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Autore: YuuyaSpicer    19/12/2015    5 recensioni
[Ed, Edd & Eddy][ KevEdd _ Kevin x Edd ]
_ Raiting progressivo. (?) _
Non sempre è facile ammettere i propri sentimenti, ma quando anche la chimica non ti lascia scelta, non puoi fare altro che abbandonarti ad essi.
--- sospesa ---
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-:” Amico andiamo! Perché stai lì impalato? “- Rolf uscì proprio in quel momento, l'asciugamano ancora avvolto al collo.
《 Amico, ci sono volte in cui desidero ardentemente che tu svanisca nel nulla. 》
-:” Oh, Doppia D. Sei stato bravo oggi, davvero complimenti. “- disse Rolf spostandosi all'indietro il ciuffo bluastro ancora bagnato.
-:” G-grazie. “- mormorò Edd continuando a spostare lo sguardo da Rolf a me, visibilmente a disagio.
-:” Rolf, non dovevi andare? “- chiesi non distogliendo lo sguardo da quel tenero fascio di nervi che mi ritrovavo davanti.
-:” Cavolo, hai ragione! Nana oggi dovrebbe arrivare. “-
-:” Nana? La famosa Nana? “- domandò incuriosito Eddward.
-:” Esattamente, magari in questi giorni venite a conoscerla. Le ho parlato di tutti voi. “- disse iniziando ad avviarsi velocemente verso l'entrata della scuola.
-:” Bhe, allora ci si vede domani. “- urlò salutandoci.
-:” Ciao. “-
-:” Passa una buona serata. “- urlò a sua volta Edd.
-:” Dicevi? “-
-:” Mh? “-
-:” Di cosa mi volevi parlare? “- chiesi appoggiandomi alla porta dello spogliatoio, ben sapendo che Rolf era l'ultimo rimasto dentro e che nessuno avrebbe potuto aprirla e farmi cadere, distruggendo così quella che poteva sembrare una posa da duro, o comunque da figo.
-:” Riguarda quello che è successo prima della fine delle vacanze. Ci … ci ho pensato e mi sembra giusto che qualcosina sappia anche tu, perché non mi piace vederti così cupo a riguardo. “-
-:” Cupo? “- domandai sorpreso.
-:” Quando mi rifiuto di dirti alcune cose la luce che solitamente riempie i tuoi occhi si spegne in un lampo, e la cosa non mi piace per niente. “- mormorò mettendosi vicino a me, guardando dinanzi a sé mentre l'espressione diventava man mano più seria.
-:” Non … non devi sentirti in obbligo. “- mi ritrovai a balbettare.
-:” Voglio dirtelo. Non so perché ma penso che anche solo parlarne con te mi sentirò meglio. “- disse sorridendo debolmente.
-:” Così mi preoccupi.”- mi lasciai sfuggire.
-:” Ecco, partiamo dal principio. Mio padre ha un lavoro molto particolare. “-
-:” E' uno scienziato, o qualcosa del genere, no? “-
-:” Qualcosa del genere. Aveva un incarico … privato, diciamo. “- mormorò torturandosi le dita dall'agitazione, gesto che trovai involontariamente adorabile.
-:” Privato? “- mi ritrovai a chiedere notando un leggero silenzio che si era venuto a creare.
-:” E-esattamente. Un incarico di una persona che non av-aveva propriamente tutte le rotelle apposto, ecco. “- disse passandosi le mani più volte sui pantaloni, per sistemare pieghe invisibili.
-:” Mh. Per caso non è riuscito a portare a termine questo lavoro e avete problemi finanziari? “- domandai, non comprendendo pienamente il filo del discorso.
《 Quindi la sua famiglia è nei guai perché non ha soldi? Per questo non volevano farlo andare a scuola o addirittura trasferirsi? Non … non capisco. 》
-:” Al contrario. Ci è riuscito fin troppo bene. “- mormorò.
-:” A-allora dove sta il problema? “-
-:” N-non posso parlarne totalmente, ma posso dirti che a qualcuno non è andato a genio il fatto che mio padre avesse concluso quella ricerca. Insomma, si sta vendicando. Vuole mettere le mani sui dati, ergo sia io che mia madre siamo un bersaglio, almeno così dicono. Ma personalmente non credo punteranno mai su un ragazzino come me. “- disse senza fermarsi, sospirando poi come se si fosse tolto un peso dal cuore, mentre il mio invece non faceva che martellare incessantemente, manco volesse ricordare a Eddward anche la sua, di presenza.
-:” M-ma sei scemo?! Se sono persone pericolose e i tuoi ti dicono di stare attento non dovresti prendere la cosa alla leggera, idiota! Cosa significa '' un ragazzino come me'' poi? “- quasi urlai, mentre lo prendevo per le spalle e lo voltai verso di me, in modo d'aver la possibilità di annegare in quei occhi di ghiaccio.
Non disse nulla, non rispondeva più.
《 Ovvio, coglione come sono ho esagerato varcando quella cavolo di linea che lo separa da me. Son stato troppo impulsivo maledizione, probabilmente l'avrò spaventato un'altra volta. Proprio ora poi, che si era finalmente deciso ad aprirsi con me. 》
-:” S-scusa … solo che … “- provai a dire, allontanandomi da lui.
-:” Sei il primo che sa anche questa cosa.”- disse invece, abbassando lo sguardo sulle proprie scarpe.
-:” Cosa? “-
-:” Ed ed Eddy sanno che mio padre deve dei soldi a un nostro parente, niente di più. E nonostante non possa raccontarti tutto, sei quello che sa di più. “- concluse alzando gli occhi imprigionandomi per l'ennesima volta in quei zaffiri lucenti, incatenandomi al suolo come un cretino, mentre mi mangiavo la lingua impedendomi di rispondere.
-:” Non so spiegarti bene il motivo ma … ci tengo. “- sussurrò l'ultima parola come se fosse qualcosa di proibito, qualcosa che non dovevo sentire.
-:” Mmh...”- mi ritrovai a mormorare come un idiota, alzando inconsciamente una mano, intenzionato a sfiorare quelle guance che si stavano tingendo sempre più di un rosso acceso.
-:” C-comunque il professor Pemmov ci ha fatto i complimenti. “- disse Eddward rompendo quel momento, quell'incanto, facendo qualche passo indietro, calciando qualche sassolino impacciato mentre io rimasi per qualche secondo con la mano alzata per aria.
-:” E-eh? “- domandai confuso, leggermente scosso per quell'allontanamento.
-:” L'esperimento! Siamo stati i migliori! “- disse euforico Doppia D, sorridendo contento.
-:” O-oh. “- biascicai mosciamente.
《 Ma non riesci a formare una frase sensata? Solo suoni sai emettere? Sei un emerito coglione anche in momenti del genere! 》
-:” Non … non sembri tanto contento.“- sussurrò mentre tutto il suo entusiasmo si spense.
-:” No, c-cioè sì! Ma con te affianco era impossibile sbagliare! “- mormorai, per poi abbozzare un sorriso.
-:” M-ma no, non è vero! “- disse visibilmente in imbarazzo mentre si sistemava la cuffia.
I soliti ciuffi corvini che fuori uscivano attirarono come sempre la mia attenzione, costringendomi a torturarmi il labbro, mordendolo pur di non cominciare a chiedere.
《 Perché lo indossa in ogni occasione? Cos'ha da nascondere? Io voglio sapere. Io devo sapere. 》
-:” T-tutto ok, Kevin? “- domandò lui, avvicinandosi pericolosamente.
Per un momento, un lunghissimo momento pensai di sognare.
Edd mi guardava in un modo strano, per poi colmare quella poca distanza che ci divideva prendermi il volto tra le mani.
Fredde, dannatamente delicate e lente accarezzarono le mie guance, e beandomi di quel contato chiusi gli occhi.
《 Deve essere un'allucinazione, non esiste altra spiegazione! 》
E lo pensai veramente, soprattutto quando sentì l'indice della sua mano destra sfiorarmi il labbro.
Aprì gli occhi di scatto trovandomi dinanzi un Eddward alquanto impegnato a studiare il mio volto, un Eddward che non era minimamente scandalizzato da quello che stava facendo nonostante la sua solita timidezza, un Eddward che stava mandando in cortocircuito il mio cervello.
Alzai le mani, poggiandole sulle sue, che finalmente mi degnò di uno sguardo.
Mi morsi un'altra volta le labbra, per non dire o fare qualche cavolata.
-:” S-smettila.”- mormorò lentamente.
-:” E-eh? “-
-:” S-smettila di farlo! “-
-:” Fare cosa? “- domandai confuso.
-:” M-morderti il labbro. “- sussurrò prendendo le distanze, voltandosi da un'altra parte.
-:” Ho notato che lo fai spesso.”-
-:” A-ah. “-
-:” N-non fa bene. E' scientificamente p-provato! “- concluse voltandosi verso di me.
-:” Davvero? “- chiesi sfiorando la parte dove poco prima era depositato il suo dito.
-:” S-sì. Quindi … n-non farlo più. “- disse cercando d'avere una specie di tono autoritario, fallendo miseramente visto il viso sempre più rosso.
-:” O-ok. Cercherò di tenerlo a mente. “-
-:” Devi prometterlo! “- mormorò puntandomi il dito addosso.
-:” Addirittura? “- domandai sorridendo per un motivo a me sconosciuto.
-:” S-sì! “-
-:” Va bene, va bene. Prometto di non farlo più. “- disse, incrociando visibilmente le dita.
-:” H-hey! “- ma Edd non riuscì ad obbiettare decentemente perché in lontananza si udì un urlo, un richiamo.
-:” Hey, testa di calzino! Hai finito la tua cazzo di dich-!”- un Eddy sbucato dal nulla venne zittito praticamente subito.
-:” S-scu-scusa, devo andare. D-dobbiamo andare! “- balbettò Doppia D portandosi Eddy dietro, trascinandolo malamente.
-:” Ma sei cretino? Ti sembra il modo di presentarti? “-
-:” Che cazzo ne sapevo io? Pensavo fosse tornato a casa già da un pezzo! “-
Poi le voci si affievolirono sempre più, fino a scomparire del tutto.
《 Cosa … cosa è successo? 》
Ero confuso, troppe cose successe in un tempo decisamente troppo breve per assimilarle pienamente.
Doppia D che finalmente iniziava a confidarsi, che mi toccava in quel modo gentile, che mostrava interesse per … le mie … labbra.
Ovviamente Eddy aveva spezzato quel magico momento ma stranamente mi andava bene così, non volevo ucciderlo. Avevo già passato molto tempo con Edd.


Ormai a casa, finalmente a letto, ogni volta che chiudevo gli occhi sentivo perfettamente quella pelle candida, rinfrescante che con movimenti leggeri avvolgeva il mio volto.
Non riuscivo a dormire, e spinto come sempre dalla curiosità passai la notte a cercare informazioni su tutti i Marion che riuscivo a trovare online.
《 Deve avermi osservato parecchio, per notare questa cosa. 》
Effettivamente quando ero agitato, in ansia, nervoso, o meglio dire sempre, mi ritrovavo a mordicchiare le prime cose che trovavo. Sfogavo il mio stress su penne, matite, a volte anche sulle dita ma non avendo nulla a portata di mano puntavo sempre sulle labbra.
《 Non ci avevo mai fatto caso. 》
Passai la notte insonne, leggendo quelle miriadi di informazioni mentre continuavo a sfiorarmi le labbra.
《 Maledizione a quel marmocchio! Perché ha fatto una cosa così intima? Non sembrava minimamente scandalizzato all'inizio. 》


Sbadigliando chiusi l'armadietto, appoggiando la testa sulla superficie di ferro, trovandola stranamente comoda.
Non avevo trovato nessun scienziato di nome Marion, eppure era famoso, no?
O forse Doppia D aveva il cognome della madre?
《 Ecco che tornano le domande. Devo tenere a bada la curiosità! 》
-:” Tutto bene? “-
-:” Mhh... “- mugugnai senza muovermi.
-:” Tutto bene, Kevin? “- qualcuno poggiò una mano sulla mia spalla, facendomi voltare.
-:” E-edd, ciao. “-
Mi guardò per un attimo, e dopo mise il broncio, guardandomi male.
-:” Cosa? “-
-:” Sei un bugiardo! “- mormorò accigliandosi.
-:” E-eh? “-
-:” L'hai fatto ancora! “-
-:” Cosa? “-
-:” Le … le labbra. “- mormorò soltanto, prima di voltarsi e andare nel laboratorio di chimica.
《 Perché si è fissato su questa cosa? 》
-:” T-t'interessa tanto? “- chiesi seguendolo, mandando a quel paese le buone intenzioni sul diminuire le domande.
-:” Non … non esattamente. “- sussurrò sistemandosi nella nostra postazione, abbandonando sul bancone i libri.
Ormai le ore di pratica erano iniziate, e Doppia D amava arrivare prima degli altri per sistemare la vetreria, soprattutto quel giorno.
-:” Allora è solo un'osservazione la tua? “- chiesi, guardandolo minuziosamente mentre indossava il camice di un bianco immacolato, al contrario del mio che vedevo disposto al suo posto con qualche macchia.
-:” Esatto. N-non lo faccio apposta, osservo senza volere certe cose. “- disse pulendo la lavagna, dandomi le spalle mentre anch'io indossavo l'indumento.
-:” Capisco...”-
-:” E poi non è colpa mia. Si notano d-davvero tanto. “- continuò dopo quella che sembrava un'eternità, fermandosi da quello che faceva.
-:” C-come? “-
-:” N-nulla, lascia stare. Fa come se non avessi detto niente, per favore. “- concluse prima che il professore lo chiamasse.
Oggi toccava a noi gestire la lezione, come primo gruppo, e la cosa non poteva che infastidirmi, perché ero costretto a condividerlo con tutti gli altri in uno dei pochi giorni in cui ci vedevamo a stretto contato.
《 Cos'è? Un oggetto? Manco fosse di mia proprietà! 》
-:” Kevin? Ci sei? “-
-:” S-sì scusa! “-
-:” Potresti per favore mettere su ogni bancone una capsula di porcellana e un mortaio? “- chiese sorridendo, prima d'iniziare a scrivere qualcosa sul quaderno che gli aveva precedentemente dato il prof.
-:” Certo, ma oggi non dobbiamo solo illustrare il programma? “-
-:” Sì ma non tutti conoscono bene la vetreria e i materiali. Sarebbe bello se mentre scrivo la progettazione avessero davanti gli strumenti. Verso la fine farò anche una piccola dimostrazione per mettere insieme i pezzi del puzzle. “-
-:” O-ok. “- mormorai, prima di eseguire quanto mi aveva chiesto.
Un attimo dopo arrivarono anche gli altri nostri compagni di classe.
-:” Attenti a quello che il primo gruppo esporrà oggi, perché la prossima volta toccherà a voi farlo senza il loro aiuto! “- praticamente urlò il professore prima di entrare nello stanzino accanto e lasciarci alla lezione autogestita.
《 E viene pure pagato quello la? 》
-:” Buongiorno ragazzi. Oggi io e Kevin vi mostreremo la reazione di reversibilità. “- e iniziò a scrivere la scheda di lavoro alla lavagna.
Era un esperimento che aveva accennato l'ultimo pomeriggio che era passato a casa mia.
Aveva detto che era semplice e basilare, un ottimo modo per iniziare.
Dopo aver finito lo schema alla lavagna si posizionò al tavolo dove solitamente era seduto il professore e iniziò a spiegare il procedimento, mettendo in pratica passo dopo passo quanto aveva scritto.
-:” Prima di tutto polverizzate in una capsula di porcellana un cucchiaino di solfato di rame pentaidrato, questo grazie al mortaio. “- iniziò schiacciando la sostanza finché non divenne polvere.
-:” Poi mettiamo la capsula sul bunzen, e visto che c'è rischio di scottarsi dobbiamo farlo con una pinza di ferro. “- eseguì anche questo, accendendo una piccola fiammella.
-:” Lo si deve tenere fino a quando non diventa di un colore biancastro, vedete? “- disse invitando gli altri ad avvicinarsi cautamente.
-:” Poi lo si lasci raffreddare per qualche attimo. Kevin, mi prendi per favore una provetta di vetro? Ah! E anche l'acqua distillata? “- chiese.
Annui e mi allontanai per cercare l'acqua, visto che non ricordavo dove il vecchio la mettesse sempre.
Stranamente in poco tempo avevo imparato tantissimi termini di cui non conoscevo neanche l'esistenza, e questo sicuramente non grazie all'aiuto del prof Pemmov.
Una volta tornato da Edd con l'occorrente lo vidi sorridere e quasi non feci cadere la provetta.
-:” Ora basta mettere il composto nella provetta e aggiungere dell'acqua. “- e dopo aver fatto ciò l'acqua divenne di un azzurro intenso, simile ai suoi occhi, che brillarono sentendo un 'ooooh' generale.
-:” Bruciando il solfato di rame gli si tolgono quelle molecole d'acqua, privandolo così del suo colore, e riaggiungendolo torna come prima. Insomma, ecco a voi la magia. “-
Io per tutta la durata dell'esperienza, oltre a essere stato praticamente inutile, mi son beato di una visione a dir poco celestiale.
《 Il suo sorriso fiero del lavoro svolto è una cosa che mi fa tornare l'energia nonostante a notte passata in bianco. 》




------ L'angolo sperduto della sperduta Yuuya. (?) -----
Come dice una mia amica sono un bradipo ferito che dorme 24 ore su 24.
Mi ricorda sempre di scrivere o aggiornare e io son lì a morire dal sonno, e per questo mi scuso. ; w ; )
Sono una persona cattiva. 
Lo so. 
Sob.
   
 
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