Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto, autore di Naruto, Naruto Shippuden; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Cari autori e lettori… si avvicina il Natale!! (°W°)/ Sono così emozionata!
Cosa farete per Natale? Avete già preparato l’albero, il presepe, I REGALI… soprattutto!
Forse sono un po’ in anticipo, ma se non scrivo/posto subito questo racconto, poi mi dimentico e mi sentirei in colpa per sempre… sì, sono parecchio sensibile.
Ritornando al racconto: che ne dite di andare a bussare alle porte dell’Alba e vedere cosa fanno LORO?
Spero che il racconto vi piacerà almeno un pochino, e che gradirete i miei più sinceri auguri di Natale.
 
 
 
Natale. Natale, Natale, Natale… questa dolce, soave parola veleggiava attraverso le onde del vento e finiva in testa a chiunque, e anche al più temerario ninja si ammorbidiva l’anima, facendolo divenire più dolce e soffice di un panettone. Le cinque Grandi Terre Ninja smettevano di combattere, e in ogni dove gente di Paesi diversi si abbracciava, si baciava e festeggiava il Natale.
È bellissimo, non è forse vero? Ve lo immaginate? Sasuke che torna da Naruto e Sakura, Kiba coccola il cagnolone Akamaru, Jiraiya bacia dolcemente sulla fronte Tsunade, ed ella si dimentica per una volta dell’indole pervertita di lui, e lo abbraccia appassionatamente…
 
1. L’albero di Natale
«ZEEEETSU-SAAAAAAAN!!!!» Sì, il Natale… «HOOOOOOY! ZEETSU-SAAAAAAAN!!! NON NASCONDERTIIIII!!!!» Ho detto, IL NATALE…«HOOOOY!!!! DOBBIAMO FARE L’ALBEROOOO!!!!» Vabbè, lasciate stare. «Tobi! Fallo da solo, l’albero!» «Ma non posso, Zetsu-san! Lo sai che ho bisogno di te!!» «E perché?? Perché nemmeno a Natale mi lasci mai in pace?? Ti sto dietro tutti gli altri giorni dell’anno!!» «Ma, Zetsu-san… lo sai che sei tu, l’albero.» «MA CHE CAZZ…!! TOBI!! Quante volte te lo devo dire!! IO SONO UNA PIANTA CARNIVORA!!!» «Eh, vabbè!! Fa lo stesso, no? Sei comunque una pianta!!» «No! NO! NOOOOO!! Non fa lo stesso, idiota!» «E invece a me pare che la pianta carnivora e l’abete siano entrambe piante…» «MA NON IN QUEL SENSOOO!!!» «Calmati, Zetsu Nero. Adesso prendo in mano io la situazione.» «Non azzardarti… non sai importi come so io!!» «Lo so, ma sono più diplomatico.» «Taci, Bianco! Lasciami il controllo!» «HOOOOOY!! Ma dove sei finito??» «Siamo in bagno.» «STA’ ZITTO, IDIOTA!!» Arriva Sasori. «Ma perché vai in bagno se sai di non poter fare né una… né l’altra? E nemmeno l’altra, dato che non sei femmina. O no?» «Ma perché??? Lo sai che “a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”!!! pensavo solo…» «Zitto, stupido! Lo vedi?? Per colpa tua adesso ci siamo anche fatti fregare la dignità!!!» «Ma queste cose non si fanno, Sasori-san!! Zetsu-san ha tutto il diritto di fare quello che vuole! Siamo a Natale!!» Da lontano la voce di Kakuzu: «Zitti, cavolo!! Non riesco a fare i conti!! » «Ma, Kakuzu-san, non abbiamo guadagnato niente, ultimamente!! Lo so perché ho chiesto al capo e, per sicurezza, anche a Deidara-senpai!!» Deidara, da lontano: «HEY! CHI MI HA FREGATO I SOLDI!? UHM!!???» «Beh… dato che il tempo è denaro e tu ne hai sprecato parecchio… e che a Natale posso fare quello che non posso fare mai…» «MA TU LO FAI SEMPRE, TIRCHIO!!!! UHM!!!!»
 
Finalmente Tobi è riuscito a tirare Zetsu fuori dal bagno. Finalmente Sasori si è rotto i cosiddetti per non essere calcolato minimamente e non tira più le sue frecciatine. Finalmente si da’ da fare aiutando Tobi ad addobbare “l’albero”…
«Sasori-san…?» «Cosa vuoi, Tobi?» «Avrei una domanda da farle, sasori-san… è molto importante, riguarda questo momento.» «Dimmi. Fai in fretta, devo finire alcune marionette.» «Ecco…» «Sì??» «… PERCHé AL SUO POSTO NON C’è DEIDARA-SENPAI??? SENPAAAIIIIII!!!!!» «COOOOSAAAA!!!????» «Ragazzi, ricordate che il vostro albero è in mezzo ai due fuochi…» «ZETSU, HAI SENTITO COS’HA DETTO FACCIA A GIRELLA???» «Sì, sì, calmati…» «MA CALMATI UN CORNO, CALMATI!!! QUELLA BIONDINA NON VALE NEMMENO LA METà DI ME!!!» «Sasori-san…» «TACI PEZZO DI CORTECCIA AVIARIATO O TI POTO E TI DO’ FUOCO» Arriva Deidara «Senti, Zetsu-san… lo sa che si sta prendendo in giro da solo, vero??» «HAHAHAAHAH SENPAI!!!! LEI è DAVVERO UN GRANDE, SENPAIII!!! SI STA PRENDENDO IN GIRO DA SOLO!!! CHE RIDERE!!! WAHAHAHAHA!!!» «TACI, IDIOTA! NON DOVEVA SENTIRE!!» «Ma, Zetsu Nero… perché dici così?? Tobi non è idiota… Tobi è un bravo rag…WAAAAAAAAH!!!!»
 
2.Il presepe
«Hidan» tuona Pain «Quest’anno tocca a te il compito del pres…» «COOOSAAAA!!??? ERETICOOOOO!!!! IO NON FARò MAI CODESTO SCEMPIO AL NOME DEL GRANDE JASHIN!!!» «Hidan, calmati, io…» «TACI, ERETICO!! NON POSSO TOLLERARE QUESTO AFFRONTO!! È UN TALE DISONORE AL NOME DEL MIO UNICO DIO!!» «ORA BASTA! IO SONO UN DIO!!» (della serie: e qui Hidan s’inca**a.)
«TUUUUU!!!!» «Hidan, falla finita o ti uccido.» «Sei ritardato?? SONO IMMORTALEEE!!!» «Kakuzu, Hidan, finitela. È solo un presepe.» «Va bene. Do’ le mie dimissioni.» «AAAhhhh… bene, così dovrò pagare una bocca in meno da sfamare.» «Tu non dai un cavolo.» «E allora non do neanche il mio aiuto, e che ca**o.» «… Hidan, Kakuzu…?» «Cacchio vuoi, ancora?» «Cosa?» «Andate tutti e due a quel pianeta!! FACCIO DA SOLO!!!»
 
3.I regali
Kakuzu e Hidan vengono spediti in “missione” alla ricerca di regali. Finiscono, per caso o per lo scarso senso d’orientamento di Kakuzu (altro che quello che di solito si pensa… questo può essere paragonato a qualcun altro, se capite di chi parlo…), in una cittadina per niente orientale, in mezzo a negozi e bancarelle. Decidono dunque di entrare in un negozietto con la scritta di “Stroili Oro”.
Appena varcano la soglia, i due si ritrovano davanti a un’abbagliante vesta collezione di anelli, bracciali, collane, orologi, orecchini… tutto ovviamente in oro.
Primo pensiero di Hidan: «Voglio trovarmi un bel ciondolo di Jashin in oro! Perché la fede è veramente preziosa!! (e per far spendere qualche quattrino in più a Kakuzu)»;
Primo pensiero di Kakuzu: «OROOOOOOOOO!!!!!!!!! TUTTO MIOOOOOOOO!!!!!!!» Arrivati al bancone, Hidan inizia ad assillare un’irriverente connessa, la quale da un bel po’ di tempo aveva iniziato a guardarlo con uno strano sguardo sospetto… «Hey, tipa, avete un amuleto di Jashin in oro?» «C-cosa, scusi?» «Sei ritardata?? Ti ho chiesto un amuleto di Jashin!» «Ehm… mi spiace deluderla, ma non so di che articolo lei stia parlando…» «COOSA!!??? MA CHE SEI SCEMA???» «Mi scusi, mi dispiace molto… ma se vuole mi faccio perdonare…» «ERETICA!!!! NON ACCETTO LE SUPPLICHE DI UNA CHE LAVORA QUI E NON SA COS’è UN AMULETO DI JASHIN!!!» «Va bene, mi scusi… se mi segue un attimo le faccio vedere ciò che cerca…» «Sei veramente un’idiota, tipa!! No che non ti seguo!!! Portamelo qui ciò che cerco!!» «Uhm… sì, se ti avvicini magari…» «MA CHE DIAVOLO!!! VAI AL DIAVOLO!!! CAPRA, CAPRA, CAPRA!!!»
Kakuzu si godeva la scena in un misto di imbarazzo e divertimento, quando lo raggiunse un giovane, dietro al bancone. Il contabile si voltò: la vista lo fece diventare rosso dalla rabbia!! Il ragazzo che aveva davanti era un giovane uomo, alto, con i capelli bianchi sparati verso sinistra, una benda bianca all’occhio sinistro e il volto quasi interamente coperto da una maschera da chirurgo, che gli nascondeva la bocca e il naso.
«TUUUUUU!!!! CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI!!!!» «Eh, arrotondo lo stipendio.» «mA CHE DIAVOLO!!!! MALEDETTOOOO!!!! SEI TALMENTE FORTUNATO CHE SIAMO A NATALE…!!» «Calmati, dai… guarda, ti faccio un regalo.» e gli porse un bellissimo anello in oro con un gioiello raffigurante il simbolo di Jashin. «E te che diavolo pensi che ci faccia con questo, neh?» «Sai, è un prezioso dono di Natale… per la tua bella e carissima Hidan…» gli occhi verdi di Kakuzu diventarono infuocati!! «COOOOSA!!??? TU…! TU… COME OSIII!!!» «Ma è un omaggio da parte nostra… offre la casa, non dovrai spendere nulla. Vi auguro ogni bene, cari…»
 
4.Il cenone di Natale
«Konan, tesorooo!!! Smack, smack, smack <3<3<3<3!!!!» «Uhm… Pain, caro… c’è qualcosa che vorresti, vero? Sai, la notte di Natale… tu ed io, soli…» «Ehm… certo, cara… e ti voglio chiedere una cosa precisa, prima, però… tesoro…» «Dimmi tutto, amore…» «Non è che cucineresti tu, la sera di Nataleee??? Smack smack!!!»
*ci scusiamo per l’interruzione, ma abbiamo censurato la scena a causa di troppa violenza*
Arriva Itachi «Capo… è ancora vivo, in quella poltiglia…?»
Il pomeriggio di Natale… «Allora, ditemi cosa volete mangiare, così non cucino il triplo.» «IO VOGLIO I DANGO, KONAN-SAAAN!!! E ANCHE DEIDARA-SENPAIII!!! VERO? VERO? VEROOOO??? SENPAI! SENPAI! SENPAIII!!!» «Sì, sì, fai i dango, ti prego. Basta farlo smettere.» «Sìììììì!!! SENPAIIIIIII!!!!!» «TOBI!! L’UTENTE DA LEI CHIAMATO NON NE Può Più DI SENTIRLA, E LA PREGA DI NON MASSACRARGLI PIù I COSIDDETTI!!! GRAZIE!!!» «E poi, cos’altro volete mangiare??» «Uhm… io vorrei del sushi, dato che non ne mangiamo mai…» tutti si girano a guardare Kisame «Ehm… cosa c’è??»
La sera di Natale…
«Hey, Zetsu, lo sai che sei proprio carino con tutte quelle lucine??» «Sasori, stai zitto o ti poto e poi ti brucio.» «Già… MA SE NON RIESCI NEMMENO A MUOVERTI ALBERELLO CAROOOO!!! HA-HA!!» «Sasori, falla finita o ti faccio saltare in aria, uhm.» «Ma che diavolo hai, stasera? Non la finisco proprio!!» «No, è che ho i nervi che mi saltano.» «Non è che ci hai piazzato una bomba a orologeria, vero senpai??» «Hey, Tobi… senti, in tuo senpai ti dice: 3… 2… 1…» e d’improvviso Tobi salta in aria con tutta la sedia. Chissà perché…
«Senpai!! Voglio i regaliii!!! Dove sono i regali???» «Ehm… Hidan, Kakuzu…? I regali?» «Deidara, stai zitto o ti uccido.» «Allora ti spiego io. C’era una tipa del cacchio che mi diceva cose insensate e lui non so perché si è incavolato con un tizio dietro al bancone, ma mi ricordava vagamente qualcuno…» «…uhm, sì. Capito tutto, insomma.» «Fattostà che non abbiamo un cavolo di regalo. Ah… capo, hai fatto il presepe?… capo…?» Pain li guardava tutti malignamente… si alza lentamente, tranquillo spiega: «Dunque… Hidan e Kakuzu non hanno acquistato i regali; Tobi non ha trovato l’albero di Natale… né Zetsu ha acconsentito fin dall’inizio.» «MA CHE CAVOLO!!» «Deidara con il suo ciclo sta rovinando la serata a tutti…» «CAPO! UHM!!» «E Kisame non si è lasciato trasformare in sushi…» «MA CHE CAZZ…!!» «Quindi… farò un presepe vivente. A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai, giusto?»
E così finiscono per essere il presepe vivente: Kakuzu e Hidan fanno rispettivamente il bue e l’asinello, Sasori e Deidara sono Giuseppe e Maria, Kisame è il Bambin Gesù (ma che diav… nb Io), Zetsu era la palma, Sasuke, Kabuto e Orochimaru (MA DA DOVE CAVOLO SPUNTANO FUORI??? Nb tutti) erano i Magi. C’era il perno per attaccarci la stella cadente.
«Capooo!!! Deidara- senpai ha un ruolo importante!!! Anch’io voglio un ruolo importante!!!» «Non preoccuparti, Tobi. Tu sarai la cometa…»
 
 
Se siete arrivati vivi fin qui significa che non siete morti e che quindi la storia vi è piaciuta almeno un pochino… spero.
Con questo racconto non voglio prendere in giro nessuno (sapete, con la faccenda del presepe…), vi prego quindi di avvertirmi se la fict non va bene. Sappiate comunque che è stata scritta dalla sottoscritta (scusate l’ignobile gioco di parole) solo per strapparvi un sorriso.
Ringrazio ogni singolo lettore e recensore per aver dedicato un po’ del suo tempo alla lettura di questo racconto: è il più bel regalo di Natale che si possa  fare ad uno scrittore, credetemi. Auguro quindi, a ogni singola persona arrivata a leggere fino a questo punto, un bellissimo Natale pieno di felicità, tenerezza e poesia, e auguro ogni bene a voi e a tutte le persone che conoscete. Che cosa posso dire, per non essere ripetitiva? Suppongo niente. Le uniche e sincere parole sono: buon Natale e felice Anno Nuovo.