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Autore: MrRaider    23/12/2015    0 recensioni
Dopo la morte di Terzo, Deus ha deciso di sostituirlo con un altro partecipante, e ha scelto l'eroe americano Jack Bauer, che ha da poco salvato Londra da un altro attentato terroristico e che ha accettato di partecipare. Se la caverà Jack? Riuscirà a vincere il Survival Game?
____
"-Credetemi.- disse ora Jack. -Voi non sapete di cosa sono capace. E se qualcuno di voi si metterà sulla mia strada lo ucciderò.-"
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Sospetti
 
Quel giorno la pioggia cadeva minacciosa per le strade di Sakurami. A parte qualche macchina, non c'era nessuno fuori, nessuno che passeggiasse per le strade della città. Ad eccezione di un ragazzo.
Amano Yukiteru correva  a perdifiato per i marciapiedi, mentre la pioggia inzuppava i suoi vestiti.
Ne aveva passate delle peggiori in quegli ultimi giorni: era stato ingannato da Yuno, lo aveva imprigionato in una vecchia cittadina, per "proteggerlo" dagli altri concorrenti. Se non fossero intervenuti i suoi amici chissà che fine avrebbe fatto. Ma ormai aveva deciso: non si sarebbe mai più fatto ingannare da quella pazzoide, mai più.
Le uniche persone che potevano aiutarlo erano Jack Bauer e Kasugano Tsubaki. Si fidava ciecamente dei due, soprattutto di Jack. Ed era proprio da loro che stava andando, al tempio dell'Oracolo. Inoltre gli serviva aiuto per capire il messaggio che aveva ricevuto da Deus quel giorno.
Finalmente riuscì a vedere la struttura del tempio di Kasugano. Mancava ormai poco, e finalmente avrebbe riincontrato Jack e Kasugano. Si avvicinò all'enorme cancello chiuso del tempio e cominciò a bussare forte, chiedendo di farlo entrare. Pochi secondi e il cancello fu aperto da una ragazzina con adosso un impermeabile.

-Sì?- chiese lei a Yukiteru.

-Devo parlare con Jack Bauer e Kasugano Tsubaki. Gli dica che è urgente.-

-Certo. Vieni, non vorrai restare fuori con questo tempaccio.-

La ragazzina lo accolse al giardino del tempio e lo lasciò di fronte all'entrata della struttura fortunatamente coperto dal tettuccio di legno.

-Aspetta qui. Vado ad avvisarli.-

La bambina entrò e Yukiteru rimase da solo per un pò di tempo, quel che bastava per schiarirsi le idee, e ricontrollare il messaggio che aveva ottenuto quel giorno.
“State attenti dai proprietari apprendisti di Ottavo. Deus”
Ad un tratto sentì correre. Qualcuno che proveniva dall'interno stava correndo verso di lui, e Yukiteru sospettava già chi poteva essere.
Appena la porta si aprì vide lo sguardo sorpreso di Jack Bauer puntato su di lui.

-Dobbiamo parlare.- disse Yukiteru nel modo più serio che riuscì a fare.

-Yukiteru... entra, accomoditi.- e Jack lo fece entrare.

I due percorsero alcuni corridoi fino a quando non entrarono in una stanza: essa era molto grande, e lì si trovava la sacerdotessa seduta vicino ad un tavolino.

-Yukiteru! Che bella sorpresa! Come stai?- fece la sacerdotessa, apparentemente felice di rivederlo.

-Tutto bene grazie.-

Jack lo invitò a sedersi, Yukiteru non ci pensò due volte e si accomodò.
-Mai, potresti portarci tre tè, per favore?- chiese Jack alla bambina che aveva accolto Yukiteru. Ella annuì e lasciò i tre nella sala.
-Devo dire che la tua visita ci lascia... sorpresi Yukiteru.- commentò, sedendosi alla destra di Kasugano.
-Di che cosa vuoi parlare?-

Yukiteru non sapeva proprio da dove cominciare. Era tutto un bel casino, ma per passare subito al sodo gli bastò dire una sola frase

-Yuno ha esagerato.-

Jack e Kasugano si guardarono negli occhi, sorpresi e allo stesso tempo perplessi, come se sospettassero di un qualcosa.

-Cosa ha fatto, Yukiteru?- chiese preoccupata Kasugano.

Il ragazzo sospirò e prendendosi coraggio cominciò a raccontare: tutto era iniziato con un piccolo viaggio che lui e Yuno volevano intraprendere da soli, e realizzare il sogno di Yukiteru di vedere le stelle. Ma Yuno lo aveva tramortito, e si era risvegliato legato in una stanza buia, le cui pareti erano piene di copie della foto che i due ragazzi avevano scattato tempo fa. Era rimasto per giorni in quella stanza, con Yuno che lo accudiva, gli dava da mangiare e gli faceva fare i suoi bisogni. Tutto ciò continuò fino a quando i suoi amici non accorsero a salvarlo.

-Se non fosse stato per Hinata, Kousaka, Mao e Akise, probabilmente non sarei qui.-

E proprio mentre pronunciò quel nome, Jack e Kasugano si scambiarono un secondo sguardo

-Allora non stava mentendo...- borbottò Kasugano.

-Yukiteru.- disse subito dopo Jack
-Il tuo amico, Akise Aru, è venuto a trovarci qualche giorno fa qui al tempio.-

-Cosa?!- esclamò Yukiteru incredulo.

Nel frattempo Mai tornò con il tè.

-Sì... ci ha fatto visita e voleva il nostro aiuto per ritrovarti. Aveva detto che eri stato catturato da Yuno, ma noi non ci abbiamo creduto...-

-Sapevamo che Yuno fosse strana ma... non credevamo che fosse capace di arrivare a tanto, di rapirti.- continuò la sacerdotessa.

-Se solo avessimo accettato. Dannazione!-

Jack diede un forte pugno al tavolo, facendo sobbalzare Kasugano e il suo bicchiere di tè.

-Calmati Jack... non lo potevi sapere.- lo confortò Kasugano.

-Gia...- disse Yukiteru guardando Jack
-Non devi darti la colpa per ciò che è successo. L'importante è che ioi l'abbia scampata. Yuno ormai è... instabile, non dovete assolutamente fidarvi di lei.-

-Capito. Yukiteru, c'è altro... Akise ci aveva mostrato un cosa nel tentativo ci convincerci.-

Così Jack cominciò a parlare del fossato che avevano trovato nel giardino della casa di Yuno, al cui interno giacevano tre scheletri, due di essi senza testa. Sentendo ciò, a Yukiteru venne un grappo alla gola e un brivido per l'intera colonna vertebrale, anche perchè lui stesso aveva visto quei corpi: quel giorno quando era stato invitato a casa di Yuno, e aveva visto quei cadaveri in quella stanza tetra e cupa.

-...Due di essi erano i più grandi, sicuramente dovevano essere i suoi genitori. Il terzo pensiamo che sia il fratello o la sorella di Yuno, ma da quello che ci ha detto Akise...-

-Lei non ha fratelli o sorelle, è figlia unica.- continuò la sacerdotessa.

-Yuno non mi ha mai detto di averceli, ma ora so che stava mentendo.- disse Yukiteru.

-Sempre se quello era un suo parente...- borbottò Jack.

Ci fu un piccolo silenzio, nel quale i tre rimuginavano a quel fatto, ai genitori morti di Yuno e a quel terzo scheletro sepolto, e a quanto fosse sadica quella ragazza per aver ammazzato quelle persone.

-Ma... non sono venuto qui solo per parlare di Yuno. Avete ricevuto per caso un messaggio da parte di Deus nei vostri diari?-

Kasugano annuì
-Sì. Dobbiamo fare attenzione agli apprendisti di Ottavo. Cosa significa?-

-Che stavolta ci scontreremo con Ottavo.- spiegò Jack
-Ma non ha senso. Deus è un dio, è il creatore del gioco e non dovrebbe darci un indizio sul prossimo concorrente. Ma se l'ha fatto vuol dire che Ottavo sta barando, sta usando altre persone per combattere. Deus non vuole eliminarlo dal gioco così deve aver dato un piccolo indizio ai giocatori rimasti.-

-Quindi anche Yuno lo sa...- commentò Yukiteru.

-Non solo. Saprà sicuramente ciò che ci siamo detti.- disse Jack.

-Eh?!-

-Il diario di Yuno permette di vedere tutto ciò che fai, Yukiteru. In parole povere, lei sta osservando noi, ci sta ascoltando...-

Un senso di angoscia e timore colpì Kasugano e Yukiteru. L'unico tranquillo del trio era Jack: ormai lui sapeva come ragionava, l'aveva studiata bene, e da quel momento non si sarebbe più fatto fregare.

-L'unica cosa che sappiamo di certo è che Yuno ti vuole tutto per sè, e se qualcuno prova a toccarti, lei lo ucciderà senza esitare.-

Kasugano deglutiì
-Quindi... cosa facciamo?-

-Per ora dobbiamo continuare a giocare. Non sappiamo nulla di Ottavo, soltanto che presto attaccherà. Yukiteru, per ora torna a casa, ti contatteremo non appena avremo un piano.-

Jack si alzò e fece cenno a Yukiteru di seguirlo. I due uscirono dalla sala, ma non erano diretti verso l'uscita, dato che Jack prese un'altra strada.

-Prima che tu vada, voglio darti qualcosa che possa aiutarti.-

Entrarono in una stanzetta buia, illuminata soltanto da una lampada appesa al soffitto. Su un tavolo attaccato al muro era appoggiata una valigia. Jack l'aprì.

-Anche se possiedi il tuo Diario, senza di esso sei completamente indifeso. Voglio che tu prenda questi.-

Gli porse una grossa pistola, dal colore completamente nero, assieme ad alcuni caricatori.

-una Tisas, calibro 45, nove colpi per caricatore. Non è come il revolver di Keigo, perciò è facile da usare e non dovrai perdere troppo tempo per ricaricarla. Prendi anche questo-

Gli porse un piccolo oggetto nero e rettangolare, con un piccolo pulsantino su una estremità. Yukiteru lo premette e dall'oggetto fuoriuscì una piccola lama.

-Coltello a serramanico. Usa queste armi quando ne sentirai l'occasione. Guardati le spalle Yukiteru. Il gioco è diventato ancora più pericoloso di prima.-

Le mani di Yukiteru tremavano, però strinse deciso gli oggetti regalatigli.

-Lo farò! Grazie Jack.-

-Buona fortuna.-


Quando Yukiteru uscì dal tempio, aveva ormai smesso di piovere. Non doveva preoccuparsi del tempo, così si incamminò verso casa, ma mentre svoltò l'angolo, notò qualcosa: una persona lo stava osservando, per poi nascondersi in un riparo vicino, precisamente dietro un cassettone dell'immondizia. E lui aveva capito subito chi era.

-So che sei tu Yuno! Vieni fuori!-

Gasai uscì dal riparo e col suo solito sorriso inquietante si avvicinò lentamente verso il ragazzo.

-Cosa c'è Yukki? Vuoi il mio aiuto, non è così?-

-Ho smesso di fidarmi di te. Hai fatto tutto di testa tua, mi hai usato per i tuoi scopi, ma almeno ho finalmente ho capito chi sei veramente.-

L'espressione della giovane cambiò. Il sorriso svanì, lasciando spazio alla tristezza, e le scappò una lacrima dal viso.

-Cosa stai dicendo? Ti sei dimenticato di come stavamo bene? Chi ti ha protetto per tutto questo tempo?! IO! Chi ti ha confortato?! IO! Chi ti è stata vicina nel momento del bisogno?! IO, SEMPRE E SOLO IO!-

Si era avvicinata ancora di più, e lui per fermarla le puntò la pistola. Ma la mano che reggeva la pistola tremava, tremava in continuazione. Ancora una volta, Yukiteru aveva paura.

-Se davvero mi odi, Yukki, sparami. Se mi spari capirò che non sono mai stata adatta a te, che i miei sentimenti nei tuoi confronti non sono mai stati ricambiati. Ma se non premerai quel grilletto, se mi lascerai vivere, saprò che dentro di te, c'è ancora qualcosa che ti lega a me, che mi desidera... che mi vuole al tuo fianco.-

Silenzio. Yukiteru continuava a tremare, indeciso se premere o no il grilletto. Odiava Yuno per chò che gli aveva fatto, ma dentro di sè, provava ancora qualcosa per lei? Era rimasto un pezzo del suo cuore ancora legato a quello della ragazza?

-Lo sapevo.- disse lei, sorridendo un'altra volta. Piano piano, si allontanò, senza staccare gli occhi di dosso da Yukiteru.
-Ti conosco troppo bene Yukki. Io ci sarò per te, sempre.-


Jack era appena tornato a casa, dopo il colloquio con Yukiteru e Kasugano. Era notte fonda, ma Jack non aveva affatto sonno, non dopo quello che era successo.
Camminava avanti indietro nel soggiorno della casa fino a quando non si bloccò. Guardò in alto e urlò

-DEUS!-

La stanza si allargò sempre di più, i colori cambiarono tendendosi al viola, e Jack si ritrovò nell'enorme sal del trono del Dio.

-Sapevo che saresti venuto, Zero...- disse Deus, osservando Jack dal suo trono.

Bauer estrasse dalla tasca il suo Diario e gli mostrò il display
-Apprendisti del Diario! Significa che esistono altre persone che posseggono questi Diari, e che sono fuori da questo gioco! SPIEGAMELO!-

Deus lò osservò attentamente per svariati secondi, fino a quando non inclinò la testa per avvicinarla a quella di Jack.
-Sai perchè ti ho scelto, Jack Bauer? Non solo per la tua forza, o pEr la tua fama, ma soprattutto per il tuo cervello. Perchè capisci sempre cosa si nasconde dietro ad un problema, un enigma, ragioni con accuratezza e quando trovi la soluzione metti tutto te stesso. E la maggior parte delle volte fai sempre la cosa giusta o capisci prima degli altri. Come questa volta: hai capito che ci sono altre persone che posseggono questi tipi di Diari, e che Ottavo sta giocando sporco.-

-Sei il creatore del gioco. Come tale, dovresti impedire che altre persone sappiano dell'esistenza di questa cosa.-

-E' vero, sono il creatore, ma una volta che il Survival Game inizia, non si può più tornare indietro, e io non posso intromettermi nel gioco. E' già tanto che vi abbia dato un indizio della presenza degli apprendisti, non posso fare altro se non assistere al vostro gioco.- e detto questo, tirò indietro il capo e si riaccomodò nel suo trono.

-E quindi cosa dovremmo fare? Uccidere anche queste persone che lavorano per Ottavo, anche se non fanno parte gioco?!- protestò Bauer.

-Non posso dirti cosa fare o cosa non fare. Il resto sta a voi giocatori, e credo che proprio tu, Zero, saprai come fare. Non deludermi.-

La stanza del trono scomparve, e Jack si ritrovò nel soggiorno di casa sua.

-Dannazione.-


Il giorno seguente, mentre Jack si stava dirigendo al tempio ricevette una chiamata da Yukiteru. Attaccando la chiamata, sentì cosa aveva da dirgli: gli amici che l'avevano salvato e Nishijima avevano intenzione di aiutarlo e di capire meglio la sua situazione, così Jack gli disse di invitarli al tempio il giorno stesso verso il pomeriggio. Più tardi ne parlò con Kasugano, la quale non era affatto contraria. Anche lei voleva aiutare Yukiteru dopotutto.
Erano le 18.00 quando arrivarono gli invitati. Jack li fece accomodare tutti quanti nella sala dove si trovavano lui e Kasugano. Oltre Yukiteru entrò Nishijima che salutò caldamente Jack, poi Akise Aru che lo guardava con lo stesso sguardo intenso dell'ultima volta; Akise fu seguito da un ragazzo dai capelli lunghi e neri, con tanto di faccia spavalda e aria da bulletto; chiusero la fila due ragazze: la prima portava dei capelli lunghi di un rosa chiaro, mentre la seconda li aveva corti e di un colore castano. E fu proprio su quest'ultima che Jack focalizzò la sua attenzione: l'aveva già vista da qualche parte, ne era sicuro, ma in quel momento gli sfuggiva. Tutti gli invitati si sedettero da un lato del tavolo, Jack e Kasugano dall'altro.

-Beh, direi innanzitutto di iniziare con le presentazioni, Ragazzi...- disse Yukiteru agli altri
-... vi presenti i miei amici: Kasugano Tsubaki, la sacerdotessa di questo tempio...-

-Molto piacere.- disse lei caldamente ai suoi ospiti

-...mentre lui è Jack Bauer, il vice di Kasugano.-

-Lieto di conoscervi.-

Il ragazzo dai capelli neri guardò con interesse Jack
-Jack Bauer... non sei giapponese vero?- chiese curioso.

-No infatti. Sono un americano, ed un ex agente federale.-

-Figo!- esclamò lui.

Poi Yukiteru continuò
-Conoscete già Akise e Nishijima. Il ragazzo si chiama Kousaka. Le ragazze sono Mao e Hinata.-

Fu edendo quel nome che Jack ricordò. Aveva già visto Hinata, settimane fa... Era quando lui e Keigo stavano dando la caccia a Decimo. Jack era entrato nel database di Karyuudo e tra i suoi famigliari c'era soltanto Hinata, sua figlia. Poi quando avevano preso Decimo Jack aveva visto il video di una telecamera attaccata al collare di un cane, con Hinata ostaggio di Yuno, che l'aveva lasciata andare quando Yukiteru aveva dichiarato ai suoi amici della sua relazione con Yuno.
In quel preciso momento Jack provava una strana sensazione, si sentiva uno schifo... Era di fronte alla figlia di un suo vecchio nemico, una persona che lui stesso voleva salvare, quando ancora credeva di poter fermare il gioco. Si sentiva inutile per non essere riuscito a salvare Decimo, ed ora Hinata era sola, senza nessun membro della sua famiglia ancora in vita.

-Jack, tutto ok?-

La voce di Kasugano lo riportò alla realtà. Tutti quanti lo stavano guardando, lui fece un cenno e disse che aveva un leggero mal di testa.

-E' ora che vi spieghi tutto ragazzi...- iniziò Yukiteru guardando i suoi amici.

-...Kasugano e Jack... sono dei concorrenti del Survival Game a cui partecipo anch'io...-

Silenzio di tomba. Tutti erano sotto pressione. Jack e Kasugano si squardavano, mentre Kousaka e gli altri li osservavano con curiosità come Akise, altri con una certa paura come Mao.

-Ma state tranquilli, mi fido di loro... molto di più di Yuno. Mi hanno aiutato più di una volta, e se non fosse per loro non sarei qui molto probabilmente.- li tranquillizzò Yukiteru, cosa che servì a poco.

Hinata osservava Jack mentre Kousaka era adirato

-Ah sì?! Come fai a sapere che loro non ti pugnaleranno alle spalle alla minima occasione?!-

-PERCHE' NOI SIAMO LEALI!- urlò in preda alla furia Kasugano, il suo sguardo omicida rivolto a quel ragazzo arrogante
-Forse possiamo aver fatto degli sbagli, soprattutto io. Ma se c'è una cosa che non faremo mai è tradire Yukiteru!-

A quelle parole Kousaka rimase zitto. E fu allora che intervenne Hinata
-Capisco che vogliate aiutarlo, e lo apprezzo molto. Yukiteru è nostro amico, e gli amici fanno questo. Però vorrei sapere... perchè siamo qui? Cosa c'è in ballo stavolta nel gioco.

A rispondere fu Jack
-Recentemente, i Diari del Futuro mio, di Kasugano e di Yukiteru hanno ricevuto un messaggio da Deus EX Machina, il creatore di questo gioco. Secondo le sue informazioni, Ottavo ha la possibilità di creare degli apprendisti del diario. Essi sono persone che posseggono un Diario del Futuro simile al nostro, ma non fanno parte del Survival Game. Io stesso ho parlato con Deus, e mi ha affermato tutto. Ottavo sta giocando sporco, abusando dell'aiuto di altre persone esterne al gioco per combattere.-

-Quindi credete che i Diari fasulli siano... collegati con quello di Ottavo, come con una specie di server?- chiese Akise.

-E' possibile, non lo sappiamo con certezza, ma può essere plausibile. Il fatto è che Deus ci ha avvisato di questo nemico e lui non può fare nulla per fermarlo.-

-Ma se è il Dio, perchè non può?!- chiese spaventata Mao.

-Sono le regole del gioco.- spiegò Jack
-Deus può soltanto assistere fino a quando tutto non sarà finito.-

A quel punto Kousaka infilò la mano nella tasca dei suoi jeans e fece vedere il suo cellulare.
-Beh, io posseggo una specie di Diario come questi.-

-Davvero? Posso vederlo?- chiese Kasugano.

Lui non protestò e dicendo diverse frasi scollegate tra loro col solo scopo di esaltarsi glielo diede. Kasugan lo lesse per un pò, studiando le informazioni del Diario. Poi lo sbattè nel tavolo davanti a tutti, mandandolo in mille pezzi.

-Cosa hai fatto?! Adesso morirò!!!-

Lei lo guardò con aria di sfida
-Semplice. Uno: così la piantavi di fare lo spaccone, credendoti chissà chi. Dico, ma ti sei visto?! Mi viene il disgusto solo a guardarti. Due: queste sono armi pericolose e di certo non adatte ad una mente sottosviluppate come la tua. E terzo: non puoi morire perchè non fai parte del gioco, imbecille.-
Dopo lo "scandalo", o almeno così lo aveva nominato Kousaka, Kasugano continuò
-Il gioco ha preso le vite di troppe persone innocenti. Non meritavano di morire, no per un motivo futile come questo. Prima sconfiggiamo Ottavo meglio è.-

Jack era veramente stupito dalle azioni e dalle parole di Kasugano. Era davvero cambiata di personalità e carattere. Forse sarà stato per la presenza di Bauer, ma ormai la sacerdotessa era completamente diversa da quella persona che aveva conosciuto all'inizio, pronta alla vendetta verso il mondo intero.

-Quindi, cosa dovremo fare per trovare Ottavo?- chiese Nishijima.

Fu Yukiteru a rispondergli
-Beh, scommetto che Ottavo cercherà di attaccarmi come meglio potrà. Pensateci bene: Jack e Kasugano sono troppo potenti, troppo difficili da battere, specialmente Jack. Io sono meno pericoloso. Anche se ho il vostro aiuto, non ho più Yuno e questo può rappresentare uno svantaggio. Quindi secondo me dovremmo trovare un modo per farlo arrivare a me.-
Le ragazze erano scioccate

-Vuoi fare da esca?!- esclamò Mao
-Amano, sai cosa corri, vero? Se...-

Ma Jack la interruppe
-Yukiteru sa bene a cosa vado incontro. E comunque non sarà solo. Cercheremo di aiutarlo in ogni modo possibile. Il problema è come attirarlo...
Jack era disposto a tutto per aiutare Yukiteru. Anche se sarebbe stato difficile, ci avrebbe messi anima e corpo.

Fu Akise ad avere la risposta
-Io ho un'idea. Kousaka una una casa grande, davvero grande. Una magione per intenderci, e cìè uno spazio immenso. Volendo possiamo usare casa sua e attirare alcuni apprendisti...-

-Hey, io non sono d'accordo!- protestò lui.

Tra i ragazzi si scatenò un putiferio, tutti ad eccezione di Yukiteru andarono contro Kousaka: sbraitavano e ringhiavano fino quando Hinata non si alzò dal suo posto e guardò in faccia Kousaka

-Se non t'importa nulla della vita di Yukiteru, allora esci! Quella è la porta-!-e indicò la porta  alle sue spalle.

Kousaka ci pensò un attimo, e senza dire nulla si alzò e si incamminò verso di essa. Gli altri erano rossi dalla rabbia per cosa stava facendo, e Jack era disgustato dal suo egoismo e dalla sua vigliaccheria.
Ma Kousaka non andò da nessuna parte.

All'improvvismo tutti quanti sentirono un trambusto che proveniva da fuori, gente che urlava in preda al panico, e poi... spari.
D'istinto Jack si alzò ed estrasse la pistola dai jeans. Scostò Kousaka ordinandogli di sedersi e andò vicino alla porta. Ma poco prima di toccarla essa si aprì e ne uscì una piccola bambina del tempio che Jack riconobbe subito

-Nami, cosa succede?- le chiese proccupato Jack.

La bambina guardò Bauer spaventata

-Ci sono state delle urla, poi... poi ho sentito il rumore degli spari. Ho visto delle persone che sparavano ai monaci. Ci stanno attaccando.-

Angolo dell'autore:
Non ci sono parole per descrivere il perchè ci ho messo così tanto. Chiedo infinitamente perdono per questo ritardo abnorme. Non voglio scendere nei particolari, ma posso dire che son dovuto allontanarmi da Internet per problemi (anche di linea, quella sempre in mezzo). Quindi sì, sono "tornato" e ho riaggiornato, Devo dire che ci ho messo molto anche per scrivere questo capitolo dato che non sapevo bene da dove partire, alla fine spero di aver scritto qualcosa di decente e che vi sia piaciuto. Voglio dare i miei calorosi ringraziamenti per BBola, che nonostante tutto, continua a seguire la storia e a recensirla. Davvero, grazie mille! :)
Per cui non posso fare altro che salutarvi. Non so quando riaggiornerò, ma non credo che ci metterò come l'ultima volta, almeno spero. Dato che siamo vicini a Natale, non posso fare altro che augurarvi buon Natale e buone feste da parte mia!
Alla prossima! ;)
 
   
 
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