Nascosto nell'oscuro soffitto,
Piegato dalla morte nel letto
Mi aggiro con passo felpato
Dentro un abito assai logorato
Di notte cammino alla luce di un respiro
Indisturbato per le strade mi aggiro
Un mazzo di carte ho sempre alla mano
Per scegliere il fato nessun momento è vano
Cappello a cilindro, bastone finemente intarsiato
Non ricordi che mi hai già incontrato?
La notte è lunga, non c'è via d'uscita
E l'anima mia è infine già rapita
Sono il diavolo, la corda del vecchio violino
Del tuo bicchiere il più fruttato vino
Sono l'ombra che sempre ti è accanto
Un incubo di cui non ha mai fine il canto
Sono il tuo pensiero più perturbante
Nella tua testa, nella tua anima una rima incostante
Ti bacio la mano e ti saluto dal tetto
Questo è quello che sono
Il Poeta Maledetto