-Comandante… - Una voce bassa proferì insidiandosi all’interno della cabina.
La donna alzò di scatto il capo; era seduta sul proprio letto, afflitta da miliardi di pensieri, di preoccupazioni, di angosce.
-Ciao, Joker. – Pronunciò semplicemente per poi emettere un profondo respiro, tornò a testa china.
Non si applicò all'informalità del collega, ormai si conoscevano da diverso tempo e sarebbe stato inutile, di certo non era dell’umore adatto per arrabbiarsi della mancata bussata alla porta.
 
Il rosso rimase nei più completi dei silenzi avvicinandosi a Shepard; si sedette accanto a lei pensando a cosa potesse dire in una situazione simile.
Dalla sua bocca uscirono unicamente delle ovvietà.
-Non è colpa tua, lo sai. E’ stata una volontà di Mordin stesso... Non è stata una tua imperizia. Insomma: tu… - Venne immediatamente interrotto dall’interlocutrice.
Lo guardò negli occhi alzando nuovamente la testa in un moto fulmineo e celere; gli occhi di chi aveva pianto e le occhiaie di chi non aveva dormito le contornavano il volto. L’espressione abbattuta e demoralizzata di chi si attribuiva ogni peccato.
-Io? Cosa io? Insomma, basta. La gente che mi sta vicina soffre, muore, si sacrifica, finisce male. – Asserì di fretta, tutto d’un fiato, a voce debole e soffocata ma al contempo sgarbata.
-Jeff, io ci tenevo a Mordin. E’ stato un amico e per colpa mia adesso è morto. Ho fatto di tutto, gli avevo detto di non andare… Era troppo tardi, lo sapeva… - Continuò poi abbassando nuovamente il capo, interrompendo quel breve contatto visivo; la voce di lei andava spegnendosi gradualmente.
-Appunto, Shepard. Lui lo sapeva. Era cosciente di come sarebbe andata a finire. – L’uomo esitò per poi mettere una mano sulla spalla della comandante. Vederla in quelle condizioni era al dir poco lacerante.
 
-Ti prego… Sappiamo tutti che moriresti per difendere un commilitone, anzi… Lo hai fatto. – Continuò poi proferendo a voce soffusa.
Shepard stentò una risata sghemba portandosi una mano in fronte.
-Peccato che per la maggior parte non riesco a proteggere nessuno; anzi, li espongo al pericolo, me ne capacito. –
-Devo ricordarti gli eventi della SR1, Comandante? –  Joker aggrottò le sopracciglia in un’espressione rammaricata; lei era morta. Si era sacrificata per lui, per salvargli la vita.
L’aveva vista morire davanti ai propri occhi. Questo non si dimentica; viene ricordato dagli incubi di ogni notte, dai sentimenti giornalieri.
Da quel peso che ormai lo accompagnava in ogni respiro.
 
-Joker… Avrei fatto di tutto per salvarti, lo sai. –
L’uomo alzò il mento alla comandante con un dito, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Tu hai fatto di tutto, fai sempre di tutto. E’ questo che ti rende quella che sei; metti abitualmente la vita degli altri prima della tua, come fosse una consuetudine… Ma Mordin aveva già preso una scelta. -  Indugiò un istante per poi abbassare lo sguardo.
-A tal proposito, non ho mai avuto l’occasione per… Scusarmi…
Ecco; Scusami, davvero... Ero stato un idiota a non... –  Shepard lo troncò nuovamente.
-Il senso di colpa si genera dalla consapevolezza di come le nostre azioni possano essere giudicate dagli altri in modo biasimevole, dicono alcuni psicologi.
Bhe, sono cazzate. – Sottolineò arrampicandosi sul discorso precedente.
 
-Joker, maledizione. Quello che ho fatto l’ho fatto perché tenevo a te. Non ti avrei mai lasciato lì a morire, mai. –
L’uomo sentì il cuore in gola, fu preso da emozioni strane. Guardò nuovamente negli occhi verdi di Shepard mantenendo un’espressione seria.
-Jane, affrontare la tua morte è stato orribile, in queste situazioni posso capirti.
Ho dovuto affrontare terapie per un anno intero, avevo smesso di mangiare, di dormire, di pilotare.
 Garrus e la Chackwas non sapevano più cosa fare ma alla fine sono riusciti ad aiutarmi.
Venivo a trovarti ogni giorno confidando in Cerberus. Non mi importava delle voci che circolavano su di loro; mi hanno donato il regalo più bello. Quando ti ho vista finalmente in piedi sulle tue gambe è stato… Indescrivibile. –
Alla donna venne naturale sorridere alle parole dell’amico.
 Il mento mantenuto dall’indice di lui.
-Joker, io… -
Questa volta fu lei ad essere interrotta, la fece tacere poggiando le proprie labbra sulle sue in un movimento fulmineo; chiudendo gli occhi.
La donna sgranò lo sguardo per un istante; per poi serrarlo.
 Era stato un movimento improvviso, una sorpresa priva di preavviso.
In quel momento la mente di entrambi riciclò ogni pensiero; dopo lo sbigottimento iniziale si sentirono sereni. La mente pervasa unicamente di tersi pensieri.
Il bacio si fece gradualmente più intimo, gradualmente più appassionato, gradualmente più amorevole. Nessuno dei due provò a scappare; era un bisogno, un esigenza per entrambi.
Si resero conto che ne necessitavano, necessitavano ambedue di quel contatto.
 






\ Ciao a tutti! 
BeneBene, allora: Mi sono fermata al bacino bacetto ed ho cercato di lasciare intendere.
Tecnicamente Shepard non era in romance anche se mi sto immaginando troppo Garrus che mentre calibra si sente una strana sensazione alla modi sesto senso o senso del ragno... xD
No, ok, smetto di sparare cavolate che è meglio. 
BENE, se siete arrivati fino a qui significa che avete letto tutto... VI SIETE MERITATI UN BISCOTTO <3 
E comunque, intendiamoci... Amo Joker ed IDA, ma sogno con il cuore una romance con Joker t___t 
Bhe, dopo questo "angolo della scrittrice" insensato posso salutarvi, suppongo. 
Bye, alla prossima storia <3