I.
Hoseok non
riusciva a prestare
attenzione alla lezione di storia della musica, tanto per cambiare. Non
gli era
proprio possibile ma in fondo, si diceva, nessuno avrebbe potuto dargli
torto.
Insomma, chi poteva davvero ascoltare tutte quelle stupidaggini sul
melodramma
che il professor Kim stava propinando alla sua classe quando
lì, a pochi banchi
di distanza, era seduta la creatura più affascinante che
avesse mai messo piede
sulla Terra?!
Min
Yoongi.
Hoseok lo aveva
notato già dalla seconda lezione del corso,
unica materia, facoltativa per lui, che avevano in comune nei loro
diversi
piani di studi. Quella volta, Yoongi era seduto qualche posto
più dietro. Il
professor Kim aveva fatto una domanda, qualcosa sul ritardo musicale ai
tempi
del Medioevo o roba del genere -non era proprio convinto di essere
interessato
alla materia, le prime lezioni aveva deciso di seguirle per
curiosità- e
nessuno aveva saputo rispondere, all'inizio. Poi si è
sentita una voce,
profonda e calda, da brividi -brividi buoni, molto, molto buoni- che,
con tono
strascicato, quasi come se stesse facendo un favore al mondo intero,
diede la
risposta giusta. Dopo aver visto il professore inarcare un sopracciglio
e
sorridere, guardando in un punto preciso alle sue spalle, Hoseok decise
di voltarsi
e dare un volto a quella voce. Fu come prendere la scossa e in quel
momento fu
sicuro che non avrebbe mai mancato una lezione di storia della musica.
A suo
parere, quello era il ragazzo più interessante su cui avesse
mai posato gli
occhi, a partire dai capelli color verde menta fino ad arrivare a
quelle
vecchie Converse tutte scolorite. E dopo che il professor Kim disse
"Molto
bene, signor...?" e lui rispose "Yoongi. Min Yoongi" Hoseok
pensò che quella era la conferma che l'amore a prima vista,
a cui lui in realtà
aveva sempre creduto, esisteva eccome.
Ed ora erano
ormai arrivati alla seconda parte del programma
della materia, che lo annoiava sempre di più, ad ogni nuovo
argomento che il
professore -professore che non gli piaceva nemmeno, a pelle- tirava
fuori, il
suo primo voto era sufficiente, ma davvero basso, tanto basso da poter
diventare un'insufficienza con un mezzo punto in meno, ma si rifiutava
di
lasciarla o di cambiare corso e aggiustare il piano di studi. Non se
questa gli
permetteva di passare quattro ore a settimana nella stessa aula con lui.
Hoseok aveva
letteralmente iniziato a vivere per quelle
quattro ore, non pensava ad altro che a quelle due ore il
martedì mattina e alle
due del venerdì pomeriggio. La sua esistenza ruotava intorno
ad esse,
scandivano letteralmente le sue giornate e quando arrivavano, le
passava non
ascoltando il professore o a prendere appunti, bensì ad
osservare Yoongi, che al
contrario di lui sembrava davvero interessato, se
non appassionato, alla materia.
A
volte si sentiva un
po' un maniaco, effettivamente, ma altro non poteva fare. Non ci aveva
mai
parlato con Yoongi. Non perché non ci avesse mai provato o
perché morisse di
imbarazzo al solo pensiero -Hoseok non era
esattamente un tipo timido che provava vergogna, se non per poche cose-
ma
perché l'altro ragazzo sembrava quasi...inavvicinabile. Non
lo aveva mai visto
parlare con nessuno, nemmeno una volta. Né tantomeno
concedere una seconda
occhiata a qualcuno, neanche per sbaglio.
Così
si era deciso che sarebbe rimasto ad aspettare
l'occasione giusta, quella che gli avrebbe permesso di entrare nella
vita
dell'altro, per poi... Non lo sapeva ancora, intanto aspettava
quell'occasione
sognandola ad occhi aperti. Ed era esattamente quello che stava facendo
in quel
momento mentre, praticamente steso sul banco, guardava Yoongi prendere
appunti
su solo Dio sapeva quale scemenza quel tizio stava blaterando sul
noiosissimo
melodramma.
"Sul melodramma
in realtà ci sarebbe così tanto da dire
che non potremmo mai affrontare questo argomento seriamente, non entro
la fine
del semestre. Per questo ho deciso di farvi lavorare a coppie. Ogni
coppia
dovrà scegliere un compositore e un'opera differente,
prepararne una
presentazione ed esporla poi al resto della classe. Verrete valutati e
il voto
farà media con quello della seconda parte del programma, e
quindi inciderà per
un terzo anche nel voto finale e definitivo"
Hoseok quasi
cadde dalla sedia attirando l'attenzione di
tutti quelli che erano seduti nelle sue vicinanze. Il viscido,
odiosissimo
professore gli aveva appena porto su un piatto d'argento l'occasione
che stava
aspettando da mesi. Anche se, a giudicare da come Yoongi stava
guardando il
signor Kim, con gli occhi ridotti a due fessure, era sicuro che l'altro
ragazzo
non ne fosse esattamente
entusiasta.
Decise di
colpire subito. Gli avrebbe chiesto di fare coppia
con lui non appena la lezione fosse conclusa, di modo che nessuno lo
avrebbe
potuto precedere così da avere più
possibilità. Era perfetto, tanto da avergli
fatto quasi cambiare idea sul professore. Solo per un attimo, magari.
Quando gli
studenti vennero congedati, Hoseok non perse tempo
a rimettere tutte le cose nel suo zaino per dirigersi a
velocità della luce
verso Yoongi. Peccato però che quest'ultimo fu
più veloce di lui a fare lo
stesso per poi avvicinarsi alla cattedra.
Supponendo che
dovesse chiedere qualche chiarimento al
docente, rimase allora ad aspettarlo al di fuori dell'aula, appoggiato
alla
porta, così da potergli fare la sua proposta non appena
fosse uscito. L'attesa gli
sembrò durare una vita; Hoseok ebbe quasi l'impressione che
Yoongi, per parlare
col signor Kim, aspettò che fossero usciti proprio tutti.
E quello che
sentì gli sembrò davvero il discorso
più strano
tra docente e studente.
"A
volte credo che
tu abbia queste idee per farmi dispetto"
"Yoongi
non
possiamo parlare qui, lo sai. E vorrei farti notare che in
realtà ti sto aiutando.
Vi sto facilitando le cose e dimezzando il programma. Dovresti
ringraziarmi"
"Certo,
come no"
"Devo
andare ora.
Non tenermi il broncio, dai"
"Ci
vediamo
dopo?"
"Io...non
lo so.
Ti scrivo, ok?"
Hoseok non ci
aveva capito niente. Quello scambio di battute
era davvero, davvero, strano ma in quel preciso istante non poteva
neanche
dargli troppo peso. Il professore era uscito velocemente dall'aula e
poco dopo
Yoongi lo seguì, andando però nella direzione
opposta.
Il suo momento,
quello che aspettava da settimane, era
finalmente arrivato. Prese un respiro profondo e lo chiamò a
gran voce
"Min Yoongi!"
Si diede
dell'imbecille non appena vide l'altro sobbalzare e
poi girarsi con un'espressione scettica sul volto, assieme a tutte le
persone
che si trovavano in quello stesso corridoio.
"Ci conosciamo?"
Non
poté nemmeno sentirsi offeso perché in
realtà un po' se
l'aspettava "Ehm sì. Cioè no. Non proprio, ecco"
Si sarebbe
insultato ancora se l'altro non avesse sbuffato
una mezza risata che non riuscì proprio a non definire estremamente carina.
"Non sembri
convinto"
Nella sua
immaginazione, questa conversazione era sembrata
molto più facile. E lui stesso era sembrato molto
più brillante. Prese il
secondo respiro profondo e ricominciò "Mi chiamo Jung
Hoseok, frequento
anche io storia della musica del professor Kim. Mi stavo chiedendo se
ti andava
di fare quella presentazione insieme a me"
Yoongi sorrise
-o ghignò, Hoseok era ancora indeciso "Te
lo stai chiedendo o me lo stai proponendo?"
Ci
pensò un attimo. Di troppo, probabilmente "Te lo sto
proponendo, suppongo. Credo? Giuro che solitamente sono più
sveglio!"
E l'altro rise.
Fu la prima volta che sentì la risata di
Yoongi, con la bocca leggermente aperta e la testa buttata
all'indietro, e
quello gli sembrò il momento più bello di tutta
la sua vita.
"Ok, mi fido. Va
bene, comunque. In ogni caso con
qualcuno dovrò pur lavorare"
Hoseok lo
guardò tirare fuori dalla sua tracolla un quaderno,
scrivere velocemente qualcosa, strappare la pagina e porgergliela.
"Questo
è il mio numero. Più tardi mandami un messaggio
così
possiamo decidere l'argomento e quando iniziare a lavorare"
Il briciolo di
raziocinio che gli era rimasto morì in quell'istante.
Aveva il suo numero.
"Io...sì.
Sì, ti scriverò sicuramente"
"Allora ci
sentiamo dopo, Jung Hoseok"
Con gli occhi
fissi puntati sulla sua schiena, Hoseok pensò
che sarebbe potuto morire ascoltando la voce di Yoongi pronunciare il
suo nome.
---
Il cellulare di
Yoongi vibrò all'improvviso, riportando il
proprietario alla realtà. Dopo aver strofinato il viso sul
cuscino aprì gli
occhi e vide che Seokjin si era già rivestito di tutto
punto, con tanto di
cravatta "Te ne stai già andando?"
"Te l'ho detto,
questa sera non posso proprio fare
tardi. I miei suoceri vengono a cena e non voglio far diventare mia
moglie
ancora più insopportabile"
Yoongi si mise
seduto e, senza distogliere lo sguardo
dall'uomo, cercò di recuperare a tentoni il telefono, che
aveva precedentemente
lasciato sul comodino "Mi sembra l'occasione giusta per non tornarci e
rimanere con me"
Seokjin
sospirò e si sedette accanto a lui. Dopo essersi
avvicinato abbastanza da far toccare le loro fronti mise una mano sul
collo del
ragazzo e gli carezzò affettuosamente le punte di quegli
improbabili capelli
verdi "Le parlerò, lo sai. Ma non è questo il
momento"
Dopo avergli
lasciato un bacio sulle labbra si rialzò,
raccogliendo la giacca da terra, senza nemmeno aspettare la risposta
del
ragazzo.
"E' solo
che...stiamo insieme da quattro mesi e non
facciamo mai niente"
Si morse il
labbro inferiore, sperando che l'altro
ricambiasse il suo sguardo. Quando si rese conto che non sarebbe mai
successo,
rinunciò. Riprese il telefono e ne sbloccò lo
schermo, visualizzando il
messaggio che aveva un numero sconosciuto come mittente "Ciao
Yoongi, sono Hoseok! Puoi contattarmi
quando vuoi per decidere come procedere con la presentazione. Non vedo
l'ora di
poter lavorare con te"
Non
riuscì a trattenere una risatina che attirò
l'attenzione
di Seokjin "Che hai da ridere adesso?"
"Solo un
messaggio. Dal mio compagno per quella
stupidissima presentazione che ci hai dato da fare"
L'uomo,
incuriosito, inarcò un sopracciglio "Ne hai già
trovato uno, davvero? Chi è?"
Yoongi, dopo
essersi rinfilato la maglietta, scrollò le
spalle "E'stato lui ad aver trovato me. Si chiama Jung Hoseok e a
quanto
pare sembra anche molto entusiasta"
A quel punto fu
Seokjin a ridere "Ci credo. Me lo
ricordo, alla prima parte dell'esame non gli ho dato un'insufficienza
per
pietà. Probabilmente vorrà che tu faccia tutto il
lavoro"
Quelle parole
punsero "Magari ha veramente solo voglia
di poter lavorare con me, almeno lui. Non
mi sembra tanto improbabile"
"Non lo
è, ma vista la sua prova d'esame mi sembra più
probabile che voglia solo un buon voto"
L'uomo si
chinò nuovamente per tornare all'altezza del viso
del ragazzo e dopo averlo baciato gli disse "Mi faccio sentire domani
se
non posso stasera. Ti amo"
Yoongi non
fiatò, non avrebbe neanche fatto in tempo a
rispondergli con quel "Anche io" che aveva sulla punta della lingua:
quando riaprì gli occhi, che si erano automaticamente chiusi
quando le labbra
dell'altro avevano toccato le sue, Seokjin aveva già
lasciato la stanza e la
prossima cosa che sentì fu la porta dell'appartamento
chiudersi. Si lasciò
cadere all'indietro ributtandosi sul cuscino e, dopo aver sospirato, si
chiese
quando sarebbe arrivato il suo, di momento.
II.
Hoseok non era
riuscito a dormire, la notte passata. Aveva
iniziato ad agitarsi dopo che Yoongi gli aveva risposto a quel
messaggio,
dicendogli che il giorno dopo avrebbe avuto due ore libere tra le
lezioni e
che, se anche lui lo fosse stato, si sarebbero potuti incontrare. Dopo
aver
cacciato fuori un urlo di giubilo ed aver a malapena sentito le prese
per il
culo di Jimin e Jungkook, gli rispose che certo, anche lui era libero
-il che
non era esattamente vero, ma una lezione di sociologia poteva anche
saltarla
per cause di forza maggiore- e da lì in poi fu la fine. La
gioia iniziale fu
presto sostituita dall'ansia. Cosa gli avrebbe dovuto dire? Come
avrebbe potuto far
colpo su di lui se non sapeva nemmeno cosa
dovevano fare? Cosa avrebbe dovuto portarsi dietro? Cosa
doveva indossare? L'ansia diventò presto panico e
le prese per
il culo del suo amico -traviato dal suo demoniaco fidanzatino-
moltiplicarono. Si
disse che ci avrebbe pensato la mattina dopo, aveva tempo per farlo
dato che
con Yoongi aveva appuntamento dopo le dieci, e dormirci su lo avrebbe
sicuramente aiutato.
Certamente.
Continuò
a rigirarsi sul letto e quando all'improvviso
realizzò che al mattino avrebbe avuto delle occhiaie
orribili che sarebbero
arrivate al mento la disperazione raggiunse il picco massimo. Si
alzò dal letto
e svuotò l'armadio, cercando qualcosa di decente da poter
mettere: se avesse
iniziato a prepararsi prima, forse sarebbe riuscito ad uscire di casa
in tempo,
ovvero entro le sei ore. Riuscì a calmarsi solo quando
Jungkook, che sembrava essere
stato buttato fuori dal letto -e probabilmente
non lo sembrava e basta- spalancò la porta della camera,
raccolse da terra una
maglietta e un paio di jeans e glie li lanciò in faccia
sibilando "Vi
dovete vedere in biblioteca, che cazzo ti vuoi mettere, un vestito?
Falla
finita, c'è gente che sta cercando di dormire qui!" A quel
punto decise
che forse, per un paio d'ore almeno, se ne poteva anche stare buono a
letto
-per il bene delle sue occhiaie, non di certo perché si era
fatto spaventare
dal moccioso.
Ed ora era
lì, fuori dalla biblioteca, con soli dieci minuti
di anticipo e due caffè da portar via in mano e con indosso
le stesse cose che
Jungkook gli aveva suggerito -aveva
capito che da solo non sarebbe stato in grado di scegliere, questa
volta- e più
agitato che mai. Aveva sognato l'occasione di poterlo conoscere
così tante
volte che ora che era arrivata davvero ancora non riusciva a crederci.
Soprattutto
perché in nessuno dei suoi sogni dovevano preparare uno
stupido compito su un
qualcosa che lui non aveva nemmeno capito cosa fosse, ma non si sarebbe
di
certo messo a fare lo schizzinoso proprio ora.
Quando intravide
da lontano una chiazza verde menta che si
stava muovendo nella sua direzione sentì il cuore sul punto
di esplodere.
Esplosione che avvenne nel momento in cui Yoongi gli si parò
davanti e gli
sorrise, salutandolo con un "Ciao Hoseok"
Non ci si
sarebbe mai abituato.
"Buongiorno" Gli
porse uno dei bicchieri che aveva
in mano "Questo è per te. Ieri mi hai detto che prima di
venire qui
saresti andato a lezione e ho pensato che ne avresti avuto bisogno"
Hoseok
scoprì un'altra cosa di Yoongi che lo avrebbe reso
completamente folle, prima o poi. Ne aveva contate sei fino ad ora,
adesso
erano sette: la voce, i capelli, i piercing, le mani, il sorriso, la
risata e
la sua espressione sorpresa.
"Oh.
Io...grazie. Che cos'è?"
Hoseok sorrise
"Caffè alla nocciola"
L'espressione
sorpresa, con quegli occhietti leggermente
spalancati, non abbandonò il viso dell'altro.
"Come fai a
sapere che è il mio preferito?"
"Vorrei poterti
dire una cosa tipo 'capisco le persone con un
solo sguardo' e fare lo splendido, ma la
realtà è che qualche tempo fa ero dietro di te in
fila alla caffetteria e ti ho
sentito ordinarlo. Te l'ho preso perché sapevo l'avresti
gradito ma non
immaginavo fosse il tuo preferito"
"Questo
è...molto carino. Ma soprattutto inquietante.
Dovrei scappare a gambe levate adesso?"
Nella sua testa,
Hoseok sentì Jimin e Jungkook ridere di lui
a crepapelle.
"Cos-no! Ti
giuro che non sono un molestatore! Volevo
solo farti una gentilezza"
Abbassò
lo sguardo, puntando gli occhi all'asfalto. Il suo
spirito, però, si rianimò un poco quando
sentì Yoongi ridere "Ok allora.
Grazie per la gentilezza Hoseok"
Non
riuscì a trattenere un sorriso.
Una volta
entrati, Hoseok seguì Yoongi, che si diresse subito
verso uno dei tavoli liberi. Lo guardò tirare fuori il suo
portatile dalla
tracolla ed accenderlo e quando prese posto su una delle sedie fece
altrettanto, mettendosi accanto a lui.
"Visto che sei
stato tu a chiedermi di lavorare assieme,
inizia tu"
Quel sorriso era
davvero carino. Hoseok era convinto che
avrebbe potuto passare giornate intere a guardarlo. Il problema
è che in quel
momento l'altro ragazzo si aspettava che facesse altro. Cosa,
però, non gli era
chiaro.
"Cosa dovrei
iniziare?"
"Dimmi a cosa
stavi pensando. Hai un compositore o
un'opera in mente?"
Hoseok
sbatté le palpebre un paio di volte, perplesso
"Ehm...no"
Fu il turno di
Yoongi per sbattere le palpebre. Hoseok aveva
fatto bene ad agitarsi la sera prima.
"Oh, ok. Io
avevo pensato a Il Flauto Magico. Ti
piace?"
Avrebbe voluto
tanto poter tirare fuori dal nulla una pala ed
iniziare a scavarsi la fossa.
"Io non ho
sinceramente idea di cosa sia"
Data
l'espressione allucinata di Yoongi, avrebbe anche pagato
Jungkook per farsela chiudere per sempre, la fossa. Con lui dentro,
ovviamente.
"Mozart?"
"Sì
lui lo conosco!"
La situazione
cambiò radicalmente "Oddio, tu vuoi
davvero che io faccia tutto il lavoro! Senti, non ho intenzione di
farmi
prendere per il culo, intesi? Se non hai voglia di preparare l'esame
non sono
affari miei, sei libero di fare quello che vuoi ma non pensare che io
sia qui
per fare le cose al posto tuo e-"
Yoongi si
alzò di scatto e fece per riprendere le sue cose.
Hoseok, istintivamente, gli prese una mano, cercando di fermarlo
"Aspetta
Yoongi, frena! Non stanno così le cose. Io non so niente di
questa roba, è
vero, ma non ho mai pensato di farti fare tutto da solo. Ok,
probabilmente dovrai
essere molto chiaro quando ne parli ma io voglio collaborare. Voglio
lavorare
con te"
A quelle ultime
sue parole, Hoseok vide tutti i tratti del
viso dell'altro collaborare per formare un'espressione serissima. La
sua lista
si doveva allungare ancora. E siamo a
otto, tendenti all'infinito probabilmente. Le labbra avevano
formato una
linea sottile e le sopracciglia erano aggrottate.
"Perché?"
Yoongi non aveva
cercato di liberarsi dalla sua presa ed
Hoseok fece finta di niente "Cosa?"
"Perché
io? Fino a ieri non sapevo nemmeno della tua
esistenza"
A quel punto
Hoseok decise che poteva anche dirgli una mezza
verità. E tastare un po' il terreno.
"Perché
credo tu sia estremamente interessante. L'esame
non c'entra"
Dopo una serie
di secondi che gli parvero infiniti Yoongi
sospirò, lasciò andare la mano di Hoseok e si
rimise seduto.
"Allora. Il
Flauto Magico"
E questa se
l'era giocata bene, più o meno. Doveva solo
evitare di rovinare tutto ancora.
---
Yoongi non aveva
smesso di sentirsi strano nemmeno per un
secondo, dopo le parole di Hoseok. Si erano ormai salutati e lui era
anche
andato a seguire l'altra sua lezione di quella mattina e poi a comprare
qualcosa per pranzo, ma quella sensazione alla bocca dello stomaco,
dopo qualche
ora, non si era affievolita neanche un po'. E non riusciva a smettere
di
pensarci nemmeno in quel momento, quando in realtà stava
cercando di
raggiungere Seokjin nel suo ufficio.
Quando
bussò alla porta e l'altro gli aprì
cercò comunque di
far finta di niente, mostrandogli la busta col pranzo da asporto con un
sorriso
"Sorpresa!"
Seokjin lo prese
bruscamente per una spalla e lo tirò dentro
la stanza "Quante volte ti devo dire che non possiamo farci vedere qui
insieme?"
Yoongi, per
risposta, si divincolò e si lasciò cadere
malamente
sulla sedia dalla parte opposta della scrivania "Potrei semplicemente
essere uno studente che deve parlare col suo professore, non ci sarebbe
niente
di strano"
"In quel caso
non dovresti presentarti con il pranzo
gridando 'sorpresa!'"
Yoongi
alzò gli occhi al cielo. Aspettò che l'uomo si
mise
sulla sua sedia ed iniziò a tirare fuori le cose dalla
busta. Ignorando,
ovviamente, il suo commento.
"Non ti sei
fatto sentire, né ieri né stamattina. Avevi
detto che lo avresti fatto"
Gli porse
comunque quello che aveva preso per lui e Seokjin,
invece che prendere quelle, gli prese la mano "Lo so, mi dispiace ma
è
stato un vero inferno ieri sera a casa e stamattina non lo è
stato di meno il
lavoro. Ti avrei chiamato più tardi"
La prima cosa
che Yoongi pensò fu che quella era la stessa
mano che aveva tenuto Hoseok un paio di ore prima.
"Ok. non voglio
sentire niente su tua moglie o la tua
serata a casa, oggi. Non fa niente"
Ritirò
il braccio ed estrasse il suo hamburger dalla busta,
senza dire altro.
Seokjin gli
sorrise "A te come sta andando la
giornata?"
Dopo aver
ingoiato il primo morso gli rispose
"Tranquilla. Ho avuto due lezioni e mi sono visto con quel ragazzo per
scegliere
su cosa fare la presentazione"
L'uomo a quel
punto rise "Quindi è per questo che sei di
cattivo umore"
Yoongi non si
preoccupò di alzare lo sguardo dal suo panino.
O di rispondergli, giusto per fargli capire che no, non era dovuto a
questo il
suo cattivo umore. Almeno non quello -la sensazione strana era un altro
discorso.
"Siete giunti ad
una conclusione?"
Ancora non lo
guardò "Il Flauto Magico"
Seokjin rise di
nuovo, con più gusto "Oh, mia Pamina!
Mozart? Non è un po' troppo rischioso? Hai bisogno di
materiale?"
"Pamina
è una donna, idiota. Non è rischioso, non per me.
E ce la faccio da solo, grazie tante"
"Sbruffone. Mi
piace quando sei così sicuro di te. Vieni
qui"
A quelle parole
Yoongi non poté fare a meno di sciogliersi,
almeno un po' "E' per questo che siamo in questa situazione, no?" si
alzò e raggiunse l'uomo, che se lo tirò sulle
gambe. Fece per baciarlo quando
sentirono un telefono squillare.
"Scusami. Devo
controllare, potrebbe essere
importante"
Yoongi si
rialzò, tornando alla sua parte della scrivania
"Ovviamente"
Quando poi vide
l'uomo rialzarsi capì immediatamente che, anche
per oggi, si sarebbe dovuto accontentare di quel breve incontro.
" Mi dispiace
Yoongi, devo-"
"Si, lo so. Devi
andare, è urgente e non puoi fare
tardi. Come sempre"
Raccolse da
terra la sua cartella e si diresse verso la
porta, senza salutare. Seokjin, però, lo fermò
prima che potesse aprirla, e lo
baciò. Un bacio intenso e passionale.
"Ti giuro che mi
farò perdonare il prima possibile"
Yoongi, dopo che
fu libero di andare, pensò che lo aveva già
fatto. Ma non glie lo avrebbe lasciato scoprire facilmente.
Solo allora si
rese conto che, nel bene e nel male, Seokjin
era in grado di concentrare su di sé tutta la sua
attenzione. Quella strana
sensazione era finalmente sparita.
III.
Dopo quasi
quarantotto ore precise, Yoongi e Hoseok si
sarebbero finalmente rivisti per la prima volta dopo quel loro primo
incontro
in biblioteca, proprio durante una delle lezioni del professor Kim.
Come
sempre, quando Hoseok entrò in aula, vi trovò
già l'altro ragazzo, avvolto in
quella sua solita aurea un po' misteriosa. Se ne stava in disparte,
seduto in
un angolo e con gli auricolari alle orecchie, come a voler dire che
voleva
essere lasciato in pace. E il messaggio arrivava sempre bene a tutti
dato che,
in effetti, nessuno gli rivolgeva mai la parola -cosa reciproca,
comunque.
Quella volta, però, Hoseok si era convinto a fare un passo
in avanti e tentare
ancora di più la sua sorte. Gli si avvicinò
lentamente e poi cercò di attirare
la sua attenzione posandogli delicatamente una mano sull'avambraccio.
Yoongi
sobbalzò comunque ma lo vide anche rilassarsi quando si
girò nella sua
direzione, togliendosi uno degli auricolari.
"Dio, Hoseok! Mi
hai fatto prendere un colpo, non ti
avevo visto!"
Hoseok
cercò di sorridergli con fare rassicurante
"Scusami, non volevo spaventarti. Posso mettermi vicino a te?"
Yoongi non
parlò, tolse semplicemente la sua tracolla dalla
sedia accanto alla sua. Hoseok ci si fiondò subito.
"Ho fatto le
ricerche che mi hai detto di fare e ho
letto la trama dell'opera"
Hoseok si era
impegnato sul serio per fare bella figura con
l'altro. O perlomeno per recuperare la figuraccia che aveva fatto due
giorni
prima. Non era sicuro che ci sarebbe riuscito.
"Bene! Ti
è piaciuta?"
Appunto.
"Io...
Sinceramente? No. Più che altro non credo di
averla capita. Che diavolo è un
uccellatore?"
"Oh. Ok allora,
possiamo sceglierne un'altra. Non ci
sono problemi"
Probabilmente
era una cosa stupida per lui che della materia
non gli interessava nulla, ma era evidente che Yoongi ci teneva e che
ci era
rimasto male. Quando era con questo ragazzo Hoseok aveva una costante
voglia di
potersi picchiare da solo.
"No Yoongi! Non
voglio cambiare opera. Il Flauto Magico
mi va benissimo, davvero. Devo solo... Entrarci, ecco"
Il viso di
Yoongi si illuminò al punto che Hoseok avrebbe voluto
baciarlo.
"So dove poter
recuperare il dvd di una delle più
recenti e migliori messa in scena, magari può aiutarti"
Era convinto che
no, ascoltare soprani e tenori gorgheggiare
testi incomprensibili non lo avrebbe aiutato per niente a capire quella
roba ma
alla parola dvd non poté non venirgli in mente una proposta.
E non poté nemmeno
trattenersi dal fargliela.
"Potremmo
guardarlo insieme. Magari sarà più
facile"
Cercò
di decifrare i pensieri dell'altro dalla sua
espressione ma l'unica cosa che ci vide fu un totale smarrimento. E non
riuscì
nemmeno ad avere una risposta perché nel momento in cui
Yoongi aprì bocca per
dire un "...io -" il professore entrò in aula e senza
nemmeno
salutare iniziò a spiegare.
Per quanto
Hoseok si sforzasse, stare attento durante quelle
lezioni gli risultava impossibile. E non poteva nemmeno fare quello che
faceva
di solito per passare il tempo, ovvero guardare Yoongi da lontano.
Innanzitutto
perché non erano lontani -non che la cosa gli dispiacesse,
chiaro- e poi
sarebbe stato troppo palese; aveva già fatto la figura del
maniaco col caffè
alla nocciola, non poteva proprio rischiare ancora. Ad un certo punto
della
lezione, come sempre, si ritrovò praticamente steso sul
banco e con uno sbuffò
mise pure la testa sulle braccia, poggiate a loro volta sul tavolino.
"Che stai
facendo?"
A quel sussurro,
inclinò leggermente la testa nella direzione
di Yoongi, senza però alzarsi. Lo vide guardarlo con aria
scettica: quel suo
bel nasino si era arricciato tutto e Hoseok si chiese come fosse
possibile
essere così perfetti in ogni movimento o espressione.
Sarebbe diventato davvero
folle, molto presto.
"Mi annoio"
"Potresti
ascoltare il professore"
Hoseok rise
appena "E' proprio lui ad annoiarmi"
Yoongi
aprì la bocca, sul punto di dire qualcosa, ma la
richiuse subito. Scosse la testa e si rigirò, ricominciando
a prendere appunti.
Si concesse allora qualche minuto per guardarlo, guardarlo davvero,
così da
vicino. Poteva notare delle sue sfumature che da lontano non aveva mai
notato.
Come il fatto che, quando era estremamente concentrato, aggrottava le
sopracciglia, facendo formare delle piccole rughette al centro di esse,
e si
mordeva il labbro inferiore. Aveva ormai perso il conto di quello che
andava
appuntato sulla sua lista ma non aveva nemmeno più
importanza. Era sicuro che
ogni singola cosa che lo riguardasse gli piacesse da impazzire.
Quando il
professor Kim concluse la lezione Yoongi si alzò
rapidamente e rimise alla rinfusa le sue cose nella borsa. Hoseok non
si mosse
dalla sedia.
"Quindi...
Questo dvd?"
Yoongi
s'immobilizzò col quaderno ancora in mano "Uhm,
giusto. Io... Non lo so? Appena riesco a recuperarlo ti scrivo e poi
vediamo,
ok? Scusami, devo scappare adesso"
Rimanendo ancora
seduto, Hoseok seguì con Yoongi, che si era
precipitato fuori dall'aula di corsa. Decise che comunque non poteva
lamentarsi, almeno non gli aveva detto di no.
---
Come tutti i
venerdì pomeriggio, Yoongi e Seokjin
s'incontrarono poco dopo la lezione. L'appuntamento era nelle
vicinanze, ma non
troppo, dell'università: Yoongi aspettava che l'uomo lo
passasse a prendere con
la macchina e da lì si dirigevano insieme al piccolo
appartamento del ragazzo.
Una volta
arrivati Seokjin non perse tempo. Catturò le sue
labbra e lo spinse contro la porta, immobilizzandolo. Da lì,
dopo avergli fatto
allacciare le gambe intorno alla sua vita, lo portò in
camera da letto, dove lo
spogliò e letteralmente lo travolse.
Quando i respiri
di entrambi si regolarizzarono Yoongi si
arrampicò sul petto dell'uomo e nascose il viso nell'incavo
del suo collo
"Mi sei mancato" Seokjin, in risposta, mugolò semplicemente
e lo
strinse con le braccia. Passarono così alcuni minuti, in
silenzio, fino a che
il ragazzo non tirò su la testa e guardandolo gli disse
"Puoi portarmi il
dvd della rappresentazione del Flauto Magico?"
Seokjin, invece,
gli occhi non li riaprì "Non avevi
detto che non ti serviva niente?"
A Yoongi
scappò un risolino "A me no. Hoseok ha qualche
difficoltà"
"Immagino" a
quel punto anche Seokjin riaprì gli
occhi e si tirò anche un po' su, così da non
essere del tutto steso e poter
vedere bene l'altro "Ti sei reso conto che ha una cotta per te,
vero?"
Yoongi
scoppiò a ridere e si tirò su a sua volta,
mettendosi
seduto "Che cosa?"
"Non ti sei
davvero accorto che ha passato due ore a
guardarti oggi?"
Il sorriso di
Yoongi, allora, si addolcì un po' "Sei
geloso?"
Seokjin si
alzò dal letto e iniziò a rivestirsi "Di un
ragazzino senza cervello? Figurati"
Il sorriso si
cancellò completamente dal viso del ragazzo e
venne sostituito da un'espressione incredula, quasi offesa "Quindi
qualcuno o deve voler sfruttarmi per andare bene all'esame o deve
essere
talmente stupido da avere una cotta per me per poter chiedermi di
lavorare
insieme, giusto?"
Seokjin, senza
smettere di riabbottonarsi la camicia, sospirò
spazientito "Ti prego, ne ho già una a casa di isterica, non
iniziare
anche tu"
"Dovresti
tornare da lei allora"
Dopo aver
rimesso anche la giacca, Seokjin tentò di salutare
l'altro con un bacio, ma questi si scansò. Cercando di
rimediare allora disse
"Domani vengo appena posso. Ti porto anche il dvd"
"Vaffanculo"
L'uomo si arrese
e si limitò a dargli un bacio sulla fronte e
dopo avergli detto un "Ci vediamo domani" lo lasciò da solo,
ancora
una volta.
Yoongi,
nonostante non fosse troppo tardi, decise di rimanere
a letto quella sera. Prima di addormentarsi si chiese se anche Seokjin
lo
trovasse almeno un po' interessante, come gli aveva detto di farlo
Hoseok.
IV.
Hoseok, il
sabato pomeriggio, rilesse il messaggio che Yoongi
gli aveva mandato almeno un centinaio di volte, prima di rispondergli,
giusto
per assicurarsi che non fosse solo un brutto scherzo giocatogli dalla
sua
immaginazione. O da Jungkook. Ma quando si rese conto che, alla
centunesima
lettura, il testo non sarebbe cambiato da "Sono
riuscito a trovare il dvd che ti dicevo. Hai ancora voglia di
guardarlo insieme?" digitò
di fretta una risposta, scrivendogli che era ovvio che ne aveva ancora
voglia e
che lui sarebbe stato il benvenuto in casa sua in qualsiasi momento, e
attese
col telefono in mano per quasi un'ora fino a che, a sua volta, non
ricevette
una semplice risposta, una frase di sole quattro parole che avevano
messo in
moto la modalità corsa frenetica del suo cuore.
"Domani
sera sono
libero"
Aveva
organizzato tutto. La piccola ma confortevole zona
giorno era stata pulita e ordinata, il lettore dvd, in
realtà di proprietà di
Jimin, era collegato alla televisione e proprio Jimin era stato buttato
fuori
di casa, cercando rifugio tra le braccia del suo Kookie. Era andato
anche a
comprare qualche stuzzichino e qualche bibita, da bravo ospite
qual'era.
Fino a che non
sentì il citofono del portone d'ingresso
suonare, comunque, non smise di spostare ogni più piccolo
oggetto. Quando
spinse il pulsante per aprirgli sentì le mani iniziare a
sudargli. Non era mai
stato tanto agitato in vita sua, forse nemmeno quando si erano dati
appuntamento in biblioteca.
Lo
aspettò alla porta e, non appena lo vide salire anche
l'ultimo gradino, lo accolse "Ciao Yoongi, vieni dentro e accomodati,
fai
pure come vuoi"
Yoongi si
guardò intorno e, mentre si liberava dalla tracolla
e dal suo giacchetto di pelle disse "Questo posto è davvero
carino.
Decisamente meglio del mio bilocale"
Hoseok gli
sorrise "In realtà me lo posso permettere
solo perché lo divido con un altro ragazzo. Ci siamo
conosciuti proprio qui,
all'inizio dell'anno accademico. Fortunatamente abbiamo fatto amicizia
subito"
"Quindi
c'è anche lui adesso in casa?"
"No, in
realtà. E' uscito col suo ragazzo"
"Bene"
Hoseok non
riuscì a decifrare l'espressione di Yoongi, questa
volta.
Si erano seduti
a terra, dopo aver sistemato dei cuscini a
mo' di piccolo divano improvvisato, ed avevano iniziato a guardare la
rappresentazione.
"Quindi
Monostato si allea con la regina cattiva perché
lei gli ha promesso la figlia Pamina in sposa?"
"Sì.
Tradisce Sarastro per allearsi con la Regina
della Notte in cambio della mano
della principessa, che cerca di ammaliare"
"E Sarastro
rapisce la principessa ma in realtà lo fa
solo per proteggerla"
"Precisamente"
"Ma Pamina
è innamorata del suonatore di piffero"
"Pamina
è innamorata di Tamino, che suona il
Flauto di Pan"
"E la salva da
Monostato e dalla Regina"
"Esatto"
"Ma ti piace
davvero questa roba?"
Yoongi si mise a
ridere, tanto da doversi tenere la pancia
con le braccia. Per Hoseok fu quello il vero spettacolo quella sera.
Non che lo
avesse fatto ridere con intenzione, ma fu certo di aver comunque fatto
benissimo.
Riprese fiato e
poi rispose "A me sì. E' una favola, con
la sua interpretazione e la sua morale. Non è che ci sia
molto da capire"
"Sarà.
Comincio a credere che non facciano proprio per
me queste cose"
Yoongi mise in
pausa il video, stoppando una serie di latrati
incomprensibili alle orecchie di Hoseok.
"Ma tu che cosa
studi? Qual è il tuo corso di
laurea?"
"Scienze
politiche. Voglio diventare un'assistente
sociale e poter aiutare le famiglie in difficoltà"
Yoongi lo stava
guardando attentamente. Hoseok si sentiva
quasi in soggezione.
"E
perché stai preparando l'esame di storia della
musica?"
Hoseok
puntò gli occhi al pavimento. Si stava sentendo
davvero stupido "Mi servivano dei crediti extra con una materia
facoltativa. Nell'indecisione mi sono detto perché no, la
musica piace a tutti.
Non mi aspettavo proprio questo tipo di programma. E nemmeno un
professore del
genere"
"Che problema
hai col professore?"
"Non lo so.
C'è qualcosa in lui che non mi piace per
niente, è una sensazione a prima vista"
"E
perché non hai lasciato la materia e provato con un
altra? Potevi farlo. Anzi, credo tu sia ancora in tempo"
Tornò
a fissare il pavimento. Non aveva abbastanza coraggio
per guardarlo negli occhi e dirgli "Ho trovato comunque un motivo
valido
per rimanere"
---
Yoongi aveva
inizialmente accettato -o forse proposto- di
guardare la rappresentazione di quel melodramma insieme ad Hoseok solo
per fare
un dispetto a Seokjin. Voleva dimostrargli che non poteva aspettarsi di
trovarlo a sua disposizione ogni qual volta che la moglie gli lasciava
un paio
d'ore scarse libere e che anche lui poteva trovarsi qualcosa di meglio
da fare.
Inizialmente non glie ne era neanche importato niente di star
sfruttando Hoseok
in quel modo, la cosa fondamentale era che Seokjin sapesse che lui,
quella
sera, aveva altro da fare e soprattutto con qualcuno che non era lui.
Non
contava se questo qualcuno fosse davvero o no interessato a lui, l'uomo
questo
non lo avrebbe mai saputo, tanto.
Invece, adesso,
Yoongi si stava pentendo sul serio di aver
anche solo pensato certe cose e di aver approfittato della gentilezza
di
Hoseok.
Non era affatto
un stupido, come gli aveva detto Seokjin. Non
era portato per una materia come storia della musica e magari non aveva
la
sensibilità necessaria per apprezzare uno spettacolo
teatrale di quel genere ma
questo non significava di certo essere senza cervello. Hoseok, aveva
scoperto
quella sera, possedeva una sensibilità completamente diversa
e sconosciuta a
lui e a Seokjin. Aveva un cuore d'oro. Era gentile -cosa che gli aveva
dimostrato già, veramente- e sognava di poter aiutare le
persone che ne avevano
bisogno. Ed era reale. Non come un qualsiasi Tamino o eroe da favola
fittizio,
quelli tanto amati da Seokjin.
Erano ancora
seduti su quei cuscini quando la porta si aprì,
facendo così entrare due ragazzi, che Yoongi
intuì essere il coinquilino di
Hoseok e il suo fidanzato. Il più piccino si
bloccò dopo che vide Yoongi
"Scusate, pensavamo aveste fatto"
Vide Hoseok
sorridergli dolcemente "Va bene Jiminie, il
video che dovevamo guardare è appena finito"
Yoongi
notò il cartone della pizza che il ragazzo più
alto
teneva in mano "Sì, suppongo che sia meglio che torni a casa
adesso"
Il piccino -Jiminie-
gli sorrise, facendo scomparire completamente gli occhi dietro quelle
guance un
po' paffute "Fermati a cena con noi. Abbiamo preso una pizza gigante,
ce
n'è per tutti!"
Yoongi
cercò lo sguardo di Hoseok e lo vide guardarlo pieno
di speranza, annuendo freneticamente.
"Io...va bene,
allora"
Non si divertiva
così tanto da quando aveva lasciato la sua
città per frequentare l'università. Dopo essersi
trasferito non aveva più
passato una serata tra amici. Aveva sempre avuto difficoltà
nel socializzare e
poi, dopo aver iniziato a frequentare Seokjin, aveva anche perso
interesse nel
farlo. Non poteva permettersi di impegnare il suo tempo in maniera
diversa, non
nel caso in cui poteva avere l'opportunità di vedersi con
lui. La realtà è che
tutto questo gli era mancato. E, soprattutto, gli piaceva passare del
tempo con
Hoseok, al di fuori degli impegni per lo studio. Non era solo gentile,
era
anche simpatico e spiritoso, sembrava amare sorridere e far sorridere
gli
altri. Passarono, insieme agli altri ragazzi, una serata incredibile
senza in
realtà fare niente di speciale. Tra un pezzo di piazza e
l'altro fecero battute
e giocarono divisi in coppie con la Wii e la Playstation e, nonostante
non
conoscesse gli altri, fecero di tutto per metterlo a suo agio.
Quando fu quasi
mezzanotte Yoongi decise che era arrivato
davvero il momento, per lui, di tornarsene a casa. La mattina dopo
avrebbe
avuto lezione e non poteva permettersi di poltrire troppo sul letto.
Dopo aver
salutato Jimin e Jungkook raggiunse la porta e Hoseok lo
accompagnò "Ci
sentiamo presto, allora. E grazie, era da tanto che non mi divertivo
così"
Hoseok gli
sorrise ancora. Non aveva mai smesso di farlo per
tutta la serata "Non devi ringraziarmi. Io sono felice di aver passato
del
tempo con te"
Yoongi
agì d'istinto, senza ragionare: alzò la testa
quel
tanto che gli bastava per lasciare un fievolissimo bacio sulla guancia
dell'altro "Buonanotte Hoseok"
Solo quando fu
fuori dal condominio si rese conto di quello
che aveva fatto e che quella sensazione alla bocca dello stomaco era
tornata,
più forte di prima. E ancora, solo una volta che mise piede
nel suo minuscolo
appartamento e tirò fuori il cellulare dalla sua tracolla,
vedendo le sette
chiamate perse e i cinque messaggi da parte di Seokjin, si rese conto
che non
lo aveva mai pensato, nemmeno una volta, per tutta la sera.
V.
Era passata
quasi una settimana da quella sera e Hoseok era
convinto di non aver mai passato dei giorni più belli in
vita sua. Non che
fosse successo niente di nuovo, quel piccolo bacio sulla guancia che
Yoongi gli
aveva dato era rimasto il massimo del contatto tra i due, ma era
comunque bello
poter vedere l'altro ragazzo tutti i giorni per studiare e per
chiacchierare un
po' tra una pausa e l'altra. Yoongi non era solo un bel faccino. Era
spiritoso
e divertente, intelligente e sveglio, talentuoso e appassionato.
Continuava a
pensare che fosse davvero il ragazzo più interessante che
avesse mai conosciuto
e voleva davvero poter scoprire sempre più cose su di lui.
Quel
venerdì mattina uscì di casa più
determinato che mai.
Nel pomeriggio si sarebbero dovuti vedere per un'altra lezione di
storia della
musica e lui si era ufficialmente deciso a
fare
quello che i suoi amici gli stavano dicendo di fare dalla domenica sera
precedente, quando avevano conosciuto Yoongi: gli avrebbe chiesto di
uscire. Si
sarebbe giocato tutto, da quello che avevano costruito alla sua
reputazione ma,
se doveva essere sincero con se stesso, era convinto di avere ottime
probabilità di vittoria. Non è che Hoseok avesse
avuto chissà quante esperienze
in fatto di relazioni ma comunque sapeva che non poteva essere tutto
nella sua
testa, non poteva essersi immaginato la sintonia che c'era tra loro.
Nonostante
questa convinzione, quando arrivò davanti all'aula
in cui si sarebbe svolta la lezione del professor Kim, sentiva un vago
sentore
di rigetto. Quando entrò si avvicinò subito a
Yoongi, evitando però di aprire
bocca. Quando l'altro gli sorrise il massimo che lui riuscì
a fare per
ricambiare fu una smorfia.
"Ehi, stai bene?
Sei così pallido"
Hoseok si
accomodò accanto a lui -come ormai d'abitudine- e
annuì;
poi puntò lo sguardo davanti a sé, senza muoversi
più per tutte le due
interminabili ore di lezione. Stava per agonizzare.
Quando la
lezione finì Yoongi si girò immediatamente verso
di
lui "Sei sicuro di stare bene? Non hai una bella cera, dovresti tornare
a
casa"
"Esci con me"
Entrambi
strabuzzarono gli occhi per la sorpresa. Non era
così che aveva programmato di dirglielo.
"C-come?"
Ormai era in
ballo "Esci con me. Domani sera? E' sabato,
pensavo di portarti a cena fuori e poi non lo so, potremmo andare da
qualche
parte"
"Io sto
già con qualcuno Hoseok"
Ora
sì che voleva correre in un bagno e vomitare
"Oh" fu il massimo che riuscì a dire.
Lo vide
tormentarsi il labbro inferiore e scrutarlo
attentamente "Mi dispiace. Avrei dovuto dirtelo prima, mi sento
così in
colpa e-"
"No, non devi
sentirti in colpa. Va tutto bene, davvero.
Non hai fatto niente di male, non è che eri tenuto a dirmi
una cosa del genere.
Senti, dimenticalo ok? Non è successo niente, davvero.
Scusami, ora vado. Devo
iniziare a studiare per l'esame di sociologia e avrai sicuramente da
fare anche
tu. Ci sentiamo"
Si
alzò di scatto e uscì di corsa, senza nemmeno
ascoltare la
risposta dell'altro. Era vero, non aveva fatto niente di male e non era
tenuto
a dirgli che era già impegnato, ma questo non significava
che lui adesso non
potesse sentirsi di merda e che avesse bisogno di stare solo.
---
Yoongi era
appena entrato nell'auto di Seokjin ma non si
degnò nemmeno di guardare l'altro. Non riusciva a smettere
di pensare ad
Hoseok, a quanto ci fosse rimasto male e a quanto avrebbe voluto
fermarlo e
spiegarsi. Gli aveva detto che non era tenuto a dirgli che era
già impegnato ma
non poteva nascondere che le attenzioni dell'altro ragazzo gli
piacevano
tantissimo e che le aveva assecondate. E forse, solo forse, un po' le
ricambiava. Hoseok gli piaceva davvero. Non come gli piaceva Seokjin,
era una
cosa diversa, ma non capiva cosa ci fosse di diverso. Lui era
innamorato di
Seokjin, doveva amarlo, e forse
Hoseok era stata solo una piccola distrazione ma
questo non cambiava la premessa e non
cambiava il fatto che gli piacesse stare in sua compagnia.
Si sentiva uno
schifo.
Quando entrarono
in casa di Yoongi, Seokjin cercò subito di
attirare a sé il ragazzo che, però, si
allontanò.
"Sei strano"
Si mise seduto
su quella sottospecie di divano bitorzoluto
che il suo appartamento gli offriva e, dopo essersi completamente
appoggiato
allo schienale, chiuse gli occhi "Non mi sento bene. Pensieri"
Sentì
l'altro accomodarsi accanto a lui e sussurrargli
"Vieni qui, ti aiuto io"
Non si mosse di
un millimetro "Non mi va oggi"
"Quindi che cosa
ci sto a fare io qui?"
A quelle parole
gli occhi gli si aprirono di scatto e si girò
immediatamente verso di lui "Stai scherzando?"
"Cosa dovremmo
fare, scusami?"
Seokjin sembrava
davvero allibito e la cosa stava mandando
Yoongi fuori di testa. Non poteva essere serio.
"Beh non lo so,
magari quello che fanno le coppie
normali. Uscire, andare da qualche parte, guardare un film. Scegli tu,
sono
così tante le opzioni"
"Non usare
questo tono con me. Non siamo una coppia
normale. Non possiamo farci vedere insieme"
Aveva voglia di
piangere. Dalla rabbia.
"Potremmo parlare.
Sai com'è, non facciamo mai nemmeno questo. Hai notato che
c'è qualcosa che non
va e l'unica cosa che hai pensato di fare è stata entrarmi
nelle mutande"
Seokjin si
rialzò "Senti, non mi pare il caso di fare
niente oggi. Tu sei nervoso e mi sto innervosendo anche io e non voglio
discutere"
"IO
SI'! Cazzo
Seokjin, io voglio di più! Anche una litigata mi andrebbe
bene!"
"Invece quello
che faremo adesso è salutarci. Io me ne
torno a casa mia e tu te ne stai qui e ti calmi. Quando ti
sarà passata
parleremo quanto vuoi"
Uscì
dall'appartamento e Yoongi, in un impeto di rabbia,
prese la prima cosa che trovò e glie la lanciò
contro. Fu troppo lento: la
porta si era già chiusa e il suo telefono si distrusse
nell'impatto.
Il fatto che il
suo unico pensiero fu che questo gli impediva
di poter sentire Hoseok gli
diede da
riflettere.
VI.
Giunto al
lunedì Hoseok iniziava a sentirsi vagamente meglio.
Almeno la costante nausea era passata. Erano ormai due giorni che non
si
sentivano. Hoseok avrebbe voluto scrivergli un messaggio, anche solo
per
mentirgli e dire che era davvero tutto ok e che voleva che le cose
rimanessero
come erano e che potessero continuare a studiare insieme e ad essere
amici, ma
Jimin e Jungkook glie lo avevano impedito. Sostenevano che, essendo lui
quello
turbato, doveva essere Yoongi a farsi sentire. Non era convinto che la
cosa
avesse senso. Secondo lui anche Yoongi doveva essere un po' turbato
quindi non
era importante chi si fosse fatto sentire prima. Gli avevano risposto
che era
troppo buono. E detto da Jimin era quasi comica la cosa.
Comunque, in
quel momento, non era quello il fatto che più
lo turbava. Si
stava recando
nell'ufficio dell'odioso professore di storia della musica. Era il suo
orario
di ricevimento e voleva
chiedergli se
poteva avere le presentazioni PowerPoint che aveva utilizzato a lezione
dato
che lui non aveva preso mai neanche una singola parola di appunti. Per
questo
però doveva trovare una scusa valida, non era sicuro che
dirgli 'ho passato le sue lezioni a guardare
il
ragazzo che poi mi ha rifiutato' non andasse bene. Dover
anche solo
salutare quel tipo gli metteva ansia.
Arrivato alla
porta fece per bussare quando sentì delle voci
provenire dall'interno dell'ufficio. Supponendo che ci fosse un altro
studente
che aveva bisogno di parlare col professore si allontanò un
po' dalla porta
aspettando il suo turno quando sentì qualcuno alzare la voce.
"Fammi
capire. Io
sono incazzato con te, cerco di colpirti col cellulare che, con mio
dispiacere,
ti ha mancato e tu pensi che regalandomene uno nuovo sia tutto sistemato?!"
Yoongi. Quella
voce, quella per cui era iniziato tutto, era
inconfondibile per lui.
"Non.
Urlare. Ti
ho solo fatto un regalo, dovresti accettarlo e ringraziare. Hai detto
che
volevi di più"
Hoseok si
accostò ancora alla porta e si mise definitivamente
ad origliare. Non poteva aver capito bene.
"Dio,
Seokjin! Io
non voglio dei regali! Io voglio te e non solo per il sesso!"
Ricollegò
tutto. La prima conversazione che aveva sentito tra
i due, le smorfie di Yoongi ogni volta che gli aveva detto che lui,
quel
professore, proprio non lo sopportava e persino lo sguardo di Seokjin
in quella
seconda lezione, quando Hoseok notò per la prima volta il
ragazzo.
Evidentemente non lo aveva notato solo lui.
Non poteva
sentire altro. Corse fuori, allontanandosi da
quella stanza, da quel corridoio e da quel posto infernale. Non
riusciva a
crederci.
---
Yoongi non si
aspettava di trovare Hoseok nel bagno del
secondo piano della facoltà. Non che non ne fosse felice,
aveva voglia di
vederlo e doveva assolutamente parlarci. Semplicemente, non si
aspettava di
incontrarlo in bagno. E non si aspettava nemmeno di trovarlo
così male. Il
cuore gli arrivò in gola.
"Ehi.
Dio, non
sai quanto sono felice di averti incontrato qui. Mi dispiace di non
essermi mai
fatto sentire ma...beh, diciamo che il mio cellulare ha avuto un brutto
incidente. Comunque ora ne ho rimediato uno nuovo, a quanto pare"
Sembrava
arrabbiato. E Yoongi era sicuro che avesse tutto il
diritto di esserlo con lui ma non se lo aspettava. Era convinto che
Hoseok non
fosse un tipo rancoroso. Doveva assolutamente rimediare.
"Sì,
ho sentito. Carino da parte di Seokjin,
comprartene uno nuovo"
Questo non se lo
aspettava "Co-come-cosa?"
"Dovevo parlare
con lui. Era orario di ricevimento. Ho
sentito tutto. Non che fosse difficile, stavate gridando"
Il cervello di
Yoongi era andato in pappa. Non era possibile,
non Hoseok. Non poteva averlo scoperto proprio lui. Avrebbe perso
tutto. La
cosa peggiore era che non sapeva nemmeno cosa dire. In ogni caso,
l'altro non
gli diede il tempo di difendersi.
"E' il tuo
professore, Yoongi! Porta la fede, è sposato!
Ma che diavolo ti dice la testa?! Ma che diavolo gli
dice la testa?! Dimmi che non è vero, ti
prego"
Yoongi
boccheggiò "Lui... Ha detto che le chiederà il
divorzio e che è finita da tanto tra loro"
"E
tu gli credi??"
Si sentiva
perso. E male. E voleva che Hoseok stesse zitto.
"Me l'ha
promesso"
Hoseok sorrise
istericamente "Non ci credi neanche tu,
ce l'hai scritto in faccia. Perché lo fai?"
Non riusciva a
fare altro che guardarlo. Sentiva le orecchie
pulsargli e tutto quello che l'altro diceva gli rimbombava nella testa.
"Sai cosa? Avrei
accettato tutto, se fosse stato un
altro. Avrei accettato di rimanere tuo amico nonostante quello che
provo per
te, avrei accettato di farmi da parte o di essere solo compagni di
studi per
l'esame. Ma questo? Guardarti gettare la tua vita per uno che non la
merita e
che probabilmente non la vuole? No, non ce la faccio"
Prese fiato e
poi continuò "Tu ai miei occhi vali tutto.
So che anche io conto almeno un po' per te ma mi sta bene se non vuoi
stare con
me, davvero. Solo che credo davvero che tu sia sprecato con quello"
A quel punto
Hoseok lo lasciò da solo. Yoongi sentì la testa
girargli e il caldo si era fatto insopportabile. Gli mancava il fiato.
Era un
casino. Hoseok non gli avrebbe più rivolto la parola.
Era finita.
VII.
Il giorno
successivo Hoseok non andò alla lezione di storia
della musica della mattina. In realtà, per come si sentiva e
dopo la nottata in
bianco che aveva passato, non sarebbe proprio uscito dal letto, ma non
poteva
permettersi di saltare delle lezioni importanti di materie che gli
interessavano davvero. Senza contare la decisione che aveva preso
durante
quella notte, tra i suoi mille pensieri: andare alle segreterie e
chiedere se
per lui era ancora possibile cambiare materia facoltativa per i crediti
extra.
Non aveva nemmeno scelto con cosa sostituirla, ma era sicuro che
qualcosa di
più utile al suo piano di studi l'avrebbe trovato. Non
credeva di poter
sopportare più la sola vista di quell'essere. O di stare
nella stanza con lui e
Yoongi allo stesso tempo.
Ovviamente, la
fortuna non voleva proprio stare dalla sua
parte. Gli dissero che, avendo già dato una parte
dell'esame, loro in realtà
non potevano aiutarlo e che ne avrebbe dovuto parlare col professore
che, per
sua gioia, al momento era ancora
nel
suo ufficio. Non era proprio in vena di tornare in quel posto ma meglio
questo
adesso che continuare a seguire il corso poi.
Quando si
ritrovò davanti alla porta, aperta, dell'ufficio
del professore si bloccò. L'uomo era dentro, solo, e stava
lavorando al computer.
Passò qualche secondo ad osservarlo. Poteva capire Yoongi,
in parte. Seokjin
era bellissimo. Il fatto che fosse un esperto di quello che
più appassionava il
ragazzo, poi, doveva essere motivo di grande fascino ed attrazione. Ma
a lui, a
maggior ragione adesso, proprio non piaceva. La prima volta che lo vide
pensò
che fosse una persona viscida. Ora
ne
era certo. Probabilmente era anche un doppiogiochista.
"Le serve
qualcosa?"
Almeno aveva
risolto il suo dubbio. Non sapeva davvero come
avrebbe dovuto attirare la sua attenzione, se con un educato buongiorno
-in
fondo era pur sempre un professore- o con un insulto. A quel punto,
decise di
non tergiversare. Non era il caso, meno tempo ci passava meno rischiava
di
deludere l'educazione che sua madre gli aveva dato.
"Vorrei poter
lasciare la sua materia. L'ho scelta come
materia facoltativa e non credo m'interessi più"
Lo vide alzare
un sopracciglio e farsi più attento "Ha
già dato una parte dell'esame, vuole davvero rinunciare?"
"Non
è che rinunci ad un bel voto comunque"
Seokjin
arricciò le labbra. Hoseok fu sicuro che stesse
trattenendo una risata. Stronzo.
"E la
presentazione che vi ho assegnato? Non metterà a
rischio l'esame del suo collega?"
Hoseok ridusse
gli occhi a due fessure e non riuscì proprio a
mandar giù le parole che gli sputò "Tanto
immagino che Yoongi abbia la
lode assicurata con lei"
"Scusami?"
Le
formalità erano state abbandonate ufficialmente, a quanto
pareva "Senta, sono affari vostri. Voglio solo -"
"Cosa vuoi per
stare zitto? Ho il test per la seconda
prova d'esame pronta. Posso passarti le domande. O darti direttamente
il
massimo, ignorando anche il primo voto. Dovrai solo presentarti e
mettere nome
e cognome sul foglio"
Hoseok voleva
mettersi a piangere. O a ridere. O spaccargli
la faccia "Sta cercando di comprarmi?" Yoongi non poteva essere davvero
innamorato di questo tizio, Si rifiutava di crederci "Non voglio niente
da
lei. Voglio solo poter lasciare la sua materia. Mi fa schifo. Non solo
quella"
Seokjin lo
studiò "Mi stai dicendo che terrai la bocca
chiusa? Davvero? So che sei interessato a Yoongi, faccio fatica a
crederti"
"Sono molto
più che interessato a lui ed è anche per
questo che non ho intenzione di dire niente. Non farei mai nulla per
ferirlo"
Questa volta gli
rise direttamente in faccia "Nobile da
parte"
"Molto
più di lei. Mi dica solo quello che devo fare, ho
di meglio da fare che perdere tempo qui"
"Niente. Il voto
che hai preso non è definitivo e non è
stato verbalizzato, puoi lasciare quando vuoi"
Hoseok
annuì e fece per girarsi quando lo sentì
continuare.
"Grazie"
"Lo faccio per
lui, non deve di certo ringraziarmi"
E detto questo
se lo lasciò alle spalle, portandosi dietro la
consapevolezza di aver avuto sempre ragione su di lui e una stretta al
cuore a
pensiero che Yoongi, per colpa sua, sarebbe stato malissimo prima o poi.
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Yoongi era
rimasto a casa quel martedì. Non si era mosso
dall'appartamento dal giorno prima, era corso lì dopo aver
parlato con Hoseok.
Era impensabile anche solo muovere un dito in quel momento. Si sentiva
uno
straccio. Non riusciva a fare altro che starsene seduto sul letto a
fissare il
vuoto. Non aveva nemmeno mangiato o bevuto niente dal pranzo del giorno
prima.
Non sentiva niente a parte la costante disperazione al pensiero di aver
deluso
Hoseok. Di aver perso Hoseok.
Sentì
bussare e capì subito chi era. Non era difficile
immaginare che ci fosse Seokjin dietro quella porta, non dopo tutte le
chiamate
che aveva ignorato da quella mattina. La sua intenzione era quella di
ignorarlo
ancora ma dopo qualche minuto, con sua sorpresa, se lo
ritrovò in camera.
"Questo posto fa
davvero schifo. Sono riuscito ad aprire
spingendo solo un po' la porta. Mi sorprende che non ti abbiano ancora
svuotato
casa"
Yoongi
continuò a fissare il vuoto "Vedi qualcosa che
qualcuno possa voler portare via, qui dentro?"
"In
realtà sì"
Lo
sentì sedersi accanto a lui e la cosa che più lo
sorprese
era che per la prima volta non cercò di sfiorarlo, neanche
per sbaglio.
"Jung Hoseok
è venuto nel mio ufficio stamattina"
A quelle parole,
all'udire quel nome, Yoongi si riscosse.
Rivolse tutta la sua attenzione a Seokjin "Non glie l'ho detto io, l'ha
scoperto per caso! Te lo giuro io-"
"Ha solo
lasciato la materia. Sei senza compagno per la
presentazione adesso"
Yoongi si
agitò, non capendo perché l'altro gli stesse
dicendo solo cose inutili "Non me ne importa un cazzo della
presentazione!
Che cosa ha detto?"
"Che
ci tiene
troppo a te per poter dire qualcosa e rischiare di ferirti"
La sensazione
che sentì nascere dentro di lui Yoongi non la
seppe definire, sapeva solo che era bella.
Calda, ma davvero bella. Sorrise.
"E'
perché avevi paura che avrei dato la colpa a te se
lui avesse detto qualcosa che ti sei ridotto in questo stato? Non ti
offendere
ma non ti ho mai trovato così poco attraente da quando ci
conosciamo"
Yoongi
aggrottò la fronte. A quello non ci aveva minimamente
pensato, neanche per un secondo. Non era quello che lo aveva fatto
preoccupare.
Non era quella la causa del suo malessere. Non era Seokjin.
"Ti piace tanto
questo ragazzo eh?"
Guardò
l'uomo accanto a sé. Era molto tranquillo. Troppo per
aver appena detto una cosa del genere.
"Come puoi
chiedermi questo?"
Gli sorrise
"Perché non ho mai visto i tuoi occhi
illuminarsi come quando ti ho detto quanto lui tiene a te.
Perché non ti sei
reso conto che dopo più di quattro mesi che io e te ci
vediamo, hai iniziato a
lamentarti solo dopo che hai conosciuto lui"
Seokjin stava
dicendo la verità. Yoongi aveva sempre capito
le difficoltà che l'altro poteva avere nel trovare del tempo
da dedicare a lui,
si era sempre fatto bastare quello che era disposto a dargli. Hoseok,
invece, lo trovava interessante.
Hoseok voleva
conoscerlo in tutte le sue sfaccettature. Hoseok gli aveva chiesto di
uscire.
Hoseok sapeva come gli piaceva il caffè.
Hoseok, per passare del tempo con lui, si era guardato
tutta la
rappresentazione teatrale di un melodramma che non gli piaceva. E
Yoongi
adorava tutto questo. Come adorava l'animo gentile di Hoseok e il fatto
che il
melodramma non gli piacesse. E a sua volta voleva sapere tutto su di
lui. Oltre
al fatto che lui preferisse l'Ice Americano.
"Tu sai che tipo
di caffè bevo?"
"No. Yoongi, che
c'entra questo adesso?"
Sentì
le lacrime agli occhi e si mise a ridere "Nemmeno
io so quale sia il tuo preferito"
Seokjin
sbuffò, quasi spazientito dal cambio di discorso.
Discorso che non poteva capire "Facciamo i seri adesso. Eri tu a voler
parlare no?" Lo guardò negli occhi e il ragazzo seppe subito
che era
serio. Aveva la stessa espressione di quando, mesi prima, gli aveva
detto che
lo voleva "Yoongi a me piace quello che c'è tra di noi,
quindi non sarò io
a lasciarti andare. Ti darò, però, la
possibilità di allontanarti da me"
"Mi dai la
possibilità?"
"So di avere una
certa influenza, su di te. Ce l'ho
sempre avuta"
Yoongi non
sapeva come prendere quelle parole. Gli sembrava
una cosa assurda.
"Come vorresti
fare?"
"Dicendoti la
verità per la prima volta" Gli mise
una mano sulla guancia e si assicurò che lo guardasse
attentamente "Non
voglio lasciare mia moglie, non l'ho mai voluto. Non ho intenzione di
darti di
più di quello che abbiamo, la nostra storia mi piace
così com'è"
Yoongi si
scansò subito dal tocco dell'altro, indietreggiando
con la testa "Beh, di sicuro sei stato diretto" Si allontanò
ancora e
poi gli chiese "Almeno eri sincero quando hai detto che mi amavi?"
"Hai una
bellezza tutta tua che mi ha colpito dal primo
momento che ti ho visto. Sei spavaldo, sei sicuro di te e mi tieni
testa in
quanto a conoscenze musicali. Sfoggi dei capelli assurdi e rimani
comunque
estremamente eccitante"
"Sarebbe a dire
che sono una bella scopata e niente di
più"
Tutto gli
sembrò cristallino in quel momento. Seokjin non lo
amava e lui stava bene. Non era cambiato niente. Il caldo che sentiva
al
pensiero che Hoseok tenesse a lui non era stato intaccato minimamente.
Non era
triste.
"Non sembri
arrabbiato"
Quella di
Seokjin non era una domanda. Era una constatazione.
Era affermare l'ovvio, per lui che aveva capito già tutto.
"Non lo sono"
Gli sorrise
dolcemente "Perché non mi ami nemmeno
tu"
Yoongi gli
sorrise a sua volta "Già"
Seokjin gli
prese la mano, stringendola un po' "Quindi,
vuoi chiuderla qui?"
Yoongi strinse a
sua volta "Mi stai liberando davvero, Monostato?"
L'uomo si
avvicinò appena e gli diede un piccolo e tenero
bacio sulle labbra. Yoongi pensò che fosse il bacio
più bello e più vero che
c'era stato tra loro.
"E' stato il tuo
Tamino che ti ha aperto gli occhi. Io
mi sto ritirando prima di rimanerci secco come il vero Monostato"
Dopo aver
stretto ancora un po' la mano del ragazzo, Seokjin
lo lasciò e si alzò dal letto "Forza dolce
Pamina, fatti bella per il tuo
eroe. Non ti rivorrà se ti trova conciato in questo modo"
Prima di
richiudersi per l'ultima volta quella porta alle sue
spalle disse "Trovati un altro compagno per la presentazione e fatti il
culo. Non mi piace essere scaricato"
Yoongi rise,
pensando che il suo momento sarebbe potuto
arrivare presto, finalmente. Solo non con la persona che immaginava
all'inizio,
ma con il ragazzo giusto.
VIII.
Hoseok stava
lasciando l'aula dove si era appena conclusa la
lezione di diritto istituzionale del mercoledì mattina. Non
ne poteva più. Era
tentato di tornarsene a casa sua e rimettersi a letto per recuperare un
po' del
sonno perduto nei giorni precedenti, saltando così un'altra
lezione di
sociologia. Poteva permetterselo alla fine, la frequenza non era
obbligatoria e
lui se la cavava molto bene. Lo avrebbe fatto sul serio se non lo
preoccupava
la reazione di Jimin nel vederlo tornare prima, considerando che era
stato
proprio lui a costringerlo ad uscire di casa e continuare
a vivere, quella mattina. Prima, però, sarebbe
potuto
passare a prendere qualcosa in caffetteria. Non aveva nemmeno fatto
colazione
ancora.
Uscito dall'aula
fece per prendere la direzione che lo
avrebbe portato all'uscita quando notò il ragazzo dagli
inconfondibili capelli
verdi che se ne stava appoggiato al muro, con due caffè da
portar via in mano.
"Sapevo che eri
a lezione e ti ho preso un caffè. Hai
detto che quando devi uscire presto non fai mai colazione per paura di
fare
tardi"
Yoongi. Era
meraviglioso come sempre e doloroso come non mai
rivederlo. Stentava ancora a credere che tutta quella storia fosse
reale. La loro storia che gli dava
i brividi.
"Stai cercando
di comprarmi anche tu? Il tuo fidanzato
mi ha offerto molto di
più"
Il piccolo
sorriso timido che abbelliva il volto dell'altro
scomparve "Che significa?"
Hoseok
sbuffò "Non te l'ha detto? Mi ha detto che mi
avrebbe dato il massimo dei voti anche se avessi consegnato il test in
bianco
se fossi rimasto zitto"
Yoongi
aggrottò la fronte "Mi ha detto solo che hai
lasciato la materia"
"Quindi mi vuoi
offrire un caffè per convincermi a
tornare e continuare quella stupida presentazione insieme?"
Si stava
mordicchiando il labbro. Hoseok adorava quando lo
faceva.
"No Hoseok, no!
Io non voglio niente da te se non la
possibilità di parlare. E il caffè
è... Solo una gentilezza"
Era come se
qualcuno gli stesse strizzando il cuore "Che
cos'è?"
Il sorriso di
Yoongi tornò, molto più solare di quello di
prima "Il tuo preferito, un Ice Americano"
Faceva male da
morire.
Uscirono dalla
facoltà e continuarono a camminare uno di
fianco all'altro. Nessuno dei due sapeva quale direzione avessero preso
ma non
era importante. Non quanto lo era chiarire.
"Senti Yoongi,
io ero serio. Non ce la faccio, non lo
sopporto. Non credo di poter nemmeno esserti amico se vuoi stare con
lui,
finirei col ripeterti che grandissima cazzata stai facendo e tu con
l'odiarmi
perché non mi faccio gli affari miei"
"E se ti dicessi
che non ci sto più, con lui?"
Hoseok smise di
camminare e gli si parò davanti "Che
cosa?"
"Ci siamo
lasciati. Il che non è corretto perché per
lasciarsi bisognerebbe prima stare veramente insieme. E' finita,
comunque"
Lo
scrutò, cercando di capire se fosse serio e se stesse bene
"Perché?"
"Perché
lui non mi ama e vuole rimanere con sua moglie.
Perché io non lo amo e mi piaci tu. Perché hai
ragione, stavo facendo una
cazzata"
Il cuore,
strizzato ancor di più, gli arrivò in gola "E
adesso?"
"Adesso mi sono
trovato un altro compagno per la presentazione.
Ma non la faccio più sul Flauto Magico, quella era nostra. E
spero tanto che tu
abbia ancora voglia di uscire con me. Vorrei portarti fuori a cena e
fare
qualcosa di speciale per farmi perdonare"
Hoseok sorrise
per la prima volta dopo sei giorni "Mi
piacerebbe molto poter uscire con te"
Yoongi gli prese
una mano e lui lo lasciò fare
"Stasera?"
"Stasera sarebbe
perfetto"
Rimasero in
silenzio ed Hoseok lasciò cadere lo sguardo sulle
loro mani intrecciate, tornando serio per un attimo.
"Sei sicuro che
sia finita con lui?"
Yoongi gli si
avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.
Più lento ma più deciso del precedente, quello
che gli diede dopo la loro
bellissima serata insieme. E molto più vicino alle sue
labbra.
"Mi hai salvato
in tempo. Sei praticamente il mio
eroe"
Hoseok rise
"Senza flauto però. Quella cosa è davvero
stupida"
Yoongi rise a
sua volta, di cuore, buttando indietro la
testa. Per Hoseok quella continuava ad essere una visione.
"Non credo tu ne abbia
bisogno, sai?"
Lato positivo di non so che cosa dato che magari questa storia potrebbe anche non essere apprezzata ma, ad essere onesta, a me è piaciuto scriverla. Incertezza iniziale a parte.
Comunque.
Il mio è uno scarsissimo tentativo di legare la favola in musica Il Flauto Magico di Mozart con una storia di mia invenzione che vede come protagonisti la mia Yoonseok, ovviamente, e il povero Seokjin, che ci è finito in mezzo per pura sfortuna -io non sapevo davvero chi altro metterci nel ruolo del professore, Jin mi sembrava l'unica scelta sensata in quanto membro più grande del gruppo xD
Essenzialmente, la trama dell'opera di Mozart non è per noi importante; lo sono, invece, tre dei personaggi: Tamino, l'eroe della favola, innamorato della principessa Pamina, che lo ama a sua volta, e che la salva dalle grinfie del perfido Monostato, che la tiene prigioniera, insidiandola per costringerlo ad amarlo.
Il mio intento era quello di creare un "parallelismo" tra questi tre personaggi e tra i miei tre personaggi. Hoseok è Tamino, che come lui si innamora di Yoongi/Pamina -quanto rido- a prima vista e che lo "salva" da una relazione che gli avrebbe presto corroso l'anima con Seokjin, Monostato, traditore e ingannatore.
Il titolo della storia, "Monostatos", è appunto dovuto al nome originale del personaggio di Monostato e riferimento al personaggio di Seokjin, a cui tutto è dovuto dato che è proprio lui a dare ad Hoseok l'occasione giusta per avvicinarsi a Yoongi e portarglielo via.
Inoltre, la stessa divisione delle scene coi numeri romani dovrebbe essere un richiamo agli atti di un'opera.
Ok, adesso che ho messo per iscritto tutto ciò mi sento davvero una cogliona ma va beh, ormai è fatta.
Mmmmh. Non credo di avere molto altro da dire sulla storia. A meno che non vogliate sapere che in realtà ad amare il caffè alla nocciola sono io xD E che nella mia visione delle cose, alla fine Yoongi viene promosso all'esame con la lode, come aveva previsto Hoseok, ma in realtà Seokjin fa correggere l'esame da un assistente spuntato fuori dal nulla. Dopo qualche mese Hoseok convincerà Yoongi a lasciare lo schifosissimo e poco sicuro bilocale per andare a vivere con lui, per sempre felici e contenti. E, in conclusione, Seokjin sarà incastrato con la moglie finché morte non li separi perché lei rimane incinta, anche se avrà dei dubbi sulla sua effettiva paternità.
Mi auguro di non aver annoiato nessuno e che questa storiella sia piaciuta a qualcuno.
Buona notte e Buon Feste a tutti**
A presto, spero❤