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Autore: shana8998    16/12/2015    0 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chiudi gli occhi...Cosa vedi?.-. Mi ero svegliata da poco , dal sonno imposto in cui mi aveva fatto finire Ludmilla. 
-..Nulla. E' tutto scuro, a macchie..-. 
Non avevamo lasciato la villa .
 Ancora non sapevamo bene quale sarebbe stata la miglior mossa successiva. 
-Hai paura di quel buio non è vero?-.  
Quella era la prima volta, da quanto ricordassi, che avevo lasciato modo al demone di regalarmi attenzioni.
Un pò perchè non ne avevamo mai avuto tempo , un pò , perchè io avevo sempre avuto paura del sentimento che provavo per lui.
Così , restammo sdraiati su uno dei divani del salone nel cuore della villa. Lui sotto di me ed io con le spalle sul suo petto.
Ancora tremavo quando i nostri corpi erano così vicini , ma ora avevo più consapevolezza di tutto.
-Si. Il buio fa si che i pensieri possano materializzarsi. Che le paure possano farlo...-.
-Di cosa hai paura in particolare?-. 
Tratteni il respiro un pò prima di rispondere ed inavvertitamente strinsi la sua mano.
-Di tutto...Di te.-.
-Di me? Che ti ho fatto?.-.
-Tu....Mi fai stare bene , ed io non dovrei starci. Dopo tutto, insomma, guarda che sta succedendo!...-.
-E' così un male far si che tu possa essere felice anche solo per un istante?-.
Tornai ad illuminare le mie iridi, riaprendo gli occhi. 
-Non so...E' come se me ne facessi una colpa..-. Lasciai che la mia mano scivolasse nella sua , così che le sue dita potessero giocare con le 
mie intrecciandosi.
-Perchè ti nascondi dietro ciò che potrebbero provare le altre persone?Perchè ti odi così tanto Clair?-. 
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.
-Perchè ho fatto solo del male fin'ora..-. La voce mi tremò.
Mi fece ruotare il busto accompagnando il movimento con un suo braccio, così che i nostri occhi potessero tornare a specchiarsi gli uni 
negli altri. 
Poggiai le mani sul suo petto , e lui non tolse le sue da sopra le mie per tutto il tempo.
Ero così felice. Così maledettamente felice...Quasi da far schifo...
-Che ne dici Clair , se iniziassi ad amarti da questo momento?-. Lo scrutai incredula.
-Che vuoi dire?..-.
-Oh be è semplice..-. Si disegnò una curva soddisfatta sulle sue labbra. Non potei far a meno di farci finire il mio sguardo.
-Io ti insegnerò a farti amare da te stessa, regalandoti tutto il sentimento che provo per te...-.
-Non capisco ancora...E' uno dei tuoi soliti scherzi Drey?-. Mi sollevai da lui  quasi innervosita ed abbandonai il divano. Erano fattori estremamente seri e dolorosi per me , e lui ci scherzava anche?!
Si tirò su dopo di me e mi afferrò una mano voltandomi . Lo fulminai con uno sguardo che raccontava tutta la mia rabbia.
Cercai di opporre resistenza e di strattonare il mio stesso braccio. Allora lui serrò fra le sue dita il mio polso stringendo.
-Lasciami Drey. Io non sono un giocattolo!-.
-Mi ascolti?-. 
-No.-.
Sorrise divertito.
-Forse è proprio quel carattere da stronza che hai che mi ha conquistato..Sai?-.
Smisi strattonare l'arto. 
-Se devi parlare che sia per qualcosa di serio..-. Lo freddai.
Si alzò dal divano in velluto rosso e portò a se entrambe le mie mani, poi , mi fissò negli occhi.
Tremai , fu terribilmente strano.
-Se questa storia finirà nel migliore dei modi. Se tu riuscirai nel tuo intento , io voglio che mi sposi Clair...-. Il respiro mi morì in gola.
Smisi di esserci con la mente all'istante rinvenendo dal quel rintronamento momentaneo , solo quando una lingua d'aria fredda filtrò 
dal finestrone alle spalle del demone , e scontrandosi con la mia pelle la raffreddò bruscamente.
Non credevo alle mie orecchie.
-Sposarti?...-.
-Si esatto. Voglio che tu diventi mia moglie.-.
Diamine. Ne dovrei essere stata felice? Lo amavo. 
Avrei dato anche la vita per lui . 
Allora perchè nel momento in cui aveva pronunciato quel desiderio, avevo avuto voglia di fuggire?
-Ecco io...Non so ...Forse non è ...-. 
Cercai di sotterrare lo sguardo , ma il suo mi inseguì.
-Mh? Allora? Che ne pensi?-.
Disperatamente cercai un punto dove i miei occhi potessero gettare il dissenso , girando lo sguardo da una parte all'altra della stanza.
-Questo significa..Che dovrei abbandonare la terra?..-. Sospirò appena , o forse riprese solo fiato.
-Si, lo sai non posso star qui io...-.
-Ah.-. Gettai il riflesso delle mie iridi grigie , a terra o forse anche più giù.
-Clair. Non devi darmi una risposta subito. So che per te è difficile pensare di "traslocare" all'inferno. Perciò prenditi tutto il tempo che vuoi e ricorda che dal momento che qualcosa andrà storto quella proposta verrà cancellata...-. Mi accarezzò il viso portandosi ilmio sguardo a se.
-Sta tranquilla. So come sei fatta. Adesso ti starai facendo mille paranoie, ma non è a questo che devi pensare , bensì alla "missione" che hai...-.
-Sisi, lo so....-. Allontanai il viso dalla sua mano.
Era così difficile per me pensare che potessi divenire sua sposa? Lo era nonostante tutto quello che provavo?
-Permesso?...-. Di colpo la nostra attenzione venne catturata da mia sorella che era comparsa nel salone.
Il demone si allontanò del tutto da me  e tornò a sedersi sul divano. Finalmente i miei polmoni tornarono ad incamerare aria. Ma quella nuova notizia mi aveva lasciato un groppo allo stomaco , come un bruciore intenso, che da quel momento sino a quando non dovetti spostare l'attenzione su mia sorella e poi anche successivamente, pulsava dentro me violento.
La bambina , ci raggiunse . 
-Ho appena avuto un colloquio con Magher. Ha detto che ha incontrato un angelo maggiore di nome Roxen. Da quanto è emerso dal loro breve incontro , i Titani sono pronti ad attaccare. C'è qualcuno che dice di averli anche visti lungo le strade della città. Sono circa 6 elementi. Sembrano pochi ma il loro potere è...A dir poco mostruoso.-. Sentir parlare mia sorella come una donna , era eccezionale.
Passava dalla sua innocenza dei pochi anni che possedeva all'estrema maturità pari a quella di qualsiasi donna in carriera.
-Quindi di certo non aspetteranno che noi possiamo metter su un piano decente-.
La piccola portò lo sguardo altrove.
-Attaccheranno presto...Io ho avuto delle visioni ben chiare questa notte...-. Fu la seconda volta durante quella giornata che mi sentii morire dentro.
Trattenni involontariamente una palla di fiato e la testa mi girò vorticosamente.
-Cosa hai visto Ludmilla?!-. Chiesi alzando inavvertitamente il tono di voce.
La bambina parve intimorirsi in un primo momento , ma poi sicura incominciò a raccontare.
-C'era una casa. Un'altra villa. Bellissima. C'erano persone , tante , diverse e poi loro...Li uccidevano tutti e..-. Sembrò avere uno spasmo , una fitta alla testa . Cadde in ginocchio , scoppiando a piangere.
-Non sono riuscita a fermarli!-. Gridò singhiozzando.
Mi chinai verso lei accogliendola fra le mie braccia.
 Doveva essere terribile vedere il futuro , specie quando le visioni che si susseguivano raccontavano morte e dolore.
La piccola mi si strinse in petto.
-Mi dispiace , potevo fare qualcosa , ma non sono stata in grado...-. 
-Nono, tu hai fatto tutto il possibile , sei stata brava...-. Sembrava inconsolabile e le parole che stava pronunciando non avevano quasi senso.
-Aspetta. Hai detto che prevedi il futuro, perciò ancora non è accaduto nulla..-. Intervenne il demone.
Ludmilla alzò lo sguardo rosso di pianto verso lui facendo cenno di "si" con il capo.
-Allora dobbiamo muoverci..-. Si riappropriò dei suoi effetti personali dirigendosi all'esterno della struttura , e noi , subito dietro di lui.
Ad un passo dalla porta d'ingresso una voce ci fece piantonare con i piedi al pavimento.
Magher....
-Dove la state portando?-. Era serio, sin troppo.
Mi voltai a quel punto, ed incrociai il suo sguardo. Non seppi distinguere se il mio fosse più severo del suo o viceversa.
-Mi hanno detto in passato , che per sconfiggere chi mi stava cercando occorrevano tutti e quattro i figli di Lilith. Lei è la quarta mezzana...-.
-Non era nei patti che la portassi a morire!-. Mi raggiunse in un battito di ciglia afferrando la piccola che avevo in braccio cercando di portarla a se.
-Lasciala Magher!-. 
-E' l'unico modo per far si che tutto questo finisca..-. Mi opposi a fatica tirando dalla parte opposta di dove tirava a se la piccola, lui.
-Farla morire non è l'unico modo!-.
-Io non farò mai morire il sangue del mio sangue!-. Gridai isterica.
Il demone fu come paralizzato.
-Io non l'ho mai considerata come voi...Lei non è un'arma lei è mia sorella come lo sono Ich e Dastin!-. In volto , Magher , aveva inciso un
disperato rimorso di coscienza.
Trattare un figlio come un oggetto da temere . Aveva fatto qualcosa di terribile per dodici anni.
-Papà...-. L'uomo guardò sua figlia. Si vergognava , lo vedevo.
-Dalle ascolto...-.
Un muscolo guizzò sulla sua mascella che si contrasse evitando un pianto che di li a poco , sarebbe apparso inesorabilmente.
Serrò i pugni e le palpebre.
-Ho sbagliato per tutto questo tempo...Io non voglio perderla ,non voglio sbagliare ancora...-.
Ludmilla allungò una mano verso il suo viso e lo asciugò dalle lacrime, facendo si che l'uomo trasalisse incredulo.
-Ti voglio bene lo stesso...-. Disse lei, e forse quella fu la pugnalata più profonda.
Non sempre è facile creare rapporti stabili quando si ha paura. Io lo sapevo bene . Con Drey era stato lo stesso. La paura mi aveva sempre fermata tanto quanto aveva fermato Magher impedendo lui di amare sua figlia.
Lasciò la presa consentendoci di poter raggiungere la porta . Non ci guardò per tutto il breve tragitto.
-Fate ...Attenzione..-. Sussurrò , ma l'eco di quel corridoio vuoto raggiunse ugualmente le nostre orecchie.
*Ti prometto che resterà viva*....
______________________________________
Ci calammo nell'auto velocissimi.
Guidai io quella volta . E corsi disperatamente per quelle strade così ,finalmente, famigliari .
Manhattan. La città dove tutto era iniziato e dove forse non avrei fatto più ritorno.
-Dobbiamo andare alla villa. Loro la stanno raggiungendo..-. Nel momento in cui stavo per nominare i miei fratelli mi resi conto di 
non essermi fidata abbastanza.
Rivolsi lo sguardo alla piccola mezzana che era seduta sulle gambe di Drey.
Non so che tipo di emozioni si fossero impossessate di me allora.
Dolore? Paura? Ansia? 
Avevo appena ammesso a me stessa che lei era parte della mia famiglia. Della mia vera famiglia, e mai le avrei permesso di morire in quanto tale. 
Dopo anni passati a cercare , scoprire e raccogliere pezzi di puzzle scomposti finalmente ero quasi arrivata a completare il disegno della 
mia esistenza. 
Avevo dei fratelli , una famiglia ,ero persino ad un passo dalla verità. 
Ma la paura quella vera , la covavo in petto e sarebbe esplosa da un momento all'altro.
Pigiai sull'acceleratore quando il semaforo tornò verde, ripartendo a tutto gas.
-Non ce la faremo mai ad arrivare in tempo con questa fila..-.  Pronunciai . 
Manhattan quella sera era colma di gente. Una fila interminabile di auto ci serrò nuovamente nel traffico poche centinaia di metri dopo. Era snervante , ed anche in passato avevo odiato quel "vivere" convulso della gente del posto.
Finalmente dopo minuti che parvero un'eternità la coda d'auto incominciò a fluire.
Passammo in River Street e poi ancora nei pressi della mia vecchia scuola.
Ricordai...
Il funerale di Stacy . Quel giorno fu in assoluto uno dei più tristi. Tutte quelle persone , i nostri compagni e suo padre, in lacrime. 
Chissà se veramente lui sapeva tutto di sua figlia....
Ad un passo dalla strada nazionale , incanalai una scorciatoia. La conoscevo come le mie tasche. Li era dove avevo abitato io.
Incanalavo quel sentiero brecciato in bici, tutte le volte che ero in ritardo per cena. 
Proseguii finchè spontaneo non mi venne l'impulso di stringere il volante quando fui ai piedi di casa mia.
Lo strinsi così tanto da farmi diventare le nocche bianche. 
-E'....Incominciato tutto qui ...Ricordi?-. Proferii con un filo di voce.
Il demone sogghignò tristemente rivolgendo lo sguardo fuori verso l'edificio.
-Eri così spaventata quella sera...Eppure non ti sei data per vinta nemmeno quando quel demone minore ti aveva artigliato una caviglia...-. Sommesse una breve risata.
Attraversai quella lingua di strada molto più lentamente , come se volessi rivivere per l'ennesima volta quel pezzetto di ricordo.
-Già. Forse debole non lo sono mai stata in fin dei conti...-.
Gettai distrattamente l'ennesimo sguardo alla mi vecchia casa. Ora la si vedeva bene.
-E' stata affittata...-. Feci con sconsolatezza.
Forse ci avevano pensato i miei nonni adottivi dopo la scomparsa di mia madre.. Loro non mi avevano cercata nemmeno una volta..
Era così frustrante riconoscere che nella mia vita passata, non avevo avuto bene da nessuno , specie da quella che credevo essere la mia famiglia.
Portai lo sguardo alla strada di fronte a me come se volessi allontanare tutti quei pensieri pigiando nuovamente sull'acceleratore.
La piccola che si era appena addormentata aprì di riflesso le palpebre. L'aumentare di velocità era stato brusco , improvviso , l'aveva spaventata .
-Clair...-. Dal modo in cui Drey aveva pronunciato il mio nome , già avevo capito che non dovevo pensare al passato.
-Lo so , lo so...-. 
Non tolsi il piede proseguendo a tavoletta , finchè qualcosa non mi disse che Festerburgh era troppo lontana.
Nello stesso momento però ,ebbi un'idea istantanea che si rivelò ottima.
Svoltai di colpo scendendo da una ripida discesa finchè non fui nuovamente in strada , inserendomi nel primo spazio libero fra auto ed auto per poi incanalare un vicolo , accompagnata da clacson impazziti di gente spazientita e spaventata per quella mia"guida"imprudente.
-Scendete..-. Lo feci anch'io.
-E' l'unico modo per arrivare alla villa in tempo..-. Fissai il demone, sapevo che era contrario . Effettivamente spianare le ali davanti a tutta quella gente non era un granchè .
-Per favore..-. Lo supplicai.
Drey prese fra le braccia la bambina ed abbassò leggermente il capo. Come dal nulla , dalle sue spalle presero forma, accompagnate da mille corvi ,che mescolandosi fra loro formarono una miscela nera simile ad una macchia d'inchiostro, le sue ali .Ed eccole...Gigantesche . Bellissime, forse le più belle viste sino a quel momento.
Gli sorrisi.
Non parlò.
Adesso toccava a me. Ricordavo di aver imparato a materializzarle sulla mia schiena , ma ricordavo anche che quelle ali le avevo sin da sempre odiate e per me ogni volta che dovevo utilizzarle mi suonava come una coltellata fra le ossa del costato.
Mi facevano ribrezzo , come me ne facevo io durante gli attacchi di fame o quando avevo ucciso . 
Si , avevo ricordato anche questo. Io avevo ucciso mio padre molti anni prima, e molte persone dopo di lui. Ero fuggita dopo aver ucciso un angelo e nascosta dopo aver fatto fuori 5 civili. Ero un mostro.
E si , mi facevano ribrezzo anche perchè tinte di due colori , di due razze , di ciò che ero e non volevo essere.
Un dolore veloce ma intenso mi pervase la schiena. Erano loro. Le vedevo riflesse nell'ombra sull'asfalto.
Lanciai uno sguardo fugace al demone prima di spiccare il volo, attimi dopo lo fece anche lui.
Volare invece mi piaceva. Era come fuggire da tutto. Vedere il mondo dall'alto era tutta un'altra storia. Mi rapiva , ed incantevole com'era ,colorato di mille luci , lasciava che non pensassi a quanto schifo avevo vissuto.
-La villa!-. Uscendo da quelle che mi sembravano nuvole , intravidi il suo tetto. Le luci accese, c'era della gente dentro.
*Maledizione...Allora loro attaccheranno questa sera....*
   
 
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