle braccia. Il tempo sembrò arrestarsi mentre i vortici si chiusero uno dopo l'altro. Era come se ogni cosa ed ogni essenza sottostesse ai miei ordini.

Il sangue sembrava aver smesso di fuoriuscire.

"Fratelli miei, Red e amore mio. Perdonate il mio primo gesto da egoista."

Si, ero pronto a sacrificarmi per le persone che amavo.

"NO! Non lo farai da solo!"

Chi è? NO! NON PUO' ESSERE LEI!

Quando mi voltai intravidi i contorni bianchi di una bellissima figura femminile.

"_____ vattene via da qui!"

La donna scosse il capo.

"NO!"

Corse verso di me abbracciandomi.

"Come posso vivere senza di te?"

Ci guardammo un'ultima volta prima di scambiarci un bacio appassionale. Era uno di quei baci che ti riscaldano il cuore.

La donna mi toccò il collo.

"Ti ricordi? Finché morte non ci separi. E poi...non sono l'unica che ha deciso di venire qui da te."

Sullo sfondo della distruzione comparvero 9 figure.

"Non è possibile. Perché siete qui?"

Urlai in preda alla collera. Non dovevano venir qui!

"Non puoi fare tutto da solo."

Le figure parlarono a turno.

"Sappiamo quello che vuoi fare ma non potrai farcela da solo."

"Come potrai reggere l'umanità senza l'utilizzo di nuove radici?"

Chiusi gli occhi per un istante mentre la donna affianco a me continuava a sostenermi. Uno delle figure si distaccò dalle altre.

"Siamo qui di nostra spontanea volontà. Proprio come te pertanto siamo disposti a sacrificare le nostre vite."

Guardai tutti per un'ultima volta.

"Allora facciamolo fratelli miei."

WHHUUUUUAAAAAAA!!!!!!!!!!!

I 9 intensificarono le loro auree assieme a quella della donna vicino a me.

"NNNNOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Mi alzai di scatto dal letto mentre la mente si schiariva da tutte quelle visioni.

SOB! SOB! SOB!

Il cuore continuava a battere incessantemente mentre mettevo a fuoco i dettagli della mia stanza. I segni sul mio corpo brillavano di una luce intensa. Meno male che non è successo ancora niente.

Mi riabbandonai sul letto toccandomi la fronte esausto. I segni cominciarono a sparire.

"Ma perché? Perché sto avendo queste visioni? Non avevo chiuso già da tempo?"

Dovevo tranquillizzarmi.

La tapparella filtrò i primi raggi del sole. Guardando l'orologio mi resi conto che erano le 06:30.

"Forse è arrivato il momento di svegliarsi."

Anche se mezzo sonnambulo decisi lo stesso di alzarmi dal letto. Preferisco svegliarmi anziché rivivere un altro incubo come quello.

Risistemai il letto prima di uscire dalla stanza.

Come di mio consueto indossavo il pantalone di una tuta pesante con una maglietta di cotone bianco. Il rubino del crocifisso della mamma brillava come al suo solito.

Il sole illuminava i corridoi.

Ancora pochi minuti e le luci elettroniche si sarebbero spente. Persi un bel po' di tempo prima di scendere nella cucina al piano terra. Beh è normale visto che il condominio...no... il castello ha subito una nuova ristrutturazione.

Prima i piani a disposizione erano 6, ma adesso sono diventati 8.

Vista la nuova carica che ricopro dovevo per forza aver bisogno di spazi esclusivamente miei.

Vi spiegherò in un secondo momento a cosa mi serviranno quei 2 piani.

Ovviamente, dopo i lavori, la distanza delle nostre stanze si era enormemente ampliata.

Vi ricordate? La mia stanza era vicina a quella di Koneko e di Takeya ed Akeno, ma adesso non più infatti è distante 20 m l'una dall'altra. Per precauzione ho fatto rinforzare le pareti della camera di Takeya. Prevenire è meglio che curare.

Sono passati 5 giorni dal nostro ritorno sulla Terra e piano piano ci stiamo riabituando alla nostra vita.

Rias aveva incitato tutti i membri a completare i compiti delle vacanze. Mi dispiace per Issei, forse pensava di divertirsi invece nada de nada.

Per la cronaca NOI li abbiamo conclusi in 30 minuti per poi dare una mano a chi aveva bisogno...per esempio Issei, Asia e Zenovia.

Non fraintendetemi. La mia dolce sorellina e Zenovia sono brave a studiare, il loro problema e quello di non capire i kanji giapponesi. Takeya, come al suo solito, ha usato la scusa dello studio per andare a fare altri compiti con Akeno. Pervertiti.

Sembra che Akeno non sia più preoccupata per Tsubaki. Le è bastata mostrare la sua potenza sul treno per far capire chi comandasse.

Ho approfittato anch'io di questo periodo facendomi mandare alcuni contratti da Irlen. Ne avevo già visti alcuni, ma è meglio che impari a gestire anche quelli un po' più importanti.

Pensavo ai miei amici, non vedo l'ora di rivedere Bunji ed Asagi domani a scuola. Chissà cosa avranno combinato durante tutta l'estate.

Per quanto riguarda Diodora.

Dopo la sua dichiarazione, quel priso se ne andato dicendo che sarebbe ritornato a prendersi Asia. Io non lo farei se fossi in lui. Takeya non perdona.

"Buon giorno tesoro."

Fugai ogni mio dubbio non appena la mamma di Issei entrò in cucina.

"Buon giorno mamma. Potevi dormire un'altro poco."

"Sciocchezze, ormai sono abituata a svegliarmi a quest'ora."

So cosa state per dire. Purtroppo i genitori di Issei hanno insistito affinché io e Takeya li chiamassimo così. Ditemi voi cosa potevamo fare?

Comunque la nuova "MAMMA" iniziò a preparare la colazione. Ho perso il conto di tutti i parenti che ho.

"Takeru-kun ho notato che Takeya-kun ed Akeno-san sono diventati molto intimi."

"Ohh si. Sono diventati così intimi che se continuano di questo passo tra breve diventerai già nonna."

"OHH DAVVERO?"

La mamma sembrò elettrizzata.

"Allora devo avvertire Otou-san della bella notizia."

La mamma tornò a preparare la colazione fischiettando.

Credo che gli altri scenderanno a breve.

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Era solamente un sogno.

Continuavo a ripetermi questa frase ogni singolo momento. Ma purtroppo non credevo alle mie stesse parole. Non riuscivo neanche a mangiare.

"Takeru stai bene?"

Koneko sembrò preoccupata del mio stato.

"Si, sono solamente stanco per i contratti."

Forzai un sorriso. Lei però si alzò mettendosi sopra alle mie ginocchia portando la mia mano destra sul petto.

"Se c'è qualcosa che posso fare per favore dimmelo."

La tranquillizzai.

Nonostante quello che era successo dopo la cerimonia d'incoronazione, il nostro rapporto non è decollato così facilmente rispetto a Takeya e Akeno.

Abbiamo bisogno di trovare il nostro tempo a differenza di quei 2.

Koneko mi segue in ogni mia faccenda e la cosa non mi dispiace affatto. Quando i genitori di Issei non ci sono le piace mostrare il suo aspetto da nekomata, quando l'ho aiutata a studiare è rimasta tutto il tempo sulle mie ginocchia.

La stessa cosa quando guardiamo un film o quando devo controllare alcuni contratti. Aveva rimpiazzato il suo pigiama da gattina con una vestaglia da cerimonia, la stessa che indossava quando è venuta da me. Con tutto l'intimo...sia chiaro.

Secondo Takeya, Koneko stava mostrando il suo lato felino. Non so perché ma alcune volte Rias mi guarda male prima di mettersi sulle ginocchia di Issei. Ma io dico cresci e lasciami stare!

"Adesso basta questo lo ammazzo!"

Takeya si era alzato di scatto dalla sedia dopo aver preso una delle tante lettere d'amore di Diodora per Asia.

Da quando siamo tornati a casa, Diodora non ha fatto altro che inviare lettere contenenti biglietti per il cinema, inviti a cena e buoni per la spesa.

Ha mandato persino dei regali...un mucchio di regali che Takeya ha prontamente bruciato con l'Hell.

"Quel bastardo! Come ha potuto fare una proposta ad Asia il primo giorno che siamo tornati dal viaggio!"

Ohi Ohi anche Issei si è arrabbiato come Takeya. Rias ed Akeno cercarono di calmare i ragazzi, ma non c'era verso di fermarli.

"Ragazzi è la prima volta che vi vedo coalizzati."

Takeya ed Issei si guardarono per la prima volta con uno sguardo fiero.

"Quello lo ammazziamo!"x2

Non ci credo, ditemi che sto sognando. Takeya che ha stretto un'alleanza con Issei...presto datemi un pizzico.

"Ehm per favore Ise-san e Takeya-nii-san per favore perdonatemi."

Asia chiedeva scusa per quello che stava succedendo. Stava già per piangere.

"Asia, non è colpa tua! Come può essere colpa tua!"

"La colpa è di Diodora. Tu non c'entri niente!"

Takeya ed Issei erano partiti per consolarla.

"Ragazzi vi rendete conto che la state mettendo a disagio?"

No, non ero l'unico che la pensava così basta vedere le facce che stanno avendo Rias ed Akeno.

"Takeru non ci puoi fare niente."

Purtroppo devo dare ragione a Koneko.

DIN DON!

"Chi è? Non è un po' presto per le consegne?"

"OH! VADO IO!"

Takeya lasciò perdere per un attimo il discorso di Diodora per fiondarsi all'ingresso.

Che succede? Non l'ho mai visto così. Anche Akeno sembrava confusa del comportamento del suo fidanzato.

"Okay vai più dietro. Bravo così dai che c'è la fai."

IIIIAAAIIIAAAIIAAIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!

Aspetta ma questo è il rumore di un camion in retromarcia.

Io, Koneko, Rias, Issei, Asia, Akeno e Zenovia ci dirigemmo fuori vicino al garage.

Takeya era li assieme alla carcassa di una macchina. Il conducente del camion se ne andò mentre mio fratello lo salutava felice.

"Takeya si può sapere che stai facendo con questa carcassa?"

"Questa bello mio è il mio pass per l'università!"

Me lo disse con un'aria fiera.

"E dove lo hai trovato?"

"Qui."

Mi mostrò uno strano annuncio con la foto della macchina: Dodge Charge del 1969.



Il volantino era scritto con dei caratteri inglesi.

"Takeya ma dove lo hai comprato? E a quanto?"

Takeya non mi ascoltava, pensava solamente alla macchina.

"Ehi!"

"Oh si scusami. Allora l'ho presa in Texas e l'ho pagata 750 dollari, ma con i documenti, dogana ed il resto...1000 dollari."

"Che? 1000 dollari per un pezzo di ferraglia del genere?"

Anche Zenovia non sembrava molto entusiasta della macchina.

"Takeya-senpai per me hai solamente sprecato dei soldi."

Takeya non voleva ascoltare Issei. Ma un secondo.

Vidi qualcosa. Delle strane lettere vicino al muso della macchina.

Non è possibile.

"Takeya ti sei reso conto della macchina che hai preso?"

"Insomma Nii-san la vuoi finire di chiamarla ferraglia?"

Non se ne è ancora reso conto.

"Vieni qua è guarda questo!"

Grattai un po' di ruggine facendo emergere le scritte in rilievo così che tutti le potessero vedere.

Takeya rimase senza fiato per alcuni secondi.

"Non ci credo!"

"Credici fratellino. Hai appena comprato una Dodge Charge Daytona NASCAR del 1969!"

WUAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Takeya era letteralmente esploso per la gioia. Ma a differenza sua il gruppo era rimasto confuso.

"Scusa senpai perché ti stai agitando tanto?"

"Come sarebbe a dire perché?"

Issei cercava di riportare Takeya con i piedi per terra. Meglio che intervanga io.

"La carcassa che ha appena comprato Takeya è una vecchia macchina NASCAR. Le NASCAR sono delle vetture molto potenti e molto costose. Questa, per esempio, ha gareggiato nella famosa pista del Daytona. Ha assunto quel nome proprio per festeggiare quell'evento. Lo sappiamo perché c'eravamo. Abbiamo visto più di 50 macchine come questa gareggiare sopra ad un circuito ovale per più di 500 giri!"

"Vedo che siete davvero informati su queste cose."

"Se teniamo conto che adoriamo i motori allora "SI!" siamo informati al riguardo sorellina."

Rias, proprio come Issei e gli altri, cominciarono a controllare la macchina.

"Ma senpai come fate a dire che questa macchina proviene proprio da quella famosa Daytona?"

"Semplice guarda qua."

Focalizzai l'attenzione di tutti sulle scritte in rilievo.

"Le vedete queste scritte sul cofano? Sono state stampate con una macchina stampatrice risalente a quella data. Le aerografie di quei tempi erano molto diverse rispetto a quelle d'oggi. Si usavano speciali macchine pressatrici. Durante quell'operato il calore era così elevato da far si che il colore e le forme si impregnassero all'interno della carrozzeria della macchina. Se fosse un falso allora non troveresti questi segni sul telaio."

( Death Crow/Re Nero: Ringraziamo Affari di Famiglie e Missione restauro per averci istruito molto meglio della scuola. )

WOW!

Fu l'unica cosa che riuscii a dire Issei.

"Allora quella che ha preso Takeya è quella originale. Se è così allora avrà anche un suo valore giusto?"

Zenovia si stava comportando da vera professionista.

"Si. Il coglione da cui l'ho preso non si è reso conto del tesoro che teneva."

"E dai Takeya non essere così. Molto probabilmente il tizio gestiva uno sfascia carrozze."

"Takeya-senpai se questo è un tesoro allora quanto vale?"

Takeya esaminò l'auto prima di dare una risposta ad Issei.

"Mnnn per come sta adesso non meno di 30.000 dollari...credo."

"A bene...CHE COSAAAAAA!!!!!"

Sentendo la cifra, Issei spalancò la sua bocca oltre ogni limite. Le altre ragazze, invece, guardarono la macchina con altri occhi. Rias, a differenza delle altre, non andò tanto su di giri. Beh lei proviene da una famiglia molto ricca perciò sono solamente degli spiccioli.

"Stiamo parlando di una macchina molto rara che farebbe gola a molti collezionisti."

"Ehi Nii-san dammi una mano a portarla dentro. Non vedo l'ora di metterci le mani sopra."

"Senpai se vuoi andare all'università perché non usi semplicemente il tuo titolo?"

Takeya si fermò dietro alla macchina giusto in tempo per squadrare Issei.

"Penso che alcune volte tu abbia vinto il cervello ad un gratta e vinci. Non voglio avere nessuna raccomandazione. Andrò all'università utilizzando questo gioiellino restaurato. Una prova delle mie capacità."

Takeya concluse la frase dando alcune pacche sulla carrozzeria.

"Ma quella macchina restaurata quanto varrebbe?"

Takeya, sentendo il dubbio di Zenovia, cominciò a far ondulare la testa pensieroso.

"Nuovo quasi mezzo milione di dollari. Restaurata qualcosa in meno o qualcosa di più. Dipende tutto dal mercato automobilistico."

"COOOOOSSSSAAAAAAAA!!!!!!!!!!"

E si Issei, non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina.

"Dai Takeya spingiamo dentro la creatura."

"YOKAI!"

Prima di aiutare Takeya mi voltai verso Koneko.

"Dico 2 cose a mio fratello e poi vengo ad aiutarti con lo studio."

Feci un occhiolino a Koneko. Mi sorrise prima di rientrare con gli altri. Issei non si era ancora ripreso.

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KUNGNAWWW!!!!

La porta del garage era aperta, non fu difficile spostare la macchina al suo interno.

"Non vedo l'ora di battezzarla con Akeno."

Takeya stava già progettando il futuro.

"Ehi le macchine non sono ideate per queste cose...porco!"

"Si, si, si sono un porco, maiale etc. etc..."

Takeya continuava a prendermi in giro mentre abbassava la saracinesca del garage.

"Nii-san di cosa mi volevi parlare? Aspetta...forse ho capito!...SEI STITICO!"

Rimasi fermo per alcuni secondi con la bocca aperta.

"Alla tua età la stitichezza è una brutta cosa. Specialmente dover mantenere un segreto del genere."

Persi la pazienza.

"Io ti ammazzo. MA COME TI E' VENUTO IN MENTE UNA COSA DEL GENERE!"

Takeya si ritirò pensieroso.

"Allora se non è la stitichezza sarà la diarrea?"

"E' logico non è vero? Se non è zuppa è pampagnato. MA CHE CAZZO DI IDEE TI FAI?"

"Ma scusa non volevi parlarmi di queste cose?"

"Di cosa?"

"Della tua stitichezza."

"IO NON SONO STITICO!"

"Beh in effetti essendo un Nefilim non ne hai di questi problemi."

Mi massaggiai la fronte. Dai Takeru rimani calmo.

"Senti Takeya possiamo accantonare per un secondo questi discorsi di merda?"

Takeya, nel frattempo, aveva posizionato la macchina sopra al sollevatore.

"Per me puoi parlare di quello che vuoi."

Guardai per un attimo mio fratello mentre ispezionava la macchina. Non lo avevo mai visto così.

Sul tavolo c'erano numerosi volantini di diverse università. Non solo giapponesi ma americani, italiani...

"Sembra che tu faccia sul serio."

Takeya concluse la sua ispezione.

"Certo che lo sono! Anche se sono un Vice-Re sono ancora nella fase della crescita. Ho intenzione di sposare Akeno, ma fino ad allora intendiamo continuare i nostri studi. Anche se non sembra Akeno è una grande studiosa, sono sicuro che non avrà difficoltà ad avere una borsa di studio. E' la mia fidanzata e non ho il diritto di tapparle le ali. Pertanto prima esaudiremo i nostri sogni e poi ci sposeremo."

"Wow ed io che pensavo fossi cresciuto solamente sotto le coperte."

"Ah, ah, ah molto divertente. Vedrai diventerò un designer-meccanico-restauratore rinomato non solo sulla Terra ma anche negl'Inferi!"

"E' un progetto molto ambizioso lo sai?"

"Si lo so. Ma il tuo? Che progetti hai?"

Era davvero incredibile come una semplice frase innocua fosse capace di mettermi in difficoltà.

"Ecco io un progettino c'è l'avrei."

"E quale? Dai spara, spara!"

Era un po' imbarazzante da dire.

"Ecco...mi piacerebbe diventare un pilota professionista."

"Cosa? Cosa?"

"Voglio diventare un pilota. La cosa di crea qualche problema?"

"No, no, no, no!"

Takeya scattò come se avesse avuto un idea.

"Che ne dici diventare il MIO pilota? Anzi cosa ne pensi se creiamo un Team?"

"Un Team?"

"Si. Io costruirò i bolidi che tu piloterai...anzi no...che noi piloteremo."

Aguzzai l'occhio sinistro.

"Noi?"

"Ehi anch'io voglio testare le mie creazioni. Altrimenti che meccanico sarei?"

"MMMnnn, d'accordo ci sto!"

Strinsi la mano a Takeya.

"Avrai bisogno di un aiuto per restaurare quella macchina. Possiamo portare il progetto insieme. Un pilota ha bisogno di conoscere i limiti della propria vettura. M'iscriverò anch'io a quell'università."

Takeya ritirò subito la mano.

"No l'università è la mia. Sceglitene un'altra!"

"Conoscendoti avrai scelto l'università più prestigiosa e poi è necessario se dobbiamo presentare la macchina assieme."

Takeya si ritirò sbraitando in tutte le lingue che conosceva.

"Dannazione! Ho capito hai vinto anche questo round."

Takeya andò a prendere alcuni attrezzi appesi sulla parete.

"Ti volevo parlare di una cosa."

Cercai di raccogliere il coraggio necessario.

"Da quando siamo tornati sto facendo degli strani sogni."

CLICK!

Il suono di alcune chiavi inglesi che cadevano per terra rimbombarono per il garage. Takeya non si era ancora girato verso di me.

"Ho sognato di trovarmi vicino ad un grande albero in compagnia di un draghetto e di 4 individui. Poi il sogno muta, mi ritrovo nello stesso punto di prima, ma in quel momento sembra che stesse incombendo la fine del Mondo. Io stesso sono in fin di vita e prossimo alla morte ma anche così cerco lo stesso d'intervenire. In quel momento compare vicino a me la figura di una donna che sembrò conoscermi molto bene. Tant'è vero che ci scambiamo un bacio passionale. Sulla scena comparvero altre 9 figure che dicono di volermi aiutare, ma io cerco di respingerli perché voglio che sopravvivano."

Takeya non si era ancora voltato.

"Non riuscivo a vedere le figure e ne ha sentirne i nomi. Ma...una dei 4 eri tu Takeya. Sapevo benissimo che eri tu...ti chiamavo con un'altro nome."

Tornai a guardare mio fratello, in questo momento aveva la testa china.

"Per caso il draghetto si chiama Red ed ha le scaglie color rosso cremisi con degli spuntoni lungo il dorso e la coda? Una figura omacciona lo aveva preso in giro? Per questo il piccolo per vendicarsi si era buttato su di lui facendolo cadere col culo per terra?"

I battiti del cuore iniziarono ad accelerare.

"Si, ma tu come fai a...non mi dire che tu?"

Takeya si decise a voltarsi, sul suo volto non vi era più traccia della gioia di prima ma solo preoccupazione. Com'è possibile una cosa del genere?

"Anch'io faccio lo stesso sogno e riconosco solamente la tua figura. Ma ciò che succede dopo e tutt'altra cosa."

Ingoiai la mia stessa saliva preoccupato.

"Che cosa ti succede?"

Takeya sospirò amaro.

"Mi ritrovo su un immenso campo di battaglia assieme a quelle 3 figure ed ad altre dietro di me. Si e no eravamo una ventina. Di fronte a noi, a mezz'aria, compaiono diverse armi rotte, 10 per l'esattezza, tutte avvolte da auree specifiche. C'è ne erano diverse: archi, asce, alabarde, lance e così via. I miei occhi caddero su 2 spade avvolte da un aura blu cobalto."

Cominciai a fremere per la paura.

"Una di quelle 2 spade era...la Fragarach."

Le parole di mio fratello mi trafissero il petto.

"Una...delle spade...era...la Fragarach?"

Anche Takeya era preoccupato come me.

"Si era lei. La sua lama era spezzata proprio come l'altra. Una specie di fusione tra una Katana ed una spada da battaglia. Mi ricordo d'esser caduto in ginocchio in preda al sconforto ed alla disperazione. Cercai di toccarmi il volto ma non ci riuscivo. Era come se avessi sul volto una maschera e quando guardai le mie mani notai che erano avvolte da strani guanti che li facevano assomigliare a delle ossa."

Takeya tremava di paura mentre s'ispezionava le mani, ma nonostante questo continuò a parlare.

"Mi ricordo d'essermi rialzato in preda ad una furia omicida. Me la dovevano pagare. Quando io e gli altri ci voltammo dietro di noi...sul campo di battaglia erano apparsi un numero infinito di nemici tra Angeli, Demoni e tante altre creature mai viste prima. Assieme a quello schieramento vi era anche un colosso che ad ogni passo creava dei violenti terremoti, tant'è vero che gli altri cercavano di tenere una certa distanza da lui. Sembrava pesantemente armato ma aveva un profondo squarcio sanguinante sull'addome. Non avevamo paura della battaglia che stavamo per affrontare. Io e le altre 3 figure desideravamo uccidere il colosso perché sapevamo che era lui la causa di tutto."

"E poi che successe?"

Takeya scosse il capo.

"Niente. Mi risveglio con i segni attivi e con il fiatone."

"E la stessa cosa che capita a me."

Takeya si toccò il petto preoccupato.

"Che cosa ci succede? Perché abbiamo quelle visioni? Quelli non sono i nostri ricordi!"

Mio fratello era visibilmente alterato. Non potevo biasimarlo.

"Avrei un ipotesi."

"Quale?"

"E se avessimo in qualche modo ereditato i ricordi dei precedenti possessori della Fragarach e della Dáinsleif?"

Takeya si zitti per alcuni minuti.

"E come avremmo fatto?"

"Potrebbe essere uno dei nostri poteri? Ti ricordo che nessuno sa cosa è in grado di fare un Nefilim. Per esempio neanch'io sapevo di essere in grado di arrestare il tempo e di alterare le dimensioni. Anche se so che quei poteri provengono da Catastros, generatosi dalla mia anima."

"La cosa mi puzza. E' impossibile ereditare i ricordi di altre persone che sono per giunta morte."

"Morte...morte. E se invece avessimo letto i ricordi della Fragarach e della Dáinsleif?"

"Mi stai prendendo per il culo?"

"Non hanno memoria di come si siano ritrovate con noi. Potremmo aver sviluppato questo potere involontariamente con l'allenamento."

Takeya si era messo le mani in testa esasperato. Purtroppo non sono in grado di dare un'altra spiegazione.

"Per me tutto questo è un'enorme cazzata."

"Non so dirti altro. Ora che abbiamo una certa influenza nel Reame Demoniaco possiamo cercare nuove informazioni sulla nostra razza."

Takeya continuava a massaggiarsi la testa.

"Spero che queste visioni finiscano al più presto. Sarà una questione di tempo prima che Akeno e gli altri si accorgano delle nostre condizioni. L'ultima cosa che voglio e farli preoccupare inutilmente."

Takeya tirò fuori da un ripiano un lungo telone per coprire la macchina continuando a dire "Io che posso leggere i ricordi della mia arma e di persone morte che manco conosco...ma per favore..." finendo la frase imprecando qualche santo...tanto non ha problemi di CADUTI. Sapete cosa intendo.

"Prima che me dimentico. Prendi questo."

Tirai fuori un foglio di carta.

"Cos'è?"

Takeya prese il foglio incuriosito.

"E' la lista delle Legioni che ti spettano."

"Davvero?"

Takeya lesse il foglio entusiasmato.

"Oh che bello. Sono in compagnia di: Idor, Flegià, Lier e Liy, Aeris, Goli, Ergos, Aklas e...Oleha?"

Takeya scattò verso di me innervosito.

"Perché mi hai dato quella Driade?"

"Si è offerta volontaria. Non potevo dirle di no."

"Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Quella sta attentando alla mia vita!"

Non capisco perché si sta scaldando tanto.

"Si, la vita che hai in mezzo alle gambe."

"Fratello pagherai questo affronto te lo garantisco."

"Mi stai minacciando?"

"No, avvertendo. Troverai una donna molto più pericolosa di Oleha, delle serve dei Sitri e delle nostre cameriere messe insieme."

Dovrei aver paura di una donna del genere? Ma Takeya per chi mi ha preso?

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Commenti degli Autori

Rieccoci a voi gente con un nuovo volume! Volevamo pubblicarlo prima, ma il periodo natalizio comincia a farsi sentire. Torniamo a parlare della prima Life. Anche se breve abbiamo cominciato con un vero botto non trovate? Come mai i nostri fratelli stanno facendo quei strani sogni? Siamo sicuri della teoria di Takeru? O c'è qualcos'altro sotto? E Diodora? Molti di voi che ci seguono sanno quali sono le sue vere intenzioni, ma non preoccupatevi avrà ciò che merita ve lo garantiamo noi. Torniamo a parlare dei nostri fratelli. Magari avessimo la stessa fortuna di Takeya. Sai com'è in questo tempo di crisi un piccolo gruzzoletto può sempre servire non trovate? Il rapporto tra Takeru e Koneko non è decollato immediatamente come molti di voi si aspettavano. Questo perché Takeru è molto diverso da suo fratello, ma non è un coglione come Issei. Il problema sorge solamente a causa della sua posizione sociale. Ma vediamo di scoprire come la nuova coppietta intenderà portare avanti questo rapporto SEGRETO, anche perché nella prossima Life si RITORNA A SCUOLA! Sapete cosa significa questo? CASINO! Diteci la vostra opinione. Per il momento ce ne andremo in pausa. Ci stiamo organizzando per il TARANTO COMIX che si terrà il 13 Dicembre. Non appena si concluderà l'evento ci ributteremo sulla storia. Cogliamo questa occasione per augurare a tutti voi di passare una buona Immacolata. Se per caso non dovessimo pubblicare niente fino a Natale vi auguriamo di passare al meglio le festività natalizie. Qui sotto abbiamo messoun video per tutti colore che come noi hanno la passione per il Cosplay. Un saluto da Death Crow e da Re Nero. A presto MINNA!!!

CLICCAMI PER VEDERE IL VIDEO! Un augurio a tutti i Coslpayer, si ricomincia un nuovo anno di FIERE!

  
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