Quella notte era finalmente finita. Grazie al cielo anche perché non credo che sarei riuscita a sopportare tutto per un secondo di più di quel che è stato.
Non potevo nemmeno pensare che potrebbe succedere anche a lui; come era possibile non pensarci! avevo visto Cobain sprofondare nell’abisso per poi caderci dentro del tutto! Era impensabile non immaginare che un giorno sarebbe accaduto anche a mio fratello. Ma poi mi ricordavo che
no, lui non era Cobain. Non lo era affatto. E non era neanche una di quelle rockstar da strapazzo che hanno bisogno di un po’ di polvere bianca, una siringa e 4 puttanelle per dare un senso alla loro vita.
Eddie non era così. O meglio, l’Eddie che conoscevo non era così. Ma ero davvero sicura di conoscerlo davvero? Certo, potevo dire di sapere che genere di persona fosse stata quando vivevamo insieme. Che fosse cambiato? Probabile. Un uomo diverso, completamente opposto? Nemmeno per sogno.
Era comunque Eddie: lo stesso che giocava con me a palle di neve in giardino e che nascondeva i vestiti alla mamma venti anni prima.
Lo stesso che mi aveva difesa con Joe alle elementari e che aveva preso a pugni Hag alla festa del liceo, quando quel bastardo mi aveva fatto fare una figuraccia tirandomi la birra sul vestito rosso nuovo.
Lo stesso che, quando decise di punto in bianco di lasciare gli studi, era corso da me in lacrime perché non sapeva come dirlo a papà.
Insomma IL MIO EDDIE.
Ma era anche vero che lo stesso Eddie mi aveva invitato la sera prima al suo concerto al Boulderre di Seattle e mi aveva chiesto ( sarebbe meglio dire, supplicato) di ospitarlo a dormire per quella notte, perché non aveva nessuno disposto a farlo:Potete ben immaginare.. Cosa non si fa per un fratello!
Non era lui che mi preoccupava. Mi preoccupava il mondo in cui viveva.
Il mondo delle rockstar in generale.
Non ho mai amato molto la scena rock musicale: li ho sempre visti come dei deficienti pronti a sacrificare tutto per ciò che loro chiamavano “ROCK” e io chiamavo semplicemente “COSA INSENSATA”.
Ma quando ,di quella scena ,è entrato a far parte anche mio fratello, le cose sono solo peggiorate.
Non volevo che si riducesse a quella massa di idioti . Non volevo. Sapevo bene che dovevo fidarmi di lui, ma proprio mi veniva difficile farlo. Non avevo mai capito a pieno la sua attitudine né tantomeno cosa ne stava facendo della sua vita.
Ero preoccupata. Preoccupata come una sorella può esserlo per un fratello.
Era la persona più importante della mia vita. Lo era sempre stata, e lui lo sapeva bene. Sapeva bene quanto davvero tenessi a lui.
Speravo solo che un giorno se ne sarebbe accorto e avrebbe lasciato tutto per me.
Ma potevo ben andare avanti a sognare…