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Autore: Gatti98    17/12/2015    0 recensioni
Jennifer Lakin è costretta a passare le vacanze estive a casa dei suoi zii mentre i suoi genitori stanno in viaggio d'affari all'estero per tutti e due i mesi di luglio e agosto.
Jennifer cerca un qualcosa che possa distrarla dai suoi pensieri, dai suoi compiti di scuola e dalle serate noiose che si troverà a dover passare tra tutti quegli ultracinquantenni che passeranno sicuramente il loro tempo a raccontarsi storie che iniziavano con 'ai miei tempi...' e finivano con 'perciò goditi il tempo ora che sei giovane che poi non ritornerà più'. Ma come può goderselo se per due mesi non avrà neanche il wifi e un conoscente con meno di 50 anni?
Qualcosa però le fa pensare che c'è un modo per passare piacevolmente il tempo e questo qualcosa ha un ciuffo bruno che si incastra alla perfezione con due occhi grandi e castani. E no, non è un cucciolo, non vi preoccupate, ma un ragazzo che potrà mostrare veramente a Jenny cos'è l'amore... forse.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ne devo assolutamente sapere di più su quel ragazzo.

Cavolo, dopo ieri in spiaggia, l'ho rincontrato al bar, nel parcheggio delle biciclette (avevo riconosciuto la sua bici e avevo fatto sì che la mia preparazione per tornare a casa durasse qualche minuto in più così magari da poterlo vedere e l'attesa ha fruttato fortunatamente) e infine ieri sera Silvana, l'amica di mia zia, le ha telefonato per invitare lei, lo zio e me a casa sua avvertendo che ci sarebbero stati anche i suoi ragazzi e, da questa prima settimana al mare avevo capito fin troppo bene che con 'i ragazzi' si intendevano Lucrezia con il ragazzo, Benjamin e George con il loro amico Mark.

Mark, cavolo che nome, mi sono sempre piaciuti i nomi corti.

E insomma sì, questa sera lo rivedrò. Lui, con i suoi capelli castani, con quegli occhi fantastici con quel corpo…

Corro in camera a preparare le cose da mettermi per la cena: il problema più grande è la maglia.

I pantaloni li ho, tanto ho solo quel paio di jeans lungo e un po’ scolorito ma è abbastanza carino. La maglia invece… sono indecisa: una maglia leggera nera con le maniche a tre quarti con sopra una felpa verde scuro o una felpa bianca elegante e un po’ scollata ma non troppo?

Dopo vari ripensamenti opto per la prima scelta almeno se in casa è caldo posso togliermi la felpa.

Bene, e per stasera sono a posto. Ora devo solo mettermi il costume per passare una tranquilla mattinata al mare in attesa che si facciano le sette.

Riempio il mio zaino da spiaggia di una settimana enigmistica, una matita, una gomma, una penna, il libro 'La verità sul caso Harry Quebert', una bottiglietta d’acqua, un cambio, un altro costume anche se non credo che farò il bagno, il mio telo giallo da mettere sul lettino e le carte.

Zio ieri è andato ad una serata tra colleghi e quindi credo proprio che questa mattina rimarrà a letto fino a verso l’ora di pranzo.

Una volta pronto il mio bello zainetto beige, me lo metto in spalla e appena esco dalla camera prendo le chiavi della bici e della casa da sopra il comodino.

<< Già parti? >>

<< Sì, ho voglia di leggere in spiaggia>> guardo mia zia che, con addosso gli occhiali, cerca di formare delle parole sul tablet per vincere una partita a Ruzzle.

Lei mi fa notare che non ho nemmeno fatto colazione. E' vero ma sinceramente non ho molta fame però non glielo dico. Metto invece qualche pacchetto di crackers nello zaino dicendole che li mangerò in spiaggia così finalmente i suoi occhi da dietro le lenti lasciano andare i miei e ritornano a cercare nuove parole.

Non appena chiudo la porta dell'appartamento sospiro.

Ancora non ci posso credere! Lo rivedrò! Questa sera! Che bello!

Con il sorriso stampato in faccia scendo le scale del condominio e esco dal palazzo avviandomi verso la mia bici.

Ogni estate che vengo qui mia zia mi noleggia una bici e io l'adoro. La mia città non è pianeggiante perciò non ne ho una mentre qui se non hai una bici sei praticamente un alieno.

E' stupendo fare le passeggiate in bici nella pineta per arrivare in spiaggia: la brezza che ti scompiglia i capelli, la voglia di correre sempre più veloce sfidando se stessi, le persone che ti lasci dietro, il sentirsi come i più veloci. Tutte sensazioni che a casa non posso provare. Ancora un anno per prendere la patente, uffa. E' straziante dover chiedere sempre un passaggio per andare in giro.

<< Ehi Jenny! >>

Rallento leggermente per poter guardare dietro di me e vedere chi mi ha chiamata. E' Walter.

<< Ciao Walt! >> gli faccio un cenno con la testa.

Cavoli quanto vorrei riuscire a staccare una mano dal manubrio e salutarlo come fa lui. Il problema è che se lo facessi, molto probabilmente cadrei.

Posso esercitarmi solo quando vengo qui in vacanza e ancora non ho trovato il luogo isolato adatto per le mie prove. Cioè, non è che in giro per le strade posso provare a togliere le mani. Per prima cosa potrei non riuscire a mantenere più il controllo e cadere causando magari qualche incidente e poi credo sarebbe abbastanza strano vedere una sulla bici che sraccia e barcolla per riprendere l'equilibrio.

<< Ciao Jenny >> una voce proviene da dietro di lui e girandomi appena, stando bene attenta a non prendere sotto la coppia che sta andando a 2 all'ora davanti a me, riesco ad intravedere il braccio di Lara che si muove dietro il corpo di Walt.

Sì, zia mi aveva parlato del fatto che Lara non sapesse andare in bici (credo unico esempio di una persona peggiore di me in quella cittadina) così lei e Walt avevano comprato un tandem. Facevano ridere a vederli in giro per la città: prima vedevi un omone venirti in contro sulla sua bici, dopodichè ti accorgevi di un corpicino nascosto dietro quella massa che pedalava osservando al tempo stesso tutto ciò che la circondava.

Una cosa per cui la invidio è proprio il potersi godere il paesaggio. Io invece basta che mi distraggo tre secondi e davanti a me compare improvvisamente un ostacolo che alcune volte riesco a superare ma tante altre invece finisco con il puntare i piedi a terra dimenticandomi dei freni e non è una bella cosa, soprattutto se stavi andando alla velocità della luce.

<< Ciao Lara! Come va il piede? >> le domando mentre schivo un'anziana signora che mi inveisce contro. No davvero, compaiono all'improvviso!

<< Bene bene, ormai non si vede più niente >> mi dice riferendosi alla ferita che un granchio le aveva fatto ieri.

Usciamo da una traversa e ci immettiamo nell'enorme pista ciclabile che costeggia la spiaggia. La adoro. Essendo molto larga ci si può stare anche in tre in fila in entrambe le corsie perciò è perfetta per sfidare la velocità.

Li saluto dicendo che 'ci rivedremo in spiaggia' e inizio a pedalare sempre più forte, il corpo proteso in avanti come se senza questo particolare non potessi andare così veloce.

Intravedo con la coda dell'occhio molte facce che si girano a guardarmi ma sfreccio loro davanti senza dargli peso. Questo è il mio momento. Chissene se pensano che sia pazza, mi sto divertendo come non mai. Per usare una similitudine, come un bambino durante i periodo di natale.

Però purtoppo le vacanze natalizie finiscono e difatti appare il cartello con la scritta del bagno 'Caliente' e sono costretta a lasciare quella fantastica pista per prenderne una stretta che però mi porterà finalmente al mio lettino.

Non vedo l'ora di mettermi in costume, stendere il telo e stendermici sopra per poi continuare a leggere. Ieri sera ho dovuto smettere perchè zia voleva che spegnessi la luce (fa caldo e zio è riuscito ad accaparrarsi il lettone tutto per sè così zia dorme sotto nel letto a castello e io sopra) perciò sono rimasta con un dubbio in mente. Che Elijha centri qualcosa con la morte di Nola o è solo uno dei tanti che ha stretto amicizia con la persona sbagliata? Mi sta prendendo troppo questo libro ed è scritto benissimo.

Finalmente arrivo al parcheggio del bagno. Prendo la catena dal cestino della bici e lego una ruota di quest'ultima al palo lì di fianco.

Passando tra i lettini per raggiungere il mio lo vedo.

Sta lì, disteso sul suo lettino, sopra quel telo e con quel costume. Ascolta la musica come ieri.

Vedo i suoi capelli stupendi, il suo corpo stupendo, i suoi occhi stupendi (in realtà posso intravedere solo una parte della sua testa, quella posteriore dato che gli sto dietro, ma sono sicura che non cambierei opinione se lo vedessi per intero), la sua posizione stupenda, il cielo stupendo, le nuovole stupende. Lui rende tutto stupendo.

Lo so sto esagerando e infatti mi fermo con i miei pensieri.

Mi fermo perchè affianco alla sua testa c'è una chioma bionda. Femminile.




Angolo Lettrice:
Ecco il secondo capitolo, spono riuscita a scriverlo abbastanza velocemente ma spero sia venuto fuori bene. Che ne pensate? Potevo ampliare o tagliare qualche parte secondo voi? Fatemi sapere.
Alla prossima.
-G
  
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