Serie TV > Stargate
Ricorda la storia  |      
Autore: le gelatine blu    06/03/2009    8 recensioni
Teal'c ha un dubbio su uno dei massimi sistemi della vita, e Daniel si rende conto che questa volta un libro non basta.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ciò che un libro non può spiegare

STARGATE SG-1

Ciò che un libro non può spiegare

 

di Jolinar e kae

 

 

Karyn: Rya’c il tuo cuore è puro

e il tuo spirito è forte,

tu sai darmi forza, e gioia,

e io resterò al tuo fianco, per sempre.

Rya’c: Karyn, tu sei bella come il sole,

e il mio amore per te è come i raggi del mattino

 che illuminano una giornata senza fine.

Bra’tac: Il rito si è concluso,

possiate amarvi e combattere come guerrieri…

però non fatelo tra di voi

 

dal rito del matrimonio Jaffa

Stargate Sg1 8x09 Sacrifice

 

 

L’iride dello Stargate si richiude dietro Ishta e Bra’tac, gli ultimi esuli del pianeta Haktil a lasciare la base. Il colonnello Samantha Carter ha trovato per loro una nuova patria, dopo che il perfido Goauld Moloc ha scoperto l’ubicazione del rifugio del movimento di resistenza. La convivenza delle due razze nel complesso delle Cheyenne Mountain è stato stressante per i Tau’ri, e a complicare le cose mancava solo il matrimonio tra Rya’k – il figlio ormai cresciuto di Teal’c – e Karyn una giovane donna della tribù di Ishta. Comprensibile quindi che dopo aver salutato gli ospiti in partenza il generale O’Neill si sia voluto assicurare di persona che tutti quanti i Jaffa attraversassero lo Stargate.

“Bene!” quasi esulta il generale “non posso dire che mi dispiaccia lasciali andar via. Carter, ti ringrazio a nome di tutti per aver trovato un pianeta abitabile, anche se ci hai messo una settimana di troppo.”

“E’ stato un piacere signore” risponde come al solito in modo formale il suo secondo in comando, ma prosegue con uno sguardo malizioso appena accennato. “Se non altro, le donne della tribù di Ishta, non saranno più fonte di distrazione.”

Daniel Jackson soffoca una risata con un colpo di tosse. Non lo confesserebbe nemmeno sotto tortura, ma l’archeologo ha trovato piacevole – per non dire entusiasmante – la possibilità di passare così tanto tempo in compagnia di un’intera  fazione Jaffa, l’ha considerata una vera e propria sessione di studi antropologici. Ha potuto studiare e comprendere meglio la cultura di questa razza per tanto tempo vissuta sotto il giogo dei signori del sistema. Un’esperienza da far invidia a molti studiosi.

Accanto a Daniel, Teal’c è rinchiuso nel suo abituale silenzio. Dopo essere rimasti per qualche secondo in contemplazione dell’iride spento e del silenzio sceso improvvisamente all’interno della base, i quattro decidono che è il momento di tornare ognuno alla propria occupazione. Appena prima di rinchiudersi nel proprio ufficio per compilare l’ennesimo rapporto da inviare a Washington O’Neill da appuntamento ai suoi per cena.

“Stesso posto, stesso menù, stessa ora” – ovvero, il salotto di O’Neill, pizza e birra e le 7.30PM, l’ora della puntata dei Simpson – e prima che qualcuno possa accampare una scusa conclude “e non accetto un no per risposta.”

O’Neill sale la scala che lo porta alla sala di controllo, gli altri, rimasti nel corridoio alzano gli occhi al cielo.

“Credo che le ultime traduzioni inviateci dai Tok’Ra mi occuperanno per buona parte della nottata…”

La voce del generale risuona dall’alto. “Ti ho sentito, Daniel… tu non hai nessuna traduzione da fare.” Dei passi risuonano sui gradini metallici “Mentre Tu” – O’Neill punta il dito verso Carter – “Hai appena ottenuto uno sconto di due ore sulla fine del turno”.

“Io dovevo finire per le nove, e ho veramente tanto lavoro da fare!”

“Sbagliato, tu finisci alla sette. In tempo per i Simpson. Non mi devi ringraziare.” conclude con un sorriso “Sono i vantaggi di essere il capo!”

Un altro cenno di saluto e il generale ritorna al proprio ufficio.

“Allora sarà meglio che mi sbrighi. A più tardi ragazzi” Sam si allontana diretta verso il proprio laboratorio.

Daniel e Teal’c rimangono da soli.

“Ho da fare anch’io” comincia l’archeologo.

“Se hai bisogno della mia assistenza sarò contento di esserti d’aiuto, Daniel Jackson.”

“Grazie Teal’c, apprezzerò il tuo aiuto.”

I due uomini si avviano insieme verso lo studio di Daniel, dove l’archeologo si immerge nella lettura degli appunti presi durante la “convivenza” con Ishta e il suo popolo. Teal’c si guarda attorno, e consapevole del fatto che l’amico si è già dimenticato della sua presenza, ne approfitta per osservare i titoli dei libri che fanno bella mostra di sé sugli scaffali che occupano tre quarti della stanza.

“Daniel Jackson?”

L’archeologo sobbalza “Sì, Teal’c?”

“Dici sempre che nei libri c’è la risposta, Daniel Jackson, questi libri hanno una risposta anche per me?”

Daniel appoggia gli appunti che stava consultando e dedica tutta la sua attenzione all’amico “Dipende da quali sono le tue domande Teal’c!”

“Il matrimonio di mio figlio, mi ha lasciato delle domande cui non riesco a rispondere: dopo la morte di Shaunac* ho maturato dentro di me la convinzione che l’amore renda deboli. Ma vedere Rya’c e Karyn insieme e determinati a combattere per la liberazione del popolo Jaffa, mi porta a rivedere le mie posizioni. Avevo dimenticato quanto l’amore possa riempire il cuore e dare forza a un Jaffa. Mi chiedevo se è lo stesso per voi umani.”

Daniel guarda Teal’c stupito. Non si reputa la persona più indicata a spiegargli cos’è l’amore per i terrestri. Certo, anche lui è stato innamorato. Prima c’era stata Sarah, ora posseduta da Osiride. Poi Shau’re. Ricorda ancora con dolore i giorni passati a cercare notizie su di lei sui pianeti che all’epoca visitava con la squadra, le notti infestate dagli incubi in cui lo pregava, supplicava, di aiutarla. Ogni volta si svegliava sudato, le lacrime che gli rigavano il viso. Quando era morta, quando Teal’c l’aveva uccisa per salvarlo, si era sentito morire. Aveva cercato di salvarla con tutto se stesso, e non era servito a niente. Ma lei gli aveva lasciato un regalo. Gli aveva dato una ragione per continuare a vivere. Gli aveva chiesto di salvare suo figlio, il figlio che Apophis voleva usare come ospite. Amaunet, il simbionte Goa’uld che la possedeva,  la sposa di Apophis, lo aveva nascosto per salvarlo e Daniel e l’SG-1 lo avevano trovato su un pianeta sperduto considerato dai Jaffa un luogo sacro e inaccessibile. Se ne prendeva cura Oma Desala, un’Ascesa, uno degli esseri più potenti e saggi della galassia, e l’archeologo aveva capito che lei era la persona giusta a cui lasciar crescere il bambino.

Daniel si era ripreso, era tornato a scherzare con i suoi amici, aveva ricominciato veramente a vivere. E col tempo aveva sperato, creduto, di aver trovato qualcuno con cui dividere la sua vita. Ma ancora una volta era arrivato tardi. Janet era morta durante una missione, mentre cercava di salvare uno dei loro che era finito a terra. Quel uomo si era salvato anche grazie a lei e in onore della dottoressa Fraiser, che gli aveva permesso di tornare dalla sua famiglia, aveva chiamato la figlia neonata come lei, Janet.

Molto spesso Daniel si era ritrovato a chiedersi se fosse lui la causa delle sofferenze e delle morti delle persone che amava. Non aveva mai trovato una risposta. Neanche quando era asceso.

Sospira mentre cerca di trovare una risposta da dare a Teal’c.

“È un argomento che è stato trattato vastamente, da romanzieri, filosofi e poeti. Anche nell’antichità il tema era molto discusso e…”

Mentre alza gli occhi sulla libreria per individuare qualche libro che parli dell’amore nei tempi antichi, incontra lo sguardo del Jaffa. È molto concentrato e interessato, e Daniel in quel momento si rende conto che l’amico non troverà alcuna risposta nei libri di storia. Non gli sembra il caso di proporgli Shakespeare; non ha ancora compreso appieno gli umani, e potrebbe travisare le parole del poeta. Tra l’altro la copia di Daniel è una vera rarità, donatagli da Catherine Langford, che in mani non proprio esperte nel maneggiare antichi documenti potrebbe finire male. E poi…il linguaggio usato dall’autore è certo aulico e arcaico. Teal’c potrebbe non capirlo completamente.

“Proviamo con un esempio pratico…” bisbiglia l’archeologo.

Sì, ma che esempio pratico? Non vuole parlare di sé, non vuole parlare di Shau’re. Sa che Teal’c, per quanto non si sia pentito di avergli salvato la vita, si è sentito in colpa per aver ucciso la donna che amava, anche se era posseduta da un Goa’uld. E nessuno sa che tra lui e Janet stava nascendo qualcosa. Non ha altra scelta.

“Non vorrei usare come esempio me e Shau’re, ma non saprei come spiegarti altrimenti.”

Teal’c annuisce, serio e concentrato. Ora che il mistero sta per essere svelato non vuole perdersi nessuna delle parole che usciranno dalla bocca dell’archeologo.

“Hai detto che l’amore riempie il cuore e da forza ai Jaffa. Per noi è più o meno la stessa cosa. Certo non siamo forti come voi, o orgogliosi, e testardi a volte, su questo nessuno vi batte, ma anche a noi l’amore riempie il cuore di gioia, di felicità, di…”

“No, Daniel Jackson, non hai capito. Quando prova amore, un Jaffa ha il cuore colmo di orgoglio per il proprio compagno o per la propria compagna. È orgoglioso della sua forza, della sua tenacia, della sua fedeltà.”

Daniel lo guarda a bocca aperta e si dà dello stupido. Avrebbe dovuto capire che per i Jaffa la felicità e la gioia sono importanti, ma non quanto la loro forte identità di razza.

“Ma continua, Daniel Jackson. Il tuo discorso è interessante.”

L’archeologo scuote la testa per schiarirsi le idee e prosegue.

“Dicevo che l’amore ci riempie il cuore di gioia, felicità, speranza e buoni propositi per il mondo.”

Prima che Teal’c possa chiedergli che sono i “buoni propositi per il mondo” si affretta a spiegarglielo.

“Con buoni propositi intendo la salvaguardia del pianeta. Tipo…tipo il riciclaggio.”

Sul volto del Jaffa si dipinge l’espressione interrogativa che negli ultimi otto anni Daniel ha imparato a conoscere molto bene.

“Ok, io non sono un buon esempio. Cambiamo soggetti. Prendiamo…”

“O’Neill e il colonnello Carter?” propone Teal’c.

Daniel quasi si soffoca, un po’ per lo stupore, un po’ per un attacco di risatine.

“Jack e Sam?!”

Il Jaffa è serio, più serio del solito, mentre Daniel lo guarda stupito.

“Ti sarai accorto anche tu, Daniel Jackson, del forte sentimento d’affetto che lega O’Neill a Samantha Carter. E anche il colonnello prova un forte sentimento d’affetto per O’Neill.”

Daniel sbatte le palpebre perplesso. Sam e Jack? Jack e Sam? Insomma, sì, lo ha notato anche lui, ma non pensava fosse così evidente. Teal’c è la persona più profonda che conosca, ma di certe cose il Jaffa proprio non si rende conto. Ora non sa se se ne è accorto per via della sua profondità d’animo o perché quei due lo danno troppo a vedere. Nel primo caso, non ci sarebbe problema, perché la questione sarebbe ancora un segreto. Nel secondo, invece…

Daniel si guarda intorno e adocchia la telecamera che riprende il suo ufficio. Le dà le spalle, nel qual caso qualcuno li stia guardando e legga il labiale.

“Ok, prendiamo ad esempio loro due.”

Sospira e si siede.

“Come hai notato, suppongo, in più occasioni, Sam e Jack sono piuttosto…ehm…vicini. Certo sono colleghi, ma noi ben sappiamo che sotto sotto quei due si amano. Il perché non l’ammettano non lo so, forse perché non potrebbero amarsi e stare insieme, sarebbe una chiara violazione del regolamento a cui devono sottostare. Potrebbe anche essere che non l’abbiano ancora capito, di amarsi intendo, ma non credo che dopo tutti questi anni, siano ancora così ciechi a quello che provano l’uno per l’altra.”

Le ultime frasi sono poco più di un sussurro, quasi Daniel stia parlando da solo, e Teal’c è costretto ad avvicinarsi per sentire quello che l’amico dice.

“Comunque. Avrai notato che quando uno dei due è in pericolo l’altro mette a rischio la sua vita per salvarlo. Che quando ha bisogno d’aiuto gli è accanto. Che quando soffre lo consola con la sua sola presenza. Che lo fa ridere, arrabbiare, piangere, divertire. È questo l’amore per noi Tau’ri, Teal’c. Donarsi alla persona che amiamo completamente, senza riserve, senza timore. Renderla felice e soffrire con lei quando sta male. Percorrere miglia e miglia per vederla anche solo per un istante. Sacrificare tutto per lei, la carriera, la felicità, la vita, sia in senso astratto sia in senso fisico.”

Daniel si interrompe, stupito delle sue stesse parole, e Teal’c annuisce.

“Ho capito, Daniel Jackson. Ti ringrazio per avermi aiutato a comprendere.”

Il Jaffa fa il suo solito inchino e si avvia alla porta. Daniel lo segue con lo sguardo pensieroso.

“Grazie a te, Teal’c. È stato un piacere.”

 

La squadra al completo è riunita davanti al televisore di Jack, con due cartoni semivuoti della pizza sul tavolino e sparpagliate intorno ad essi lattine di birra e cola.

Jack sta commentando l’ultimo episodio dei Simpson e Sam, seduta accanto a lui, lo sta ad ascoltare rapita, quasi fosse ad una conferenza degli Asgard sul viaggio interstellare, ridendo alle sue battute.

Daniel sorride vedendo due dei suoi più cari amici ridere e scherzare liberamente, senza le restrizioni che li dividono alla base. Sposta lo sguardo su Teal’c e si accorge che anche lui li sta osservando.

Il Jaffa spera che presto quei due possano stare insieme. Sono davvero una bella coppia, come lo sono suo figlio Rya’c e sua moglie Karyn. Come lo erano lui e sua moglie Drey'auc, come lo è stato con Shaunac. Come lo è ora con Ishta.

Poi incontra gli occhi di Daniel che lo sta guardando e lo vede sorridere; poi torna a guardare i loro due amici. Anche se i suoi occhi sono colmi di felicità per loro, Teal’c sa che in profondità è celata la sofferenza di aver perso per tre volte una persona che amava. Sorride e nella sua mente prende vita una preghiera, un augurio. Che anche Daniel Jackson possa trovare la felicità.

 

 

 

*ep 4x14, Shaunac è la Sacerdotessa Jaffa delle Colline Rosse di Chulak, che pensava di aver convinto il suo simbionte ad opporsi ai Goa'uld.

 

 

 

Commento di kae

Questa collaborazione vede il mio grande ritorno alle storie su “Stargate”. In molti hanno detto di sentire la mia mancanza, e io mi sono spesso sentita esclusa da questo mondo vedendo gli aggiornamenti degli altri e non avendo idee per una nuova storia. Quindi dedico la parte che ho scritto io alle persone che hanno seguito con passione le mie storie, a quelle stesse persone che mi hanno ricoperto di complimenti e che ringrazio per avermi aiutato a migliorare. Una dedica speciale e un ringraziamento altrettanto speciale vanno a Jolinar, che voleva a tutti i costi che fossi io a scrivere completamente questa storia e che alla fine ha deciso di propormi questa collaborazione, a kloe2004 e Nahid, che faccio penare parecchio con le mie pazze idee, e, non ultima, a domaris, che non sento da un’eternità, ma di cui non mi sono mai dimenticata e che avrà presto mie notizie.

Detto questo…a presto. Baci, Chiara.

ps: vediamo chi è così bravo da capire qual è la parte che ho scritto io e quale è quella scritta da Jolinar

 

Commento di Jolinar

Lo ammetto, mi mancava una Stargate Story, e Teal’c mi ha sempre affascinato, perché ho sempre pensato che avesse più cose da dirci di quante in realtà gli hanno fatto dire. Cosa c’entrano questi due motivi insieme?

Semplice: stavo studiando e così, senza motivo, mi è apparsa la scena di Teal’c che chiedeva qualcosa a Daniel, e sapevo che, per interessare le lettrici, doveva per forza chiedere qualcosa a proposito di Sam e Jack (un po’ di gossip insomma). Poi mi è capitata per le mani la puntata del matrimonio di Rya’c e i dubbi di Teal’c. Praticamente un invito a nozze. Infine, mi sono ricordata di una fanfic della raccolta di kaePerché è così difficile amarti? – e ho capito che l’unica persona in grado di spiegare a Teal’c l’amore per i Tau’ri e l’amore tra i nostri Jarter era proprio lei. Ho faticato parecchio a convincerla, perché diceva che Teal’c per lei era troppo difficile. Allora mi sono offerta di iniziargliela, di traghettarla fino al punto in cui avrebbe dovuto parlare dell’amore.

Ne state leggendo il risultato, e devo dire che – come volevasi dimostrare – kae era davvero la persona giusta!

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Stargate / Vai alla pagina dell'autore: le gelatine blu