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Autore: _firefly    25/12/2015    8 recensioni
Piccolo e fluffoso spin-off natalizio della mia precedente shot, "Nessun trasporto emotivo".
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E' bellissima, la loro bambina, a tre anni è già una modella di prima categoria, quasi una prima donna. Ha i capelli ricci come i suoi, ma biondi, che le cadono sulle spalle, mentre gli occhi sono azzurri come quelli dell'altro padre. Ha il nasino di Louis, Harry glielo dice sempre, mentre il portamento è molto simile a quello del riccio. E' intelligente e ha un bel caratterino - questo può decisamente averlo preso da entrambi.
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AU! Larry / accenni Ziall
Attenzione: mpreg
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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...Però ti amo 

 
"E quello che voglio è
che tu tradisca i tuoi destini
e poi mi segua,
ad occhi chiusi."


Harry alza la testa dalla tavoletta del water su cui era piegato. Prende un paio di boccate d'aria, prima di pulirsi la bocca con una manica del pigiama, alzando la testa. Cerca di mettersi in piedi, ma non riesce nemmeno a puntare un piede a terra, che è costretto a tornare chino sulla tavoletta, colpito da un altro stramaledetto conato di vomito. Rimette per qualche secondo roba che non ricordava neanche di aver mangiato, prima di prendere di nuovo fiato, riempiendo i polmoni. 
E' qualche giorno che si alza in piena notte con la nausea ed è veramente frustrante il fatto che non riesca a dormire bene neanche a pagare. E' preoccupato, ma decide comunque di non farsi domande troppo compromettenti, perchè eh, sa alla perfezione quando è stata l'ultima volta che ha avuto queste nausee improvvise e decisamente - no. Non è il momento, il periodo, l'anno, la vita per avere, beh - un altro bambino. 
Scaccia quel pensiero dalla sua testa perchè decisamente, non è possibile. Darcy ha solo tre anni e lui e Louis hanno appena trovato il loro equilibrio. Non può aspettare un altro bambino. Hanno appena iscritto la piccola all'asilo, hanno appena finito di occuparsi di pannolini, pappette e quant'altro. Quindi, decide, deve essere solo un malanno di stagione. Magari andrà dal dottor Cowell per farsi prescrivere qualche pastiglia per la nausea e sì, anche per il mal di testa. Domani, sì. Ci andrà domani. 
Aspetta ancora qualche minuto, prima di alzarsi da terra. Si appoggia al lavandino, guardandosi allo specchio per qualche secondo e ugh. E' orribile, spera che Louis non si alzi in quel momento, altrimenti potrebbe decidere di lasciarlo per emigrare in Canada. Sogghigna, prima di aprire l'acqua per sciacquarsi la bocca e rinfrescarsi un po'. 
Non fa in tempo a sputare l'acqua nel lavandino, che "Harry..?" sente provenire dalla porta del bagno. Alza la testa, sputando, prima di rimettersi dritto con la schiena. 
E il suo fidanzato è lì, sulla porta, lo sguardo assonnato e i capelli spettinati. I suoi occhi sono dannatamente blu, mentre si gratta quello destro con la manica del pigiama, sembra davvero un orsetto. Harry lo ama da impazzire. 
"Ehi." gli risponde, mentre l'uomo, scalzo, muove qualche passo verso di lui. 
"Stai di nuovo male?" gli domanda, cercando di abituarsi alla luce accecante del bagno. 
Harry sospira, annuisce. "Sì, ho ancora un po' di nausea."
"Aw, piccolo." sussurra Louis, prima di andargli vicino, circondandogli i fianchi magri con le braccia. Harry sorride, avvicinandosi per lasciarsi coccolare. "Puzzo di vomito." mugugna, al che Louis gli sorride. "Puzzavi di vomito anche quando Darcy ti rimetteva addosso, ma non mi sembra di essermi mai lamentato." 
Harry lascia andare un verso indignato. "Che cosa?! Spero tu stia scherzando Tomlinson." gli dice, schiaffeggiandogli piano il petto. "Hai minacciato di farmi dormire sul divano per mesi." 
Louis ridacchia, stringendoselo addosso. "Oh andiamo piccolo. Non ti avrei mai fatto dormire sul divano." risponde. "Sai che non riesco a dormire senza di te." continua, prima di spostargli i capelli dal viso dolcemente. E' un po' sudato, ma non si lamenta, ha solo voglia di tornare in camera per dormire qualche ora, prima del suono della sveglia. 
Quindi sorride, prima di premere un bacio sulle labbra del più grande. "Ruffiano." sussurra, prima di farsi abbracciare. 
Louis lo accontenta, passandogli una mano sulla schiena per coccolarlo un po'. Il riccio si rilassa immediatamente, chiudendo gli occhi. Si accuccia sul suo petto, sentendo il battito del cuore del suo fidanzato rincuorarlo un pochino. E' il primo rumore che sente quando apre gli occhi la mattina e l'ultimo quando chiude gli occhi la sera. E' il suo paletto fisso, la sua routine, il suo clichè. Non lo dice, ma neanche lui riesce a dormire senza Louis, ormai. E' come se gli mancasse qualcosa. Dorme agitato, senza trovare pace. Più di una volta Louis era in viaggio di lavoro all'estero e lui non poteva far altro se non passare la notte a parlare al telefono con lui, finchè il sonno non se lo portava con sè. Sentire la sua voce e il suo "ti amo" erano l'unico modo che aveva per addormentarsi sereno. E' una causa persa, davvero. 
"Potevi svegliarmi."sussurra nel mentre Louis, facendo vibrare piacevolmente il petto. 
"Nah." rispode, alzando la testa. "Ho preferito lasciarti dormire. Non è niente."
Louis alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa. "Ti devo mettere un fottuto campanello legato al collo, così quando ti alzi ti sento." 
"Come le mucche?"
"Esattamente." 
Harry ridacchia, lo bacia ancora, leggermente. "Okay pastorello, torniamo a dormire." sussurra, al che il castano scuote la testa e lo prende per mano, trascinandolo in camera. 
Il riccio si arrampica dalla sua parte, trascinando il castano con sè. Louis lo bacia piano, prima di stendersi e allargare le braccia, per accogliere il suo fidanzato. Harry si volta di schiena, poggiandola sul petto del più grande, poi copre entrambi col piumone. 
Louis lo stringe, gli bacia il collo e la spalla dolcemente, prima di poggiare la fronte sulla sua nuca. 
Le sue mani si chiudono sulla sua pancia e, Harry pensa, alcune abitudini sono proprio dure a morire. Poi sorride, guarda la sveglia. Sono quasi le cinquedi mattina. "Beh, buongiorno quindi." sussurra, afferrando una mano del liscio per intrecciarle tra di loro. Troppo vicino, con lui, non è mai abbastanza vicino.  
Louis ride leggermente, stringendoselo ancora di più addosso. "Buongiorno, raggio di sole." 

**

"Haz, mi stai ascoltando?" 
Il riccio si ridesta per qualche secondo, alzando lo sguardo sul suo enorme migliore amico. Niall lo guarda con gli occhi blu spalancati, un completino blu in mano. "Emh - sì?"
"Bentornato tra noi!" risponde il biondo, ridendo brevemente. "Stai bene?"
Harry annuisce, prima di sporgersi per osservare la piccola Darcy nel passeggino, completamente addormentata. Si sporge per sistemarle la sciarpetta attorno al collo, prima di accarezzarle i capelli biondi. E' bellissima, la loro bambina, a tre anni è già una modella di prima categoria, quasi una prima donna. Ha i capelli ricci come i suoi, ma biondi, che le cadono sulle spalle, mentre gli occhi sono azzurri come quelli dell'altro padre. Ha il nasino di Louis, Harry glielo dice sempre, mentre il portamento è molto simile a quello del riccio. E' intelligente e ha un bel caratterino - questo può decisamente averlo preso da entrambi. 
Ma comunque il riccio sorride, prima di annuire. "Sì, abbastanza."
Niall si muove ingombrante, prima di fermarsi per guardarlo male. Harry sa alla perfezione che non se l'è bevuta per niente, è il suo migliore amico dopotutto. Lo capisce meglio di chiunque altro e, inoltre, i suoi sensi sono ancora più sviluppati da quando aspetta un bambino. Alla fine Zayn è riuscito a convincerlo, già. Prima di tutto a sposarlo e poi a tentare di avere un bambino. L'ascendente di Darcy ha dato i suoi frutti - e poi Louis, Harry e Zayn non si sono messi d'accordo per riempirlo di messaggi subliminali, no! Quel libro con i "possibili nomi da dare a tuo figlio" è apparso per caso in bella vista a casa del biondo, mica ce l'ha messo Harry. 
Sta di fatto che ora è al quarto mese ed è meraviglioso. Zayn gli sta dietro come una perfetta mamma chioccia e chiama Harry quindici volte quando i due sono in giro insieme, ma era prevedibile dato tutto l'amore che ha continuato a dare alla piccola Tomlinson da quando è nata. 
"Hai due alternative." inizia Niall, prendendo in mano un altro completino blu da bambino ed osservandolo con sguardo scientifico. "La prima-" continua, alzando un dito nella sua direzione. "E' dirmi che cosa ti preoccupa senza che nessuno si faccia necessariamente del male. La seconda-" alza un secondo dito, attirando lo sguardo della commessa, che li fissa ormai da qualche minuto. "E' quella che comprende il sottoscritto che non ti parla più finchè non gli dici che cosa ti preoccupa. E sappiamo entrambi che prima o poi me lo dirai, quindi ti consiglio la prima, dato che io sono incinta e ho anche una gran voglia di patatine fritte." conclude. "Questo per farti capire che sono parecchio irascibile, in questo momento." 
Harry ridacchia, prima di spingere il passeggino con la bambina addormentata. "Dovevo abbandonarti in quel bar, prima."
"Dovevi abbandonarmi in quel bar dodici anni fa, tesoro." lo rimbecca Niall, alzando le spalle. Fa il giro del manichino, prima di rivolgersi ancora a lui. "Avanti Haz, che hai?" gli domanda con più dolcezza. 
Harry sospira, prima di seguirlo per il negozio, alzando qualche appendino per osservare qualche completino per il bambino di Niall. Già, la piccola avrà un cuginetto, a quanto pare. "Ma non è niente, Ni."
"Quindi sei pallido come un lenzuolo perchè...?"
Harry alza gli occhi si di lui, non lo sta nemmeno guardando. Niall ha tipo, i superpoteri. Il riccio sospira. "Continuo a svegliarmi la notte con la nausea. E da qualche giorno ce l'ho anche di giorno, dopo i pasti." ammette, Niall alza la testa per aggrottare le sopracciglia. "Vomito anche l'anima. E qualche volta ho un tale mal di testa che ho voglia di mettere la testa sotto al cuscino per non toglierla mai più." conclude, alzando le spalle. "Io... Ni e se fossi incinta? Di nuovo?" gli chiede e dieci chili che aveva sulle spalle si sollevano immediatamente, tutti in una volta. E' bellissimo dirlo ad alta voce, finalmente. A saperlo lo avrebbe fatto anche prima. 
Il biondo si blocca in quell'istante, scrutandolo chiaramente scioccato. Non se l'aspettava, deve ammetterlo. "Pensi - pensi di esserlo?"
Harry sospira, spingendo il passeggino per qualche passo. "Non lo so. Mi sentivo così quando aspettavo Darcy. Oddio e se fossi incinta, Niall? Che cosa dico a Louis?" 
"Il bambino è suo?"
"Che?!" risponde Harry. 
Niall alza le spalle. "Il bambino sarebbe di Louis?"
Harry si trattiene dal picchiarlo perchè, seriamente? E' stato zitto per tutto quel tempo per poi sparare quella minchiata? "Certo che sì, di chi vuoi che sia?" risponde, aggrottando le sopracciglia. 
Niall è il ritratto della calma. "E allora vuoi dirmi che problemi hai? Tu adori i bambini, stai insieme ad un ragazzo fantastico e avete già una bellissima bambina. Louis sarebbe al settimo cielo e tu lo sai." risponde, alzando le spalle. "Qual è il problema, non vuoi un alto figlio?" 
Harry sa che il biondo ha ragione. Oddio, Niall ha ragione, non è così? La prima volta era davvero pauroso, perchè insomma, per quanto lo avesse voluto, lui era solo. Louis non era il suo fidanzato, era solo il padre in affitto di suo figlio, avevano fatto sesso, ma non erano niente insomma. Tutto era perfettamente senza nessun trasporto emotivo. Fino a che non si era innamorato perdutamente di Louis, ovviamente. Come un imbecille, in aggiunta. Sorride, al pensiero del loro primo vero bacio, del loro primo "ti amo", di tutte le volte che Harry ha beccato Louis a cullare la piccola Darcy, con lo sguardo più innamorato del mondo, di quando Darcy ha detto per la prima volta la parola "papà". In quel momento, sa che Niall ha ragione. Vuole rifare tutto daccapo, con Louis. Vuole rifare tutto daccapo, soprattutto se quello contribuirà a fare felice il suo fidanzato, se contribuirà a fargli tornare quel sorriso ebete che ha ogni volta che vedeva la piccola Darcy muovere un passo o dire una parola strascicata. 
"Beh-"
"Ti ho mai raccontato quello che ha fatto Zayn quando gli ho detto di essere incinta?" lo interrompe Niall, ridacchiando al ricordo. 
Harry nega con la testa, sorridendo. "No."
Il biondo si avvicina, sorride sognante. "Nell'ordine: mi ha baciato, si è alzato, è corso fuori dalla porta, ha suonato a tutti i campanelli del condominio urlando "Diventeremo padri!". Poi è tornato, mi ha baciato ancora e poi è scoppiato a piangere." Harry scoppia a ridere, perchè non riesce davvero ad immaginare Zayn in quel modo. "Questo per dirti che probabilmente, nel caso fosse vero, Louis farebbe la stessa identica cosa. Se non peggio."
Harry ride di nuovo, Niall ha fottutamente ragione e lui è un idiota. "Hai ragione." risponde quindi. Poi sposta ancora il passeggino con la piccola. "Che cosa pensi che dovrei fare?"
Niall sorride, alza le spalle. "La prossima settimana vieni con me dalla dottoressa, io devo fare una visita di controllo. Posso chiederle se può darti una controllata, non penso che le dispiacerà. E' una tua vecchia conoscenza." ridacchia il biondo, alzando le spalle. 
Harry sorride, al ricordo. "La signora Cane."
"Lei." ride Niall, alzando le spalle. "Meglio non affidarsi ai test di gravidanza."
Il riccio alza le spalle, sorride. Niall ha ragione, per l'ennesima volta. "Da quando sei diventato così saggio?" gli chiede, solo a titolo informativo. 
Niall sogghigna. "Ho solo sposato l'uomo giusto." risponde ovviamente. "E poi ho un esserino qui dentro." 
Harry lo osserva mentre si sfiora la pancia che ormai sporge leggermente e beh... Desidera avere quel bambino. Vuole dare un fratellino o sorellina alla piccola Darcy, vuole vedere Louis felice, vuole rifare tutto daccapo e vuole farlo con Louis. Vuole quel bambino. Probabilmente ci rimarrà malissimo se non sarà di nuovo incinta, per questo vuole tenere Louis all'oscuro fino a quando non ne sarà certo. 
Harry annuisce, quindi. "D'accordo." risponde. 
E se prima aveva paura di essere incinta, ora ha solo il terrore di non esserlo. 

**

Louis adora il Natale. 
Al di là del fatto che il giorno della Vigilia è anche quello del suo compleanno (il che vuol dire, doppio regalo per Louis), adora l'atmosfera che si respira in quei giorni. Il freddo che ti si infila sotto la giacca, il calore che ti avvolge quando torni a casa, la cioccolata calda, i festoni che decorano le strade, le lucine in ogni vetrina, gli abbracci della famiglia e degli amici. I regali, i sorrisi, Harry che si fa trovare sempre con addosso solo la vestaglia natalizia che gli ha regalato Gemma un paio di anni prima, con la solita frase sulle labbra - "Sei stato un bambino buono, quest'anno?"... Anche quello, già. 
La città, tutto, sembra abbracciare i suoi cittadini, sembra stringerli in un abbraccio fatto di calore e di lucine colorate. 
Louis adora il Natale, Louis adora passarlo con la sua bellissima famiglia. Perciò quel sabato mattino si alza di buon ora, lasciando un bacio leggero sulla guancia di Harry, ancora addromentato. Il riccio si stringe nella coperta, mugugnando qualcosa di incomprensibile. L'ha sentito alzarsi ancora quella notte, verso le tre. Non ha fatto tempo ad alzarsi che il riccio era già di ritorno, con lo sguardo assonnato. Gli ha preso un braccio e si è accoccolato contro di lui, sussurrando un piccolo "Sto bene", che ha tranquillizzato un po' il ragazzo. Harry non sta bene ultimamente, Louis ormai ha capito. 
Ma glielo chiederà quella sera, quando sarà il tempo. Ora vuole solo farlo stare bene, è il venti dicembre e vuole che sia speciale. 
Quindi si alza, si mette il grembiule e prepara i pancakes per tutti. Sono il suo piatto preferito, nonchè l'unica cosa che sa veramente cucinare senza mandare a fuoco la cucina, sia chiaro. Prepara la pastella, canticchiando, prima che un rumore di piedini lo distragga dal suo obbiettivo.
"Papà." sente sussurrare dallo stipite della porta che dà sul corridoio. Louis si volta, osservando la piccola Darcy che lo guarda a sua volta, grattandosi l'occhio dolcemente. Ha i capelli spettinati, un ciuccio le pende dal pigiamino rosa che ha addosso, dato che è attaccato con una specie di molletta. Sorride, quinidi, prima di avvicinarsi a lei. "Principessa." le dice, prima di prenderla in braccio per stringersela al fianco. 
"Buongiorno papà." gli risponde lei, prima di accucciarsi nel suo collo, ancora assonnata. 
Louis le lascia un bacio sulla testa, prima di sistemarsela meglio addosso. "Buongiorno amore. Hai voglia di fare una sorpresa a papà? Prepariamo i pancakes?" le chiede entusiasta. 
La bambina sembra rinascere a quella informazione. "Sì sì! Dopo andiamo a svegliarlo?" gli chiede, battendo le manine e alzando la testa dal suo collo, guardandolo con quegli occhi azzurri così tanto simili ai suoi. 
Louis annuisce, ridacchiando. "Svegliare Harry" per loro equivale a stare nel letto tutta la mattina a ridere e a fare gli stupidi. Non per niente Louis adora quando accade. Quindi "Certo principessa, gli saltiamo addosso." risponde, sussurrando come se fosse un segreto di stato. 
La piccola batte le manine, felice, prima di sporgersi per cercare di aiutare Louis. Finiscono di preparare la pastella, seguendo la ricetta stampata nei ricordi di Louis, poi la mettono in padella e in poco tempo c'è un piatto pieno di pancakes tiepidi pronti per essere mangiati. Louis è un super papà; riesce anche a montare della panna e a tagliare della frutta, il tutto con una piccola peste ancorata al braccio, che ride e mangia pezzetti di fragole, infilandoglieli tra le labbra di tanto in tanto. 
Alla fine la lascia a terra, raccomandandole di mettersi le pantofole, prima di vederla correre verso la loro camera. Sorride, prima di mettersi a pulire la cucina almeno grossolonamente. Poi poggia sul tavolo della cucina i pancakes, prima di correre verso la camera da letto. Harry è già mezzo sveglio, appoggiato alla testiera del letto, mentre la piccola è addosso a lui, che chiacchiera in continuazione, raccontandogli la loro mattinata a preparare la colazione. Harry è un po' pallido, nota Louis. Si preoccupa un pochino, ma poi il riccio si volta verso di lui e gli sorride. Quello basta per mandare via tutto il resto, Louis vede solo lui. 
"Ricordami di non raccontarle mai un segreto." gli dice, al che Louis scoppia a ridere, avvicinandosi al letto. 
La piccola attira di nuovo la sua attenzione afferrandogli la guancia con la manina, tornando a parlare di quanto vuole che Babbo Natale le porti tutti i giochi che ha chiesto, perchè insomma "Sono stata una bambina brava tuuuutto l'anno e poi gli ho chiesto anche per favore."
Louis ride, prima di arrampicarsi sul letto per baciare la guancia della piccola e poi le labbra del suo fidanzato. "Buongiorno amore." gli dice, prima di immergergli la mano nei capelli per accarezzargli la cute. Sa che quel gesto lo rilassa tantissimo, quindi continua a farlo per qualche minuto, osservando l'uomo socchiudere gli occhi per il sollievo, abbandonandosi al suo tocco. 
"Poi papà stasera facciamo l'albero, vero? Papà Louis ha comprato le nuove palline rosse e a me piacciono tanto, quindi lo facciamo, papi?" chiede ancora la bambina, attaccando ancora a parlare come una macchinetta. Louis sorride, prima di prenderla dal grembo di Harry per portarsela addosso. "Sì principessa, facciamo tutto quello che vuoi. Papà ha comprato anche le caramelle." le rivela sussurrando, afferrandole le manine con una mano sola. La bimba si illumina a quella informazione. "Davvero?"
"Sì! E se papà Harry non fa il rompiscatole possiamo mangiarcele tutte!" le dice, al ch la bambina scoppia a ridere estasiata, mentre Harry sbuffa contrariato, ma poi sorride. 
"Diventerete due ciccioni." commenta, al che "Come zio Niall?" chiede innocentemente la piccola Darcy, la confusione dipinta sul suo volto. 
Harry scoppia a ridere, seguito da Louis che "Sì, come zio Niall." le risponde, stringendola e dandole un bacio sulla guancia. 
"Anche lui ha mangiato troppe caramelle?" 
Harry ride, prima di alzarsi lentamente dal letto. "Oh sì, esatto! Però amore, evita di dirglielo quando viene qui." si raccomanda il riccio, poi le picchietta il pancino. "Non è carino dire ad una persona che ha mangiato troppe caramelle." 
"Già, potresti non sopravvivere ad una cosa del genere." Louis ridacchia, prima di sollevarsi in piedi. Prende la piccola e la rivolta a faccia in giù, tenendola per la vita al contrario. "Avanti, piccola peste, andiamo a preparare i pancakes per papà!" 
La bambina ride, aggrappandosi poi alla vita di Louis, urlando "Papà, sono al contrario!"
"Non ti sento!"
Ed Harry non può far altro che sorridere a quella scena, perchè davvero, Louis è il papà migliore del mondo. 

**

Louis appende una pallina all'albero, portando poi lo sguardo sulla piccola Darcy che, più in basso di lui, ha già riempito sei o sette rami di palline di tutti i colori - prevalentemente il rosso, perchè lo adora. 
"Papà!" lo richiama immediatamente lei quando lo vede fermo a fare niente di produttivo. 
Louis ridacchia, perchè in quell'aspetto è davvero incredibilmente uguale ad Harry. "Sto facendo, sto facendo." risponde lui, sorridendo sotto i baffi. 
"Dobbiamo finire prima che torna papà. E' una promessa!" dice ancora lei, afferrando altre palline e tenendole tra le mani. Non riesce a tenerne più di una alla volta, ma comunque fa dei tentativi per riempirsi le mani fino a scoppiare, tutti senza risultato. Una pallina le scivola dalle mani, rimbalza per qualche metro e poi rotola placidamente sotto al divano. 
Louis ridacchia, prima di andare a recuperarla. "Amore, le palline vanno sull'albero, però." 
"Ops." risponde lei, mettendosi le manine davanti alla bocca. Louis sorride, accarezzandole i capelli legati in una coda alta. La sua splendida, splendida bambina. 
"Papi, dove è andato papà Harry? E quando torna a casa?" chiede lei ad un certo punto, afferrando altre palline tra le mani, con un'adorabile broncio. 
Louis scuote la testa, perdendo il sorriso, che viene sostituito da un'espressione preoccupata. "Non so quando torna amore, è andato ad accompagnare zio Niall dal dottore." le risponde, accarezzandola ancora. "Ma quando torna vedrà questo albero bellissimo, così sarà contento e ci farà mangiare tutte le caramelle!" 
Darcy ridacchia, mettendo una mano davanti alla bocca. E' adorabile, ha lo stesso sorriso di Harry e Louis la adora alla follia. "Ma papi!" risponde. "Noi abbiamo già mangiato tutte le caramelle!" 
Louis ride, perchè effettivamente è vero. Ma comunque alza le spalle, prima di chinarsi verso la piccola. "Shh, è il nostro segreto." sussurra a mezza voce, prima di continuare a mettere palline sull'albero, accanto al camino. La piccola lo imita. 
Harry è uscito quel pomeriggio, per accompagnare Niall dal dottore per la sua solita visita di controllo. Sono quasi le nove di sera e non c'è nessuna traccia del riccio. Fuori nevica, Harry ancora non stava propriamente bene e per di più non risponde al cellulare perchè è spento, probabilmente scarico. Louis è preoccupato, ma pensa che comunque Niall lo avrebbe avvertito se fosse successo qualcosa. Oppure Zayn o anche Liam. Qualcuno, comunque. Quindi cerca di stare tranquillo, anche se sa che la tranquillità non gli si addice in quel momento. Ha passato tutto il giorno ad addobbare la casa con la piccola e ovviamente aspetterà a mettere la stella sulla punta dell'albero, perchè l'ha sempre fatto Harry, tutti gli anni. 
I due finiscono di addobbare l'albero in poco più di un'ora. Louis ad un certo punto solleva la piccola per permetterle di mettere le palline più in alto possibile, dove ovviamente lei non ci arrivava. La piccola ride, quando Louis si appende due palle alle orecchie e fa gli occhi storti. 
Si mettono sul divano, davanti al camino, poi. "Aspettiamo papà svegli?"
Louis annuisce, prima di stringersi la piccola al fianco, circondandola con una mano. "Certo, amore."


Harry apre la porta lentamente, tentando disperatamente di non fare rumore. 
Ha fatto tardi e pensa che Louis sarà davvero immensamente preoccupato, considerando anche il fatto che ha il telefono scarico e quindi non ha potuto rispondere a neanche una delle sue probabili duecento chiamate. Harry sospira. La verità è che è stato dalla dottoressa Cane per la prima volta dopo tre anni, per la prima volta da quando ha avuto la piccola Darcy. E' stato strano, pensa, come tornare indietro nel tempo. Solo che Louis non era al suo fianco e lui era decisamente terrorizzato. Per questo è stato a cena da Niall e Zayn; per riprendersi dallo shock, essenzialmente. 
Sospira piano, entrando in casa. E' immersa nel buio, a parte il camino acceso e le lucine dell'albero di Natale che illuminano la stanza. Si toglie la giacca e le scarpe bagnate di neve - ringrazia il cielo che il giorno dopo è domenica, così può dormire tranquillamente. 
Appena si avvicina al divano, però, sorride. Louis è seduto, totalmente addormentato, respira piano a bocca aperta. Tiene un braccio appoggiato sulla pancia e uno attorno alla figura della piccola Darcy, semi-sdraiata di fianco a lui, appoggiata al suo fianco. Sono in pigiama, entrambi, e sono decisamente adorabili. Harry sente il cuore scoppiare per quanto li ama. E se pensa che...
Fa qualche passo silenzioso verso la mensola dove tengono la macchina fotografica. Scatta loro una foto, perchè se li vuole ricordare sempre così: pieni di amore, dolcezza, ma soprattutto in silenzio. Harry sogghigna a quel pensiero. 
Si avvicina al divano poi, sedendosi di fianco a Louis. Mette un braccio sullo schienale, iniziando ad accarezzargli i capelli lentamente, tentando di svegliarlo dolcemente. Come volevasi dimostrare, Louis apre lentamente gli occhi, alzando la testa nella sua direzione. Harry gli sorride. "Ehi." mormora Louis, passandosi una mano sugli occhi e tentando di sollevarsi. Il peso della bambina lo riporta però seduto nella stessa posizione. 
Harry smette di accarezzarlo solo per sporgersi a baciarlo. Gli lascia un piccolo bacio a stampo, immergendo la mano nei suoi capelli. "Ciao amore."
"E' tardi, dove sei stato?" gli chiede Louis, sprendo un braccio per permettere al riccio di accoccolarsi al suo fianco. 
Harry non ci pensa due volte: appoggia la testa nel suo collo, facendosi abbracciare. Sospira poi: è a casa. "Scusami. Avevo il cellulare scarico e Niall ha finito tardi. Hanno insistito perchè cenassi da loro." 
"Oh okay. Noi volevamo aspettarti svegli. Darcy voleva mostrarti l'albero." sorride il più grande, lasciandogli un bacio tra i capelli. 
Harry storce la bocca. "E' un po' sgangherato."
"Ehi! Rispetta il nostro ego artistico." si indigna Louis. 
Harry ridacchia. "E' bellissimo."
Louis si liscia le unghie sul suo maglione, guardandole come la perfetta prima donna. "Lo so, lo so."
Harry ridacchia, prima di allungare un braccio per accarezzare la sua bambina. Le sistema i capelli, lei si muove leggermente, ma poi poggia ancora la testa sull'addome del suo papà, sospirando e sbavando anche un po'. Harry non può fare a meno di sorridere. 
Poi alza lo sguardo sul suo fidanzato, lo becca in pieno mentre lo sta osservando. Gli sorride, prima di alzare il naso nella sua direzione. "Sempre così bisognoso" sussurra il ragazzo, prima di azzerare la distanza tra le loro labbra. Si baciano piano, lentamente, Harry con la mano sulla sua guancia e Louis che se lo tira contro con una mano tra i capelli. Si assaggiano lentamente, ogni volta come se fosse la prima, ogni volta come se fosse l'ultima. 
Harry si stacca dopo qualche secondo, il suo cuore trabocca di gioia, soprattutto quando Louis poi gli sorride, baciandogli uno zigomo. 
Harry sente che potrebbe morire in quel momento, su quel sorriso. "Ti amo." gli sussurra dal nulla, baciandogli piano le labbra, di nuovo. 
Louis trattiene un sorriso sulla sua guancia, poi si solleva. "Oh, che hai combinato, Styles?" gli domanda scherzando. 
"Niente! Non posso dire al mio splendido fidanzato che lo amo tanto?" risponde Harry, poggiandogli una mano sul petto per abbracciarlo. 
Louis si porta una mano alla fronte. "Oh santo cielo, devi aver fatto qualcosa di veramente grave." 
"Louis."
"Sto scherzando, idiota." gli sorride, prima di stringerlo ancora. "Ti amo anche io."
Harry annuisce, perchè lo sa. "Non mi lascerai mai, vero?"
Louis si solleva leggermente, alzando le sopracciglia. Deve capire che è solo un momento di debolezza, perchè non fa battute stupide. "Amore, guardami." e il riccio lo fa. "Dove vado senza di voi? Siete tutto quello che ho e che neanche pensavo di desiderare, siete la cosa più bella della mia vita." conclude seriamente. 
Harry annuisce. Lo sapeva, ma ne aveva davvero bisogno. "Sono contento di aver fatto quella scelta, anni fa. Venire in quel locale, trovare te... Insomma, che giornata fortunata." conclude, sorridendo. 
Louis ridacchia. "Già. Abbiamo fatto tutto al contrario eppure è stato tutto così giusto." risponde. "Prima abbiamo fatto sesso-"
"Del gran sesso." lo interrompe. 
"Oh Harold, insomma, sei sempre così inopportuno." gli lascia una piccola sberla sul braccio, Harry ridacchia. "Prima abbiamo fatto del gran sesso, tu sei rimasto incinta, poi ti ho conosciuto davvero. Poi mi sono innamorato follemente di te. Poi è nata questa piccola e siamo andati a vivere insieme. Il prossimo punto sulla lista è sposarti, sai?"
Ad Harry trema il cuore, perchè non vede l'ora di mettere un anello al suo dito. "Oh, quando me lo chiederai valuterò la sua offerta..."
"Quando te lo chiederò piangerai come una femminuccia, Harold." replica Louis. 
"Stronzo."
Il castano ridacchia. "Senti chi parla. Quando scoprirò che cosa hai combinato saranno guai per te, piccola peste."
Harry sorride, si sporge verso di lui, lo bacia. "Ti amo alla follia." 
"E io di più." risponde Louis, baciandogli la fronte. 
Harry sorride, accocolandoglisi addosso. "Dormiamo qui?" chiede, anche se sa già la risposta. 
"E chi si muove?" 
Sorride, comunque. Soprattutto quando Louis lo circonda completamente con un braccio, posandogli la mano sulla pancia. Poi, con il fuoco a riscaldarli e ad illuminarli, si addormentano. Harry con un peso in meno sul cuore, Louis con due bellissimi pesi ai suoi fianchi. 

**

"Buon Natale!" 
Zayn entra in casa loro con le braccia piene di regali, riesce addirittura a tirare fuori una mano per riuscire a tenere quella del suo marito molto incinta. Niall avanza in casa, sorridendo a Louis che gli tiene la porta aperta. 
"Buon Natale." risponde, premendo un bacio sulla guancia del biondo e stringendo la spalla a Zayn. Poi Louis si china verso la pancia del biondo, sussurrando un piccolo "Buon Natale anche a te, fagiolino."
Niall ride. "Sarà un buon Natale per entrambi quando tirerai fuori del cibo, Tommo." risponde, prima di togliersi la giacca. 
Louis ridacchia, prima di aiutarlo, mentre Zayn procede in casa, poggiando i regali sotto l'albero. Poi si solleva e saluta Liam e Sophia, che sono già seduti attorno al tavolo apparecchiato. 
"Harry sta spignattando da ieri, mi ha cacciato dalla cucina ripetutamente." 
"Voleva evitare che la casa andasse a fuoco." replica Niall, ridacchiando. Poi muove qualche passo in soggiorno, unendosi ai saluti. 
"Zio!" sente urlare dalla porta del corridoio la piccola Darcy, che poi corre per buttardi tra le braccia di Zayn. E' totalmente innamorata di quell'uomo, da quando l'ha presa in braccio la prima volta, fino ad ora. "Ciao principessa, quanto pesi!" le dice, sollevandola da terra. "Ma sei bellissima!" le dice ancora, baciandole una guancia. Effettivamente è davvero bellissima quel giorno. Ha addosso un vestitino rosso che le ha regalato sua madre qualche anno prima, in attesa che fosse abbastanza grande per metterselo. Louis le ha fatto le trecce, quella mattina, mentre Harry era ancora chiuso in cucina a cucinare come se non ci fosse un domani. 
"Grazie zio." gli risponde la bambina, arrossendo e nascondendosi nel suo collo. Probabilmente Darcy ha una specie di cotta platonica per Zayn, ma va bene così, finchè alla sera si addormenta sempre su di lui, mormorandogli quanto gli vuole bene. 
"Sarà un grande padre." mormora, avvicinandosi a Niall. 
"Non ho dubbi." risponde lui, sorridendogli e andando a sedersi sulla sedia accanto a Liam, faticosamente. 
Harry esce dalla cucina poco dopo, con un cappellino di Natale in testa e le braccia piene di cibo. "Buon Natale!" esclama, prima di poggiare tutto sul tavolo. Dà un bacio sulla guancia a Niall, prima di accomodarsi accanto a lui, stringendogli una mano sotto al tavolo. 
Mangiano tutti insieme, ridendo e scherzando come fatto ogni vigilia di Natale. E' bello e confortevole, Louis aiuta Darcy a mangiare, tagliandole in piccoli pezzi alcune cose nel piatto. Niall racconta loro che hanno deciso di coinvolgerli nella scelta del nome per il bambino, perchè evidentemente "La prima volta è andata bene.", riferendosi a quando hanno scelto il nome per la piccola Darcy. Poi blocca immediatamente Liam mentre sta per dire qualcosa. "Non lo chiameremo Simon, Liam!" 
"Ehi, questo è razzismo!" replica il ragazzo, ma poi Sophia gli accarezza la schiena per consolarlo e allora va bene così. 
Harry è agitato, visibilmente. E' stato tutta la mattina a cucinare per tenere occupata la mente, perchè sa alla perfezione che il momento sta per arrivare. E lui è terrorizzato, perchè non sa decisamente come Louis potrebbe prenderla. Davvero. 
"Ma ci pensate." dice il suo fidanzato, ad un certo punto. "Il prossimo Natale lo passeremo con un esserino in più. Due, se Liam inizia a darsi da fare." conclude, mentre Liam sorride e poi guarda Sophia con le sopracciglia alzate. 
Harry ha un colpo al cuore per quache secondo, si blocca tutto per un po', ma poi scoppia a ridere come se nulla fosse, seguito dagli altri. Niall gli lancia un sorriso un po' lascivo, ma comunque non dice niente. Harry alza le spalle, perchè non è ancora il momento. 


Capisce che è il momento giusto quando Darcy finisce la sua cena e "Scartiamo i regali!" urla, alzandosi dalla sedia. Nessuno la rimprovera, perchè ovviamente tutti vogliono vedere i propri regali. 
La piccola è ovviamente la prima. Riceve una nuova casa delle bambole da Niall e Zayn e dei nuovi vestiti da Sophia e Liam. "Sarai bellissima con questi." la rassicura la ragazza, quando la piccola la abbraccia per ringraziarla. 
I suoi papà le regalano l'ennesimo peluche e un set di Barbie che, citando testualmente, "Le deve bastare finchè non ha vent'anni." Harry ridacchia quando la piccola lo abbraccia forte, ma forse, forse, i suoi regali non sono ancora finiti. 
Sono tutti attorno al fuoco, vicino all'albero, e Louis dà il suo regalo al riccio. "Buon Natale, amore mio." gli dice e quando Harry lo apre, quasi si mette a piangere. E' una piccola collana d'oro, da cui pende un ciondolo a forma di bambina, con tanto di gonna. E' incisa, Harry ha gli occhi colmi di lacrime e quindi non riesce a leggere quello che c'è scritto. Singhiozza e poi lo abbraccia di slancio, lì, seduto sul pavimento. "Grazie. Grazie grazie grazie." gli dice, stringendolo talmente forte che Louis si sbilancia all'indietro, tentando disperatamente di stare in equilibrio. Quando di stacca lo bacia una, due, tre volte, cercando disperatamente di non piangere. Louis gli asciuga le lacrime, gli sorride. 
"Ora tocca a me, Harold!" dice Louis speranzoso. Harry annuisce, prima di osservare tutti gli altri. Niall lo guarda speranzoso ed incoraggiante, dato che è l'unico che sa la verità. Gli altri aspettano pazientemente, mentre la piccola Darcy è seduta sulle gambe di Sophia, che le mostra alcuni dei vestitini che le ha regalato. 
Harry sospira, guarda il suo fidanzato negli occhi, prima di annuire. Si asciuga il residuo di una lacrima, prima di allungarsi per afferrare un pacco rettangolare, abbastanza grande. Lo tiene in mano, sospira. "Buon Natale e buon compleanno, amore." dice solo, prima di allungarglielo. 
Louis lo guarda dolcemente, poi afferra il pacco. Harry trattiene letteralmente il fiato, il cuore gli batte forte, quasi volesse uscirgli dal petto. 
Il castano scarta velocemente il pacco, ritrovandosi davanti la scatola di un negozio di neonati. Louis aggrotta le sopracciglia probabilmente non capisce. Harry sorride incoraggiante, così che il castano apra la scatola. "Che...?" sussurra il ragazzo, sollevando il vestitino di un neonato, verde, con delle orecchie sul cappuccio. Lo fissa per qualche secondo, senza capire. 
"Harold, capisco che sono piccolo, ma non penso di entrarci qui sai?" gli domanda, facendo ridere gli altri. 
Harry ridacchia emozionato, alza gli occhi al cielo. "Non è per te infatti, idiota." 
Louis lo guarda ancora, senza capire. Ma poi sembra collegare tutto, perchè la sua espressione acquista consapevolezza immediata. "Harry-" si interrompe, con la bocca spalancata. "Le nausee e i mal di testa e..."
Harry annuisce. "Sì."
Louis fa passare lo sguardo da lui alla tutina, dalla tutina a lui per un paio di volte. "Sì?"
Harry ride. "Sì, Lou."
"Oh mio Dio. Siamo incinti!" urla quindi Louis. "Per la seconda volta, noi..."
"Siamo incinti sì." lo interrompe il suo fidanzato, poggiandogli una mano sulla gamba e portandosene una sulla pancia. 
Gli occhi del castano si riempiono di lacrime, poi si sporge verso di lui e lo abbraccia di slancio, mettendosi sulle ginocchia. Harry ride, quando sente le lacrime di gioia di Louis bagnargli il maglione. "Harry, aspettiamo un bambino." dice, incredulo. Ancora non ci riesce a credere davvero ad una cosa del genere, è... Irreale. 
Il riccio ride di nuovo, stringendolo tra le braccia. "Sì amore." 
Louis si stacca da lui immediatamente, prendendogli il viso tra le mani. "E' meraviglioso, io - tu. Come l'hai scoperto, da quanto lo sai? No aspetta, oh Dio, ti ho fatto stare in piedi tutto il giorno a cucinare. Sono una persona orribile." si porta le mani alla testa, come se avesse commesso un arrore che comprometterebbe il destino del mondo. 
Il riccio ride, poi lo zittisce con un bacio sulle labbra. "Non importa, Lou. Aspettavo solo il momento giusto per dirtelo." 
Louis sorride e poi lo bacia di nuovo. "Ti amo, Harry. Dio, quanto ti amo." gli sussurra sulle labbra, baciandolo in continuazione. Poi si china sulla sua pancia baciando anche quella, leggermente. "E amo anche te, piccola pulce." sussurra poi, alzandosi di nuovo. Harry lo guarda con sguardo innamorato, emozionato e felice e sì, Louis pensa, quello è il miglior regalo di Natale di sempre. 
"Papà?" sentono la voce della piccola Darcy, che si avvicina a loro lentamente. "Perchè papà Louis piange? Non gli è piaciuto il regalo?" 
Harry ridacchia, poi allunga un braccio per tirarsela vicino. La piccola si arrampica sul suo corpo, mettendogli una mano sulla guancia. Harry le lascia un bacio tra i capelli, stringendola a sè. "No, principessa, è solo felice."
La piccola lo guarda con le sopracciglia aggrottate. "E perchè è felice?"
Louis sorride ad Harry, poi si avvicina, circondandoli entrambi con le braccia. "Perchè papà aspetta un bambino amore. Lo vuoi un fratellino?" le domanda, dolcemente. 
La bambina lo guarda con gli occhi spalancati, confusa. "Sì, però non deve rubare i miei giochi." 
Harry ridacchia. "No amore, però puoi prestarglieli vero?" 
La piccola sembra pensarci un po', ma poi deve leggere qualcosa sui loro visi, perchè "Sì. Va bene." si arrende, prima di abbracciare entrambi i suoi papà. 
Louis sorride, prima di baciare uno zigomo di Harry, tirandoseli entrambi addosso. Il riccio sorride come mai gli è capitato, perchè è stato veramente stupido a dubitare della felicità del suo meraviglioso fidanzato. "Buon Natale." sussurra alla sua famiglia. 
Louis sorride, la piccola li stringe ancora più forte. "Buon Natale, papà." 



Angolo Autrice. 
Buon Natale, popolo di efp! 
Spero che questo fluffoso piccolo spin-off di "Nessun trasporto emotivo" vi sia piaciuto. E spero che possiate passare un gran bel Natale e le feste con la vostra famiglia e con chi vi vuole bene. Ringraziate Angela, è stata lei a corrompermi per scrivere questa piccola cosa. Quindi emh, date la colpa a lei. :) 
Un bacione grande. Martina :) 

  
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