Gohan osservò Videl da dietro, guardò le ali delle scapole della giovane e sorrise. Videl si piegò in avanti e prese un libro dalla libreria, stringendoselo al petto. Si deterse le labbra osservando la linea dei fianchi della giovane ed avvertì un calore all’altezza del basso ventre. Abbassò lo sguardo ed osservò il proprio riflesso nella superficie del caffè. La mano sudata stringeva il manico della tazza. Rialzò lo sguardo e vide Videl avanzare verso di lui, i corti capelli neri le ondeggiavano intorno al viso accarezzandole gli zigomi sporgenti. Le iridi color cielo di lei si rifletterono in quelle color ebano del saiyan. Gohan strinse un pugno e conficcò le unghie nella pelle della mano, deglutì rumorosamente e sentì la gola secca. Si portò il caffè alla bocca e sorseggiò il contenuto della tazza, le sue labbra erano bollenti. Videl lo raggiunse e si piegò in avanti, Gohan abbassò lo sguardo intravedendo la porzione di gambe che lasciava scoperta la minigonna del suo vestito rosso a pezzo unico.

“Sei bellissima” sussurrò con voce roca. Videl ridacchiò ed arrossì, sedendosi nel sedile di metallo davanti a quello di Gohan. Appoggiò sul tavolinetto di ferro battuto una bottiglietta d’acqua.

“Grazie, ma anche tu stai bene. Hai fatto qualcosa di strano ai capelli?” domandò. Gohan si tolse gli occhiali da vista e se li mise nella tasca della giacca nera.

“Ho cambiato look” sussurrò. Avvicinò la mano a quella di lei, che la scansò, sbattendo le palpebre.

“Beh, di sicuro sei diverso” rispose gentilmente. Gli fece l’occhiolino e accavallò le gambe, sorridendo.

“Ci vedremo per Natale?” domandò. Gohan alzò il capo e ticchettò con il piede sul pavimento del locale. Sentiva un brusio di voci in sottofondo e guardò un gruppo di ragazzi seduti a tre tavoli da loro.

“Assolutamente. Mamma non festeggia questo genere di feste” rispose.