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Autore: Blue_Diamond9    06/12/2015    1 recensioni
Tra tutto il grigio che i suoi occhi scrutano, lui è l'unica cosa che brilla di colore proprio.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Carla Radames
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Colors

 

Everything is… grey

Bianco, nero, grigio: le sue pupille non riescono a percepire nessun'altro colore.

Chiude gli occhi languidi, li riapre, sbatte le palpebre e avvilita, constata che nulla è cambiato.

È solo una macchina priva di emozioni, priva di colori che illuminino i suoi occhi.

Osserva tutto ciò che è intorno a lei: una stanza da letto buia, spoglia, dalle pareti sfigurate e dall'intonaco rovinato, grattato via, perfetta rappresentazione della sua anima.

 

 

I prototipi come lei hanno un'anima?

 

 

È solo un complesso di ossa e carne, inserito in una vita estranea, che nemmeno si ricorda di aver vissuto.

Vuota, terribilmente vuota, pronta per essere programmata, per essere riempita, pronta per tornare a vivere.

 

 

Vita. Si può definire così quello che sta passando, quello che vede e che compie ogni giorno?

 

 

Il suo viso è una valle di lacrime che scavano solchi profondi e crepe inguaribili.

Una bambola che cade in frantumi.

La ceramica che si spezza e si sgretola.

 

I sat alone, in bed till the morning

I’m crying “They’re coming for me”

And I tried to hold these secrets inside me

My mind’s like a deadly desease

 

Seduta sul letto, una sola vestaglia di raso le copre il petto e le cosce.

È bella, incantevole, esotica: i suoi occhi a mandorla color nocciola, i capelli corvini come piume nere che le accarezzano il viso dai tratti orientali.

 Il suo corpo è snello, slanciato, incredibilmente sensuale, qualcosa a cui nessuno può resistere, tanto meno lui, che muore dalla voglia di averla tutta per sé.

Perfetta. Perfetta per come la desiderava lui, il creatore della sua esistenza.

 

"Qual è il tuo nome?"

"Ada. Ada Wong."

"E qual è il tuo compito?"

"Amarti sempre e non abbandonarti mai."

 

Le basi della sua esistenza sono fin troppo semplici.

Si tratta di concetti elementari, essenziali per plasmare la sua mente:

Controllo.

Amore.

Lealtà.

Lei, d'altronde, non si chiede altro: l'amore che lui le da e le sue attenzioni sono sensazioni sufficienti a colmare il buco nero dentro di lei.

Si porta una mano alla tempia e preme contro di essa, colpita da un dolore simile a quello di una pugnalata dritta nella scatola cranica.

Piange, le lacrime le segnano le guance bianche dal freddo, colorandole  il viso.

Piange ancora, e ancora, mormorando qualcosa inizialmente incomprensibile, un mugolio soffocato:

 

“Loro stanno venendo a prendermi.”

 

Le voci, quelle che le tartassano il cranio come un continuo martellare.

Vogliono cambiarla, tramutarla, rivelarle qualcosa a cui lei non vuole credere, forse nemmeno ascoltare: accusano l’uomo che ama di tutte le sue sofferenze, di tutta la sua infelicità, persino dell’amore che prova per lei, un amore profondamente carnale.

Lui l’avrebbe forgiata, lui l’avrebbe creata da capo, lui l’avrebbe cambiata mutando i suoi lineamenti, il suo corpo, il suo carattere.

Nessun capello biondo, niente occhi azzurri limpidi, nessun sorriso solare: quelli appartenevano a Carla.

Le voci non facevano altro che ripetere gli  stessi concetti all’infinito sin dall’inizio della sua amnesia, costringendola spesso a cercare rifugio tra le sue  braccia, le braccia di Derek.

Tra tutto il grigio che i suoi occhi scrutano, lui è l'unica cosa che brilla di colore proprio.

 

Rosso. Rosso intenso.

Sangue e passione hanno lo stesso colore.

 

Sta venendo verso di lei, lo segue con la coda dell’occhio nel riflesso della finestra appannata dal freddo.

Derek serpeggia nell'ombra, senza farsi notare e si toglie la camicia.

Ada rimane immobile e stringe i lembi delle lenzuola tra le sue dita, che tremano per il freddo.

Le voci frullano dentro alla sua testa vorticosamente, facendo emergere strane immagini, flashback che non le appartengono.

 

Una ragazza grida, cerca aiuto, supplica qualcosa.

Un uomo la deride, si prende gioco di lei.

Un burattino nelle mani del burattinaio.

Fili che si innalzano dalle sue articolazioni, fili che la manovrano.

I suoi occhi smettono di brillare, si spengono lentamente, lasciando spazio alle tenebre.

 

Torna in sé, e si accorge di essere in piedi, davanti alla finestra che prima osservava, piccola, da cui entra pochissima luce.

Pochi secondi, e sente il profumo di Derek misto al calore del suo fiato inebriarle il collo.

Si volta di scatto.

È a pochi centimetri da lei, i suoi occhi castano chiaro si riflettono nei suoi verdi.

"Derek." sussurra lei, appoggiandosi al suo petto nudo ma incredibilmente caldo.

Lui le accarezza il mento fino ad arrivare sulle labbra, lisce e rosse nonostante il freddo.

Le sue unghie le graffiano il labbro superiore, involontariamente.

Una goccia di sangue carminio  le scorre lungo la bocca.

Sangue caldo, sangue di una dea.

"Sei un po' troppo... fragile. Vieni ferita con poco, eh?" commenta con voce roca asciugandole il labbro con le dita.

 

Lei è blu. Tristezza, fragilità, sconforto.

 

Insieme a lui, quando sono una cosa sola è viola. Sensualità e freddezza.

 

Una piccola goccia cade sulla vestaglia di raso. Cerca subito di pulirla, di cancellarla ma è inutile, neanche con la saliva è in grado di toglierla.

Lui le prende la mano, la blocca.

 

"Non ti preoccupare. Quella ormai non ti serve più.".  

 

Derek non vuole più che lei si nasconda dietro maschere, vestiti e sguardi.

Vuole vedere solo lei.  

La bacia, la stringe a sé, posa le sue mani sui suoi fianchi.

Lei chiude gli occhi, si lascia baciare le labbra e il collo, e riapre le palpebre per accarezzargli il viso.

La sua barba castana le punge i polpastrelli rosei.

 

Ad un tratto tutto è a colori. 






Note: sono ritornata, dopo 2 mesi circa di inattività. Mi scuso per la mia assenza, ma purtroppo la scuola mi ruba davvero tanto tempo libero e quello di scrivere si è ridotto quasi a 0. 
Come ben sapete, stavo portando avanti una storia a capitoli ma, per le cause sopra riportate, verrà momentaneamente sospesa e continuata in seguito.
Nel frattempo ho pensato di scrivere questa one-shot, legata in particolar modo ad alcune canzoni di Halsey, quali Colors e Colors Part II, di cui consiglio l'ascolto durante la lettura, specialmente della seconda. 
(Tutte le citazioni e le lyrics all'interno della storia sono di proprietà di Halsey e non sono stati inseriti per scopo di lucro. Nessun copyright è stato violato, pertanto i diritti sono riservati ad Halsey.)
Come al solito invito a lasciare recensioni, anche solo poche parole, positive o negative. :) 
P.s ho aperto anche una pagina Facebook legata alle mie storie, la potete trovare sul mio profilo efp. 
A presto <3 
Blue_Diamond9

   
 
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