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Autore: Yiskah    28/12/2015    2 recensioni
“Mostra un po’ di fiducia, c’è magia in questa notte” – mi sussurri tra una piroetta e l’altra, mentre io me ne rimango in silenzio, constatando che su questa frase che hai appena pronunciato potrei effettivamente costruirci su una canzone. Dov’è la mia chitarra?
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One shot interamente ispirata da una canzone da brivido, nonchè la mia preferita di sempre, Thunder Road. Buona lettura!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WINGS FOR WHEELS

Ti vedo. Sono appoggiato al davanzale della finestra e sinceramente non vorrei proprio spostarmi di qui, si sta così bene sotto il sole tiepido di inizio giugno. Il silenzio è il padrone di questa casa, anche se quel lieve sottofondo musicale non mi dispiace per niente. Lo sai che Roy Orbison è il mio cantante preferito.

“I don't believe you, you're not the truth, no one could look as good as you”

Mimo in silenzio queste parole con le labbra, come se fossi il vero Orbison che con la sua chitarra si esibisce davanti a migliaia di persone mentre tu balli lentamente sulla veranda, in punta di piedi per non far rumore. Il tuo vestito bianco come la neve svolazza mentre fai una piroetta, sciogli i tuoi capelli, Mary. Scioglili e lasciali ricadere sulle spalle, proprio come piace a me. Abbozzi un sorriso perché probabilmente hai capito che sono qui a guardarti già da un bel pezzo, sai cosa voglio, e mi fai impazzire. Nascondo il viso dietro la tenda, per non farmi scoprire mentre ridacchio al solo vederti muovere, al solo pensiero di averti tutta per me, bambina.
O no... Beh, in realtà non lo so bene. Immagino che io voglia nascondere dai tuoi occhi di ghiaccio la mia tristezza, quel sottile velo di inquietudine che sempre è in contraddizione con la mia apparente sicurezza e tranquillità. Ma tu mi conosci, Mary, sai come sono fatto. Seppur con il viso seminascosto dalla tenda, riesco a vederti mentre ti fermi, lasciando che il tuo vestito perda vita sulle tue gambe, e ti chini ad abbassare la voce e la chitarra di Roy che escono come un fiume in piena dalla tua radio. Rientri in casa e vieni a cercarmi, e io che come un bambino ingenuo mi nascondo ancora di più con l’illusione che tu non possa vedermi. Ma mi prendi per mano e mi riporti fuori, esattamente nel punto in cui ballavi qualche istante fa. Mi sorridi, guardandomi con quei tuoi occhioni azzurri che mi hanno sempre fatto tremare, giuro che mi sento il padrone del mondo quando lo fai, e giuro che salirei su quella macchina lì fuori ora stesso per portarti via con me e non tornare più indietro. Come se mi avessi letto nel pensiero, porti una mano ai capelli e sciogli la tua coda di cavallo, lasciando che ti cada addosso quella montagna di capelli color del rame proprio mentre riprendi a ballare lentamente affondando i piedi nudi sull’erba e portandomi con te.
“Mostra un po’ di fiducia, c’è magia in questa notte” – mi sussurri tra una piroetta e l’altra, mentre io me ne rimango in silenzio, constatando che su questa frase che hai appena pronunciato potrei effettivamente costruirci su una canzone. Dov’è la mia chitarra?
E comunque, non sei certo una bellezza, però mi vai bene, perché tutto ciò che voglio sei tu, nient’altro che tu, e ho una dannata voglia di andarmene via da qui insieme a te, Mary.
Riesco a vedere ancora sul tuo viso quello sguardo da ragazzina, lo stesso di quando ti nascondevi sotto le coperte a piangere e disperarti, a pensare quanto fosse dolorosa la tua vita e quanti fallimenti avevi accumulato in sedici, diciassette, diciotto anni di vita. O lo stesso di quando stavi davanti alla finestra a guardare impassibile la pioggia cadere impetuosa su tutto ciò che trovava, come se neanche uno scenario più malinconico di un diluvio potesse toccarti l’anima fino in fondo. Mi hai ricoperto di un ruolo troppo pesante, io non sono un eroe e questo lo sai bene, ma posso provarci. Tra un passo e l’altro, Pretty Woman è già finita. Lascia che io riempia questo silenzio con uno sguardo, tutto ciò che ti basta per afferrare al volo quello che i miei occhi insofferenti stanno cercando di dirti. Andiamo, Mary, scappiamo. Stringimi la mano e lascia che queste ruote si trasformino in ali. Siediti bene, tieniti forte, Thunder Road. 


Angolino della scrittrice: 
Ciao a tutti! Torno dopo ben più di sei mesi con un'altra one shot su Bruce Springsteen che io amo tanto e non riesco a scrivere qualcosa che non abbia nulla a che fare con lui. Non scrivevo da tanto e dovevo per forza riprendere a battere sulla tastiera, stavolta sono stata ispirata dalla mia canzone preferita, ossia Thunder Road, prima traccia del leggendario Born To Run, pubblicato nel 1975. E' proprio piccolissima, ma io sono soddisfatta, devo dire!

Colgo l'occasione per lasciare un piccolo messaggio per Bruce, anche se dubito che lo leggerà mai. (E MENOMALE!) : Amore mio, sto ancora aspettando di scappare via con te sulla tua Cadillac, Chevrolet, o qualsiasi macchina tu abbia. Certo, mi chiamo Jessica, non Mary, e non ho i capelli rossi, ma spero che ti accontenterai ugualmente. I'm not a beauty but, hey, I'm alright!

Nella speranza che questa piccola one shot sia piaciuta a qualche anima (questa categoria è praticamente morta, fans di Bruce, DOVE SIETE?!) mi aspetto qualche recensione, si accettano anche insulti, giuro! 

- Yiskah
  
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