Ciao a tutte!
Siamo Silviasilvia e Luciadom, e abbiamo
deciso di unire le nostre menti diaboliche e la nostra creatività per
scrivere una storia insieme, che abbia naturalmente come personaggi, i
beniamini protagonisti di questa sezione.
La nostra storia,
non conterrà mostri, magia o pazzoidi con manie di possesso sulla Terra,
ma semplicemente
ragazzi e ragazze, comuni mortali, alle prese con la loro vita di tutti i giorni, e con i
propri sogni e progetti per il futuro.
Speriamo possa piacervi e che non vi deluda.
Auguriamo a tutte buona lettura e buon
divertimento.
Un bacione e a presto!
Silviasilvia & Luciadom
IMPREVEDIBILE DESTINO
1) Un giorno importante
Mi sveglio felice, con i raggi del sole che fanno capolino
tra le mie finestre, sono elettrizzata, perché oggi è un grande
giorno per me, la mia vita piano piano sta seguendo il suo corso, tutto sta per
realizzarsi, oggi incomincia una nuova avventura, il mio
primo giorno come studentessa universitaria!
Mi sono iscritta alla facoltà di “scienze
della formazione,” con lo scopo di diventare un
brava, bravissima maestra d’asilo.
Anche se ho solo 20 anni, ho
già ben chiaro cosa voglio fare nella vita, come lo hanno chiaro le mie
due amiche del cuore: Ami Mizuno e Makoto Kino, che mi seguiranno in questo
cammino.
Tutte e tre amiamo i bambini piccoli, e il nostro grande
sogno, è quello di aprire un asilo nido insieme, e speriamo con tutto il
cuore di riuscirci.
Ci siamo conosciute al liceo e da allora non ci siamo
più separate. Siamo inseparabili e il nostro rapporto è solido
quanto quello di tre sorelle.
Abbiamo molte cose in comune, a parte i nostri sogni per il
futuro:amiamo la stessa musica, lo stesso abbigliamento,
lo stesso genere di film, le stesse materie a scuola…
Ami è alta quanto me, ha un fisico perfetto,
perché pratica nuoto fin da piccola. E’ bravissima in questo
sport, sembra quasi che lei provenga da un luogo dove ci sia solo acqua! Ha due
profondi occhi azzurri, come i miei, e corti capelli azzurri, portati a
caschetto.
E’ sempre molto dolce e gentile con tutti, pronta ad
aiutare chi ne ha bisogno in ogni momento.
E’ minuziosa, anche un pò
pignola direi, e precisa in tutto. Sarà per questo che era tra i
primi del nostro liceo?
Makoto invece è più alta di noi due.
Hai due grandi occhi verdi e lunghi capelli castani che
porta sempre raccolti in una coda alta.
Ha perso i suoi genitori da piccola, ed è cresciuta
presso una zia nubile, sorella di suo padre, che le ha voluto bene come una
figlia.
Da ragazzina, a causa di questo brutto trauma familiare,
Makoto era spesso scontrosa e irascibile, e se ne stava sempre sola e per conto
suo, lontano da tutti.
Mi ha sempre raccontato che preferiva trascorrere i
pomeriggi in cucina con sua zia a cucinare e preparare dolci, che stare con
gente ipocrita che magari non le voleva bene veramente. Ha un carattere molto
forte e determinato, quasi surreale per una ragazza, ma in fondo sa essere
anche molto dolce e sensibile.
Io vivo a Tokyo, assieme ai miei genitori, Kenji e Ikuko
Tsukino, mia sorella maggiore Haruka e mio fratello minore Shingo, con cui non
faccio altro che litigare, ma che in fondo adoro, e anche lui adora me (almeno
spero).
Kenji, mio padre, è davvero un papà speciale!
Anche se è sempre molto geloso delle “sue tre
donne”, come lui definisce mia sorella, la mamma e me, gli voglio un gran
bene.
Quando gli ho detto che avevo deciso di iscrivermi
all’università, per concretizzare il mio sogno, ne è stato
entusiasta!
Lavora per un giornale, ed è spesso fuori
città per i suoi articoli, e quando è assente ci teniamo sempre
in contatto, ci chiama anche più volte al giorno.
Ama la sua famiglia! Ha 53 anni, e il suo fisico
“normale”, se così posso definirlo, quei corti capelli neri
e quegli occhiali spessi, lo rendono ancora più dolce ed adorabile di
quando già non lo sia a guardarlo.
La mia mamma, Ikuko, ha 49 anni, ma sembra dimostrarne
molti meno.
Lei e papà si sono sposati giovanissimi, mio padre
aveva 24 anni e la mamma 20, cioè, la mia età adesso.
Ho sempre saputo cosa abbia fatto breccia nel cuore di
papà: la mamma ha un sorriso quasi angelico.
Ogni volta che ci sorride, le si formano
due simpatiche fossette sulle guancie, ai lati della bocca, e i suoi grandi
occhioni blu diventano così piccoli, che a volte sembrano chiudersi del
tutto. Nonostante l’età, non più proprio giovanissima,
è ancora molto bella.
I lunghi capelli ondulati, sono
tenuti sempre sciolti lungo la schiena, e solo poche ciocche vengono legate con
un pratico fermacapelli.
Nonostante abbia partorito tre figli, ha ancora un fisico
niente male… E’ perfetta!
Caratterialmente è molto dolce, comprensiva, sa
ascoltare, ma sa essere anche severa quanto basta per
dare ai propri figli la giusta buona educazione.
Poi Haruka…
Beh mia sorella è davvero una tipa formidabile!
Ha 28 anni, a vederla si direbbe
che non ha molta femminilità, infatti si veste (e molto spesso si
comporta) come un vero e proprio maschiaccio!
E’ molto alta e snella, ha davvero un bel fisico, ed
è un vero peccato che lo nasconda.
Porta sempre quei suoi bei capelli biondi corti, sbarazzini.
Più volte ho provato a convincerla a farseli
crescere ma parlare con lei è come parlare al muro.
I suoi occhi grigioverdi sono così penetranti ma al
contempo così fieri da incutere quasi paura.
E’ molto sicura di sé, è forte, decisa, ed
è estremamente protettiva nei confronti della nostra famiglia, in modo
particolare con me e nostro fratello.
Ha da poco preso la qualifica in scienze motorie e lavora
in una palestra di arti marziali.
Nonostante sia un vero e proprio maschiaccio, anche se
siamo molto diverse, le voglio un gran bene, e so che potrò sempre
contare su di lei…
La mia sorellona!
Infine Shingo…
Ragazzino pestifero, arrogante, egoista, ma in fondo al
cuore incredibilmente dolce!
Ha solo 14’anni, ed è ancora piccolo rispetto
a me a nostra sorella, il più delle volte, come tutti all’inizio
dell’adolescenza, passa da momenti di serenità,
tranquillità, comportamenti corretti, a momenti di pazzia,
immaturità, e cocciutaggine (difetto di famiglia!).
Come Haruka ha un paio d’occhioni grigioverdi, ma a
differenza di quelli di nostra sorella, sono sempre dolci e meno minacciosi.
Porta i capelli corti, più o meno come Haruka, e
sono di un biondo più scuro, quasi vicino al castano chiaro.
Come ho detto prima, io e lui non facciamo che azzannarci,
anche per piccolezze, per motivi futili, siamo come cane e gatto, o almeno
così dice nostro padre, ma ci vogliamo molto bene, e molto spesso facciamo
pace dopo dieci minuti, dimenticando persino il motivo per cui abbiamo
litigato!
Viviamo in una casa a tre piani, molto grande, spaziosa, e
confortevole.
E’ attorniata da un piccolo giardinetto e da un
cortile, dove d’estate, sono solita coccolare ore e ore distesa sul
dondolo, la mia gattina, Luna.
Al piano inferiore ci sono la cucina, il “Regno della
mia mamma”, il salotto e due bagni, ma uno è adibito a piccola
lavanderia.
Al piano centrale ci sono le nostre camere
da letto e altri due bagni e in fine abbiamo una mansarda, dove siamo
soliti fare piccole festicciole, o dove io vado a studiare da sola per non
dover litigare con Shingo, che tiene sempre l’audio della sua TV o del
suo PC ai messimi livelli.
L’arredamento del piano inferiore è interamente
in arte povera, lo stile preferito dalla mamma, specialmente in cucina,
l’angolo più vissuto di ogni casa.
In salotto abbiamo anche un caminetto, interamente in
marmo.
Lo adoro, non solo perché mi piace vedervi il fuoco
scoppiettare allegramente all’interno, o perché a volte, nelle
fredde sere invernali sembra farci anche da compagnia, ma mi è sempre
piaciuto anche perché completa l’arredamento del salone, a base di
due poltrone, un divano, e mobili in legno d’acero
finemente decorati, rendendo quest’ambiente semplice e allo stesso
tempo romantico e perfetto.
La portafinestra del salotto affaccia sul cortile, ed
è nascosta da un ampia tenda in seta color
panna, con delicati ricami in bronzo.
Le camere al piano centrale sono tutte diverse tra loro.
Quella di Haruka ad esempio è di una semplicità estrema.
A parte il letto e gli armadi in legno, smaltati di bianco,
ha una piccola libreria dove raccoglie tutti i libri e i fascicoli sulle
scienze motorie e dove colleziona i numeri di una rivista dedicata agli amanti
delle arti marziali.
Non ha poster o quadri affissi alle pareti, non le sono mai
piaciuti particolarmente, tranne che per un poster di Bruce Lee, attaccato alla
porta.
La camera di Shingo è interamente blu e azzurra.
Le pareti sono quasi interamente tappezzate di poster di
ogni genere: cantanti, gruppi, squadra del cuore…
Il suo letto, è posizionato al centro dei due grandi
armadi, il letto è blu e azzurro, ed è ad una piazza e mezza.
Perché un ragazzino di 14’anni ha il diritto
di dormire in un letto quasi matrimoniale tutto suo?
Beh, a detta sua, dorme di
traverso, e quindi mamma e papà, gli hanno concesso questo piccolo
capriccio.
Alla parete opposta al letto, c’è una grande
libreria con la scrivania.
Mi sono sempre chiesta come queste non siano ancora
crollate per il troppo peso. Mio fratello vi tiene di tutto!
Sulla scrivania, sono disposti i suoi libri e quaderni di
scuola, tutti in pila, e il suo PC portatile, con tanto di stampante.
Su uno scaffale superiore della libreria ci sono
Sull’ultimo scaffale, ci sono due scatole, che
contengono cianfrusaglie varie e CD-Rom e DVD, tutta roba che per me è intoccabile.
La stanza dei miei genitori invece è semplice e
molto bella, naturalmente, essendo stata scelta dalla mamma al momento
dell’acquisto, è in stile classico ma non troppo.
Il letto è in ferro battuto, materiale ripreso dal
lampadario decorato con gigli e foglie dal soffitto.
Il comò, l’armadio e i comodini, sono in legno di castagno, molto semplici, senza particolari
decorazioni, ma belli a vedersi per la forma che prendono le superfici,
leggermente ondulati ai bordi.
Anche qui, la portafinestra del balcone è coperta da
una lunga tenda velata, beige, leggermente arricciata alle estremità.
Sui comodini, le bajours,
richiamano lo stesso modello del lampadario appeso al soffitto.
Infine la mia stanza.
Beh, se la stanza di Shingo è tutta azzurra, la mia
è tutta rosa, poiché questo, è sempre stato il mio colore
preferito.
E’ più piccola rispetto alle altre, ma a mio
avviso è perfetta così.
Come per Shingo, anche se più piccolo, il mio letto
è posizionato al centro dei due armadi.
Il legno del mobilio è acero, e il colore del legno
si alterna tra l’acero naturale e il rosa salmone.
Alla parete di fronte gli armadi, è posta la mia
scrivania, col mio PC, la stampante, un piccolo portapenne a forma
d’orsacchiotto, regalo di Ami e Makoto per il mio compleanno, e una
candela profumata alla vaniglia.
Sotto la scrivania c’è una piccola
cassettiera, a tre cassetti, sul cui piano poggia il
mio Pentium, e il modem, per il collegamento alla rete.
La libreria, posta a destra della scrivania, è piena
zeppa di libri, dizionari di lingue, enciclopedia cartacea, libri di narrativa,
CD e DVD, e impianto Stereo.
Ogni cosa è tenuta in perfetto ordine, così
in ogni scaffale, da capo a piedi.
Io detesto il disordine e quando mio fratello mette mano
nelle mie cose per prendere un dizionario o un libro, sono sempre costretta a
rimettere tutto a posto.
Beh, questo è uno dei tanti motivi per cui
litighiamo o azzanniamo: lui è disordinato e svogliato, io precisa e
ordinata. Siamo i due opposti lo so.
La mia TV si trova su una mensola posta al di sopra della
scrivania, e accanto, ad altezze diverse ci sono altre due mensole dove ripongo
portafoto e peluche.
Il tutto è completato dalla finestra, con le solite
tendine, naturalmente rosa anch’esse, con sfumature bianche.
E poi infine c’è la mansarda.
Piccola, con un divanetto, un tavolino, un piccolo bagno, ma confortevole all’occorrenza.
Per me, questa è la casa dei sogni.
E’ semplicemente perfetta, e quando mi
sposerò, ne vorrò una simile!
La mia splendida vita, non è rallegrata solo dalle
mie migliori amiche e dalla mia famiglia perfetta.
Perfetto è anche il mio amore più
grande…
Sono felicemente fidanzata da due anni con Seiya Kou, 23 anni, lui
è la mia più grande certezza, il mio amore dorato, quello che tutti
sognano ma che pochi hanno, il principe azzurro, l’amore della vita.
Mi ricordo ancora quando ci siamo conosciuti,
io appena diciottenne, e lui ventunenne.
Era una sera di settembre, e io ero seduta in un pub ad
aspettare Ami e Makoto che erano fortemente in ritardo, perché Ami era
impegnata in una gara di nuoto che si stava protraendo per le lunghe e Makoto,
che era passata a prenderla, la stava attendendo.
Era circa mezz’ora che le stavo aspettando, quando
d’un tratto vedo avvicinarsi al mio tavolo un tizio che avrà avuto
si e no 25 anni.
Mi ricordo di averlo guardato perplessa qualche secondo, il
suo abbigliamento era alquanto strano o meglio alquanto teppista.
Aveva i capelli corti neri, in testa portava una bandana
rossa, i suoi occhi erano castani e i lobi delle orecchie pieni di orecchini,
portava una maglietta arancione con le maniche strappate,con
al centro raffigurato un grosso
teschio bianco, la giacca di pelle nera, era legata in vita.
I Jeans erano
anch’essi strappati in più punti, praticamente erano più le
parti che mancavano che quelle che c’erano, e ai piedi, portava due
grossi anfibi neri. Capii subito che non stava tirando una buona aria, anche
perché era già ubriaco nonostante fossero solo le 22h00
In quel momento mi pentii amaramente di essere sola dentro
quel pub.
- Ehi biondina, che ne dici se ce ne andiamo insieme a fare
un giro in moto???
Risposi a quella domanda con grazia e cortesia, non potei
che rifiutare, non mi sarei mai sognata di andare in giro con un tipo
così, chissà cosa avrebbe potuto farmi… Peccato che il tipo
non prese per niente bene il mio rifiuto e mi afferrò il braccio di
scatto, in quel momento incominciai a tremare, avevo paura. Tutti si fermarono a guardarci, ma
nessuno intervenne in mio aiuto.
Non mi so spiegare perché i camerieri e il
proprietario de locale non intervenirono subito, forse
perché non avevano ancora appreso cosa realmente stesse accadendo, o
forse perché semplicemente, furono preceduti da una voce.
- EHI TU! Non hai sentito ? Ti ha
detto di no, per cui lasciala stare!
Fu quella la prima volta in cui lo vidi, alto
all’incirca 1 e 80, snello, corporatura
perfetta. Rimasi folgorata all’istante dalla bellezza dei suoi occhi blu,
così profondi, carismatici, penetranti come le profondità
dell’oceano. I suoi capelli poi… I suoi
meravigliosi capelli corvino che teneva e tiene ancora legati dietro la
nuca in un codino che gli scende lungo tutta la schiena, con quella frangia
sbarazzina sulla fronte che ancora gli dona un aria e un fascino particolare.
Quella sera portava una camicia bianca e un paio di Jeans
azzurri con delle scarpe da ginnastica bianche.
Mi ricordo che in quel momento non riuscivo a staccargli
gli occhi di dosso, sembrava avessi visto un angelo, ero totalmente rapita dal
lui senza neppure conoscerlo, poco mi importava in quel momento del tipo che mi
teneva il braccio, l’avevo già dimenticato.
Fu un attimo, uno scatto fulmineo, quel ragazzo diede un
pugno al mio malfattore che cadde in terra senza fare una piega tanto era
ubriaco, non si preoccupò minimamente degli amici di lui che stavano
venendo per piantar grane, ma che fortunatamente furono fermati dal gestore del
locale.
Mi appoggio delicatamente la mano sulla spalla e mi disse:
- Stai bene Testolina Buffa ?
Mi strizzò subito l’occhiolino e così
rimasi per la seconda volta folgorata da lui che neanche conoscevo, ma che
già era “ entrato nella mia vita” lasciando un segno che non
avrei dimenticato, il classico, classicissimo colpo di fulmine.
Riuscì ad abbozzare solo un semplice “ Si, certo …”
- Ti va uscire a prendere una boccata d’aria fresca ? - Mi chiese con
dolcezza.
In quel momento sentì il mio cellulare squillare,
era Makoto che mi informava che avrebbero fatto tardi e che era meglio se tornavo
a casa.
Sembrava che il destino volesse che accettassi
quell’invito e così feci.
Fuori dal locale parlammo un po’ di tutto, e li mi accorsi di quanto avevamo in comune e di quando il suo
lato caratteriale fosse dolce e sensibile.
Si, il destino aveva
visto giusto, col passare del tempo mi innamorai perdutamente di quel ragazzo,
che ancora oggi mi fa battere il cuore come se fosse il primo giorno.
Sorrido.
Sono ancora sotto le lenzuola e in pochi minuti ho
ripercorso tutti questi ricordi, tutte queste sensazioni, tutte le piccole cose
della mia vita che mi rendono felice, si, non potrei
desiderare altro, ho già tutto quello che voglio.
Scendo finalmente dal letto e corro in bagno, prima che
Shingo se ne appropri.
Una bella doccia è quel che ci vuole per
incominciare bene la giornata, e nel mio caso, svegliarmi del tutto.
Dopo dieci minuti, avvolta in un morbido asciugamano, mi
dirigo verso l’armadio e lo apro, per scegliere cosa indossare, in questo
giorno per me così speciale.
Prendo un Jeans nero, e la giacca
abbinata con dei piccoli ricami sulle tasche e dalla cassettiera interna, una
camicetta gialla.
Mi fermo e mi guardo allo specchio, sorrido accarezzandomi i capelli
lunghissimi, “dello stesso colore del sole”, come dice il mio
amore.
Continuo a sorridere.
“Testolina Buffa”.
E’ così che è solito chiamarmi,
scherzosamente e con affetto, per come li porto acconciati, in due lunghi
codini che partono da due piccole crocce tondeggianti, e cadono lungo i
fianchi, fino ad arricciarsi simpaticamente alle estremità inferiori.
Mi vesto velocemente e mi trucco, ma con moderazione.
Non mi piace il trucco pesante, preferisco avere il viso
pulito, naturale.
Passo un leggero velo di lucido sulle labbra, un po’ di
matita intorno agli occhi, e qualche goccia di profumo che completa il tutto.
Indosso un paio di ballerine nere e sono pronta, sto per
scendere al piano di sotto, quando una voce mi precede:
-Usagi! Scendi la colazione è pronta!!!-
-Eccomi mamma, scendo subito!-
Ecco che la mia mamma mi chiama.
Scendo svelta le scale, stringendo tra le mani i manici
della borsa ed entro in cucina raggiante, dove tutta la mia famiglia è
già a tavola, ognuno al proprio posto.
-Buongiorno a tutti!!!-
Mi siedo al mio posto e inizio a fare colazione, iniziando a
chiacchierare allegramente, (non litigando con Shingo per via della
marmellata), e felice, per il giorno che mi aspetta.
Sono davvero spensierata, sto ridendo con mio padre per una
cosa che gli è successa al lavoro, quando improvvisamente suonano al
campanello di casa, sono sicuramente Makoto ed Ami che sono passate a prendermi
per andare insieme all’università!
- Vado io! Tanto è per me! Ciao a tutti ci vediamo
stasera!
- Ciao Usagi, voglio sapere tutto quanto torni! –
Dice mia sorella strizzandomi l’occhiolino.
- Certo Haruka! – Sorrido.
- Usagi mi raccomando stai attenta per strada!
- Va bene mamma!
- Ciao Usagi! - Urlano dalla cucina Shingo e papà.
- Ciao!
Esco di casa e corro incontro alle mie amiche, insieme ci
dirigiamo a piedi elettrizzate, alla facoltà universitaria che dista
circa 10 minuti da casa mia.
Siamo tutte agitate, ma felici
allo stesso tempo, infondo questo è il nostro grande sogno che si
realizza.
Arriviamo davanti al grande edificio, che è enorme: un palazzo fine 800 completamente restaurato.
Ci apprestiamo ad entrare e con qualche difficoltà
riusciamo a trovare la nostra sezione, l’edificio è davvero
immenso.
Entriamo nella nostra aula e restiamo a bocca aperta nel
vedere al centro della stanza un’enorme cattedra, dalla quale si
allargano file semicircolari di banchi, posti per tutta l’aula su piani
via via più rialzati, sembra di stare in un
anfiteatro greco.
Timidamente avanziamo, in quello che per noi è un
mondo nuovo, e prendiamo posti centrali, ci sediamo in attesa che il professore
arrivi.
Ecco! La nostra nuova avventura è appena iniziata,
il nostro sogno non è lontano.
Note delle autrici: bene cari lettori, e
così siamo giunti alla fine di questo capitolo! J J J
Ci teniamo a precisare che questo primo capitolo
ha lo scopo di presentare unicamente e in modo dettagliato alcuni protagonisti
di questa nostra diabolica storia, gli altri verranno presentati strada
facendo. Diciamo che le acque cominceranno a muoversi dal secondo capitolo in
poi… Se vi è piaciuto questo, o almeno l’idea vi è
parsa carina, continuate a seguirci, speriamo di non deludervi mai !!!
Ciao a Tutti
Silviasilvia & Luciadom