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Autore: _Xionnie_    20/12/2015    1 recensioni
Lei, una comunissima ragazza di 16 anni, si trasferisce ad abitare con le sue amiche nella speranza di avverare, un giorno, il suo sogno: diventare una cantante.
Lui, un idol di successo, rapper dei BEAST, vive serenamente la sua vita più che movimentata ed è felicemente fidanzato con Hara delle Kara.
Cosa può far incontrare due persone del genere, così distanti e, apparentemente, così diverse? La risposta è... un programma televisivo!
Il caso vuole che il ragazzo si trovi proprio nella scuola della giovane a causa di un reality.
Ma la loro convivenza non sarà così semplice: lei lo odia da sempre e lui non riuscirà a sopportarla fin dal primo giorno.
Continueranno ad odiarsi oppure, come dice il detto, 'Da grande odio nascerà grande amore'? E se così fosse, sorgeranno complicazioni?
Tra nuove conoscenze e amori che sbocciano come i fiori in primavera vedremo come finirà questo amore complicato.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Junhyung, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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~Lovely Complex : when falling in love is too complicated~

Prologue


Xions POV


 

Eccoci. Finalmente siamo arrivate, che sollievo!, pensai entusiasta vedendo il nostro nuovo condominio: un edificio alto, di almeno una decina di piani, e ben mantenuto; ogni appartamento aveva un balcone abbastanza grande, tutti tranne l'ultimo piano che possedeva invece una bellissima terrazza visibile anche dalla strada, incorniciata da un grigliato zeppo di piante rampicanti e da fiori di ogni tipo e colore.

Il tempo era ottimo, così come il mio umore. Faceva caldo per essere solo il 10 settembre eppure tirava una piacevole arietta che non mi faceva sentire l’eccessivo caldo fuori stagione. Il cielo era limpido e di uno stupendo turchese; si vedevano poi in lontananza anche delle piccole candide nuvole che sfumavano verso l’orizzonte.

Eravamo tutte arrivate per tempo al luogo dell’appuntamento, cosa molto strana considerando che la maggior parte di noi non sono il massimo della puntualità e tra cui rientro soprattutto io a dirla tutta.

Avevamo con noi una marea di scatoloni -purtroppo non è un eufemismo- e fu un’impresa ardua portarli tutti al quinto piano: a turno infatti, mentre una prendeva l'ascensore con quelli più pesanti, le altre portavano il resto a mano su per le scale. Insomma quinto piano, mica una bazzecola.

Risultato?

Giunte a destinazione cominciavamo a sognare letti ad occhi aperti. Le allucinazioni da fatica.

Arrivate al suddetto pianerottolo riuscimmo a trovare l’appartamento grazie ad un cartellino attaccato sulla porta. Certo non era molto prudente lasciare affisso un foglio di indicazioni in questo modo, ma dopo tutto se era sopravvissuto fino al nostro arrivo non c'era bisogno di preoccuparsi più di tanto.

Così ci avvicinammo, lo staccai e lo lessi.

 

Per le tre ragazze a cui ho affittato l’appartamento.

Annyeong ragazze, dovreste trovare le chiavi sulla destra della porta, sotto il vaso di fiori.

Se volete chiedermi qualcosa sono nell'appartamento accanto al vostro sulla sinistra.

 

Bye Bye~

                                                                 Minyoung

 

Come indicato nel biglietto cercammo nel vaso accanto alla porta e trovammo le nostre chiavi. Jiyu Unnie le raccolse e con estrema lentezza, quasi per accentuare la suspanse, infilò la chiave nella toppa e con altrettanta calma la aprì.

Non appena entrammo ci assalì una fortissima e terribile puzza di chiuso; doveva essere rimasto così per parecchi anni, probabilmente anche troppi. Quell’odore così fastidioso mi inondava completamente la narici e mi dava l'impressione di avere un groppo in gola che mi toglieva il respiro. Una sensazione decisamente nauseante.

Le persiane, come già si intuiva, erano serrate e dalle aperture filtravano fievoli raggi di luce, addirittura riuscivo ad intravedere il pulviscolo che ne passava attraverso. Non esitammo perciò ad aprire le finestre per far entrare dell'aria nuova, quel posto ne aveva decisamente bisogno. Poi ci dirigemmo a prendere gli scatoloni che avevamo lasciato fuori dalla porta e li accatastammo momentaneamente vicino all’entrata.

Con le finestre aperte si vede decisamente meglio!, fu la prima cosa che pensai quando guardai nuovamente la casa. Con tutto quel buio non eravamo riuscite a farci un’idea dell’appartamento. Questo era più grande di quanto avessi mai immaginato e i miei occhi cominciarono a brillare di luce propria alla sua sola visione. Il salotto, molto spazioso, era a sinistra dell’entrata e c’erano due librerie vuote di legno dipinte di bianco con delle intarsiature laterali. Quest'ultime erano decisamente perfette per mettere i nostri libri, ma soprattutto tutti i nostri manga -da brave otaku quali siamo non possono assolutamente mancare. Parallelo al divano, grande anche questo, c’era un mobile basso della stessa fattura delle librerie sul quale era posizionata la televisione.

Per poco non mi venne un colpo. Un LCD piatto, piattissimo di non so quanti strabilianti pollici lì solo ed esclusivamente per noi.

Pazzesco.

I live di Inchigayo, ShowChampion, M CountDown, Music Bank -e chi ne ha più ne metta- in Full HD. Mancava solo la visione a Raggi X e potevamo definirci soddisfatte a pieno.

Le altre stanze alla sinistra dell'atrio erano tutte di una media grandezza. La più grande, la cucina, aveva un tavolo al centro della stanza dove avremmo potuto mangiare tutte insieme. Le altre erano le camere da letto, una aveva il letto a due piazze mentre la restante uno singolo. Il bagno era proprio di fronte a queste e non avevo ancora tenuto conto del fatto che eravamo tre ragazze con un solo ed unico bagno. Cominciai a sentirmi male solo al pensiero.

«Bene, come ci organizziamo per le camere?» domandò Jiyu Unnie distraendomi dal mio dilemma -o gilemma come direbbero gli Infinite. La nostra cara Jiyu aveva quasi diciassette anni e avrebbe frequentato il secondo superiore. È una ragazza simpatica, ma che sa essere parecchio perfida se lo vuole ed è fortemente realista, a volte sfociando anche sul pessimismo. Nonostante ciò è molto altruista, generosa e ci ha sempre dato i migliori consigli per ogni situazione. È anche la leader, il nostro più grande sogno infatti era di riuscire a debuttare come una girl band, per questa ragione ci eravamo trasferite a vivere tutte insieme. Eppure non sopporta questo termine e preferisce che la consideriamo come “il nostro punto di riferimento”. Non è difficile inoltre vederla dare una sberla a me ed Hime per le cavolate assurde che commettiamo -siamo due svampite e questa nomina non ce la leva nessuno. È però anche la più responsabile.

«Mh non so... potremmo provare a portare l'altro letto nella stanza più grande e dormire tutte insieme!» esordì Hime Unnie. La nostra Unnie aveva già compiuto i diciassette anni e anche lei doveva frequentare il secondo superiore insieme a Jiyu. È una ragazza gentile, simpatica, allegra, solare e pigra... tanto pigra. Il suo hobby è quello di fare shopping -di ogni genere possibile-, personalmente ha certi vestitini e gonnelline che amo da morire e che vorrei tanto avere anch'io; ma non mancano nemmeno le compere folli per ogni tipo di CD, Live, Season Greeting o Photobook che esista, specialmente dei BTS. Come non definirla poi la nostra Enciclopedia portatile; sa veramente ogni cosa sia di anime sia di Kpop: è praticamente un mostro. Io non so come faccia questa ragazza a ricordarsi tutto, anche se, a dire la verità, dimentica molte altre cose. In sostanza, la sua sola presenza ti mette sempre il sorriso.

Ed infine io... che dire, avevo già compiuto i sedici anni e avrei frequentato il primo superiore -povera me. Sono generalmente gentile, allegra, solare, svampita ma tanto tanto -troppo- pigra. Quando il cellulare è dove non posso arrivare senza alzare il sedere da sedie o divani, resta al suo Destino. Ho anche un lato leggermente più duro, quando perdo il controllo rispondo come se non ci fosse un domani e sono davvero irriconoscibile. Sembra quasi che abbia la lingua lunga quando in realtà non è così, ma sono solo molto prolissa e logorroica. Riassumendo, molto sopportabile insomma. Ci sono però volte in cui ciò non trapela assolutamente e mi sfogo con le persone delle quali mi fido, assillandole. Povere anime, quando attacco difficilmente finisco. Diciamo che tendo, la maggior parte delle volte, a non creare liti inutili, ma quando supero il limite non guardo veramente in faccia a nessuno. Se c'è infatti una cosa che proprio non tollero sono le ingiustizie e sicuramente non è difficile vedermi interpretare la Sailor Moon di turno.

«Wa Unniee, è un'ottima idea secondo me! Dì la verità, come ti è venuta in mente?» domandai scoppiando a ridere di gusto. Povera Hime Unnie, io e Jiyu non facevamo altro che prenderla in giro bonariamente, quando invece non è per nulla la bella addormenta, o quasi.

Come previsto la lidah scoppiò a ridere con me, sapevamo entrambe come fosse la nostra adorata Unnie: di un'acutezza straordinaria, ma anche di una tontaggine non indifferente.

«Yahhh, non sono così stupida! Fate sempre così! Uffa... voglio il mio ChimChim.» si imbronciò la Unnie con uno sguardo tenero. Lei e quel ragazzo, ci impazziva sul serio. E quando dico “impazzire” intendo che andava proprio fuori di testa, come anche noi del resto. La brutta conseguenza di essere una Kpopper.

Waa bene! Ora manca solo sistemare le nostre cose! Oddio... CHE?! Finiremo dopodomani, altro che andare a scuola!!, mi misi perciò le mani in volto a mo' di urlo di Munch e non volli nemmeno immaginare la mia faccia in quel preciso istante. Inutile dire che le altre mi guardarono stranite e preoccupate allo stesso tempo. Pensandoci ora chissà cosa passava loro per la mente.

«X-Xionnie...?» chiese a malapena Jiyu Unnie cercando di capire di quale strana malattia mentale soffrisse la sua saengie. Oh, sicuramente erano molteplici e mi stavano portando all'esaurimento da fangirl.

«Unnie, pensavo che... ci tocca mettere a posto tutto e ho il vago presentimento che se non ci diamo da fare come si deve finiremo al termine della settimana.» le guardai preoccupata, già consapevole a cosa andavamo incontro.

«ODDIO, È VERO!» gridarono in coro. Okay, ammetto che quando urlo spacco i timpani a tutti quelli che mi stanno accanto, ma anche loro non stavano mica scherzando in due!

Così ci fiondammo tutte sugli scatoloni e, prima ancora di ordinare tutto ciò che c'era, ribaltammo letteralmente l'intera casa. Polvere di qua, polvere di là, alla fine mi sentivo composta per il 70% da polvere invece che di acqua. Ahh che cosa insopportabile! Sentivo il disperato bisogno di buttarmi in doccia, cosa che non tardai assolutamente a fare.

Eppure -nonostante il culo a strisce, a quadri e a pois- il sacrificio ne valse la pena: dopo pranzo la casa splendeva e aveva uno stupendo odore di fresco e di pulito.

Ci dedicammo poi a dividere le librerie in salotto per spazi, in modo che nessuno si confondesse con le cose altrui, e ad abbellire la nostra camera con dei sani poster di ogni tipo, a partire da tutti i tipi di band a quelli di anime. Molti di quei poveri poster finirono nel dimenticatoio per mancanza di materia prima, nonché spazio, e alla fin fine rimase solamente posto per le ultimate band seguite dagli ultimate adorati.

Ognuna di noi seguiva un gruppo diverso, ed era un mistero come riuscissimo a trovare argomenti in comune.

Jiyu Unnie aveva i suoi cinque amori, gli SHINee, in particolare la divah Kim Kibum che shippava fino all'inverosimile con quel dinonano di Kim Jonghyun. Non rifiutava per nulla però anche il chicken manic Lee Jinki, più conosciuto come Onew e “handicappato cronico” di secondo nome. Suvvia, sappiamo tutti che Onew non è Onew se non inciampa in qualsiasi oggetto, dal sassolino più microscopico a scale o... sedie, che incontrano il suo cammino: è scientificamente provato dalla NASA.

Hime invece adorava quel cucciolino cucciolotto di Park Jimin dei BTS... non sempre cucciolo diciamo. Resta tenero solo nei suoi sorrisi e nella sua figura minutina -o nelle ship-, ma tutte le altre volte è un vero Dio greco sceso dall'Olimpo. Meglio non parlarne, ho ancora una dignità da difendere -anche se ormai tutti sanno che potrei sclerare giorni interi sui sederi degli idol come fossi una maniaca pervertita.

Infine la sottoscritta malata mentale chi poteva avere come ultimate se non quel malato, pazzoide ed egocentrico di Kim Himchan? Se sulle radio si fosse sentito: “Presentiamo come nuove hit dell'estate le canzoni De Luf Iz On Faya e Ai Luv Chijiburgah direttamente scritte e prodotte dall'idol Kim Himchan”, non ne sarei rimasta minimamente sorpresa. Devo ancora abituarmi al fatto che i bias con seri problemi mentali li ho tutti io.

E poi purtroppo se esisteva un idol che proprio non riuscivo a farmi piacere -ma nemmeno con tutto l'impegno del mondo- era Yong Junhyung dei BEAST: era un tipo talmente sicuro di sé, con quello sguardo sempre pronto a far cadere tutte ai suoi piedi, stupido e fin troppo maniaco della telecamera -oltre che maniaco di suo- che proprio non lo digerivo. No, no e poi no. Era seriamente impossibile che a questo mondo esistesse uno come lui, e pensare che c'erano pure schiere e schiere di fan che gli morivano dietro anche per un sorriso a mezzabocca. Ew, scene a dir poco pietose.

A fine giornata crollammo sfinite in ogni angolo possibile della casa: sul divano, per terra accanto a quest'ultimo e perfino sdraiate per terra. Non riuscivamo nemmeno ad alzarci per andare a dormire. Riuscimmo comunque dopo molti tentativi inutili a farci forza e ad arrivare alla camera.

Quella che prende il nome di impresa titanica.

Aggravante della situazione -come se non bastasse già lo stato pietoso in cui eravamo ridotte seppur dopo una doccia energizzante- era il fatto che purtroppo quella mattina saremmo dovute tornare in quell'incubo reale che gli adolescenti odiano, temono più di ogni altra cosa al mondo e a cui darebbero fuoco volentieri se ne avessero l'occasione e anche se non l'avessero: scuola.


 

 

Junhyungs POV


 


«Sbrigatevi forza! Dovete entrare in scena tra poco.» ci urlò passando fulminia un membro dello staff. Appena finito trucco e parrucco e già erano pronti per buttarci in studio.

Chissà cosa ci chiederanno, che ansia..., non l'avrei mai detto, ma ero veramente nervoso. Sapevo infatti che i presentatori erano soliti divertirsi facendo fare a noi poveri Idol delle sfide completamente impossibili; un variety nel quale se la rideva solamente chi stava a guardare mi dava sui nervi. Molto sui nervi.

Diciamo che spesso tiravano fuori idee completamente assurde che ti facevano rimpiangere il fatto di esserti presentato invece di aver risposto con un “stiamo preparando un comeback, siamo veramente molto impegnati”. Ma come al solito essendo noi un gruppo conosciuto, e quindi tutti consapevoli che per mesi non saremmo tornati con qualcosa di nuovo, eravamo stati costretti a prenderne parte.

Jinjjia... che scocciatura, pensai sbuffando rumorosamente, tanto che i miei compagni si voltarono verso di me rivolgendomi uno sguardo desolato: esattamente come il sottoscritto avrebbero pagato oro pur di scappare da quella mandria di pazzi e pettegoli. Ma del resto chi altri non l'avrebbe fatto?

«Su ragazzi, dovete entrare! Mancate solo voii!»

Oh ma perfetto, anche gli ultimi arrivati... mi dicono che cominciamo bene.

Così entrammo anche noi in studio acclamati da tutte le fan che urlavano i nostri nomi all'unisono con una coordinazione fenomenale. Ce ne erano moltissime, tutte sedute davanti allo studio e che non sapevano veramente dove guardare. Sul quel piccolo palco -reso ancora più minuscolo da tutti i ragazzi presenti- c'erano i rappresentati delle più svariate boy band conosciute: a partire dagli EXO, agli SHINee, addirittura anche i più che acclamati BTS, gli amatissimi B.A.P ed infine i VIXX. I rappresentanti erano due per ogni band ed infatti permisero solo a me e a Doojoon di aggiungerci a questi. Rimpiansi di non avere con me almeno Yoseob: avrebbe sempre potuto distrarmi, più di quanto poteva fare Doo considerando che erano più le volte che mi dava contro che altro. A dire la verità però ogni volta che ce ne era occasione nessuno perdeva l'opportunità di rigiocarsi gli scherzi o le battute che io facevo a loro. La cattiveria.

Comunque continuavo lo stesso a pormi le più sciocche domande retoriche della storia, del tipo perché avevano scelto noi e cosa ci avrebbero costretto a fare; a volte mi stupisco da solo della mia intelligenza. Col senno di poi avrei preferito di gran lunga non avere assolutamente delle risposte: mai infatti avrei potuto immaginare che un misero programma televisivo mi avrebbe stravolto la vita.

Ripresi a guardarmi intorno alla ricerca disperata di un qualche mio conoscente, ma nulla. Potevo solo consolarmi con la “rassicurante” presenza di Doojoon. Per quanto gli volessi bene non riuscivo a capire come facesse a sopportare tutto ciò.

«Doo, se continuano così, io me ne vado.» affermai sbuffando. Ero seriamente scocciato di aspettare; prima finiva la buffonata e prima potevo andarmene da quel posto che mi irritava sensibilmente.

«Santo Cielo Jun, credi che anche io non voglia andarmene?! Porta pazienza e basta.» mi ammonì lui nella speranza di farmi stare zitto, come se fosse facile.

Finalmente -dopo qualche altro minuto passato dai presentatori a ridere da soli e nel quale nello studio si sentivano solo i grilli di sottofondo- l'uomo e la donna che intrattenevano il pubblico si decisero a rivelare il motivo per il quale eravamo tutti riuniti in quello studio.

«Ma bene, siamo arrivati all'argomento di oggi!»

«Sì mia cara, una notizia che vi lascerà stupefatti. Un evento unico nel suo genere!»

Fatela breve e arrivate al sodo..., pensai infastidito. Se seriamente non si davano una mossa promisi a me stesso di alzarmi e andarmene.

«Suppongo che tutti vi stiate chiedendo cosa ci facciano qui questi bei baldi giovani, Idol talentuosi e che sono presenti senza una ragione ben definita.» continuò lei restando indifferente alle occhiatacce da noi ricevute.

«Ebbene sono qui per il progetto “Full School”.»

Progetto “Full School”? Ma che roba è? Aish, non deve essere nulla di buono...

«Più che un progetto è una specie di reality... Oppa» affermò lei cominciando a ridacchiare e dimostrandosi parecchio ridicola considerando che chiamava “Oppa” un ragazzo che avrà avuto la metà della sua età. Pedofila.

Ma a parte ciò, cosa stava a significare “reality”? Che idea contorta avevano avuto i produttori di questo Full School? School... se la mia poca conoscenza dell'inglese non mi ingannava poi stava a significare... scuola.

SCUOLA?! Lo avevo detto che non era nulla di buono!!

«Ma arriviamo al dunque e presentiamo appunto questa iniziativa.» respirai profondamente e cercai di calmarmi per quanto potevo riuscire a farlo, purtroppo con scarsissimi risultati «I nostri ragazzi saranno estratti a sorte e i fortunati dovranno passare un intero quadrimestre nella scuola anch'essa scelta casualmente fra tutti gli istituti superiori presenti qui, a Seoul.»

Inizialmente non riuscii bene a connettere cosa era appena accaduto e cosa aveva detto il ragazzo davanti a noi, sentii solo lo studio riempirsi di urli di fan eccitate per la “straordinaria” notizia. Probabilmente non avevo nemmeno fatto in tempo a prestare attenzione che già il mio cervello si stava rifiutando di metabolizzarlo. E non aveva tutti i torti.

«Allora ragazze, non siete emozionate di poter vedere tutti i giorni i vostri idoli per quattro mesi forse proprio nella vostra scuola??» urlò la donna più elettrizzata forse delle ragazzine stesse. Oh, ora sì che avevo capito.

COSA?! CHE COSA HA DETTO QUELLA PAZZA?!, spalancai di colpo gli occhi incredulo di ciò che avevo appena sentito.

Come potevano rimandarci a scuola senza la nostra volontà?!

Come potevano costringerci a subire continuamente masse di fan allupate peggio di Heechul e capaci di tormentarci dalla mattina alla sera?!

COME?!

Pregai che fosse uno scherzo, in fin dei conti non potevano dire sul serio.

Stavo per alzarmi ed andarmene, rifiutavo di partecipare e non potevano nemmeno obbligarmi a farlo. Promisi a me stesso di suonarle ai Manager Hyungs una volta tornati alla CUBE; ma cosa caspita si erano fumati per condannarci a morte così?! Se volevano farci uno scherzo con i fiocchi ci erano riusciti eccome!

Proprio mentre stavo per fare pressione sulle gambe ed alzarmi -con Doo già intento a bloccarmi al mio posto- i presentatori continuarono a spiegarci le dinamiche del progetto di cui ovviamente mi stavo disinteressando like a boss. Se non avevo intenzione di prenderne parte, per quale ragione avrei dovuto ascoltare?

«Bene, ora procederemo con l'estrazione dei nomi. Cominciate a calmarvi, ne verranno scelti solo ventidue, quindi la probabilità che veniate chiamati è molto bassa.» sorrise allegramente a tutti noi il giovane ragazzo, anche se percepii qualcosa di strano nella sua espressione. Si stava sforzando per sembrare il più convincente possibile, molto probabilmente stava compatendo noi povere anime ancora nel limbo e in attesa della condanna...

Siamo nella merda...

«Cos'altro aspettiamo?? Let's go!» urlò la pazza.

Ricominciai a pregare in silenzio, nella pura speranza che il Fato mi tenesse fuori da questa faccenda -nonché Dio stesso se aveva un po' di pietà del sottoscritto. C'erano talmente tanti ragazzi di talmente tante band che era improbabile che beccassero proprio me, giusto? Col caz- ehm.

Il primo nome che venne fuori fu quello di Jung Daehyun, il main vocalist dei B.A.P, seguito a ruota dal loro main dancer, Moon Jongup. Poi fu il turno di Ken e Kai. Inutile dire che al solo nominare di Kim muovo-il-bacino-in-una-maniera-allucinante Jongin, masse e masse di fan cominciarono a gridare, strapparsi i capelli, piangere: il delirio...

Tsk... cosa aveva quel dongsaeng più del sottoscritto? La sguardo intrigante e da pervertito? Certamente no, si sapeva che su questo non mi batteva nessuno, figuriamoci! Io non davo certo ancate a destra e a manca -che poi si sa, è quello che fa morire le fan- ma riuscivo a conquistare in maniera molto più sobria. Modestamente ho il nobel per gli sguardi da stupratore.

Le estrazioni continuarono e, in men che non si dica, chiamarono nomi quali Key, Himchan, Onew e Luhan. Poveri martiri, stavano andando in contro alla morte certa...

Molti altri tra noi uscirono fuori da quella stramaledetta sfera di vetro contenente il nostro Destino per quattro mesi: Jin, Youngjae, Sehun, D.O, Taemin, Baekhyun, Hyuk e purtroppo il nostro povero Yoseobie. Quel nanerottolo era seriamente troppo inesperto per trovarsi in mezzo a fan eccitate che gli sarebbero saltate addosso, o almeno così credevo... I dongsaeng riescono sempre a stupirti in una maniera allucinante.

Così dopo solo una decina di minuti mancavano solamente gli ultimi sei nomi, un misero e solo numero in confronto a prima. Cominciai quasi a cantar vittoria, insomma le probabilità erano seriamente una su un milione; giusto se la sfiga mi perseguitava -ed era una possibilità che non avevo contemplato- avrebbero estratto il mio nome.

Ed infatti andò esattamente come avevo previsto: gli sfortunati erano Zelo, Jonghyun, Jimin, Minho e V per penultimo.

Era fatta, ne mancava solamente uno; potevo stare più tranquillo considerando che tra tutti non potevo essere chiamato.

Ebbene mi sbagliavo.

«Bene bene... cosa abbiamo qui? Ohh ma tu guarda! A quanto pare l'ultimo fortunato è...» il tempo quasi si fermò per quanta suspanse ci mise quella donna malefica ed io ormai non respiravo neanche più: dopo tutto c'era ancora una possibilità «Yong Junhyung!» finì di annunciare la pedofila.

Tutto intorno a me si fece improvvisamente buio.

Black Out nel cervello di Yong Junhyung ai livelli massimi. Non c'era nemmeno più il segnale di un minimo funzionamento di neuroni.

Tutto sparito.

Pensai che la mia vita fosse ufficialmente terminata. Già mi vedevo, lì, disteso sul letto di morte, a scrivere il mio testamento; Hyungnim e Silver sarebbero stati i miei unici eredi, tutto il mio patrimonio a dei cani.

Speravo di aver sentito male, anzi dovevo aver sentito male. Probabilmente ho frainteso..., cercai di auto-convincermi speranzoso. Ma poi, il grandissimo consolatore Yoon Doojoon mi diede una bella e sonora pacca sulla spalla... e lì capii di essere seriamente nella merda. I classici amici che ti spiattellano in faccia la verità. Grazie Doojoon, grazie davvero.

Non avevo scampo.

Addio vita, addio tranquillità, addio tutto.

Forse la stavo prendendo troppo seriamente ma vi assicuro che passare giornate intere con galline accollose che ti soffocano anche solo con lo sguardo è il puro inferno. Alcune non sono semplici fan, ma proprio pazze furiose. Peggiore di questo non c'è.

«Ragazzi, non siete forse eccitati di intraprendere questa nuova avventura?» chiese entusiasta la pazza psicopatica. Eccitati un cazzo! È una disgrazia, altro che!!

Eppure da bravi ragazzi, educati e gentili rispondemmo tutti in coro con un “Sìì” detto con decisamente poco entusiasmo. Quella donna, troppo sorridente, si meritava tutt'altro.

«E ora è il momento di scegliere l'istituto in cui andrete ragazzi! Forza cara, a te l'onore.» il ragazzo passò alla scema un'altro contenitore di vetro. L'ultima cosa che mi importava era di sapere la scuola, tanto in qualunque posto fossi capitato non sarebbero potute mancare le psicopatiche di turno. Quando si dice che i matti non mancano mai.

Alla fine saltò fuori che la fatitica scuola prendeva il nome di "Dosan High School", più ne sentivo le informazioni e più detestavo l'idea di dover tornare sui libri come un matto. Perchè?! Noi lo studio lo avevamo finito, basta no?

Molto alla svelta i presentatori salutarono il pubblico e dichiararono concluso -per ora- il programma. Ci lasciarono solamente delle misere indicazioni su come arrivare all'istituto il giorno seguente; per il resto ci abbandonavano completamente al nostro senso dell'orientamento, ma più che altro di sculaggine. Il tutto “faceva parte del reality”, tsk.

Bello perdersi per Seoul come nulla fosse con i mezzi pubblici, sospirai avvilito: non avevo più nemmeno la forza di arrabbiarmi ormai.

Tornati al dormitorio la prima cosa che feci dopo aver buttato “elegantemente” il giubbotto sul divano -con una conseguente sgridata da parte di Doojoon, considerando che secondo lui facevo tanto il “perfettino” quando non lo ero affatto- fu quella di tuffarmi a letto nel vero senso della parola. Quasi non lo distrussi.

Stanco non era nemmeno il termine giusto da usare in quel caso. Fatto a pezzi e dato in pasto direttamente ai piraῆa, ecco sì, forse tale definizione poteva andare.

Inutile dire che mi addormentai non accorgendomene nemmeno, eppure ricordo che mi assopii con uno strano presentimento; una sorta di sensazione che presagiva un cambiamento, un forte cambiamento nella mia -per quanto frenetica potesse essere- monotona vita.

E non potevo di certo immaginare cosa sarebbe successo da quel giorno in poi e di come ne sarei uscito. Però, seppure tra tutti questi presentimenti abbastanza insoliti, Morfeo riuscì a vincere e a trascinarmi con sé nel suo mondo contrastante fatto di speranzosi sogni e spaventosi incubi senza lasciar segno in me di ogni minima preoccupazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

_Angolino dell'autrice_

 

Ma bonjour people~

O bonsoir dipende dai punti di vista c: (non ho mai studiato francese ma me gusta e lo parlo, gne :p)

Allors I'm back, no okay la smetto di parlare in lingue diverse c:

Eccomi quiii, per chi già conosceva la mia storiella avrà notato tanti, ma tanti cambiamenti come già avevo annunciato. Eheheheh, me monella.

No okay, ho voluto cambiare perchè cambiare fa bene (ch ch ch change, boy boy boy sengadero (?) change)

Riconosco che era noiosa e non aveva senso .___. o almeno a me rileggendola è sembrata così XD e sono molto autocritica con me stessa (anche troppo, lol). All'epoca ero solo un bimbina di tredici anni inesperta, mettiamola così c: (sì, mi sto giustificando muahahah)

Ho cambiato anche il titolo (yey yey yey yeyy *riferimenti puramente casuali alle piccole bestie*) e ho deciso di chiamarlo come l'omonimo anime anche se non c'entra un fico secco c: Inoltre se avete notato sono sfasati gli anni delle superiori wae lì è come in Giappone (o almeno così ho capito xD), cioè che vanno alle superiori a partire dai 16 anni (Solo tre anni di superiori... BEATI LORO [Oddio mica tanto, ma okay ahahah]).

Per chi invece non ne avesse mai sentito nemmeno minimamente parlare, benvenuta genteh~

Sarei veramente felice se mi lasciaste un commentuccio, ino ino eh, anche due parole mi vanno bene c: tipo "mi piace", già mi fate contenta **

Sono accetti anche i rimproveri legati alla sintassi, ortografia, punteggiatura e roba varia, non sono una maga quindi se mi date consigli li accetto più che volentieri c:

Se invece non vi piace la storiuccia ignoratemi e basta thanks c: (sì, amo la faccina c:)

Detto ciò, vi prego, please, jebal, cagatemi un poco o cado in depression :c

Ringrazio la mia Unnie Jiyu (Wae sì, lei è realmente una mia amica, trollolol) che ha avuto il duro compito di correggere e darmi l'okay per pubblicare c: GOMAWO AMORE ♥ Sarai ripagata *faccina a lunetta di whatsapp*

Oh, non credo passeranno più due/tre anni (ebbene sì, sono tre anni) prima che pubblichi un nuovo chappy, o almeno si spera qua con gli impegni non si sa mai :c

Perdonate la lunghezza esagerata (più lunga del capitolo tra un po', come sono trasgry) dell'angolino dell'autrice, avevo molto da spiegare~

Un bacio a tutteeee, xoxo~ (gossip girl c:)

 

_Xionnie_

  
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