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Autore: fedetojen    20/12/2015    1 recensioni
Cosa fa scattare quella scintilla? Qual è la causa dell’impulso irrefrenabile di avere quella persona, di desiderarla soltanto guardandola mentre serve birra e assaggini al bancone del Bar le Mezze Lune, nonostante non la possiedi?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I Just Wanna Feel Your Body On Me

 
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Cosa fa scattare quella scintilla? Qual è la causa dell’impulso irrefrenabile di avere quella persona, di desiderarla soltanto guardandola mentre serve birra e assaggini al bancone del Bar le Mezze Lune, nonostante non la possiedi?
 
Mille pensieri vagavano nella sua mente, mentre lui continuava a osservarla da lontano, mentre torturava le sue mani sul tavolino, dove era seduto: quegli occhi così azzurri, avevano osservato molta gente, la maggior parte donne s’intende, ma come lei mai prima d’ora.

Eppure, mentre la osservava che lavorava sorridendo ai clienti e scambiando battute con i colleghi e coloro seduti al bancone, credeva sempre più fermamente di iniziare a divenire pazzo, perché quella ragazza era perennemente nella sua mente: così, lasciò i soldi del conto, si alzò e si diresse all’uscita del locale, verso la sua moto e una volta in sella, si diresse a casa.
 


Regina, invece, lavorava costantemente al bar senza il minimo segno di stanchezza perché stare a contatto con la gente la rendeva la ragazza più felice al mondo: per lei era fondamentale stare a contatto con la gente, che siano adulti, anziani o addirittura bambini.

“Regina, smettila di lavorare ed esci un po’! Ogni ragazzo in questo bar ti ha già studiata da sopra a sotto, ti prego!” chiese supplicante una Jane, buttata sul bancone dove Regina dava le birre.

“Jane, appena ho finito il mio turno, cioè tra 5 minuti, devo scappare a casa sperando che la macchina non faccia capricci, capito? E ora levati che devo lavorare” disse Regina spostando Jane, che delusa si sedette allo sgabello composta.

“E va bene ma la prossima volta me la paghi” disse verso l’amica, che appena finì il turno prese la sua borsa e corse verso la sua macchina.

“Accenditi su” continuava a ripetere alla sua Camaro del 69’, che stentava a partire.

“Dai!” gridò colpendo il volante. Subito si accese facendo sorridere Regina sentendo lo scoppiettare del motore. Si mise in marcia ed era a metà strada da casa e la macchina lentamente iniziò a fermarsi.

“No, maledizione!” Riuscì ad accostare rimanendo a lato della strada e mentre si guardava intorno, un’insegna catturò la sua attenzione: Dixon & Co. Autofficina a vostra disposizione.

Così non ci pensò due volte e si incamminò a piedi verso l’insegna: si ritrovò in un grande piazzale e l’officina era proprio davanti a lei, sfortunatamente le saracinesche però erano abbassate, quindi chiusa. Sopra di essa però una finestra era aperta così bussò ripetutamente alla porta adiacente all’officina, facendo un gran chiasso.

Daryl, che si era appisolato sul divano dell’ufficio, si alzò sentendo rumore, si accese una sigaretta e a petto nudo scese le scale che portavano alla porta da dove veniva il baccano, borbottando qualcosa d’incomprensibile.
Regina era nervosa: non sopportava l’idea che la sua bambina non partiva e dividersi da lei era come strapparle il cuore.

“Salve, senta mi scusi, ma la mia bambina si è fermata a quasi due chilometri di distanza, fa sempre capricci è la solita ma mi serve una mano può aiutarmi, per favore?” Regina era partita in quarta, senza prendere fiato e senza accorgersi che l’uomo difronte a lui, con gli occhi semichiusi stava fumando una sigaretta che teneva in bilico, in più a petto nudo.

“Scusa ma non ho capito un cazzo di quello che hai detto” disse con la voce ancora impastata e roca, guardandola poi si rese conto chi fosse.

“Chi è la bambina?” chiese curioso appoggiandosi alla porta a braccia conserte.

“Oh, scusa se ti ho disturbato: la mia bambina è la mia Camaro del 69’. Scusami ancora” disse rendendosi conto in che condizioni era l’altro, guardando altrove per l’imbarazzo.

“Figurati, mi metto una maglia e andiamo in moto dalla tua ‘bambina’.” Disse marcando bene l’ultima parola, schiacciando la sigaretta e chiudendo la porta in faccia a Regina, che si voltò a giocherellare con le sue dita per il nervoso.

“Andiamo” non appena la porta si riaprì, Daryl era vestito con il suo gilè e la maglia, pronto per salire in sella.

“Questa invece, è la MIA bambina” disse passando la mano sul sellino della sua moto, sporco di polvere.

“La mia Eldorado, l’unica e la sola” disse sedendosi.

Il colore rosso acceso, catturò l’attenzione di Regina che tranquillamente si sedette stringendo le braccia intorno al busto di Daryl come se fosse una cosa normale. Il corpo di lui, reagì alla presa salda di Regina, irrigidendosi mentre lei era molto a suo agio.
Una volta raggiunta la macchina, scesero dalla moto e aprirono il cofano della Camaro.

“Non vedevo una Camaro del 69’ in queste condizioni da quasi 20 anni! Quando è stata l’ultima volta che l’hai portata da un meccanico, donna?” chiese con le mani sui fianchi, mentre i suoi occhi vagavano velocemente sulla sua figura snella.

“Vediamo…più o meno 6 mesi fa…?” disse Regina guadandolo dubbiosa: doveva essere un’affermazione ma a Daryl sembrò più una domanda.

“Ragazza, fammelo dire ma tu con i motori non ci sai fare proprio” disse divertito Daryl posando le mani sul motore, iniziando a vedere quale fosse il problema.

“Mmh, non riesco a capire quale sia il problema…devo portarla in officina” disse sfregandosi le mani.

“Sarà impossibile: non parte.” Disse Regina a braccia conserte.

“C’è un posto dove puoi passare la notte? È abbastanza tardi” disse pulendosi le mani con la bandana rossa, che aveva nella tasca posteriore dei pantaloni.

“Certo: nella mia bambina” disse osservandola contenta, mentre richiudeva il cofano.

“No, dico un vero posto dove dormire: con letto e coperte, mi spiego?” disse Daryl avvicinandosi alla sua moto.

“Sono molto seria, ho sempre una coperta di scorta nel mio porta bagagli. Mi capita spesso di rimanere a terra. La mia bambina è molto capricciosa” disse sorridendo Regina, mentre lui la osservava quasi sbigottito.

“Ah, comunque piacere! Sono Regina” disse allungando la mano felice verso di lui.

“Daryl. Daryl Dixon” disse stringendola.

Una scossa attraversò il suo corpo da parte a parte, come se lo avessero fulminato ma senza subire danni.
Quella mano così esile e affusolata strinse la sua sporca e robusta, e fu come un getto d’acqua freddo in periodo di siccità: non capiva perché ma era la prima volta che toccava una donna e si sentiva quasi a disagio, con le altre donne non era mai successo perché con lei si?

Quasi con sguardo seccato, Daryl ritrasse velocemente la mano, montando poi in moto.
Regina, notò quel cambiamento e con un’espressione delusa, entrò in macchina e si coprì per dormire e l’indomani svegliarsi per vedere il da farsi.



 
Angolo scrittrice: Salve gente! Spero che questa storia vi piaccia e che vi incuriosisca quel tanto da recensire e seguirla! Spero solo che non sia un fiasco come quell'altra che sto scrivendo! Alla prossima e aspetto vostre recensioni!

Eldorado di Daryl
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Camaro del 69' di Regina
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