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Autore: Rowena    08/03/2009    4 recensioni
Storia su quanti danni possono essere provocati da un pacco inaspettato, una mail non spedita e una ragazza ingenua e molto distratta. Ma... Saranno davvero danni, o succederà qualcosa di meglio?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 Febbraio
Martedì
San Valentino


Anche quest’anno, il Giappone si sta preparando a una splendida primavera: certo, è ancora presto per ammirare i grandi ciliegi in fiore nelle aree verdi di Tokyo, eppure il clima mite sembra già preannunciare una stagione meravigliosa.
Festa degli innamorati o no, oggi è pur sempre giorno di lezioni, e un gruppetto di studenti dell’Osaka High sta tornando dalla scuola verso il dormitorio due per pranzare. Sono tutti dell’ultimo anno, e presto si diplomeranno per cominciare poi l’università… Tra loro anche il responsabile del dormitorio stesso e campione nazionale di salto in alto, Sano Izumi.
«Ed eccoci qua, è già San Valentino anche quest’anno» brontola uno dei ragazzi, calciando lontano un sasso con aria piuttosto seccata.
«Tu di che ti lamenti? Almeno hai una fidanzata, Sekime, e lei di certo non ti lascerà senza cioccolato» lo riprende subito il suo migliore amico, ancora più scocciato.
L’interpellato arrossisce vistosamente: ancora li suona strano chiamare Rie la sua ragazza, sebbene si frequentino da più di un anno. «Non mi piace aspettarmi in questo modo un regalo da parte sua, preferisco le piccole sorprese inaspettate, fatte solo perché se ne ha voglia, di questa festa».
Quanto è cambiato, lo scorso San Valentino non faceva che lamentarsi perché ancora una volta non avrebbe ricevuto niente!
Noe, infatti, lo prende subito per un orecchio: «Accidenti, ora esageri! Ti sembra giusto nei confronti miei, di Nakatsu e di Kayashima, che anche quest’anno probabilmente rimarremo senza cioccolatini?»
I due compagni di stanza, sentendosi chiamare in causa, si guardano a vicenda con aria attonita pensando a quanto la stia sparando grossa l’altro: in fondo, il ragazzo dai poteri paranormali è molto famoso tra le ragazze del St. Blossom, mentre Shuichi ha acquisito una notevole popolarità da quando è il capitano della squadra di calcio del loro istituto, perciò entrambi si aspettano di ricevere parecchi dolcetti in questa giornata speciale.
Ma Noe non ha certo intenzione di fermarsi qui: «Come se non bastasse, non pensi a Sano, al povero Izumi che non potrà festeggiare con Mizuki il loro primo San Valentino da fidanzati? Pensa a come deve essere triste, lui che non potrà assaggiare il cioccolato preparato dalla sua dolce metà!».
Il povero, povero Sano si guarda attorno cercando una via di fuga: lui è patologicamente intollerante ai dolci, gli è quasi impossibile trovarne uno che sia di suo gradimento… Gli piacerebbe molto passare la giornata con la sua ragazza, certo, ma dubita lo stesso che Mizuki gli porterebbe un pacchetto di cioccolatini anche quest’anno. E poi non gli va di sentirsi chiamare in causa in quel modo, non è mica disperato come i suoi amici, lui!
«Sempre i soliti fracassoni», borbotta Nakao dando una spallata a Noe. «Possibile che ogni anno dobbiate ripetere la stessa manfrina? Se nessuna innamorata ti regala i cioccolatini, è colpa tua che hai perso un altro anno invece che trovarti una ragazza. Perché non hai fatto come Sekime?»
Carino ma insopportabile, nemmeno Nakao è cambiato di una virgola. L’Osaka Idol si aggiusta i capelli e sorride come un angelo, ma è subito pronto a sparare uno dei suoi commenti acidissimi. Gli altri sospirano e fanno finta di niente, sanno benissimo perché è così di cattivo umore: quest’anno far avere i cioccolatini a Nanba sarà molto più difficile, visto che il ragazzo ormai frequenta l’università e vive in un’altra parte della capitale.
Da quel che ne sanno i suoi amici, Minami non è molto entusiasta di proseguire gli studi, ma per una volta ha accontentato sua madre, forse mosso più dalla paura di ciò che avrebbe fatto quella strega se non avesse ubbidito che da altro.
Stanco del compagno di classe e delle sue pantomime, Nakatsu si stiracchia: la giornata è stata lunga, e lui non vede l’ora di sedersi, mangiare, poi allenarsi fino allo sfinimento e andare a letto. Non gli è mai piaciuto granché il giorno di San Valentino, anche se non direbbe mai di no a un buon cioccolatino.
Qualcosa, però, cattura la sua attenzione. «Ehm, Nakao, non credo che dovrai fare tanta strada per raggiungere il tuo amato».
Tutti i ragazzi si voltano per vedere di cosa sta parlando, tutti ovviamente tranne il diretto interessato, che continua ad atteggiarsi come un attore in una scena drammatica. «E tu come fai a saperlo, eh? Sei forse un sensitivo?»
Tralasciando Kayashima, che si sente un pochino – come dire, messo da parte? – i compagni costringono l’Idolo a voltarsi e a mettere a fuoco il giovane che si trova davanti a loro: «No», rispondono tutti con un’espressione in faccia che è tutta un programma, «è proprio laggiù, sta corteggiando due ragazze contemporaneamente».
Sconvolto, Nakao crolla a terra prima di lanciarsi all’attacco, combattuto tra la voglia di abbracciare il suo senpai e l’istinto omicida per liberarsi della concorrenza.
«C’è da ammirare la sua costanza, un altro avrebbe già mollato da un pezzo» commenta Sekime aggiustandosi gli occhiali sul naso.
«Forse dovresti chiedere a Rie di trovargli una ragazza», osserva Noe con aria funerea, «ma non l’hai mai fatto per me, il tuo migliore amico!»
Il suo compagno di stanza cerca di allontanarsi, imbarazzato. «Scherzi? Mi vergogno, il Cupido proprio non è il mio ruolo».
E in giro di mezzo minuto scoppia una litigata tra i due, mentre gli altri assistono senza battere ciglio. Ci sono abituati, ormai, e sanno che non c’è niente a fare.
Nakatsu incrocia le braccia dietro alla testa, annoiato, e comincia a guardarsi intorno: come mai Sano ha l’aria così distratta? «A cosa stai pensando?» domanda incuriosito?
Da quando Mizuki è partita, loro due si sono avvicinati molto, dopo aver finalmente sepolto la loro rivalità in amore. La piccola Ashiya è sempre stata cotta solo del saltatore, perciò non aveva senso continuare a guardarsi in cagnesco. L’assenza della loro amica si è sentita parecchio negli ultimi mesi…
Izumi non risponde subito, troppo preso a osservare il pessimo spettacolo messo in scena da Nakao: il bel faccino, infatti, dopo aver corso per raggiungere Nanba e le sue amiche si è bloccato a metà strada e poi è scattato ad abbracciare una delle sconosciute, riuscendo allo stesso tempo a mandare baci al suo adorato senpai e, cosa ancora più incredibile, a litigare con la seconda delle sue accompagnatrici, una ragazza bionda che sembra a sua volta piuttosto scocciata.
Un momento, bionda? Allora, l’altra…
«Sano!» grida proprio lei, quella che ha attirato la sua attenzione, boccheggiante per la forte presa di Nakao.
Non può essere, pensa mentre si mette a correre a sua volta. Non può crederci, ma se quella cascata di ricci dorati appartiene a chi pensa, allora l’uccellino dai capelli castani così lunghi dev’essere lei per forza! Ma come diavolo le sarà venuta in mente una pazzia del genere?
«Ma… che ci fai qui?»
Bel modo di salutare la fidanzata che non vedi da quasi un anno, sì sì. Che tatto, Sano, complimenti!
«Oggi è San Valentino, no? E visto che Maometto non va alla montagna…»
E sorride con quell’aria ottimista che solo lei può avere: Sano sospira, non sapendo se essere felice o farle la predica. Avrebbe dovuto aspettarselo, Mizuki non ha fatto una piega quando le ha comunicato che la sua prima gita in California doveva essere rimandata!
«E ti ho preparato i cioccolatini, ovviamente: scommetto che questi ti piaceranno anche più di quelli dell’anno scorso».
Almeno, la ragazza ci spera, altrimenti ucciderà Julia per averla convinta ad aggiungere il peperoncino.
Sano sorride, e ne assaggia uno. «Piccante… Cosa ci hai messo?»
La sua fidanzata gli spiega la ricetta, preoccupata: che faccia sta facendo? Lo sapeva, è stata una pessima idea.
Ma Izumi, imprevedibile come al solito, l’abbraccia e posa la testa sulla sua spalla. «Sono ottimi, il cioccolato migliore che abbia mai mangiato».
«Davvero?»
«Certo che sì, è buonissimo e per niente dolce; però non vale, ti avevo promesso che al prossimo incontro sarei venuto io da te».
Contentissima, Mizuki sorride, ricambiando l’abbraccio. «Questa gita non conta, perciò fai in modo di spuntare a Berkeley il prima possibile».
«Contaci».
Dietro al giovane, Julia fa il gesto della vittoria con la mano e sorride: è andata bene, per fortuna!
«Ehi, ma… Mizuki!»
Anche gli altri hanno capito cosa sta succedendo e si sono avvicinati al gruppetto, contenti di vedere la loro amica.
«Che ci fai qui?»
«Ma che sorpresa!»
«Sano, tu lo sapevi e non hai detto niente?»
Una raffica di commenti, domande e altre espressioni di giubilo sommergono la ragazza, che sorride imbarazzata. Non è certo l’incontro romantico che ogni persona si aspetterebbe, ma all’Osaka non ci si poteva aspettare di più.
E poi, guardare Noe e Sekime che si strozzano con i suoi cioccolatini al peperoncino è uno spettacolo impagabile.
 

*

Ancora Martedì


Mentre Nakatsu, Sekime e gli altri si radunano intorno a Mizuki, sorpresi quasi quanto Sano dalla sua apparizione – tranne Kayashima, che se la ride sotto i baffi e sotto il suo aspetto imperturbabile – due persone si allontanano un poco dalla compagnia approfittando che anche Nakao si è commosso fino alle lacrime per la felicità.
È l’occasione giusta per allontanarsi un po’, così da poter parlare senza troppi spettatori intorno.
«Allora il mio regalo ha fatto colpo» commenta di sottecchi Nanba, tutto contento.
Julia scrolla le spalle, cercando di apparire il più indifferente possibile; piuttosto che dare una soddisfazione a quello lì morirebbe anche all’istante, dannato presuntuoso…
«Ringrazia Mizuki e la sua capacità di convincere il mondo a fare quello che vuole: con quella sua espressione da cucciolo bastonato potrebbe conquistare l’intero universo, e poi si lamenta dei poteri oscuri di sua madre!»
Uh, genitrici con capacità paranormali: Minami potrebbe scrivere un libro sull’argomento, visto il soggetto che l’ha dato alla luce. Ancora deve trovare il modo di dirle che ha intenzione di ritirarsi dall’università alla fine dell’anno accademico, quindi tra un paio di settimane, per darsi alla moda; quel fotografo amico di suo zio, Akiha, gli ha offerto un lavoro come modello, e l’occasione è troppo ghiotta perché se la lasci scappare.
Ma non è il momento giusto per pensarci, adesso: Julia, la bellissima Julia amica di Ashiya è finalmente qui per lui, deve approfittarne a tutti i costi.
È una ragazza strana, ma d’altronde sarebbe sciocco credere che quella testolina matta di Mizuki conosca persone vagamente normali… E poi è unica, nessun’altra avrebbe mai osato colpirlo con un pugno!
«Quello che importa è che tu sia qui… Non pensavo che sarei riuscito a combinare tanto solo con una bambola!» ammette sorridendo apertamente il ragazzo. «Chissà che cosa avrei ottenuto se ti avessi mandato un gioiello».
Julia sogghigna, prima di prenderlo per un orecchio: «Non immaginarti chissà che, non mi faccio mica comprare così poco, Minami» risponde con aria diabolica, tanto che a lui corre un brivido di terrore lungo la schiena. «Comunque, come vuole la vostra tradizione anche io ti ho portato un regalino».
Ecco i suoi cioccolatini, piccoli dolcetti di due colori diversi.
«Ti va bene che le mie capacità culinarie ben superiori di quelle di Mizuki, direi» commenta l’americana senza dare il tempo all’altro di parlare. «Allora, quelli tondi sono al latte, dolci come la melassa che spargi intorno a te quando apri bocca, mentre gli altri scuri e squadrati rappresentano me, amari e speziati».
Colto di sorpresa, Minami sorride: fa tanto la sostenuta, eppure si è data da fare per preparargli un regalo originale. Che dolce…
«Scommetto che mangiati insieme sono la fine del mondo» azzarda prendendo il sacchettino trasparente che gli sta passando la ragazza.
Fa spallucce, Julia, cercando di apparire poco interessata. Meglio che questo tizio non sappia che ha praticamente costretto Mizuki a precipitarsi all’agenzia di viaggi più vicina alla loro scuola per trovare un altro biglietto per il Giappone, così da volare insieme. Poi sono tornate a casa Ashiya, così da scrivere a Nanba perché si facesse trovare nei pressi dell’Osaka High e fargli una sorpresa. «Non lo so, prova: hai la bocca abbastanza larga per metterci dentro due dolcetti in un colpo solo, in fondo».
Tanto per mettere in chiaro che ha attraversato il Pacifico per vederlo, ma che non ha intenzione di arrendersi tanto facilmente: alla fine ha permesso alla sua amica di raccontare al ragazzo la storia di Mark, che non ha neanche aspettato che partisse per lo scambio scolastico per tradirla, visto che Mizuki le ha rivelato la storia della tutor di cui si era innamorato lui, e vuole mettere in chiaro che non è una facile. Sarà una storia complicata, certo, più simile a una battaglia all’ultimo colpo che a un rapporto amoroso, ma conoscendosi nessuno dei due si accontenterebbe di meno.
L’idea di mangiare i cioccolatini insieme non è male, ma non è certo quello che lui ha in mente, furbo com’è…
«Ho un piano migliore» commenta piano, prima di avvicinare un cioccolatino scuro alle labbra della ragazza. Julia lo fissa, poco convinta, ma prende il dolcetto con la punta delle dita e lo mangia: prima di farsi imboccare dovrà passare del tempo, oh sì. Nanba, allo stesso tempo, assaggia uno dei bonbon al latte.
E ora? Lei è curiosa di vedere fin dove l’altro si spingerà, dopo tutto, e rimane immobile quando Minami l’abbraccia. «Dimmi un po’, il tuo è buono?»
«Naturale, li ho preparati io» risponde la ragazza, con un sorriso strafottente.
Che testarda! Ma non sa ancora con chi ha a che fare: «Fammi assaggiare, allora» propone avvicinandosi ancora di più.
Al sentire le labbra di lui sulle proprie, la prima reazione che ha Julia è di tirargli un altro gancio destro degno di un pugile professionista, eppure il suo cervello in mezzo secondo si scioglie, conquistato. In fondo, quel dannato dongiovanni bacia proprio bene…
Quando si staccano per riprendere fiato, lei sorride. «Dovevo aspettarmi che non avresti perso tempo, maniaco» commenta piano, senza fretta di separarsi dal suo abbraccio.
Nanba ridacchia, soddisfatto; in realtà era pronto a una reazione molto più violenta, ma gli è andata bene. «Però avevo ragione, i due gusti si fondono proprio bene. Dovrò impegnarmi un sacco per farti un regalo all’altezza, in occasione del White Day».
Julia vorrebbe aggiungere che non vuole altri regali, che le basta la bambola e che, in fondo, non poteva chiedere miglior ringraziamento di quel bacio, ma un urlo al limite del muro del suono l’anticipa.
«Tu, maledetta strega americana, come hai osato baciare il mio senpai?» tuona Nakao tuffandosi tra i due come una forza della natura. «Togligli subito le mani di dosso!»
Ecco, ovviamente cinque minuti di romanticismo sono un lusso esagerato, nel modo folle dell’Osaka High.
Tutto il gruppetto si avvicina, incuriosito da quello che sta succedendo, e anche Mizuki ridacchia divertita. Vatti a fidare delle amiche…
«Veramente è lui che mi ha baciato, idiota» risponde a tono la ragazza americana, pronta a esplodere. Non era psicologicamente preparata ad affrontare tutta la compagnia, deve ammetterlo.
L’Osaka Idol sta friggendo, furioso per le due parole che ha sentito pronunciate da Minami: White Day. A lui non ha mai risposto con un regalo per ringraziarlo dei suoi cioccolatini di San Valentino, dannazione!
Forse per stemperare la situazione, Nakatsu scoppia a ridere. «Avanti, Nakao, poteva andarti peggio: ad esempio, Nanba poteva essere vittima del nostro Baciomane, di nuovo».
Sentendosi chiamare in causa, Sano comincia a guardarsi intorno, imbarazzato, mentre tutti gli altri sospirano profondamente.
Julia fissa tutto il gruppo, senza capire: «La storia del Baciomane non la conosco, ma sono sicura che Mizuki mi racconterà tutto in aereo, se non altro per far passare il tempo. Non è vero, cara amica mia
Prima ancora della diretta interessata, è Nanba a rabbrividire ancora, soprattutto per il sottile sospetto che la ragazza, orrore, e sua madre, doppio orrore, andranno molto d’accordo.
«Per quanto vi fermate?» domanda Nakatsu, sempre sorridente. Julia ancora non gli ha dato della scimmia, e poi ora che non la crede più una sua avversaria nella lotta per conquistare Mizuki non ha motivi per non volerla lì.
Purtroppo, le due ospiti sospirano. «Stasera sul tardi, purtroppo non abbiamo trovato altri voli disponibili per il rientro».
Accidenti, così poco? I ragazzi speravano di poter godere di più della loro compagnia!
Nanba mette un braccio intorno alle spalle di quella che ormai può considerare la sua ragazza. «Allora insisto per farti vedere Tokyo: non ti preoccupare, Mizuki, la riaccompagno io in aeroporto».
E prima che gli altri possano replicare, i due si voltano e cominciano a camminare. Sono proprio buffi, pensa Mizuki al braccio di Sano: basta guardarli per un attimo e Julia spinge via Minami, urlandogli di non starle appiccicato.
«Ah, e non pensare di potermi convincere ad andare in quel quartiere di alberghi per amanti, so che Tokyo vanta una meraviglia del genere!»
Tutto il gruppo di amici scoppia a ridere nel vedere Minami crollare a terra, completamente preso alla sprovvista, e rialzarsi lentamente assicurando alla ragazza che non era affatto nelle sue intenzioni.
Tutto il gruppo, ovviamente, tranne Nakao, che ha preso molto male la novità. Accidenti, dev’essere un brutto colpo per lui, poverino.
«Va tutto bene, Senri?» domanda Mizuki, preoccupata.
Sentendosi chiamare, lo studente più carino drizza le spalle e sorride. «Oh sì, certo che sì!» mente cercando di apparire il più normale possibile.
Dalle espressioni dei suoi amici, però, è facile capire che il bluff non ha avuto buon esito. «Beh… In fondo che il senpai preferisce le ragazze l’ho sempre saputo, e poi una come Julia non è male per lui. Se non altro il mio Nanba si pentirà di non aver scelto un tipo dolce e tenero come il sottoscritto, stando con una pazza del genere!»
Che faccia di bronzo, pensano tutti un attimo prima di lasciarsi cadere a terra.
«Bene, ora che la strega e il casanova se ne sono andati è ora di festeggiare» esclama Nakatsu tenendo un pugno in alto, verso il cielo. «Okonomiyaki per tutti, offre Sano!»
E mentre il suo ragazzo comincia a discutere sul perché debba pagare per l’intera compagnia, Mizuki si rilassa e sorride più apertamente. È bello essere a casa.

 



Ecco, anche questa storiella è finita... Ma non me la commenta proprio nessuno nessuno? Non pensavo fosse tanto male... Grazie a chi l'ha letta, comunque, e a chi l'ha messa nei propri preferiti!
Rowi
   
 
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