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Autore: Chrystal_93    28/12/2015    2 recensioni
Avrei potuto anche intitolarlo "Le avventure da genitori di Belle e Rumple tra pannolini, urla e sorrisi", tanto per rendere meglio l'idea sul contento di questa raccolta.
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#12 cap: “Hai visto quanto muschio, Rose?” chiese Belle. [...] “E pensa che ogni albero col muschio può essere la dimora di un tipo molto speciale di fate.” Rose girò di scatto la testa per guardare il padre.[...] "Quando passano gli umani, si nascondono. Vengono fuori soltanto se una bella e buona fanciulla, in particolar modo amante degli animali, sta vagando per la foresta. Se il suo cuore è puro, la proteggeranno da ogni male. [...] Si dice che tessano sul fuso e sull'arcolaio. E inoltre hanno il potere di trasformare le foglie in oro.” “In oro?!” esclamò la figlia.” “Sì. È per questo che, in autunno, le chiome di alcuni alberi risplendono nelle ore del tramonto.”
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vita da genitori

 
"L'amore è e sarà sempre il più grande regalo di Natale."
A.C.


 
Cuciture
 

“Così va bene?” chiese una bambina sui cinque anni, seduta sul lettone dei genitori. Su tutta la trapunta erano sparsi rocchetti, fili e lana dai mille colori.

L'uomo si sporse con la testa per osservare il lavoro della figlia e sorrise. Era da solo tre settimane che le stava insegnando a cucire e sembrava che lo facesse da mesi.

“Sì, stai attenta al prossimo punto però, non farlo storto.”

La bambina guardò le proprie mani e corrugò la fronte. Gold sorrise pensando che quando faceva così era identica alla madre.

Batté una mano su un punto della trapunta a fianco a sé e la piccola, con un sorriso, si sedette accanto al suo papà.

“Ecco.” disse passandole un braccio dietro la schiena e mettendo le mani sulle sue. Eseguì altri due nodi e le fece vedere il modo corretto per farli. “Basta che non li inclini troppo e viene perfetto.”

“Sei troppo bravo, papà. Io non ci riesco.”

“Ma Rosie!” esclamò lui, abbracciandola e portandola verso di sé. “Hai appena incominciato. A me ci sono voluti mesi e mesi di esercizi per fare il lavoro che tu stai facendo adesso.”

“E le tue zie non ti aiutavano?” chiese lei continuando a lavorare, con la punta della lingua leggermente fuori per la concentrazione.

“No, dearie. Ma non importa.” disse lui, sorridendo tristemente.

La figlia lasciò cadere il discorso e dopo altri punti si fermò. “E la mamma? Lei cuciva per te al castello?”

Gold sorrise ripescando nella mente mille ricordi preziosi.

“In un certo senso sì.”

“Davvero?” disse lei, illuminandosi.

“Sì, o almeno ci provava. E poi hai presente il tuo primo vestitino che io e la mamma conserviamo?” La bambina annuì energicamente, tenendo sempre stretto il suo lavoro tra le manine. “L'abbiamo fatto io e lei. Io ho l'ho cucito e lei si è occupata delle iniziali col tuo nome.”

“Le iniziali?”

“Esatto. L'ho aiutata un po' ma solo perché tendeva a fare strani ghirigori...”

“E quindi è brava?”

“Diciamo che le serve solo un aiuto. E che sono io quello che cuce nella coppia.” sorrise lui. “Pensa che una volta, al castello, mi sono ritrovato uno strappo sulla camicia, a livello del petto, e tua madre è riuscita a ricucire tutto. In realtà l'avrei fatto io con la magia ma lei ha così insistito che gliel'ho lasciato fare. Ha rinunciato ai libri per tutto il giorno e, quando sono ritornato, all'ora di cena, lei era ancora seduta a cucire. Così ho aspettato e finalmente, quando la sentii esultare, capii che ce l'aveva fatta, senza che io le insegnassi niente.”

La bambina ora si era girata a guardare il padre, catturata dalle sue parole.

“E poi cos'è successo? È venuta bene?”

“Sarebbe venuta bene se non fosse che tua madre se l'era cucita anche sul vestito.” Gold rise al solo ricordo dell'espressione di Belle quando tentava di staccarsi di dosso la camicia dal suo vestito oro. “Dovevi vederla, dearie. Hai presente quando brucia una torta dopo che si è impegnata tanto per cucinarla? Ecco, era identica a quei momenti. Le dissi che non importava ma, poichè il problema rimaneva, dovemmo strapparla via.”

“Ma così si è rotta ancora di più!” esclamò Rose.

Gold annuì e un dolce sorriso gli si dipinse sul volto. Non poteva raccontare alla figlia che nel farlo il vestito di Belle si era strappato anch'esso creando un piccolo spacco e lasciandole scoperta un pezzo della gamba. Non poteva neanche dirle del rossore della sua mamma e dello sguardo che gli era sfuggito sul corpo della donna.

“Sì, ma abbiamo rimediato. Era solo una camicia.” disse, continuando a cucire.

Era stata quella volta, o meglio il mattino dopo che Belle, intimorita, si era presentata con gli occhi bassi e in punta di piedi a servire la colazione e invece che un Rumplestiltskin in collera ne aveva trovato uno ghignante. Ma, cosa ancora più importante, quando era tornata in camera aveva trovato un scatola e all'interno un abito bianco e blu che non smise mai di indossare.

“Pensi che le piacerà?” chiese la bambina.

“Se viene da te, dearie, le piacerà di sicuro.”

“Ma la tua è più bella.” disse la figlia sconsolata vedendo che il pezzo di sciarpa che stava cucendo il padre era molto più bella. Era azzurra e lui era persino riuscito a inserire come trama delle rose stilizzate, mentre la sua era di un rosso acceso con alcuni filamenti d'oro.

Mise giù il suo lavoro e si morse il labbro inferiore, sempre corrugando la fronte, come in segno di sconfitta.

“Facciamo così” disse lui, prendendo il lavoro della figlia. “Perché non le uniamo?”

Rose si illuminò di colpo. “Sì!” eclamò, battendo le manine tutta contenta.

In pochissimi minuti Gold unì le due metà e creò una sciarpa a dir poco stravagante e colorata.

La prese tra le mani e la alzò un po', guardandola. “Piccola mia, credo proprio che alla mamma piacerà così tanto che si metterà a piangere.”

I due si guardarono e si sorrisero. Rose allargò le braccine e abbracciò il padre che la strinse a sé.

Di colpo sentirono la porta d'ingresso aprirsi e poi rihiudersi.

“Presto, è arrivata la mamma, dobbiamo far sparire tutto.” disse lui mentre la figlia si distendeva sul letto cercando di riunire tutte le matasse di filo.

“Papà, sta arrivando!” esclamò, sentendo i passi di Belle salire le scale.

“Aspetta tesoro.” disse lui prendendola per la vita e trasportandola giù dal letto.

“Non ce la faremo mai, ci scoprirà.” disse lei, una volta a terra.

“Pazienta, dearie, e abbi fede.” disse lui e con un gesto della mano fece scomparire tutto in una scia di fumo blu.

Lei batté le mani deliziata da quella magia.

“Amore? Rosie? Sono a casa!” disse Belle aprendo la porta. Rimase ferma sulla soglia osservando i sue due amori più grandi a fianco del letto, in piedi, con un sorriso che nascondeva qualcosa.

“Che succede?”

Gold e Rose si guardarono complici. “Quattro salti sul lettone.” rispose in fretta lui.

Belle protese in avanti il labbro inferiore e si mise le mani sui fianchi. “Quel letto non riuscirà ad ammortizzare i vostri salti. Lo romperete presto o tardi.”

Rose rise e corse incontro alla madre. Le diede un bacio e, quando fu rimessa giù, corse via.

Gold le si avvicinò e le diede un bacio sulle labbra.

“Voi due non mi convincete.” disse lei, guardando il marito.

Gold sorrise e l'abbracciò, tentando di smorzare una risata.

 

 

“E questo è da parte nostra.” disse la bambina mettendo sul grembo della madre, seduta sul divano, una scatola bianca.

Belle si voltò verso il marito che le sedeva accanto. Lui alzò le sopracciglia come per dirle di aprilo.

“Vediamo...” disse lei, aprendolo. Scostò della carta velina ed estrasse la sciarpa.

La srotolò e rimase a bocca aperta.

“L'abbiamo fatta io e papà. Sapevamo che soffri un sacco il freddo d'inverno e così abbiamo deciso per una sciarpa perché papà dice che è più facile da fare dei guanti. Questa è la mia parte.” disse toccando la metà rossa. “E questa è quella di papà. Abbiamo deciso di unirla perché non sono brava, ma così è ancora più speciale.” disse lei, spalancando i suoi granchi occhioni.

Belle accarezzò l'indumento e una lacrima le scese sulla guancia.

La figlia inclinò la testa. “Non ti piace mamma?”

Belle alzò gli occhi sulla sua bambina. Lasciò cadere la sciarpa sul suo grembo e attirò la figlia a sé, abbracciandola stretta.

“La adoro, Rose. È bellissima. Non potevo desiderare un regalo migliore.”

“La metterai per andare al lavoro?” chiese la piccola, con gli occhi spalancati pieni di speranza, scostandosi e tenendo sempre le braccia attorno alle spalle della madre.

“La metterò ogni volta che esco. Anzi, la metto subito.” disse Belle, sistemandosi la sciarpa attorno al collo.

La bimba esultò e, dopo averle dato un veloce bacio sulla guancia, trotterellò via.

Belle si voltò verso Gold che non aveva smesso un attimo di sorridere.

“E' un pensiero bellissimo, Rumple.”

“Sono contento che ti sia piaciuta. Ci siamo impegnati molto per realizzarla, anche se è uscita un po'... eccentrica.”

Belle la toccò. “No, non eccentrica. Particolare direi. Anzi, unica.” disse, dandogli un bacio sulle labbra. “Nostra figlia è davvero brava. Di sicuro non ha preso da me.” disse lei, ridendo.

Gold sorrise, scuotendo la testa. “Almeno ha preso qualcosa di buono da me.”

Belle gli prese la mano e la strinse nelle sue. “Ti ricordi quella volta che ho cercato di cucirti la camicia che si era strappata a causa della freccia di Hood?”

“Sì, ed è proprio l'episodio che ho raccontato a nostra figlia. L'ha divertita parecchio.”

“Ehi! Io mi ci ero messa d'impegno. E poi non avevo mai cucito niente prima di allora.” disse lei, fingendo di mettere broncio.

“Lo so, tesoro, e devo dire che ti sono stato grato.”

“Ma se alla fine l'ho strappata ancora peggio di com'era prima! Per non parlare del mio vestito...”

Gold sorrise maliziosamente “E' per quello che sono stato grato.” disse, alzando le sopracciglia.

“Rumple!” esclamò Belle, dandogli una piccola spinta e arrossendo vistosamente.

Lui le si avvicinò ancora di più e affondò il volto nei suoi capelli rossi. La sua bocca scivolò dall'orecchio alla guancia, fino al collo della moglie.

“Rumple... non qui.... stasera...” mormorò percependo una piacevole ondata di calore attraversarle tutto il corpo. Lui si scostò, accarezzandole qualche riccio ribelle.

Lei gli poggiò la testa sulla spalla. “Scusa, ma non voglio creare dei traumi infantili a nostra figlia.”

Lui l'abbracciò e la strinse a sé, inclinando la testa per appoggiarla sulla sua. “Per quello, amore mio, basta che non prendi più in mano ago e filo.”

Belle aprì la bocca, un po' divertita e un po' offesa. Gold invece non si trattenne e scoppiò a ridere.

 


 

Note dell'Autrice
Vi lascio questa piccola one shot natalizia che arriva un po' in ritardo, ma che spero vi piaccia ugualmente.
Unico avviso con cui vi annoio questa volta riguarda la possibile sospensione di questa raccolta. Non sono sicura che il prossimo mese riuscirò ad aggiornare o che comunque inserirò un nuovo episodio una volta al mese come faccio da un anno. In ogni caso, niente è sicuro.
Ringrazio infinitamente Euridice100, plaudo alla tua gentilezza e tenacia nel continuare a seguire e commentare questa raccolta. Spero non ti abbia stufato! E un grazie infine va a tutti coloro che leggono queste storie.
 
  
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