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Autore: _DangerDays_    09/12/2015    1 recensioni
MattxMello.
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è la prima volta che scrivo in questo fandom. Sono molto ansiosa anche perché ho paura che i personaggi siano OOC. Qualsiasi critica è accetta.
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Semplicemente due ragazzi. Due ragazzi complicati.
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm back.
D'accordo, è la mia prima storia in questo fandom. Mentre la scrivevo avevo la sensazione che fosse troppo Fluff e OOC. Ma va be, quel che è fatto è fatto. Ah, si chiama così perché l'ho scritta mentre ascoltavo una canzone che si chiamava proprio "Uranus". Beh, nulla da dire. Solo. grazie, Akemi :D (e popoloh di instagrammoh).

 

"Uranus".

Si erano amati.

Mello non lo avrebbe mai ammesso così, con queste parole. Non era proprio il tipo, per niente. “Amore”, non era una parola che conosceva. Beh, sì, sapeva cosa voleva dire. Ma non aveva idea di cosa fosse.

Non ne aveva idea. Questo finché non incontrò lui. Tutto cambiò. No, non velocemente, ma lentamente. All'inizio, a Mello dava fastidio il rosso: il suo stargli vicino nonostante il biondo lo respingesse, come respingeva tutti ormai. Ma lui non si arrendeva. Vedeva che Mello non era duro come voleva far credere. Sapeva, era sicuro, che prima o poi sarebbe crollato. Magari nella sua stanza, da solo, mentre gli altri bambini erano a pranzo. Avrebbe buttato la sua maschera, quella stupida maschera che teneva per proteggersi. E non voleva che quel momento arrivasse. Cercò di stargli vicino, per fargli avere una spalla su cui stare. E in un certo senso ci riuscì. Mello di affezionò al rosso.

Egli, si chiamava Matt. “Quel fissato di videogiochi”, diceva il biondo riferendosi a lui.

Non gli piacevano i sentimenti, lo facevano sentire debole. Era quello che aveva imparato. Ma nonostante questo, andava da Matt quando era frustato per essere arrivato ancora secondo in classifica. E mentre lui prendeva a pugni il cuscino per la rabbia, immaginando la faccia di Near, Matt stava in silenzio, casomai a giocare a un videogioco, come sempre. Non diceva nulla. Sapeva che se avrebbe provato a consolare l'amico l'unica cosa che ne sarebbe uscita sarebbe stato un momento imbarazzante dove i loro sguardi si incontravano, e Mello che, nel migliore dei casi, lo averebbe mandato a fanculo. Quindi Matt si limitava a stare. Sapeva che non servivano stupide parole. Bastava la sua presenza. Erano un duo silenzioso. Le parole non erano il loro forte, quando stavano insieme.

Cominciarono a stare sempre insieme. Era la prima volta, per Mello, la prima volte che sentiva un sentimento così forte come l'amicizia. Non aveva mai avuto amici. Veri amici. Solo stupidi compagni senza cervello che facevano i bulletti insieme a lui. Non avrebbe mai pensato di riuscire a confrontarsi con qualcuno. A confrontarsi davvero. Riteneva interessante Matt, e piano piano, si insinuava un altro strano, nuovo sentimento.

Non lo avrebbe mai ammesso. Se lo avesse fatto... beh, non lo sapeva neanche lui. La sua unica certezza era che non lo doveva fare. Era un sentimento. Non poteva essere qualcosa di buono. Era “un'entità estranea”, quasi. E poi... Matt, come l'avrebbe presa?

Quello che non sapeva, era che anche nel rosso qualcosa cominciava a nascere. Qualcosa che non riusciva a sopprimere neanche giocando. Lo perseguitava, ma in modo quasi bello. Si sentiva felice quando stava con l'amico. Era felice di averlo accanto. Anche quando sclerava, e quando si lamentava, e quando era scontroso.

Odiava quando era scontroso, ma sapeva che era parte di lui, e quindi cercava di capirlo. Era suo dovere.

Cercava anche di calmarlo. Erano uno l'opposto dell'altro. Quando Mello stava per attaccar briga, Matt lo fermava, lo faceva ragionare. E dopo vari sbuffi da parte del biondo, tornavano alle loro normali, monotone vite.

Quando Mello se ne andò dalla Wammy's House, per l'amico fu come un dovere seguirlo. Era come se si completavano. E poi voleva stargli vicino, come aveva fatto in passato. Era pronto a tutto per lui.

Ora eccoli. Matt e Mello. Eccoli, che andavano a morire.

Mello si maledisse. Si maledisse per non aver detto quello che provava a Matt prima di lasciarlo andare in quella missione. Si maledisse per averglielo lasciato fare.

L'unica cosa che sperava era che, al contrario di lui, l'amico fosse riuscito a sopravvivere. Ne avevano passate tante assieme.

Certo, il biondo non avrebbe mai ammesso che si erano amati. O almeno lo credeva. Ma il suo ultimo pensiero fu per Matt. Gli aveva insegnato cosa fosse l'amore.

Ti amo, Matt.”

E sentì qualcosa, dentro di lui. Lo sentì forse perché in quello stesso istante, Matt stava pronunciando:

Ti amo, Mello”

  
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