“Caro diario…
Sono passati quasi tre mesi da
quella notte sul ponte. La notte in cui la
mia vita sarebbe dovuta finire. La notte in cui ho riaperto gli occhi
svegliandomi in un mondo nuovo.
Sono stati giorni
difficili e complicati, è stata dura accettare la mia
transizione, ma ora va meglio. Sto bene. La sete di sangue è
sotto controllo
grazie agli insegnamenti di Damon, so che la scelta di bere sangue
umano è
stata dura per Stefan ma non c’era altro modo.
Ora riesco ad
abbracciare gli altri senza volerli dissanguare, le mie emozioni
sono più controllate e sembra che le cose stiano tornando
quasi alla normalità
dopo che Klaus è Rebekah hanno lasciato la città.
Sto bene. Mi manca
essere umana ma sto bene. L’amore per Stefan e per mio
fratello mantiene in vita la mia umanità, ma qualcosa in me
è cambiato,
qualcosa che non capisco, qualcosa che ogni notte mi raggiunge nei miei
sogni.
I suoi occhi… Perché quando chiudo gli occhi vedo
solo i suoi occhi?”
Elena
se ne stava seduta sulla sua finestra, mentre il suo cuore si apriva
tra le pagine del diario che tante volte aveva accolto le sue parole, i
suoi
dubbi, e le sue lacrime. Il sole illuminava la stanza, era mattino
presto e il
solo canto degli uccellini rompeva il silenzio di quel nuovo giorno.
-
Sei mattiniera oggi! - disse una voce dall’altro capo della
stanza che
fece riemergere Elena dai suoi pensieri. Si voltò di scatto
e lo vide; vestito
come sempre, giacca di pelle scura e camicia nera, i soliti capelli
perfetti,
il sorriso malizioso stampato in volto, e gli occhi di giaccio che le
provocavano un brivido ogni volta che incrociavano i sui. –
Damon…- disse Elena
sorpresa, - Che fai qui così presto? -. Damon non rispose,
rimase sulla porta a
guardarla, quasi come a voler imprimere quell’immagine a
fuoco nella memoria,
il suo sorriso svanì lentamente e qualcosa nel suo sguardo,
notò Elena, era
diverso quel giorno.
-
Damon… che è successo? - chiese Elena
improvvisamente allarmata da quel
silenzio. Ancora una volta Damon non rispose, ma lentamente
entrò nella stanza e
prese posto al suo fianco. – Sono venuto a salutarti Elena -
disse lui guardando
il sole che si alzava sopra i tetti. – Salutarmi? - chiese
lei confusa da quella
frase, Damon non passava mai per un semplice saluto. – Lascio
la città Elena.-
rispose lui e il sangue nelle vene di Elena sembrò gelare
all’istante; - E’ il
momento giusto… - riprese lui senza incrociare il suo
sguardo e continuando a
contemplare il panorama dalla finestra, - Gli originali sono andati
via, tu e
Jeremy siete in grado di cavarvela senza Alaric, e tu hai imparato ad
essere
una vampira modello visto che è da molto che riesci a
nutrirti senza
supervisione-. Elena lo guardava senza capire il senso di quelle
parole, sapeva
cosa sarebbe accaduto nel momento in cui avrebbe scelto con chi passare
la sua
vita, ma le parole di Damon le risultavano comunque vuote ed
incomprensibili. –
E’ il momento giusto…- ripeté ancora
Damon e finalmente sembrò trovare il
coraggio di guardarla negli occhi, - Cerca di non cacciarti in altri
guai ok? –
e detto questo si sporse per baciarle la fronte, un gesto semplice, un
gesto
amico, ma Elena riuscì a scorgere il dolore che vi si celava
dietro, ed i suoi
occhi iniziarono a bruciare per le lacrime.
Damon
si separò da lei, e le fece un ultimo sorriso che
incatenò lo sguardo
di Elena sulle sue labbra; quante volte si era soffermata a fissarle
senza che
se ne rendesse conto, quante volte si era persa in quel sorriso che era
sempre
lì per confortarla e per sorreggerla, e quante volte lui
aveva finto di non
notarlo per cercare di essere corretto nei confronti di suo fratello.
-
Addio Elena – disse infine e si alzò per andare
via. Elena rimase ferma a
fissare Damon che si allontanava da lei. Che si allontanava dalla sua
vita per
non rimetterci più piede. Che si allontanava dalla
città farle vivere in pace
la sua scelta di amare Stefan. Che si allontanava da lei…
Senza
rendersene conto, senza avere controllo sul suo corpo, Elena
scattò
in piedi e volò giù dalle scale e fuori dalla
porta, - Damon…- chiamò urlando,
appena in tempo per impedirgli di salire in auto. Lui si
voltò e trovò il suo
sguardo ad attenderla sul portico, era strano vederla lì,
pensò lui, su quelle
scale, tra quelle colonne che avevano ospitato tanti “Buona
Notte” e li avevano
visti baciarsi per la prima volta, come spettatori silenziosi di un
film
destinato a finire male.
Elena
prese coraggio e si incamminò verso la macchina, senza
sapere cosa
gli avrebbe detto, senza sapere cosa avrebbe potuto dire, ma il suo
corpo non
si fermava, e prima di rendersene conto era di nuovo al suo fianco.
–Damon io…-
provò a dire Elena ma le parole s’incastravano in
gola, -Io…- riprese ma lui le
sfiorò la guancia con le dita e ogni capacità
verbale di Elena sembrò
scomparire del tutto mentre si beava involontariamente di quella
carezza.
-
Non andartene… - riuscì a dire infine riuscendo
ad incrociare il suo
sguardo con una fitta di dolore nel cuore, - Ti prego non… -
- Elena – la
interruppe lui chiudendo gli occhi, - E’ giusto
così… devo andare -. – No…
no
che non è giusto – disse lei in un tono di
supplica che Elena non aveva mai
usato prima, - Non devi... - - Si devo! - disse lui bloccandola ancora
con lo
sguardo che questa volta era pieno di tristezza. – Tu hai
fatto la tua scelta –
disse fermo – Ed io devo fare la mia, per dare la
possibilità a mio fratello di
vivere felice con te -.
Elena
lo guardava intontita, mentre lui ancora le accarezzava la guancia.
–
E’ per Stefan che lo fai?... lui ti ha convinto? –
chiese Elena sentendosi
stupida a chiedere motivazioni che le erano già chiare, -
Perché se è stato
lui…- - Lui voleva che restassi Elena- la interruppe ancora
Damon, - Anche se
avevamo deciso in maniera diversa all’inizio, lui mi ha
chiesto di restare per
te… ma io non posso -.
Pronunciò
quelle ultime parole quasi strozzato, Io non
posso; Elena lo sapeva, ma il suo cuore gridava altro.
-
Devo andare… perché voi possiate essere felici io
devo andare – riprese
lui più calmo, ma Elena non riusciva a dire nulla, - Ma sai
quanto sono egoista
Elena, non devo dirti che lo faccio anche per me -, a quel punto le
lacrime che
Elena tratteneva iniziarono a scendere senza controllo, e nonostante
tutto
Damon iniziò ad asciugarle con la mano che ancora era ferma
su di lei. – Per
quanto questo faccia soffrire mio fratello… non posso
restare qui a vedere lui
che…- Damon respirò a fondo, forse per reprimere
l’impulso di tirare un pugno a
qualcosa, - Ogni volta che vi vedrei insieme… ogni vostro
abbraccio… ogni
vostra risata… ogni vostro bacio, sarebbe come un paletto
nel cuore e a lungo
andare, questo mi porterebbe ad odiarvi, ed io non voglio odiarvi, non
posso odiarti.-. Era la prima volta
che Damon
le parlava così a cuore aperto, la prima volta che lasciava
che lei vedesse
cosa si celava davvero dietro il suo sarcasmo e la sua corazza.
Elena
non rispose, gettò le braccia al collo di Damon e premette
il viso
contro il suo petto, lasciando che le lacrime scorressero libere. Damon
l’abbracciò forte, accarezzandole i capelli, e
mentre si lasciava cullare Elena
si perdeva ascoltando il battito veloce di quel cuore che lei aveva
spezzato. –
Non voglio perdere anche te… non posso –
sussurrò Elena senza staccarsi da lui,
Damon la strinse più forte poi con dolcezza si
separò da lei prendendole in
volte tra le mani, - Ti ho detto che con te non avrei mai potuto essere
egoista
– disse serio, parlando più a se stesso che a lei,
- Ma perdonami se questa
volta… - riprese, ma non finì mai la frase,
perché premette le sue labbra sulle
sue e la baciò. Elena avrebbe voluto combattere, o almeno
avrebbe voluto
volerlo fare, ma l’unica cosa che fece fu chiudere gli occhi
e lasciare che il
cervello si scollegasse totalmente dal resto del corpo.
Damon
fece scivolare le mani sui fianchi di Elena e la strinse a se,
rendendo più intenso quel bacio; Anche Elena fece
più forte la sua stretta, e
contro ogni logica, contro ogni istinto, si ritrovò a
baciare Damon. Niente
esisteva più all’improvviso, tutto era sparito,
tutto era senza significato,
l’unica cosa che Elena riusciva a sentire, l’unica
cosa a cui riusciva a
pensare era Damon che la stringeva a se, e nonostante si sentisse
soffocata dal
senso di colpa, il suo unico pensiero era il desiderio che quel momento
non
giungesse mai al termine.
Damon
si separò da lei lentamente, ma ancora per qualche istante
le rimase
accanto, Elena rimase ferma ad occhi chiusi, il respiro irregolare, e
la fronte
che toccava quella di Damon. – Ti amo Elena –
sussurrò lui dolcemente, - Damon
io… -- Non riaprire gli occhi finche non sarò
andato ti prego – la interruppe
lui, Elena non rispose, si limitò a fare un segno di
consenso con la testa
mentre ancora si teneva a lui, - Tornerai mai? –
riuscì a chiedere infine, ma
quella domanda le sembrò vuota, inutile, una richiesta
disperata. Damon sorrise
– Forse tra un secolo o due… incontrerò
una ragazza in una strada buia che mi
farà dimenticare di te – cercò di
scherzare ma Elena sapeva che in realtà
voleva sperare che una cosa del genere potesse capitare, - E a quel
punto potrò
tornare -. Damon sfiorò con le labbra la guancia di Elena, e
infine la lasciò andare.
Elena tenne fede alla sua promessa, e solo quando sentì il
rombo dell’auto di
Damon riaprì gli occhi appena in tempo per vederlo sparire
all’orizzonte.
6 SETTIMANE DOPO
La
luna piena rendeva quella notte limpida e pulita, nel buio la luce
delle
stelle illuminava quel luogo pieno di silenzio, silenzio rotto solo dal
battito
del cuore di Damon, che steso sul freddo asfalto di quella strada.
Perdersi nel
silenzio della notte era sempre stato rilassante per Damon, in qualche
modo gli
aveva sempre svuotato la mente, ma nelle ultime settimane si era
trasformato
nel momento in cui i ricordi di Elena tornavano a danzargli
d’avanti agli
occhi, e mentre ogni ogni sorriso, ogni abbraccio e ogni momento che
aveva
passato con lei prendeva forma nella sua mente, si chiedeva se sarebbe
mai
riuscito ad allontanarli quel tanto che bastava per ricominciare a
vivere
davvero.
Il
rumore di un'auto ruppe a tranquillità di quel luogo, e
quando la luce
dei fanali lo raggiunsero chiuse gli occhi in attesa della sua preda. -
Di
tanti posti al mondo scegli la periferia di Long Island per
ricominciare? -. La
voce che si era presentata a Damon non poteva assolutamente essere
reale,
probabilmente i suoi sogni erano diventati fin troppo vividi dopo due
ore a
guardare il cielo. Damon scattò in piedi pronto ad
attaccare, ma ad attenderlo
trovò la personificazione reale dei suoi sogni; Elena era
lì che gli sorrideva
dolcemente, vestita come sempre in modo semplice, gli occhi lucidi ed
il
respiro affannato, e come sempre bella come un angelo. - Elena... -
disse
soltanto Damon mentre una voragine gli si apriva nel petto, - Ciao
Damon... -
disse lei semplicemente, come se essere lì fosse la cosa
più normale del mondo,
- Elena cosa ci fai qui?... cos'è successo?... Stefan sta
bene? -, Elena
sorrise malinconica, - Stefan è a Portland – disse
avvicinandosi a lui di
qualche passo – Insieme a Caroline a Jeremy e gli altri - - A
Portland? - disse
lui confuso – E' andato in vacanza senza di te?... scortese
da parte sua -. Il
sorriso di Elena sparì lentamente e si fermò di
fronte a lui, - Visto che la
vacanza è per fargli dimenticare me... - iniziò
mentre incrociava il suo
sguardo, - Andare con lui avrebbe vanificato lo scopo -. Damon non
disse nulla,
se ne stava lì fermo imbambolato a fissare Elena, come se
gli avesse parlato in
un’altra lingua, - Che sta succedendo? –
riuscì a dire infine, ed Elena chiuse
gli occhi respirando affondo, forse per cercare le parole giuste da
dirgli.
-
E’ tutto cambiato dopo che sei andato via… -
iniziò Elena – Ti sei portato
via qualcosa di me… e credimi… ho provato ad
ignorare quello che mi succedeva
Damon… ho provato ad andare avanti ma… - Elena lo
incatenò con lo sguardo e il
cuore di Damon si paralizzò del tutto –
Ma… non riuscivo a smettere di pensare
a te -. Damon avrebbe tanto voluto prendere Elena tra le braccia,
baciarla e
stringerla per non lasciarla andare mai più, ma per una
volta lasciò che la
ragione prevalesse sui suoi istinti; si allontanò da lei e
le diede le spalle,
forse per cercare di rendere il parlare con le un po’
più semplice, - Elena io…
io davvero non… non capisco come… tutto questo
sia possibile – Mettere insieme
l’intera frase risultò davvero complicato
– Tu hai scelto lui… andava tutto
bene quando me ne sono andato… eravate… - -
Felici? – lo interruppe lei infine
– Si m’illudevo che fosse così
ma… - ancora una volta Elena annullò la distanza
tra loro – Non appena ti ho visto partire…
E’ stato come se non riuscissi più a
guardare Stefan senza vedere te… e quando entrambi
l’abbiamo capito tutto è
crollato –.
Damon
si voltò a guardarla ma non riuscì a dire nulla,
- Damon… - riprese
Elena, questa volta in tono più fermo – Dopo la
mia trasformazione, niente è
stato più lo stesso. Non solo perché dovevo
imparare a vivere tutto d’accapo,
ma anche perché tutto quello che provavo era diverso, era
più forte, e più
chiaro… Da umana mi sono innamorata di Stefan totalmente, la
mia trasformazione
non ha potuto cambiare questo perché il mio amore per lui
era già completo
prima, ma quello che provavo per te prima… -. Elena fece un
passo verso di lui
e lentamente posò una mano sul suo petto –
E’ come se fosse esploso quando mi
sono risvegliata. -. Damon non distolse lo sguardo – E quindi
cosa provi ora? –
chiese lentamente; Elena sorrise dolcemente – Damon
tu… tu mi hai presa alla sprovvista. Mi sei entrato nel
sangue e qualunque cosa
io faccia… qualunque cosa mi imponga... non riesco a
liberarmi di te… - Damon
rimase senza fiato a quelle parole, - Elena io… - - Tu mi
hai cambiato la vita…
- lo interruppe velocemente
Elena per
non perdere il coraggio di dirgli la verità – Mi
hai protetta… sempre… -
continuò – E sei stato tu più di
chiunque altro a farmi sentire viva negli
ultimi mesi… e nonostante io abbia sempre rifiutato di
ammetterlo a me stessa
per pura e semplice paura… Damon io… -, Elena
chiuse gli occhi e trattenne il
respiro – Io ti amo Damon Salvatore -.
Elena
riaprì gli occhi e si avvicinò ancora a
lui, gli prese il volto tra le mani accarezzandogli le guance
– Mi sono
innamorata di te molto prima di diventare un vampiro… senza
accorgermene ti sei
preso una parte del mio cuore molto tempo fa… ed ora non
posso più far finta
che non sia così… ne con Stefan… ne
con te -. Elena non aspettò la risposta di
Damon, lo tirò a se e lo baciò, lasciando che
l’amore per Damon le invadesse
completamente il cuore. Damon la sollevò da terra e la
strinse forte al suo
petto per perdersi totalmente in lei. Il mondo intorno a loro
sembrò
scomparire, niente esisteva, niente importava, sarebbero potuti
rimanere persi
in quell’attimo per sempre.
Si
separarono lentamente, restando abbracciati
– Alla fine hai davvero incontrato una ragazza in una strada
buia – disse Elena
ancora in estasi facendolo sorridere. Damon la rimise lentamente con i
piedi
per terra – Ho solo dovuto aspettare 172 anni –
rispose Damon mentre cercava di
ricordare come si respirava.
-
Ti andrebbe di far colazione a Parigi? – disse
Damon mentre la lasciava andare – oh certo… -
rispose Elena divertita – E
magari dopo facciamo un giro in Australia - - Non scherzo Elena
– disse serio,
- Damon… - provò a rispondere Elena, ma si
bloccò quando vide la determinazione
che i suoi occhi celavano – Fai sul serio? – chiese
e Damon le regalò il suo
solito sorriso – Andiamo all’aeroporto e prendiamo
il primo volo… saremo lì per
domani mattina -. Elena non riusciva a credere a quello che stava
proponendo –
E’ una follia non possiamo…- - Si che possiamo
– la interruppe lui deciso –
Voglio farti vedere le meraviglie del mondo Elena… voglio
portarti in cima alla
tour
eiffel… e tra i vigneti toscani…
voglio portarti in barca a vela fino in Grecia… e dirti che
ti amo in ogni
parte del mondo… e dirtelo ogni giorno per
l’eternità -. Senza rendersene conto
Elena iniziò a piangere, dall’emozione, dalla
gioia, non importava e senza dire
nulla baciò ancora Damon con un intensità tale
che sarebbero potuti implodere
sul posto, - Facciamolo! – disse senza fiato. Damon sorrise
la baciò ancora una
volta e poi entrambi saltarono in macchina per partire verso la loro
nuova
avventura… verso la nostra nuova vita… verso un
nuovo amore.