Una slitta stava volando sotto il cielo stellato. Poi scese in una foresta.

Dalla slitta scese un uomo grasso e barbuto.
Lì vicino stava passando Raven, e appena lo vide l'uomo grasso corse verso di lui saltellando.

"Buon Natale figliolo!" esultò.

Raven spaventato si girò e tese la mano in avanti.

"Lama cannone!"

L'uomo venne colpito e cadde a terra.
Non si mosse più.

Un gruppo di persone si avvicinò al luogo.

"Che fai in giro a quest'ora?" chiese Rena preoccupata.
"Ero uscito perché mi sembrava di aver visto volare un oggetto sospetto. Questo ciccione è sceso e ha provato ad attaccarmi!"

Elsword si avvicinò al corpo. Non respirava più.

"Hai ucciso Babbo Natale!" esclamò disperato "adesso chi mi consegnerà i regali?"
"Nessuno. Ti arrangi" rispose con fare da menefreghista.

Tornarono tutti ai loro rifugi nel campo militare a dormire.

Il giorno dopo.
Raven si guardò allo specchio e notò che gran parte dei suoi capelli erano diventati bianchi. Ci applicò sopra un colorante.
Durante una loro missione, Chung si avvicinò a Raven per parlargli.

"Dovresti riposarti sai?"
"Perché?" chiese lo spadaccino.
"Ti sono venuti i capelli bianchi, e anche la barba" spiegò il paladino "sembri Babbo Natale!"

Lo spadaccino corse verso un vetro per specchiarsi, e notò che oltre ad avere tutti i capelli bianchi aveva anche una piccola e folta barbetta bianca.
Una volta finita la missione, Raven tornò a casa a radersi la barba e a ritingersi i capelli.
Arrivò il mattimo seguente, e si ritrovò nella stessa situazione se non peggio.
Provò diverse soluzioni per un mese, arrivò addirittura a radersi a zero, ma non c'era niente da fare. I capelli e la barba tornavano più folti e bianchi di prima.

Andò a chiedere aiuto a Gral, l'alchimista.

"Fammi indovinare: sei venuto per una tazza di té?" chiese Gral.
"No, voglio sapere se mi puoi aiutare" chiese Raven sull'orlo della disperazione.
"Bevi questo" ordinò Gral porgendo una tazza.

Lo spadaccino la bevve, ma non notò cambiamenti.

"Non succede niente"
"E' té, cosa pretendi che succeda? Non è facile trovare uno che disposto a bere il té con me" spiegò Gral.

Raven sollevò quel maledetto cane per il collo della camicia.

"Non osare prendermi in giro!" sbraitò Raven.
"Penso di aver capito! Mettimi giù!"

Dopo che Raven raccontò di quel giorno, l'alchimista si grattò il mento, e dopo aver riflettuto giunse ad una conclusione.

"E' la maledizione Babbo Natalis"
N.A. Lo so, purtroppo non ho molta fantasia nell'inventare nomi di malattie sconosciute.

"Cosa mi succederà?"
"Diventerai il nuovo Babbo Natale"

La malattia progredì in fretta. Dopo una settimana ormai al povero Raven era anche cresciuta la pancia, e la barba copriva il suo enorme petto.
Nella notte della vigilia di Natale, vicino alla sua tenda vi era una renna. Sembrava che volesse essere seguita.
Portò Raven vicino ad una slitta rossa, e sul sedile c'era una cartolina con su scritto: Salva il Natale.
Pensò che non sarebbe potuto più tornare indietro. Ormai era una sua responsabilità e non poteva tirarsi indietro.

Girò lo sguardo indietro, verso la sua tenda e quelle dei suoi amici. Disse addio a tutti e a tutto.
Salì sulla slitta e prese il volo verso tutto il mondo.


La mattina dopo sotto l'albero Elsword trovò un pacco regalo.

"E' arrivato il mio regalo! Che bello!" esclamò di gioia lo spadaccino.

Senza esitare lo scartò e scoprì subito di cosa si trattava, ma non ne fu affatto felice.
Era un grosso libro di matematica.

"TI ODIO BABBO NATALEEEEEEEEEEEE!!"

La voce di Elsword era talmente forte che risuonò per tutta Elios.
La sentì anche Raven, che avendo finito di consegnare i regali, volava diretto verso il polo nord con un largo sorriso sul volto.