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Autore: AnAngelWithBrokenWings    28/12/2015    0 recensioni
**************************[Dal testo]**************************
L’angelo sembra molto realistico, come tutti gli altri esseri alati che popolano la facciata del castello. E’ piegato verso il basso, nell’atto di avvicinare le labbra ad un uomo sofferente, per baciarlo . Ha un sorriso appena accennato nella penombra, gli occhi marmorei e sereni, senza pupille e il volto rotondo, scolpito con gran maestria, visivamente liscio e morbido, come la pelle di un neonato. I capelli corti, divisi da una lieve riga centrale, sono onde perfette che ricadono sulle guance liscie, e la tunica disegna perfettamente ogni curva dell’angelo con pieghe leggere, lasciando uno scorcio di spalla scoperto. Le ali fanno da schermo a tutta la scena, fiere e forti, composte da un mosaico di piume candide, la cui punta poggia gentilmente sul freddo piedistallo. Le braccia sinuose sorreggono l’uomo, che sembra avere non più di vent’anni. Indossa vesti molto pregiate, a giudicare dalla giacca col colletto alla coreana, chiusa da quattro bottoni di diamante e ornata di due spalline con la frangetta. Forse è un nobiluomo, un personaggio storico, un… principe.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Non sono uno di quelli che non credono all'amore a prima vista, ma preferisco sempre dare una seconda occhiata.”  [Bruce Lee]
Siamo in pieno Dicembre
Il Natale è in assoluto il periodo più bello dell’anno. Si diventa più buoni, i soliti musoni sono persino più ridanciani; si mettono da parte, almeno per un po’, i rancori e i dissapori reciproci, concentrandosi sulla serenità, la gaiezza, la spensieratezza della festività, sulle luci bianche, sullo strano ma familiare e ben accolto profumo del proprio albero natalizio, tirato fuori dall’ingombrante scatolame polveroso dopo undici mesi di letargo, sulla natività del nostro Gesù, per la quale si organizza una delle messe più incantevoli dell’anno.
Insomma, questo periodo ha qualcosa di magico, letteralmente. Ho formulato una mia teoria al riguardo- tanto suggestiva quanto bizzarra, mi dice spesso il mio fratellino-, secondo la quale, a partire dall’inizio delle vacanze natalizie, le driadi dei boschi invernali (delle ninfe bellissime appartenenti alla mitologia greca) abbandonino le loro case, ovvero i tronchi ruvidi e resinosi degli alberi, e spandano un cucchiaio del loro spirito stagionale pure nei centri abitati, cosicché tutto cambi aspetto, le strade si srotolino in un trionfo di persone, bande, pacchetti, luci colorate, alberi e neve… neve bianca come il latte, la cosa che forse adoro maggiormente di questo momento dell’anno, e altra testimonianza- mi piace pensare- che la magia esiste, così come esistono driadi, naiadi, orchi, serpenti che si trasformano in uomini, draghi minacciosi e sirene ingannatrici dalle squame brillanti.
‘Questa qui è tutta matta’. Vi ho sentito, so cosa state pensando, ma niente di preoccupante gente, il mio è solo amore smisurato per le storie impossibili, e, da quello che avete sentito finora, credo abbiate dedotto che sono un’ammiratrice del fantasy, anche se ho sempre condotto una vastità eterogenea di letture di generi differenti. E sapete? Non sono neanche una vecchia matusalemme, insegnante di lettere o quant’altro, ma una semplice ragazza adolescente al tramonto della sua “fase ormonale”, con la genuina passione della lettura, con una sfilza di preferenze in fatto di musica, una famiglia pressoché “normale”, nella sua stravaganza, e un gatto insolente che mi soffia ogni qualvolta incrocia il mio sguardo. Ho chiesto più volte a mia madre di disfarcene, ma la peste e il mio fratellino vanno maledettamente d’amore e d’accordo, quindi il mio intento è fallito da subito. A volte penso che quel gatto mi voglia piegare fino all’esasperazione.
Non c’è molto da dire riguardo a me, sono come le carte da gioco comuni, che, in confronto a quelle rare, olografiche e che hanno chissà quanti punti attacco, sembrano inutili, insignificanti, poco interessanti. Ma  mi presento ugualmente come si deve: mi chiamo Angela, ho diciassette anni e frequento un grigio Liceo della mia provincia, dove ogni giorno è uguale a quello precedente e l’unica nota positiva sono le materie letterarie, che scuotono per qualche ora il tedio insopportabile che mi preme dietro al banco. Se dovessi aggiungere qualcos’altro, guardandomi allo specchio, posso dire di essere piuttosto alta per la mia età- il ché mi fa solo piacere-, ho una costituzione sottile, ma per niente fragile, e sono, a detta di molti amici e parenti, anche ben prosperosa: una calda bellezza mediterranea, mi dicono. E, in effetti, assieme alle mie labbra carnose, le lentiggini appena accennate, spruzzate ai lati del mio volto rotondo e asciutto, e gli occhi grandi e autunnali di un grado di marrone molto scuro, lo stesso colore dei miei capelli ondulati e lunghi, questa nomea che mi sono creata attorno penso non sia discorde al mio aspetto.
Ho perso il conto di quante volte le mie compagne di classe mi abbiano incitato a mettere da parte ‘quei vecchi libri polverosi e ammuffiti’ per andare a caccia… di ragazzi. Mi dicono spesso, con tono quasi mellifluo, che ‘tutta questa bellezza è sprecata sulle pagine di un libro, piuttosto che sulle labbra di un ragazzo. Come vorrei essere al tuo posto!’.  Certo, l’importante è solo l’aspetto esteriore, chi se ne infischia della cultura e di ciò che una persona ha dentro e quanto valga in realtà, a dispetto del proprio aspetto? Ma io non cerco questo, non gli amori inconsistenti ed effimeri, non le avventure passionali da un mese o due… o forse sarebbe più corretto dire che ancora non l’ho trovato, non ho trovato mai una persona che mi abbia fatto battere il cuore fino a fare male, che abbia fatto trasparire un sentimento puro e disinteressato come fece Dante con la sua Beatrice.
Ergo, attualmente le mie uniche amanti sono solo la religione e la scienza.
Tuttavia non sono un cuore di ghiaccio, se mai ci sarà qualcuno per cui valga la pena lottare, farsi male, piangere, soffrire, gioire, ringraziare la vita, state pur certi che me ne accorgerò.
Ma ora basta. Rimettiamo i piedi a terra, torniamo alla realtà. Farò tardi a scuola se mi perdo in pensieri così stupidi all’alba.
Già. A scuola…
Un’altra piatta, dimenticabile giornata nel luogo meno emozionante della terra. Chissà se tutti i licei del mondo sono come il mio, un sassolino della scarpa che non si decide a uscire fuori, professori che non vogliono insegnarci a vivere, ma solo a risolvere equazioni e funzioni, e ‘amici’ da cui faresti bene a guardarti. Al solo pensiero di quel luogo finto e delle persone che vi brulicano come ipocrite, tiro fuori una leggera smorfia di disgusto, mentre mi infilo una camicia candida e morbida, seminascosta da un maglioncino blu cobalto della Hollister. Indosso di furia un paio di jeans con piccole scuciture che gli danno un’aria molto shabby e chiudo il tutto con delle All Stars bianche. Giubbotto grigio e zaino in spalla, scendo velocemente fino a pian terreno, dove già riesco a sentire più freddo rispetto ai piani superiori.
All’improvviso però un pensiero mi tange, e, prima di abbassare la maniglia del portoncino di casa, decido di portare qualcosa da leggere, così da riempire quei buchi vuoti che mi capita di avere a scuola, anche se ho un presentimento estraneo che mi comanda di avere un libro a portata di mano. Percorro di gran carriera le rampe del mio appartamento a ritroso, per arrivare fino all’entrata del piano in cui abito. La porta è di castagno, e ha delle venature che a volte mi rilassano al sol guardarle, ma non ho proprio tempo per rilassarmi sta mattina, potrei perdere l’autobus. Perciò attraverso immediatamente l’uscio e misuro a grandi passi il corridoio, fino a giungere davanti alla mia camera:  ha uno stile romantico, che si addice a una bambolina ricamata a mano, e il legno domina per ogni mobile qui presente, compresa la libreria, sulla quale getto subito uno sguardo frenetico, passando in rassegna molti titoli di svariati generi, fino a quando decido di estrarre un quadernetto nero, piuttosto maltrattato e con delle orecchiette dal lato dell’apertura. Decido che è la scelta giusta, per qualche motivo che non mi spiego bene. Al suo interno ho annotato sempre le poesie o i passi più belli e incisivi che si sono scolpiti nella mia mente sin dalla prima volta che li lessi, continuando tutt’ora questo mio piccolo hobby, quasi da giovane scriba in erba. Pascoli, Pirandello, Neruda, Manzoni, Dante, Holderlin, Foscolo, Shakespeare… loro e molti altri sono in questo piccolo oggetto, apparentemente insignificante e inutile per il suo contenuto. Almeno questo è ciò che continuano a ripetermi i miei compagni, che volgono gli occhi al cielo non appena alzo le spalle, come se volesse essere una risposta e una giustificazione alla loro considerazione. Mi diverto molto nel rivedere queste situazioni nella mia mente, perché alla fine vinco sempre io e faccio esasperare buffamente gli altri miei colleghi di classe. spesso li esorto anche a condividere con me una lettura che mi ha coinvolto particolarmente, ricevendo però un cortese ‘no, grazie’ come risposta.
Ma, in fondo, de gustibus disputandum non est, non posso biasimarli solo perché non abbiamo gli stessi interessi, eppure…
Eppure sarebbe meraviglioso trovare una persona così simile a me, tanto da poterla vedere dall’altra parte dello specchio ogni qual volta mi ci piazzi davanti io… qualcuno che mi ascolti davvero, che mi guardi negli occhi mentre parla e non nel vuoto, come fanno tanti, qualcuno con cui poter parlare delle cose piccole e semplici, che fanno della vita un’orchestra di maestosa bellezza.
Ma, più di ogni altra cosa, desidero ardentemente incontrare qualcuno che non mi giudichi da fuori, ma  che scruti dentro di me fino a scoprire come sono veramente, che non sono solo una bella ragazzina, magari stupida, che pensa solo a se stessa e chiude il mondo fuori dalla propria porta con una chiave invisibile.
Mentre sfilo questa raffica di pensieri sono ormai giunta alla fermata dell’autobus, che mi scorterà a breve al pallore della mia solita routine.
Almeno una consolazione c’è: la neve. Siamo in pieno Dicembre.
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Hey, salve care lettrici elettori! Vi sta piacendo questa storia alternativa de La Bella e la Bestia? Se sì, vi invito ad aggiungermi ai preferiti, dato che pubblicherò altri capitoli di questa fanfiction, e anche a lasciarmi una recensione per conoscerci meglio e avere uno scambio proficuo di idee e pareri! E a proposito di letture, che libro state gustando ultimamente?
Buona continuazione!
   
 
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