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Autore: Cosimo    18/12/2015    0 recensioni
Per gli amanti del sesso, droga e rock'n'roll, eccovi una storia a tema, con una avvolgente trama che vi farà travolgere nelle bizzarre vicende di Hank e dei suoi amici.
Non aspettatevi nulla, vivetela!
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una semplice giornata soleggiata, Hank decise di andare a fare un giro verso le colline. La natura proponeva il dolce camminar sul prato. Il cielo limpido e una leggera brezza che si proponeva d'intanto, intanto. Ma nell'aria, si poteva udire dei rumori, del metallo, saldatrici, e gente che parlava. Hank decise dunque di dirigersi verso l'unico edificio che era in costruzione da quelle parti. Per vedere cosa stesse succedendo, se proveniva da li, ovviamente.

Dunque si indirizzò verso l'edificio, cauto, con una sigaretta.

Quando vide il costruito, emergere dalla collina; vide che era pieno di casse da concerto. Una struttura epica. Hank ci passò davanti, pensando quando ci avrebbero suonato e meravigliandosi che l'essere umano possa costruire edifici tali.

Un signore, nelle vicinanze, gli domanda.

<< Ciao ragazzo, sai mica quando suonano qua? >>

<< Veramente no, l'ho appena scoperto. Potrebbe essere tra uno o due giorni. Magari... >> rispose Hank.

Nel frattempo si avvicina un addetto alla costruzione, cappellino giallo e un rotolo di disegni sotto braccio.

<< Avete bisogno? >> disse l'addetto.

<< Quando suonano? >> domandò Hank.

<< Fra circa due ore, arrivano gli artisti. >> rispose l'addetto.

<< Ahah, meno male che era tra un paio di giorni! >> rise il signore passeggero prendendosi gioco di Hank.

Hank lo guardò un po male. Storse il muso, quando l'addetto disse di andare e di pagare il biglietto. Hank pensò di mandarlo a cagare.

Il signore se ne andò, Hank sospirò, quando sentì un rumore. Vide che il signore stava rotolando, per il suo scarso equilibrio. Era inciampato su delle radici. Hank e gli addetti che videro la scena esplosero in una ponderosa risata.

Alcune voci dall'edificio gridavano << Rotola! Rotola! Ahahah Idiota! >>

<< Grande, così fai prima ad andartene fuori dai coglioni! >>

Nel frattempo, l'addetto che aveva parlato con Hank e il signore, che continuava a rotolare, disse ad Hank.

<< Forza, vai a farti un giro, torna questa sera. Sarà una bella serata! >>

<< D'accordo, buon lavoro! >> rispose Hank.

Hank non era molto distante da casa. Ma decise di farsi un giretto.

In tanto, si guardò le tasche per vedere se aveva qualche moneta per pagare la serata. Trovò circa cinquanta euro. << Cazzo! >> esclamò Hank. Dunque, stupito di non aver portato il portafoglio con se, pur avendo dei soldi, decise di fare qualche telefonata, invitando anche i suoi amici al concerto.

In un secondo momento, ormai passate le due ore, ritornò allo stabilimento. Il cielo era ancora chiaro, una decina di gente erano li presenti. Un pullman stava arrivando. Si cominciarono a sentire qualche urla dai fan più scatenati. I finestrini erano tutti oscurati. Poi parcheggiò al parcheggio sotterraneo. Momentaneamente chiuso per far entrare esclusivamente la band.

Hank attendeva ancora i suoi amici che arrivassero.

Quindi decise di fare un giro, così, per passare un po il tempo.

La gente arrivava da tutte le parti. Sembravano tante formiche in ritorno nel formicaio. Hank, era quella solitaria che girovagava.

Quando scoprii una porta. Si guardò un po in torno, vide che non c'erano occhi indiscreti e, ci entrò. Vide una scala, portava sia su, che giù. Poi gli squillò il telefono. << Evan! >>.

<< Pronto! >>

<< Hank, siamo arrivati! Siamo davanti all'ingresso, non ti vediamo! >>

<< Arrivo! >>

Hank dunque chiuse la porta ed uscì. Si diresse verso l'ingresso principale del locale.

<< Evan! Come stai? >> disse Hank stringendogli la mano e dandogli un abbraccio.

<< Bene bene! Te? Dove eri sparito? >>

<< Ma come? Ti ho pure telefonato! >>

<< Si per venire qua! >>

<< Buon giorno Evan! >>

<< Ahaha scherzo! Chi suona questa sera? >>

<< Eeeh... non lo so, sai. Ho anche girato intorno. Ma non ho visto neanche qualche poster. >>

<< Come hai saputo di questo concerto? >>

<< Stavo girando da queste parti, e mi sono imbattuto qua, quando stavano ancora montando. E mi hanno detto che questa sera suonano. >>

<< Che ci facevi qua? >>

<< Faccio l'esploratore! >> disse Hank con tono ironico.

<< Ma non dire cazzate! >>

<< Niente, poco più in la, c'è un terreno inesplorato, siamo ad aprile inoltrato... >>

Evan, comincia a intendere cosa Hank stava dicendo.

<< ...e quindi, sono andato a vedere a che punto era... >> continuò.

<< Ha germogliato? >> domandò Evan.

<< Shhh... >> disse Hank, accompagnando da un simulato colpo di tosse.

<< Ahaha, sei un grande! >>

<< Grazie! >> disse Hank aggiustandosi il colletto della giacca.

<< Tienimi aggiornato! >>

<< Va bene. Però... >> Hank si guarda in torno. << ...discrezione! >>

I cancelli non avevano ancora aperto, in torno cerano una ventina di persone. Erano ancora le sette di sera. L'oscurità comincia ad elevarsi.

All'interno si potevano sentire le prove del gruppo.

<< Evan. A che ora arrivano glia altri? >>

<< Tra poco. Dovevano arrivare alle sette. >>

Tempo di dirlo, che si vedono che arrivano. Si vede Doug con la sua ragazza, Virgie ed, Ed. Si salutarono tutti quanti.

<< Allora, ragazzi. Ci siamo tutti? >> disse Hank.

<< Si! >> disse Doug.

<< Ma chi suona? >> domandò Ed.

<< Non lo so. Ma pare che si propone una bella serata. >> disse Hank.

<< Ahaha freschi stiamo! >> disse Doug.

<< Forse suonano i Limp Bizkit. >> disse Virgie, la ragazza di Doug.

<< E tu come lo sai? >> domandò Doug.

<< Me lo ha detto Andrew. >> disse Virgie.

<< Andrew?! >> disse Doug con tono di gelosia.

<< Doug, per favore... >>

<< Mah... >>

<< Doug! Siamo tra amici. Per favore! >>

<< E lui è un tuo amico? >> domandò a braccia incrociare Doug.

<< Certo! >>

<< Solo amico? >>

<< Si! Mamma mia, Doug! >>

<< Ragazzi! >> esclamò Hank. << Calma! Virgie, non so cosa ci sia. Ma spero che sia un tuo amico, lo dico in nome dell'ignoranza. Doug, se c'è qualche cosa, faccelo sapere che ci organizziamo e mettiamo in chiaro la situazione, nel caso non volesse essere solo un amico questo presunto... >>

<< Ma Hank... >> disse Virgie.

<< Niente “ma”. Siamo in festa. Facciamo festa. Facciamo gruppo! >>

<< D'accordo. >> disse Virgie abbassando la testa.

Improvvisamente crollò in un imbarazzante silenzio.

<< Allora! >> disse Evan spezzando l'ignobile imbarazzo. Poi aggiunse << Allora. Che si fa? >>

<< Ascoltate ragazzi. >> disse Hank << Sul retro, c'è una scala. Probabilmente porta sul terrazzo. Non lo so, perché potrebbe portare anche nello scantinato. >>

<< Quindi? >> disse Ed.

<< Ci andiamo a fare un giro? >>

<< Dai, io ci sto! >> esclamò Evan.

<< Che facciamo li? >> disse Doug.

<< ...Un giro... >> rispose Hank.

<< Dai, andiamo. >> disse Virgie.

<< Grandissimaa! >> disse Hank.

<< Ma non ha senso. >> disse Ed.

<< Proponiamo alla maggioranza? >> disse Hank.

<< Si! >> disse Evan e Virgie.

<< Dai. Va bene. >> disse Doug con aria seccata.

<< Non te ne pentirai! >> disse Hank.

Hank, Evan e Virgie alzarono la mano.

<< Siamo tre contro due. La maggioranza propone di andare. >> disse Hank.

<< Forza, andiamo. Facciamo sta stronzata. >> disse Doug.

Tutte e cinque andarono verso il retro fumando una sigaretta, facendo finta di niente. E non appena il campo era libero entrarono.

<< Secondo me non è una buona idea. >> disse Ed.

<< Forse. Ma ormai siamo qui. Andiamo fino in fondo e torniamo sani e salvi! >> disse Hank.

<< Ehh. Lo dici come se andassimo in guerra, Hank! >> disse Evan.

Cominciarono a salire sulla scala a chiocciola. Scelsero di salire.

<< Questa scala non finisce più! >> disse Ed.

<< Effettivamente, c'è ne sono davvero tanti di scalini. >> rispose Hank.

Fecero un migliaio di scalini. Quando finalmente, videro una porta.

<< Forza. Entriamo! >> disse Hank.

<< Si! >> disse Evan.

Aprirono la porta e rimasero di stucco. Una cosa che mai e nessuno avrebbe potuto immaginare di trovare all'interno di quello stabilimento.

Era una stanza grossa quanto l'edificio intero. Circa venti metri per quaranta. Un'area infinita, umida, luminosa. Ma calda. Sopratutto accogliente, un'area profumata, se pur ventilata. Un allevamento, anzi, una intera, carica, piena di coltivazioni di erba, marijuana, ganja. Matura, appena germogliata, irrigata.

<< Maria benedetta coltivata! >> disse Hank.

<< Parole sagge Hank, parole sagge! >> disse Evan.

Tutti e cinque rimasero sconvolti, ipnotizzati e fatti dalla meraviglia proposta dall'area 51 di quel posto.

Hank, Virgie ed Evan cominciano ad addentrarsi in mezzo alla foresta.

<< Ragazzi, che cazzo fate? >> disse Ed.

<< Venite dai! >> disse Evan. << Facciamo anche scorta già che stiamo. >> continuò Evan.

<< Giusto! >> rispose Hank.

Fanno un passo in più e si sente da lontano un allarme. Ma il suono era lontano, Quindi la ciurma proseguì per il tour della zona.

Quando al fondo della stanza spuntarono delle persone.

<< Ragazzi giù! >> disse Hank.

<< Vedi! Che cazzo ci facciamo qua? >> disse Ed.

<< Shh. Non sono molto lontani... >> disse Evan.

<< Incamminiamoci verso l'uscita, stando bassi mi raccomando! >>

Quindi cautamente vanno verso l'uscita. Sembra andare tutto bene, poi si alzano, quando arrivano alla parte scoperta, dove lo stesso gli avrebbero scoperti e corrono verso la porta. Ci entrano.

<< Cazzo correte! >> disse Evan.

I tizzi si diressero correndo verso la porta, Hank e la compagnia, per fortuna erano quasi arrivati al fondo. Fanno per uscire e si beccano degli addetti al lavoro.

<< Che ci fate qui? >> disse l'addetto.

<< Ehmmm... siamo... andati a cercare il bagno!... >> disse Hank.

<< Questa è la scusa più banale. Ma tu sei quello di oggi! >>

<< Ehh si... >>

<< Dai, forza fuori dalle palle. Qui non si può stare. >>

<< Grazie! >> e filarono via immischiandosi nella folla.

<< Porca puttana Hank! Dove cazzo ci porti? >> disse Ed.

<< Beh, vi faccio scoprire un po di posti nuovi, vi concedo un po di adrenalina. E mi ringraziate così? >> rispose Hank.

<< Ragazzi, eccoli li... >> disse Evan.

<< Giù! >> disse Doug.

<< No. no. Facciamo finta di niente, o se ne accorgeranno... >> disse Hank.

<< Accorgeranno di cosa? >> una voce femminile adiacente ad Hank parlò.

Poi si girò e vide questa ragazza. Non disse niente, per non creare sospetti, pensava che magari era una figlia di quei tizzi.

<< Parli? >> disse lei.

<< Si. >> disse Hank accennando un sorriso.

<< Quindi? >>

<< Mmm Quindi? >> ripete Hank.

<< Chi se ne deve accorgere? >>

<< Emm la gente in torno. È un nostro modo di dire, “non facciamoci riconoscere”... >>

<< Oh, divertente... parlate in codice. >>

<< Mmm si... >>

<< Ci si vede dentro! >> concluse la ragazza.

<< Cristo santo, Hank! Quella è un pezzo da nove! >> disse Evan.

Nel frattempo stavano aprendo le porte. La gente si era moltiplicata e fluivano nel locale.

All'interno si poteva ammirare un'atmosfera di luci viola, una piscina al centro con tutti i divanetti in torno. Non c'era nessuno dentro. Ma erano tutti in torno che bevevano e parlavano. Sopra al soffitto si poteva meravigliarsi delle cubiste che dondolavano in un cerchio e delle palle stroboscopiche che ruotavano, rispecchiando la luce ad essa diretta.

In fondo si può notare un bancone con tutta la gente attorno che acquistava da bere e, di fianco un arco che portava alla pista.

<< Ragazzi, che figata! Guardate li! >> disse Evan.

<< Andiamo a bere? >> domandò Doug.

<< Si! >> rispose Hank.

<< Andiamo! >> rispose Virgie.

<< Facciamo su? >> domandò Ed.

Vanno a prendere da bere e poi il concerto comincia. Tutti cominciano ad entrare, vanno anche loro. Prendono postazione, le luci si spengono, il fumo sale, comincia con un terremoto di suoni bassi, seguiti dai medi e gli alti. Dietro al palco c'è uno schermo e si può vedere una miccia accendersi e una voce esterna, del cantante che urla << Take a Look Around! >> le luci si accendono e il concerto inizia. La gente comincia a saltare all'impazzata, la band si agita sul palco, le urla sormontano. La musica inonda sempre di più la folla in delirio sottostante.

Il concerto dura un oretta e mezza. Finito il concerto, il quintetto si riunisce verso l'uscita, e si posiziona sui divanetti. La musica continua, ma in sottofondo. Alcuni vanno al bar a prendere da bere.

Per la precisione vanno Ed, Doug e Virgie. Rimangono Evan e Hank.

<< È stato un bel concerto! È da un po che non frequento questo mondo. >> disse Evan.

<< Eh! Visto che roba! >> rispose Hank.

<< Conoscevi già questo gruppo? Ho visto che cantavi alcune loro canzoni >>

<< Si, ai tempi che suonavo anche io. >>

<< Porca... aspetta Hank, arrivo, ho visto una mia amica! >>

<< Si si, tranquillo, sto qua. >>

Hank si accese una sigaretta e si mise comodo sul divanetto mettendo i piedi su un tavolino che aveva di fronte. Po chiuse gli occhi espirando il fumo verso l'alto.

<< È libero? >> una voce femminile. Hank aprì gli occhi e vide la ragazza di prima. << Certo! >> Rispose Hank con il sorriso.

La ragazza si accomoda vicino a lui.

<< Ti ho visto che cantavi prima. >>

Hank sorride, << Già, li conosco da un po. >>

<< Anche io, li ascoltavo quando andavo a scuola. >>

<< Siamo in due. >>

<< Sei di queste parti? >> chiese lei.

<< Si, abito qui vicino. >>

<< Io purtroppo abito un po lontano e, non so come tornare a casa. >>

<< La notte è giovane. >>

<< È la verità, anche noi! >>

<< Lo puoi dire forte! >>

<< Fumi solo sigarette? >> disse lei rovistando nella borsetta.

<< Ogni tanto. >>

<< Questa la fumi? >> tirando fuori una canna già rollata.

<< Oh oh! Posso fare un eccezione, questa volta. >>

<< Quale onore! >>

In tanto si avvicinano Doug abbracciato a Virgie.

<< Hank, ti lasciamo solo due secondi... >> disse Doug, poi continua << Ciao... >> rivolgendosi alla ragazza.

<< Ciao! >> rispose lei.

<< Ma quello è Ed! >> disse Virgie. Da lontano si poteva vedere Ed che discuteva calorosamente con il barista indicando il cocktail.

<< Scusateci, andiamo a recuperare Ed. A dopo Hank. Signorina... >>

<< Dai andiamo! >> disse Virgie.

Doug e Virgie si allontanarono verso Ed. Evan era disperso. Quindi rimasero solo Hank e la ragazza.

<< Andiamo a fare due passi? >> disse lei.

<< Andiamo! >> rispose Hank.

Quindi si alzarono e uscirono dal locale.

<< La vuoi accendere? >> chiese lei.

<< Se insisti... >>

<< Insisto. >>

<< Allora, “fan dei Limp Bizkit” che fai nella vita? >>

<< Faccio lo scrittore, o almeno ci provo. >>

<< Wow, avrai molta fantasia. >>

<< Così sembra. E tu? >>

<< Non lavoro... >>

<< Ah, facciamo lo stesso mestiere... >> disse Hank.

<< Ahahah... credo che questa roba cominci a fare effetto. >>

<< Mmm dici? Ahaha... >>

<< Tu dici che un bagno in piscina c'è lo faranno fare? >>

<< Lo spero. >> rispose Hank espirando il fumo denso e profumato.

Nel frattempo giravano nella foresta nella notte di primavera. La luna illuminava il sentiero, e in lontananza si poteva intravedere una casetta.

<< Guarda, è una casa? O sono fatta? >> domandò la ragazza.

<< Mmm credo sia una casetta di legno... Ma credo anche che tu sia fatta. >>

<< Inquietante... >> bisbigliò la ragazza.

<< Speriamo non sia infestata... >>

<< Dai! Non dire cazzate! Che poi si avverano! >>

<< Superstiziosa? >>

<< Naa, solo fatta! >>

<< Ahaha giusto... >>

All'improvviso si sente un rumore all'interno.

<< E no! Che diamine! >> disse Hank.

<< Che cos'è? Hai paura? >>

<< Naa! >>

<< Entriamoci allora. >>

<< Sei terribile! >> appena detto, lei si avvicina a Hank con aria sensuale porgendole il seno prosperoso sotto il naso, mostrando gran parte della meraviglia che la mamma le aveva dato in serbo.

<< E se ti facessi cambiare idea? >> disse lei.

<< Credo che tu sia sulla buona strada. >>

<< Ahaha. >>

E di nuovo quel rumore inquietante.

<< Cosa sarà stato? >> domandò lei.

<< Non lo so... non è possibile che siano allucinazioni? >>

<< Ahaha ma smettila! Dai andiamo! >>

Lei fa due passi davanti ad Hank. E lui dice, << Una donna senza paura. >> e la segue.

Si avvicinano alla casetta, quatti quatti, l'aria si fa tenebrosa, le foglie oscillano dal vento. Da lontano si sente ancora della musica. Della musica metal, o meglio epica, gotica.

<< Senti? >> fa lei, << Abbiamo anche la colonna sonora. Ahah. >>

<< Sicuramente. >> e in tanto si vede del movimento dalla finestra.

<< Vieni qua! >> Hank prese la ragazza e si nascosero dietro ad un cespuglio. Si misero a guardare cosa accadesse. E poi si sente la serratura aprirsi, la porta cigola. Ed esce un signore al quanto strano. Anzi oscuro, tenebroso.

<< Chi è? >> domandò lei.

<< Non ne ho idea... >>

<< Ma come? Ci abiti! >>

<< Shh, si ma non lo mai visto e ne sentito parlar... >>

<< Chi va la! >> esclamò il signore con la voce grossolana.

<< Merda! >> bisbigliò lei.

Hank si sporse leggermente con la testa per vedere se stava venendo verso di loro. Ed era sparito.

Poi un attimo dopo spunta con una clava. Si sporge al raggio di luna, mostrando la sua faccia ricoperta da una folta barba nera, capelli neri e ricci. La pancia non gli permetteva di guardarsi le scarpe. Addosso aveva un vestito che sembrava fatto di pelle. Pelle scuoiata in casa.

Il personaggio si muove in avanti, verso il nulla. Urlando

<< Dove sei?!...Chi c'è? >>

Non appena supera la coppia, Hank e la ragazza si dirigono, più silenziosamente verso il retro della casa per evitare di essere visti.

L'orco avanza, quando la coppia pesta un ramo secco che suscita l'attenzione del proprietario della casa. L'orco si gira, << Eccovi! >>

Hank ebbe solo il tempo di dire << Merda. >> ed immediatamente cominciarono a correre, scappando verso la direzione opposta.

Fortunatamente lo seminano in fretta. Trovano un nascondiglio ai pressi di una grotta oscura.

<< Vaffanculo! >> disse lei.

<< Che ho fatto? >> rispose Hank.

<< No, non c'è lo con te. >>

<< Ah scusa... >>

<< Niente. Sarà meglio tornare alla festa. >>

<< Si cazzo! Andiamo! >> disse lei con il fiatone, poi continuò, << Dai, ci voleva una scarica di adrenalina! >>

<< Ahaha, si non ti posso dare torto. Chissà chi era? >>

<< Non lo so e non lo voglio più sapere. Andiamo! >> esclamò lei.

<< Ahaha, vero! >>

S'incamminarono verso la festa. A passo normale, recuperando fiato.

<< Non so neanche come ti chiami. >> disse Hank.

<< E a te che t'importa? >> disse lei sorridendo e sculettando.

<< Scusi madame. >>

Raggiunsero l'edificio, e si sedettero su un divanetto. La ragazza stava frugando nella borsa.

<< Basta canne, ti prego. >> disse Hank.

<< Ahaha, no tranquillo. Cercavo solo qualche soldo per bere un po'. >>

<< Una birra ti va bene? >> chiese Hank.

<< Vuol dire che offri tu? >>

<< Certo! Tu mi hai offerto la canna. >> disse Hank abbracciandola.

<< Ci sta! >> poi tira fuori una sigaretta e l'accende.

<< Ne vuoi una? >>

<< Non sono corrette vero? >> domandò Hank.

<< Ahaha no, tranquillo. >>

<< Allora si. Grazie. >>

<< Figurati! >>

Hank ordinò due birre, ne diede una alla ragazza, cui il nome era ancora sconosciuto. Brindarono e fecero una gran sorsata.

<< Chissà che ore si saranno fatte. >> disse Hank.

La ragazza tira fuori il telefono, << Sono quasi le tre. >>

<< Mmm, i tabacchini saranno chiusi? >>

<< Eh, sai, penso proprio di si. Ahaha. Che domande! >>

<< Tu hai la tessera? >>

<< No... mi spiace. >>

<< Ti va se andiamo un attimo da me a prendere la tessera? >>

<< Esci senza i documenti? >>

<< E tu? >>

<< Touché. >>

La coppietta si indirizzarono verso casa di Hank.

Passeggiarono bevendo e fumando, al chiaro di luna. La ragazza si avvinghia al suo braccio.

<< E quindi il tuo nome è un mistero? >> domandò Hank.

<< Ancora? >>

<< È solo una domanda... >>

<< Mmm, non preferisci portarmi a casa senza sapere il mio nome e... >>

<< Davvero! >> esclamò Hank.

<< Cosa? >> chiese lei.

<< Chi ha detto che il romanticismo è morto? >>

<< Ahaha. Vieni... >> Lei prese per il collo della giacca Hank e se lo trascinò verso di lei, sfiorandole la bocca con le sue calde labbra. Quando dal nulla, spuntò l'orco di prima.

<< Eccovi!! venite qua! >>

<< Certo. Come no! >> rispose Hank e li cominciò ad inseguire.

Corsero per cinquecento metri. << Hank, che facciamo ora? >> disse lei.

<< Non lo so, ora corri! >>

<< Lo sto facendo. >> tempo di dirlo che inciampa e cade. Hank si ferma, le allunga una mano per aiutarla ad alzarsi, << Forza, non è molto lontano! >>

<< Mi sono fatta male! >>

<< Dove? >>

<< Alla gamba! >>

<< Merda! >>

In tanto l'orco si avvicina sempre di più.

<< Forza, aggrappati a me! >>

Hank se la carica in spalla. E comincia a correre con lei addosso.

L'essere occulto si avvicina più rapidamente, la coppia ha rallentato notevolmente il passo.

<< Scusami Hank! >>

<< Non è il momento delle scuse, preparati! >>

<< A cosa? >>

Li vicino c'è una miniera/parco giochi aperta al pubblico. Con i carrelli che si possono trainare con un gioco di leve. Hank la mette dentro ci salta dentro, sgancia il freno e cominciano ad entrarsi nella miniera.

Fortunatamente è predisposta con dei sensori che al passaggio dei carrelli si accende la luce.

Cominciano ad acquistare velocità, e da lontano si nota un altro carrello arrivare, ad altrettanta sveltezza.

<< Hank è dietro di noi! Che facciamo? >> urlò la ragazza.

Il carrello in tanto percorre con lestezza un ponte, Hank si guardava in torno per trovare una soluzione. Quando vide che il carrello era solamente appoggiato alle rotaie.

<< Ascolta, cerca qualche cosa per far spessore sulla rotaia. >> disse Hank.

<< Cosa devo fare? >>

<< Dobbiamo fare spessore sulla rotaia prima che arriviamo al capolinea. >>

<< Con che cosa? >>

<< Dentro la tua borsa non hai niente? >>

<< Del tipo? >>

<< Cristo santo, non lo so, devi solo mettere sopra le rotaie, qualsiasi cosa, così quel mostro deraglia. >>

La ragazza comincia a frugare nella sua borsa e trova delle scarpe di ricambio.

<< Come faccio a metterle? Andiamo troppo veloce! >>

<< Freno un po e, mentre ti tengo, metti le scarpe sopra le rotaie! >>

<< D'accordo! >>

Hank fa per tirare la leva del freno per rallentare, la ragazza comincia a sporgersi e lascia cadere una sua scarpetta sulla rotaia.

<< Fatto! Tirami su! Presto! >> urlò lei.

Hank azionò di nuovo la leva per avanzare, l'essere della foresta si stava avvicinando.

Quando arriva all'altezza della scarpa, pianta un balzo con la ruota anteriore. Però rimase saldato alla rotaia.

Hank vide la scena, << Riproviamo con l'altra scarpa! Mettila in modo da incastrarsi con la rotaia, da fare una specie di rampa. >>

<< Fai tu! >> disse lei.

<< Tirami la leva allora. >>

Hank si sporge, << Frena! >> disse Hank. La ragazza, fa per tirare il freno. Ma tira bruscamente, il carrello si blocca completamente. << Che cazzo però! >> esclamò Hank. Nel frattempo posiziona la scarpa sulla rotaia, in modo da formare una rampa e riprende i comandi del carrello.

E ricominciano a muoversi. Il carrello dell'orco, oramai era vicinissimo. A quella velocità non sarebbero riusciti a seminarlo.

Ci provarono lo stesso, cominciarono ad avanzare.

L'orco era in arrivo, era quasi giunto sulla scarpa. Pochi metri, ed era li. Hank e la ragazza speravano che funzionasse, nel mentre stavano per prendere velocità.

L'essere era prossimo. Prende la scarpa in pieno, il carrello si mette a due ruote, all'interno, l'orco, perse l'equilibrio. Anche se prontamente si lanciò per stazionare il carrello, fermandosi. In compenso, Hank e la ragazza, lo seminarono nuovamente.

Arrivarono alla fine della caverna, scesero dal carrello e, spinsero verso l'essere con la barba.

<< Andiamo via di qua! Presto! >> urlò la ragazza.

<< Si certo, andiamo la.! >> disse Hank indicando la direzione.

Corsero verso casa sua. Arrivarono successivamente li davanti, Dog, il cane di Hank scodinzolava nel vederlo sull'uscio della porta.

<< E quindi abiti qua. >> disse la ragazza.

<< Esatto, benvenuta nella mia umile dimora. >>

<< Wow! >> esclamò la ragazza.

Hank si gira con due bicchieri e ci versò un po di vino.

<< Ti piace? >>

<< Si... è accogliente. >>

<< Grazie! Ecco. >> Hank le passò un bicchiere colmo.

<< Comunque io mi chiamo... >> Hank mette un dito sulle labbra della ragazza e si precipita dolcemente a baciarla. Posano i bicchieri sul lavandino, lei salta su di lui. Hank la porta sopra il tavolo.

Lei sveste lui. Lui sveste lei. Si ritrovano nudi sopra il tavolo a pompare. A scopare. A trombare come due arrapati che non scopano da tempo. Dal tavolo si trasferiscono sul divano, il cane va nella cuccia.

Nel mentre i due assetati, compiono il loro lavoro. Strusciandosi con il loro sudore proposto dall'azione delle posizioni sessuali.

Poi si adagiarono sul letto, nudi che si accarezzavano. Il cane salì sul letto e si posizionò sul letto, in mezzo a loro due.

Si addormentarono. Lui sdraiato con le mani dietro alla testa, lei con le sue sinuose forme, ben disegnate, con la testa sulla sua spalla e le gambe intrecciate intorno a quelle di Hank.

Il giorno dopo, Hank si svegliò con un gran mal di testa. Si girò per vedere se lei esisteva veramente. Ma non vide nessuno. Vide arrivare Dog.

<< Dog! Che ci fai sveglio a quest'ora? >>

<< Mi ha aiutato a preparare la colazione! Dormiglione! >> disse la ragazza. E la vide arrivare con un vassoio contenente due tazze di caffè latte, dei biscotti e un tovagliolo piegato.

<< Wow! >> disse Hank. << Allora non stavo sognando. >>

<< Ahaha, credevo anch'io... >>

Hank bevve un sorso di caffè, poi si asciuga le labbra con il tovagliolo, e sopra sta scritto “Baciami! Il mio nome è Kate”

<< Certo! Eccoci accontentati! >> disse Hank. E la bacia.

<< Che impresa per sapere il tuo nome, ma ne valsa la pena! >>

<< Ahaha. Non mi hai detto come ti chiami tu. >>

<< Chiamami Hank. >> e così facendo e dicendo, ritornarono a scopare nel letto, a mezzo giorno. Cioè appena svegli.

Dopo, quando hanno ripetuto l'azione erotica, il telefono comincia a squillare.

<< Pronto? >>

<< Hank! Ma dove cazzo stai? Tutta la notte ti abbiamo cercato! >>

<< Sto bene, grazie. Scusate! Tutto bene? >>

<< Si si! Non sai ieri che è successo. Cazzo Hank, ci dovevi essere. È arrivato un personaggio stranissimo al locale. Urlava “Dove sono quei bastardi?!” Ha piantato un casino allucinate! È praticamente impazzito! Poi ha dato fuoco il locale, ahah, cioè c'è poco da ridere, però ti ricordi cosa avevamo trovato all'ultimo piano? Ahah ecco, puoi immaginare come è andata a finire, sopratutto perché vicino alla piscina, c'era un'altra stanza, dove la facevano essiccare! Ahaha non sai che sballo! Sono ancora fuso ora! Poi boh, sono arrivati i vigili del fuoco e noi siamo andati via. Non sai che roba! Vabbò tu? Che hai combinato? >> disse Evan.

<< Mmm una serata tranquilla. Un giretto in giostra e poi sono andato a dormire! >> rispose Hank. Kate sentendo, si mise a ridere.

<< Ma? Chi c'è? Aah hai rimorchiato eeh! Poi me la presenti? O chiedile se ha qualche amica! Ahah vabbè, scusate, vi lascio continuare. Ah, Hank. Voglio i dettagli! >> e attaccò il telefono.

<< Allora Kate, prepariamo pranzo? Magari con l'aiuto di Dog. >>

<< Ahaha si certo! >>

Mentre loro due si dirigono a cucinare, rigorosamente nudi, Dog, si avvicina sui vestiti di Kate e gli annusa, cominciando a mangiare delle foglie. Delle foglie, a sette punte attaccate ai suoi vestiti.

Mentre a casa dell'orco, si scoprì che il cespuglio dove si erano imboscati e dove avevano corso, non erano altro che i germogli di ganja, tutta pestata. Fortunatamente l'orco non li aveva riconosciuti. Infatti qualche mese dopo, con quella rimasta, e quella coltivata da Hank diventarono amici confrontandosi l'erba. Un bel quadretto Hank e Kate, l'orco, di nome Bob e Dog, il cane di Hank, che scorrazzava a destra e sinistra, il tutto accompagnato dal sole d'autunno e le foglie rosse che volano al vento.

 

In tanto, il signore all'inizio, quello che rotolava, l'hanno beccato ad infamare il locale, però infine, aveva talmente polvere in casa, che poteva far nevicare su tutta la collina. E quindi fu processato. Sempre meglio che trovarsi alle calcagna chi aveva infamato, non lo so.

 

Ah, i proprietari del locale, non furono processati, per mancanza di prove, che naturalmente furono bruciate e, si rimisero in costruzione di un nuovo locale.

 

Kate, in fine aveva dei parenti con i proprietari, quindi Hank oltre a fare lo scrittore, arrotondava il salario lavorando, qualche volta, in settimana e badando alle piante. Kate invece si mise a lavorare alla cassa, anche lei solo in settimana.

 

Dog sempre felice fece una cucciolata, e la casa divenne un ritrovo di cani alla riscossa!

 

   
 
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