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Autore: Frammenti di Specchio    24/12/2015    2 recensioni
"Addossata al tronco, Ziva sorrise senza motivo ed alzò gli occhi sopra la sua testa: le fronde dell'ulivo che la sovrastavano si muovevano a quel soffio leggero; erano fronde non ancora maestose ed imponenti, ma già forti e robuste come le braccia di suo padre."
Riferimenti a 10x11 "Shabbat Shalom"
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Eli David, Ziva David
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sotto le tue braccia. Un abbraccio silenzioso.

 
In quel tardo pomeriggio di aprile, si alzò una tenue brezza che avvolse ogni cosa col suo dolce tepore.
 
Addossata al tronco, Ziva sorrise senza motivo alzando gli occhi sopra la sua testa: le fronde dell'ulivo che la sovrastavano si muovevano a quel soffio leggero; erano fronde non ancora maestose ed imponenti, ma già forti e robuste come le braccia di suo padre.
 
Appoggiò le testa contro la corteccia e chiuse gli occhi lasciandosi abbracciare dai ricordi.
 
Poco più di un anno prima, aveva interrano una piccola pianticella di ulivo; l'aveva fatto da sola con l'unica compagnia della perdita, scavando nella terra a mani nude e portando nel cuore il sorriso di un padre che non avrebbe mai più potuto avere accanto e, forse, non poter conoscere davvero. Quel padre che quando era bambina ballava sempre assieme a lei e, ogni volta, le sussurrava dolcemente: 'Un giorno, ballerai con un uomo che merita il tuo cuore.'
 
Riaprì gli occhi annullando quel ricordo. - Alla fine, ... ho trovato quella persona, Aba...
 
Il soffio del vento si fece più intenso e così anche la danza di quelle fronde.
 
Con dolcezza materna, Ziva girò il volto verso destra per posarlo su quella creaturina appena nata che giaceva addormentata accanto a lei. Era sdraiata su un lenzuolino bianco, indossava un abitino turchese, le gambe nude, le guance rosse, i capelli chiari e ricciolini. Era talmente piccola che ogni volta che la guardava provava una tale tenerezza da riempirle il cuore a commuoverla. Somigliava incredibilmente a Talia.
 
- Questa è tua nipote, Aba... - deglutì, mentre le accarezzava i capelli umidi di sudore. - Farà due mesi domani. Si chiama Kate... - poi, ridacchiò con gli occhi lucidi - Non ho saputo dire di no a Tony quando l'ha proposto... era così felice...
 
Una lacrima scivolò lungo la sua guancia. - Non sai come avrei voluto che tu la prendessi in braccio... che vedessi i suoi grandi occhi innocenti, grandi come i tuoi - chiuse gli occhi sentendo le fronde muoversi  in un sussurro.
 
Con la mano sentiva il calore che sua figlia riusciva a trasmetterle. Addossata alla corteccia, sotto quelle braccia, sentiva l'abbraccio di suo padre. Forte, ma delicato.
Sorrise solamente e restò immobile mentre calde lacrime colme di ricordi le solcavano le guance.
 
 
 
 
Con un soffio di vento, l'immagine del padre le comparve nella mente.
Un padre sorridente, felice, finalmente libero dalla sofferenza e dalla lotta... stringeva fra le braccia la sua piccola nipotina e la guardava come se fosse la cosa più preziosa e fragile che avesse mai visto nella sua vita.
 
La fissava...
La fissava...
 
Come un abbraccio silenzioso. Che sarebbe rimasto inciso nei loro cuori. Per sempre.
   
 
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